Quali tecniche hai a disposizione per migliorare la gestione del personale? Com’è cambiata la gestione delle risorse umane negli ultimi anni?
Fino a non molti anni fa le responsabilità dei dipartimenti HR erano molte meno rispetto ad oggi. Si limitavano a compiti quali: selezione dei curricula, preparazione delle buste paga, monitoraggio del rispetto del regolamento interno.
L’arrivo di Internet, la necessità di digitalizzare quante più operazioni possibili, la possibilità di acquisire talenti situati in qualsiasi parte del mondo, e non ultima una nuova consapevolezza riguardo l’importanza dei processi di onboarding, rappresentano solo alcune delle tante novità che hanno stravolto il lavoro HR in ambito di gestione del personale.
Oggi, People Manager e responsabili HR hanno un ruolo centrale all’interno della tua azienda. Ne consegue che dovrai accertarti che le loro competenze siano in linea con quello che richiede oggi il sempre più competitivo mercato del lavoro.
Sommario
Cosa si intende per gestione del personale
Per rispondere alla domanda: “come migliorare la gestione del personale”, prima d’ogni cosa è necessario chiarire cosa significa oggi gestire il personale.
Gestire il personale vuol dire disporre di lavoratori qualificati e in grado sia di svolgere le medesime e classiche attività in carico al reparto sia tutte le nuove mansioni portate dal progresso e dall’innovazione tecnologica.
Ecco di seguito le principali attività oggi svolte da coloro incaricati di gestire il personale.
Selezione del personale
Selezionare il personale prevede un intenso lavoro di ricerca online e offline volto a identificare quei profili che più rispondono alle esigenze dell’organizzazione. I selezionatori oggi sono chiamati a svolgere varie funzioni, tra cui:
- Individuazione delle carenze da colmare in azienda
- Scelta dei canali da utilizzare per la ricerca delle nuove risorse
- Valutazione delle hard skills e soft skills dei candidati
Formazione e onboarding
La successiva fase di onboarding è molto delicata. Un’organizzazione ben strutturata dispone di tutto l’occorrente per rendere i processi d’inserimento del personale il più rapidi ed efficaci possibile. Per la formazione del personale è necessario:
- Disporre di strumenti e software per facilitare l’acquisizione delle competenze
- Selezionare un profilo giusto che possa aiutarlo ad ambientarsi
- Informare il candidato sulla vision e la cultura aziendale
Rientrano inoltre sempre nelle azioni di gestione del personale anche la pianificazione e l’implementazione dei sistemi di upskilling e reskilling indispensabili per migliorare le competenze dei lavoratori già presenti in azienda.
Monitoraggio delle performance
Gestione del personale vuol dire anche disporre di risorse in grado di valutare attentamente le performance dei dipendenti.
Ciò vuol dire stabilire gli obiettivi da raggiungere mediante l’utilizzo di sistemi OKR e allo stesso modo essere in grado di valutare se questi siano stati effettivamente raggiunti mediante l’utilizzo di KPI.
Valutare l’ambiente di lavoro
Ricade tra le pratiche di gestione delle risorse umane la valutazione dei livelli di soddisfazione dei dipendenti.
In altri termini si tratta di valutare la reale efficacia delle politiche di welfare aziendale attuate. Questo si traduce in una costante analisi di aspetti quali:
- Tassi di turnover e assenteismo
- Richieste di dimissioni
- Presenza di conflitti
- Infortuni sul lavoro
Buste paga, relazioni e controversie
La gestione del personale include chiaramente anche compiti quali: preparazione delle buste paga, annotazione delle richieste di ferie, permessi e congedi, gestione dei turni di lavoro, attuazione di quanto previsto nei contratti e gestione di eventuali controversie.
Queste mansioni sono tra le prime a cui si pensa in ambito HR, tuttavia, vengono oggi gestite in maniera completamente diversa dal passato mediante l’utilizzo di software e app specifici, la cui funzione è di automatizzare, facilitare e snellire i processi.
