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Self Empowerment: uno strumento per la creatività e il cambiamento in azienda

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7 minuti di lettura
Self Empowerment: uno strumento per la creatività e il cambiamento in azienda

Hai mai sentito parlare di self empowerment? Sai cosa significa e quali vantaggi porta sia sul lavoro che nella vita privata?

In italiano, l’auto-potenziamento, o self-empowerment, come vedremo, è una pratica che può aiutare le persone a prendere un maggiore controllo della propria vita lavorativa, migliorando la fiducia in se stesse, la capacità di concentrazione e, in definitiva, affrontando e superando al meglio i numerosi ostacoli che si incontrano quotidianamente sul posto di lavoro, ma anche nella vita privata.

Come puoi trasmettere questo atteggiamento positivo anche ai tuoi dipendenti? Tutto quello che hai sempre desiderato sapere sul self empowerment in azienda lo troverai continuando a leggere questo articolo.

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Cosa significa self empowerment

Partiamo dal significato di self empowerment. Si tratta del processo che ti permette di prendere un migliore controllo della tua vita, aiutandoti a prendere decisioni finalizzate al raggiungimento dei tuoi obiettivi. In italiano, possiamo definirlo come quel processo necessario per potenziarsi personalmente.

È un processo che mira a valorizzare i tuoi punti di forza, a individuare e ridurre le tue debolezze, agisce sull’autostima e ti aiuta anche a:

  • Migliorare abilità e competenze
  • Prendere responsabilità
  • Sviluppare una mentalità positiva

Il concetto di self empowerment ha preso forma negli anni ’60 del Novecento, quando illustri autori come Carl Rogers e Abraham Maslow hanno introdotto l’idea che ogni individuo possieda risorse interne che possono essere utilizzate per autodeterminarsi, migliorando così l’autostima e l’autoefficacia.

Nel nostro contesto, si tratta di una pratica di auto-aiuto che si basa su principi della psicologia e della filosofia, ed è oggi un approccio che, quando ben strutturato, può portare a un miglioramento tangibile sia nella vita professionale che privata.

Empowerment e self empowerment: differenze

Prima di addentrarci su come praticare il self empowerment e come puoi aiutare i tuoi lavoratori ad auto-potenziarsi, è importante distinguere e mantenere sempre separate le pratiche di empowerment da quelle di self empowerment.

Nel primo caso, è necessaria la presenza di una persona, il datore di lavoro, che decide di conferire maggiore potere, autorità e responsabilità a un gruppo di persone o a un individuo singolo.

Ad esempio, in azienda l’empowerment si concretizza quando:

Al contrario, il self empowerment non richiede l’intervento di un terzo soggetto, ma è una pratica che parte dall’individuo stesso, che decide autonomamente di assumere un maggiore controllo sulla propria vita lavorativa, di sviluppare nuove competenze, migliorare l’autostima o prendere maggiore responsabilità sulle proprie scelte.

Il self empowerment in ambito lavorativo può concretizzarsi quando un lavoratore, ad esempio:

  • Prende il controllo della sua carriera
  • Trova un modo migliore per gestire la vita professionale e lavorativa
  • Si impegna nello sviluppo di una mentalità positiva

In sostanza, la differenza sostanziale risiede nel fatto che nell’empowerment sei tu, come datore di lavoro o responsabile, a dover prendere decisioni quotidiane sui lavoratori, mentre nel caso del self empowerment sono i lavoratori stessi a cercare il loro percorso da seguire nell’interesse sia dell’azienda che del loro benessere personale.

I vantaggi del self empowerment al lavoro

Ma perché dovresti promuovere la pratica del self empowerment? Perché dovresti incentivare il personale a trovare autonomamente il modo per migliorare la propria vita professionale e personale?

Come datore di lavoro attento al benessere dei lavoratori e dell’azienda, potresti notare grandi vantaggi nel collaborare con persone autonome, che cercano nuove sfide, orientate allo sviluppo di nuove competenze e al raggiungimento degli obiettivi che si sono prefissati. Inoltre, il self empowerment contribuisce a migliorare anche il clima aziendale, che risulterà più rilassato e inclusivo.