Come rivoluzionare la gestione del personale: 12 tecniche
Ora che abbiamo individuato e compreso le funzioni di cui si occupa l’intero reparto HR in azienda, potresti chiederti quali tecniche e strategie utilizzare per una gestione efficace delle risorse.
Abbiamo individuato 12 tecniche che ti aiuteranno a migliorare il lavoro dei responsabili delle risorse umane e ad avvicinare la tua organizzazione a quelle che sono le nuove necessità:
1. Organizza il lavoro
Gestire le risorse umane in azienda non è semplice. Come abbiamo visto bisogna occuparsi di molteplici aspetti. Alcune mansioni possono essere facilmente svolte da software o app di gestione del personale, Ad esempio, un software HR ti semplifica operazioni quali:
- Richieste di ferie e permessi
- Rilevazione degli orari di lavoro
- Gestione dei documenti
- Processi di onboarding
- Analisi del rendimento
In un’ottica di perfetta gestione del personale, un primo passaggio a cui puoi pensare è quello di automatizzare tutte le operazioni possibili, così da poter utilizzare le risorse HR per tutte quelle mansioni che richiedono l’effettivo intervento dell’uomo.
2. Coinvolgi i lavoratori
Piccola o grande che sia la tua azienda, dovresti riuscire a coinvolgere il più possibile i tuoi dipendenti. Dipendenti coinvolti significa farli partecipare ai processi decisionali, organizzare riunioni, invogliarli ad inviare feedback.
Dipendenti coinvolti vuol dire inoltre: risolvere insieme i problemi, lavorare verso un obiettivo unico, superare eventuali dissidi e malcontenti. In una frase: le tue risorse hanno bisogno di sentirsi parte dell’organizzazione.
3. Concedi flessibilità lavorativa
Chi si occupa della gestione del personale sa bene che i lavoratori, soprattutto Millennials e Gen Z, attribuiscono grande importanza alla flessibilità lavorativa offerta dall’azienda.
Prevedere la possibilità di lavorare in parte o interamente da remoto, offrire un certo margine di flessibilità oraria, adottare forme di contratto studiate sulle reali esigenze del lavoratore, sono solo alcuni esempi di azioni che puoi intraprendere in un’ottica di maggiore flessibilità.
4. Offri opportunità di crescita
I migliori talenti sono soliti essere anche ambiziosi. Di questo aspetto devi tenerne conto. Quando la risorsa umana non vede opportunità di crescita in azienda, tende a guardarsi intorno alla ricerca di altre offerte di lavoro.
Offrire chiari e definiti programmi di crescita in azienda, può aiutarti ad evitare di perdere i migliori talenti in azienda. Uno scenario quest’ultimo che quando si verifica comporta non pochi problemi tra cui: riorganizzare l’azienda, trovare e formare una nuova risorsa.
5. Dai il buon esempio
Come datore di lavore sei il punto di riferimento per tutti i dipendenti. Essere un leader carismatico è importante ma lo è anche dare il buon esempio. Ciò significa impegnarsi più di tutti, pensare continuamente a come migliorarsi, non essere superficiali, prendersi le proprie responsabilità.
6. Intervieni tempestivamente
Nel punto precedente si è sottolineata l’importanza di non essere superficiali. Questo aspetto si traduce anche nell’intervenire tempestivamente appena i problemi si presentano evitando che diventino troppo grandi da gestire. Ad esempio, dovresti subito cercare di capire quali problematiche sono la causa di eventi quali:
- Elevate richieste di permesso
- Ritardi nelle consegne
- Discussioni e litigi tra i dipendenti
7. Supporta il benessere e la salute
Un’altra tecnica che ti aiuterà a migliorare la gestione del personale aziendale consiste nell’adottare politiche di wellbeing aziendale focalizzate su salute e benessere. Puoi pensare di stringere accordi con palestre, piscine, centri benessere, nutrizionisti e centri medici, offrendo così ai tuoi lavoratori la possibilità di usufruire di questi servizi a costo ridotto o gratuitamente.
Un dipendente sano e in forma è più felice, riconoscente verso l’organizzazione e ha meno motivi per assentarsi o dimettersi.
8. Organizza corsi di gestione del personale
Un corso di gestione del personale e delle risorse umane può essere molto utile per affinare le tecniche e le strategie da implementare in azienda.
Il reparto preposto alla gestione del personale frequentando corsi di formazione sul tema acquisisce delle conoscenze spendibili poi in azienda. Si tratta quindi di un investimento non solo potenzialmente dai buoni ritorni economici ma anche lungimirante.
9. Delega nel modo giusto
La capacità di delegare è una soft skills che dovresti cercare di far sviluppare il più possibile a tutti coloro a capo di un reparto. Delegare rientra tra le strategie di gestione del personale per due motivi.
Il primo è che benefici di una corretta ripartizione dei carichi di lavoro, la seconda è che anche il personale junior ha l’opportunità di svolgere mansioni via via sempre più importanti e di responsabilità.
10. Crea spazi di lavoro accoglienti
I tuoi dipendenti lavorano con più entusiasmo e motivazioni se circondati da un ambiente pensato per favorire la socialità, la creatività, il comfort e la produttività. Creare spazi di lavoro accoglienti vuol dire ad esempio:
- Creare un’area verde ideale per i momenti di pausa e relax
- Assicurare software e hardware aggiornati
- Acquistare sedie e scrivanie comode e funzionali
11. Segui i nuovi trend
Non devi subito adeguarti alle ultime mode e tendenze ma con spirito critico analizzare tutte le novità e valutare di volta in volta se implementarle apporta benefici per la tua organizzazione.
Ad esempio, i software per la comunicazione e la pianificazione del lavoro sono sempre più diffusi nelle aziende ed effettivamente apportano molteplici vantaggi in termini di produttività e migliore gestione del lavoro.
Allo stesso modo, l’utilizzo di dispositivi come gli smart speaker, in un’ottica di digital transformation, possono rappresentare un’altra innovazione destinata a restare e non solo frutto di un trend passeggero.
12. Tieni conto delle diversità
Un ultimo punto sul quale ti invitiamo a riflettere riguarda la corretta gestione delle diversità in azienda.
Le possibilità offerte dal lavoro da remoto rendono possibile avvalersi di talenti situati in ogni parte del mondo, tuttavia tale possibilità necessita che si tenga conto ancor di più delle differenze culturali tra tutti i dipendenti.
Tenerne conto vuol dire adeguarsi e rispettare uno stile di vita e delle usanze diverse, essere flessibili e in generale adottare politiche che promuovano qualsiasi tipo di differenza presente in azienda.
Gestione del personale: come migliorare l'employee experience
Così come la fidelizzazione del cliente, la gestione del personale per garantire la migliore employee experience non è semplice. Non si tratta solo di garantire uno spazio di lavoro piacevole, ma anche di contribuire alla permanenza, al mantenimento del talento e all’aumento della produttività.
I valori dell’azienda, la cultura, nonché le caratteristiche del dipendente e l’influenza esterna del contesto sociale, sono tutti fattori che concorrono a generare delle sfide di fronte alla gestione del personale. Il modo migliore per svolgere questo compito è puntare a una solida employee experience.
Gestione del personale: Employee Experience, cos'è e perché dovresti saperne di più
Sebbene la traduzione letterale sia semplicemente “esperienza del dipendente”, l’employee experience è molto di più. È un insieme di esperienze e dinamiche che si verificano all’interno dello spazio di lavoro in cui convergono:
- Rapporti con i superiori.
- Relazioni con altri colleghi e personale dell’organizzazione.
- Requisiti del lavoro.
- Servizi dell’area di lavoro.
- Benefit aziendali, stipendi ed extra.
- Usi, costumi e cultura dell’azienda.
L’employee experience è un concetto di HR che parte dalla base che la chiave del successo per qualsiasi organizzazione (grande, media o piccola) risiede nelle sue persone. Sono sia i manager che i subordinati che snelliscono i processi e costruiscono il quadro sociale e di rapporti che da vita alla “personalità” di un’azienda. E questo dipenderà da come vengono raggiunti gli obiettivi e in che modo vengono superati (o meno) determinati ostacoli.
Mettere al primo posto le persone nella gestione del personale
Mettere in primo piano le persone che compongono un’organizzazione, ovvero dare loro priorità e scommettere sul talento nella gestione del personale, è essenziale anche per capire in cosa consiste l’esperienza dei dipendenti. Ecco perché, in breve, l’employee experience che il dipendente vive all’interno dell’azienda inizia dal processo stesso di selezione fino al suo ultimo giorno come parte del team.
Tutto ciò che accade durante il percorso professionale del dipendente può avere un impatto positivo o negativo sia sul lavoratore che sull’azienda. La chiave è tenere conto dei meccanismi interni che possono essere applicati a favore di contribuire a migliorare la qualità della vita delle persone e quindi, a stimolare in modo organico l’incremento della loro produttività.
Sviluppare il miglior prodotto o servizio è inutile se non possiamo garantire che la nostra forza lavoro possa svolgere i compiti sentendosi a proprio agio, senza attriti all’interno del team e dando il meglio di sé. Al contrario, è il fattore umano che fa la differenza tra riuscire a completare un progetto o lasciarlo affondare.
La cosa più curiosa dell’employee experience è che sebbene non sia specificata per iscritto nella tua azienda, esiste comunque. Per la serie, “anche se è qualcosa che non vediamo, l’esperienza dei dipendenti è sempre lì”.
Tutte le esperienze dei tuoi dipendenti (influenzate o meno da uno specifico piano di gestione del personale) avranno un impatto sulla loro visione e performance. Ecco perché è fondamentale avere il controllo su questo aspetto fondamentale delle prestazioni dei lavoratori.
L'impatto dei cambiamenti sociali sull'employee experience
L’arrivo dirompente delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC), non più di vent’anni fa, ha cambiato completamente non solo il paradigma sociale, ma in particolare il mondo degli affari. E con esso, il modo in cui intendiamo la gestione del personale e il reparto delle risorse umane in generale.
La famosa “trasformazione delle risorse umane” ha posto fine alla nozione di questo dipartimento come mera area burocratica, poiché è diventato un impianto di talent management finalizzato all’ottimizzazione dei processi all’interno dell’azienda.
L’importanza dell’employee experience fra i Millenials
Attualmente, nel pieno dell’era di Internet 4.0 e attraversando la rivoluzione digitale guidata dalla pandemia del Covid-19, ancora una volta i cambiamenti nella società stanno rivoluzionando completamente le sfide da affrontare per la gestione del personale. I dipendenti del 2020 non hanno le stesse esigenze, gusti, paure e caratteristiche di quelli di solo un anno fa.
Lo dimostra, infatti, un report del Boston College Center for Work & Family dedicato all’analisi e all’approccio dell’esperienza dei dipendenti. Lo studio definisce almeno nove diversi elementi contestuali da tenere in considerazione per rafforzare il percorso di vita professionale del lavoratore nella nostra organizzazione.
- L’impatto dei millennials (e dei centennials/Gen Z) sul mondo del lavoro.
- Maggiore partecipazione degli uomini alle faccende domestiche.
- Come i compiti di assistenza familiare influenzano il lavoro.
- L’importanza del benessere (fisico ed emotivo) del dipendente.
- Il ruolo delle tecnologie invasive.
- Il cambiamento di carriere si è concentrato sulla specificità.
- La necessità di creare spazi di lavoro inclusivi.
- Le sfide della gestione del personale e team su scala globale.
In che modo la gestione del personale può aiutare a migliorare la qualità della vita lavorativa?
L’influenza dei cambiamenti vertiginosi nel panorama sociale ci costringe a sviluppare politiche incentrate su esperienze che si inseriscono in uno scenario composto da giovani professionisti altamente qualificati. La maggior parte di loro sono donne, che danno la priorità alla loro vita al di fuori del lavoro e trascorrono gran parte del loro tempo a creare connessioni con colleghi provenienti dalla virtualità delle reti.
Allo stesso modo, la visibilità della diversità sessuale, razziale e persino religiosa presenta una sfida importante quando arriva il momento di creare spazi di lavoro adeguati. Oltre a questo, la gestione del personale deve tenere conto non solo delle esigenze del telelavoro, ma anche del lavoro freelance come strumento fondamentale per l’espansione delle aziende.
Allo stesso modo, sempre più persone danno uno spazio prioritario sia alla salute fisica che mentale e al benessere spirituale. E con questo compaiono stili di vita diversi come accade con il veganismo.
La sfida in termini di gestione del personale e employee experience si concentra sullo sviluppo di processi che soddisfino le esigenze di tutti questi gruppi.
Investire sulla gestione del personale per una migliore employee experience
Come sempre e in tutto ciò che si riferisce alla gestione del personale dipendente, non ci sono ricette magiche. Nonostante ciò, da Factorial possiamo consigliare alcune pratiche che sono essenziali per rinforzare (o stabilire se non esiste ancora nella tua azienda) un processo di employee experience.
1. Avere un approccio incentrato sul dipendente.
Può sembrare un gioco da ragazzi ma non lo è. In ogni momento l’obiettivo principale deve essere il dipendente. Dal primo contatto con l’azienda, all’apertura di una domanda di lavoro, fino all’ultimo giorno all’interno dell’organizzazione.
Per questo, il processo di onboarding è fondamentale sia per l’integrazione del lavoratore nel team sia per, naturalmente, imparare a svolgere i compiti della posizione. Un inizio di successo, senza attriti e con una comunicazione chiara, garantisce un maggiore coinvolgimento in azienda.
2. Sviluppa mappe dell’employee experience
Non tutti i giorni di lavoro sono uguali e durante la vita lavorativa del dipendente ci saranno momenti chiave legati sia alle sue prestazioni e che alle proprie aspettative che a quelle dell’azienda. Una mappa dell’employee experience serve a stabilire tutti i dettagli che compongono queste istanze chiave che, solo per citarne alcune, possono essere differenziate in:
- Il primo colloquio.
- Il primo giorno di lavoro.
- Il primo incontro con un supervisore.
- Benvenuto dal CEO.
- La prima riunione del team.
- La prima attività ricreativa del team, ecc.
3. Rendi il dipendente un ambassador aziendale
La visione del dipendente come ambassador del brand fa parte di ciò che è noto come inboaund talent. Questa metodologia (come l’inbound marketing) consiste in quattro fasi che si concentrano sull’attrazione, la conversione, il mantenimento e l’ingaggio dei dipendenti grazie al branding aziendale.
Si tratta di un impegno a lungo termine incentrato sulla ricerca di personale altamente qualificato, che si inserisca nei valori dell’azienda, che voglia farne parte e una volta entrati la loro esperienza è positiva al punto da diventare il principale promotore di l’azienda.
4. Scommetti sulla comunicazione interna
Nessun malinteso, con regole chiare e al passo con le ultime novità. Eventi importanti, attività ricreative, nuove norme di sicurezza e igiene o semplicemente un promemoria per il compleanno di un collega.
La comunicazione interna aziendale gioca un ruolo fondamentale nel rendere i lavoratori consapevoli non solo di ciò che accade nel loro spazio di lavoro. Oltre a questo, contribuisce a rafforzare il senso di appartenenza.
5. Rafforzare i legami all’interno dell’azienda
Non ci stanchiamo mai di dirlo: le organizzazioni non sono altro che il risultato delle persone che le compongono. Ecco perché migliorare l’employee experience è uno sforzo congiunto da cui nessuno è esente.
Creare, attivare e promuovere attività in cui dipendenti e supervisori possano conoscersi a un livello più personale e meno formale, contribuisce a costruire legami sociali che si traducono in maggiore produttività e dedizione. Fornisce un senso di orizzontalità nella gerarchia dei ruoli, aprendo spazi per la comunicazione e il flusso di idee creative che sono vitali per la crescita personale e professionale di tutte le parti coinvolte.
6. Concentrarsi sugli obiettivi e implementare le metriche
Soddisfazione, comfort, accessibilità, felicità, ansia. Per ogni istanza (che si tratti di un momento specifico o della quotidianità) nella vita professionale dei dipendenti, dal reparto risorse umane dobbiamo avere quantomeno un’idea di come i dipendenti si sentono. Per questo, è molto utile registrare gli obiettivi in termini di esperienza dei dipendenti e ottenere KPI (indicatori chiave di prestazione), che ci aiutano a tenerne traccia.
Sebbene questi indicatori siano molteplici e possano anche essere progettati su misura in base alla definizione degli obiettivi, ce ne sono tre che sono fondamentalmente la spina dorsale di qualsiasi pianificazione dell’employee experience:
- NPS (metodo che rappresenta il grado di soddisfazione o insoddisfazione del cliente)
Potremmo tradurlo come “indicatore di promozione netta”. L’NPS si concentra sulla misurazione della probabilità che il lavoratore o la lavoratrice raccomandino l’azienda alla propria cerchia sociale, su una scala da 1 a 10. - Assenteismo
Quando le assenze (soprattutto non giustificate per motivi medici) diventano una costante, le prestazioni sia del dipendente che di tutta la sua area ne risentono. La ragione di ciò spesso ha a che fare con una mancanza di motivazione a partecipare alla vita aziendale. A seconda del problema, quando si tratta di motivi di salute, la mancanza di input che garantiscano una performance costante influenza direttamente il benessere del lavoratore. - Turnover
Strettamente correlato al tasso di fidelizzazione, il tasso di turnover o l’indicatore di turnover, può essere volontario (dimissioni) o involontario (licenziamento). Quello che ci interessa è il primo perché parla chiaramente di quanto sia a suo agio il lavoratore all’interno dell’azienda. In media, anche se varia a seconda del settore, la percentuale è centrata sul 9-13%.
7. Sviluppare piani di crescita
Una delle principali motivazioni per restare in azienda per lunghi periodi di tempo è la possibilità di poter progredire all’interno dell’organizzazione. Per questo, è importante generare progetti fattibili in cui si valorizzano impegno, capacità e idoneità per garantire la mobilità all’interno delle diverse gerarchie.
Ciò non solo implica che ogni lavoratore sia effettivamente preso in considerazione, ma che sia apprezzato per le sue prestazioni e che la produttività sia pagata oltre il salario.
8. Non dimenticare il colloquio di addio
Indipendentemente dal motivo dell’addio all’azienda, e a meno che non si tratti di una situazione eccezionalmente grave, la maggior parte delle volte “l’ultimo colloquio” è un’importante opportunità per ottenere informazioni preziose sulle dinamiche di gruppo e sulla percezione dell’azienda da parte del dipendente.
Oltre a raccogliere dati sull’esperienza personale del lavoratore, è fondamentale agire sulla sua visione. Senza generare confusione nella convivenza, verifica se la testimonianza di chi se ne va coincide con la quotidianità di chi resta in compagnia.
Non da ultimo, questa è anche un’ottima occasione per evidenziare e riconoscere il valore che il professionista ha apportato alla nostra azienda con la propria competenza e impegno.
👉 Anche l’offboarding è un processo molto importante nella gestione delle persone: qui un utile modello scaricabile e gratuito per l’offboarding dei dipendenti.
Benefit dell'employee experience e della gestione del personale
L’obiettivo principale di avere una politica della gestione del personale incentrata sulla creazione di esperienze lavorative positive è generare almeno cinque pilastri fondamentali per garantire la performance: sentimenti di appartenenza, intenzione, realizzazione, felicità ed entusiasmo.
Questi cinque elementi sono ciò che aiuta a consolidare i team che lavorano con maggiore dedizione, forniscono risultati migliori e restano più a lungo. È per questo motivo che il vantaggio principale di rafforzare l’employee experience attraverso una migliore gestione del personale è che si ottiene che il capitale umano diventa un vantaggio competitivo.
Secondo l’ultimo rapporto Glassdoor sul valore della cultura di un’azienda, esiste una relazione diretta tra l’essere selezionati come “posti migliori in cui lavorare” e l’aumento del prezzo di borsa (0,75%).
Secondo i dati raccolti dal portale del lavoro, sia le aziende più quotate del web sia quelle classificate dalla rivista Forbes come le migliori aziende in termini di gestione del personale, sono riuscite a sovraperformare i mercati in media del + 115,6%.
L’ottimizzazione del capitale umano attraverso un’efficiente employee experience, come abbiamo visto, si traduce direttamente in una maggiore produttività che diventa un vantaggio competitivo per qualsiasi azienda.
Esempi di aziende che investono nel miglioramento della gestione del personale
Secondo i dati di un rapporto dell’agenzia Employee Experience Leaders Network (EXLN), gli investimenti nell’employee experience sono cresciuti in modo esponenziale. Ci sono anche almeno cinque aziende leader in questo campo, citate anche dalla prestigiosa pubblicazione economica, INC.
- Facebook.
- ING.
- LinkedIn.
- Airbnb.
- Walmart.
- Salesforce.
- Amazon.
- Google.
- Apple.
- Microsoft.
Sebbene ogni caso sia diverso, la verità è che il denominatore comune nella maggior parte dei casi è che tutte queste aziende appartengono al settore della tecnologia e di Internet. Allo stesso tempo, è anche possibile vedere un drastico spostamento verso maggiori investimenti in questo senso.
Mentre nel 2017 solo il 6% delle aziende consultate riteneva di aver compiuto progressi nell’employee experience, la tendenza segna che questo indicatore si attesta al 56% nel 2019.
Tutte le aziende consultate da EXLN con più di 50mila dipendenti hanno già un programma e anche specifici reparti di Employee Experience. Mentre l’89% pensa di aumentare gli importi stanziati per migliorare questo aspetto della gestione del personale durante i prossimi due anni.
Un buon ambiente di lavoro in cui regnano l’armonia e il buon trattamento con gli altri lavoratori, le possibilità di sviluppo, il riconoscimento del cliente e degli sforzi aziendali, sono stati valutati come gli aspetti che influenzano più positivamente la vita professionale.
L’esperienza dei dipendenti è senza dubbio un elemento fondamentale per mantenere la salute delle risorse umane all’interno di un’organizzazione. Tant’è che esistono già aree dedicate alla gestione di questo aspetto della vita dei lavoratori. L’implementazione di politiche focalizzate sul rafforzamento (o creazione) dell’employee experience ha il suo ruolo nell’aumento della produttività ed è quindi un vantaggio competitivo per ogni azienda.
Gestione del personale: le conclusioni
In questo approfondimento abbiamo visto cosa si intende per gestione del personale e abbiamo riportato 12 tecniche per gestirlo al meglio.
Come spesso evidenziamo i lavoratori sono la risorsa più preziosa della tua organizzazione, l’adozione di politiche volte al loro benessere, unita all’utilizzo di app, software e innovazioni portate dalla digital transformation rappresentano pilastri imprescindibili al giorno d’oggi per essere competitivi e avere successo.