Ecco, più dettagliatamente, alcuni dei vantaggi:

  • Maggiore produttività: il self empowerment crea team di lavoro indipendenti, capaci di prendere decisioni autonomamente e che si sentono liberi di sviluppare nuove idee, dando libero sfogo alla propria creatività. Questi elementi, combinati insieme, influiscono positivamente sull’aumento della produttività e sulla capacità di trovare soluzioni innovative a problemi complessi.
  • Maggiore motivazione: dipendenti incentivati a migliorarsi continuamente vedono il luogo di lavoro come molto più di un semplice mezzo per ricevere uno stipendio. Il posto di lavoro diventa un luogo di crescita, miglioramento e raggiungimento degli obiettivi professionali. Ciò porta a beneficiare di dipendenti più felici e motivati.
  • Clienti più soddisfatti: dipendenti felici e motivati lavorano necessariamente con maggiore impegno, svolgendo al meglio i compiti e le mansioni loro assegnate. Ciò attiva un circolo positivo i cui effetti si ripercuotono sui clienti, che saranno ancor più soddisfatti dei tuoi servizi o prodotti, consapevoli di poter contare su un’azienda innovativa sempre pronta a risolvere ogni problematica.
  • Aumento della reputazione: lavorare per un’azienda che investe nella crescita dei propri dipendenti significa anche migliorare la propria reputazione come datore di lavoro. I migliori talenti accetteranno più facilmente un’offerta di lavoro, mentre i dipendenti interni tendono a rimanere a lungo con te, dimostrando fedeltà. Tutto ciò porta anche a una significativa riduzione dei tassi di assenteismo e delle richieste di permesso.

Self empowerment in azienda: come applicarlo

Probabilmente ti stai chiedendo come applicare il self empowerment in azienda, ossia come creare un ambiente in cui i lavoratori si sentano seguiti, sicuri di sé e pronti ad assumersi responsabilità.

Come puoi immaginare, dovrai intraprendere un vero percorso che porti a stabilire fiducia reciproca e a promuovere l’autonomia. Si tratta di un processo che può richiedere diversi mesi prima di portare a tutti i vantaggi finora descritti.

Tuttavia, con il giusto impegno, applicando la giusta strategia e fornendo feedback nel modo corretto, riuscirai a sostenere e vedere applicato il self empowerment. Vediamo quindi alcuni suggerimenti per riuscirci:

  • Metti al primo posto la fiducia reciproca: affinché i lavoratori abbraccino la cultura del self empowerment, è necessario che percepiscano la tua fiducia. Incoraggiali a prendere l’iniziativa e ad assumersi responsabilità. Non essere troppo severo quando un dipendente junior commette un errore, ma promuovi il dialogo e la condivisione delle idee.
  • Riconosci le qualità dei lavoratori: il personale ha bisogno di essere incoraggiato e di vedere riconosciuto il proprio impegno. I tuoi feedback in questo contesto sono fondamentali. Sono utili i feedback negativi, quando correttamente trasmessi, ma altrettanto utili sono parole di elogio e di sprono che permettano ai lavoratori di migliorare la fiducia in se stessi.
  • Promuovi la formazione continua: informa i lavoratori riguardo a tutte le opportunità formative da intraprendere. Far loro sapere dell’importanza di continuare ad acquisire competenze e abilità durante l’intero corso della carriera lavorativa può rivelarsi di grande supporto verso l’adozione di un approccio basato sul self empowerment.
  • Promuovi il work-life balance: fai sapere ai lavoratori che sei disponibile a venire incontro alle loro esigenze. Adotta forme di lavoro ibrido, consenti alle mamme e ai papà di conciliare meglio la vita privata con quella lavorativa, cerca di venire incontro a esigenze diverse e personali che ogni lavoratore può avere a seconda dell’età e del momento specifico della sua vita. I migliori risultati possono essere raggiunti disponendo di una forza lavoro serena e soddisfatta del proprio lavoro.
  • Comunica con chiarezza: sii chiaro con i lavoratori, fai loro sapere cosa devono fare per progredire professionalmente, assicurati che tutti sappiano quali sono i tuoi obiettivi futuri e che li condividi. Inoltre, assicurati che il regolamento aziendale sia chiaro e sia stato compreso da tutti. Impegnati anche a promuovere la diversità, l’inclusione e le pari opportunità, tutte accortezze che spingeranno i lavoratori a intraprendere autonomamente percorsi di auto-miglioramento.
  • Metti il team prima del singolo: per raggiungere grandi risultati, è importante far comprendere a tutti i lavoratori l’importanza di lavorare e ragionare come un’unica entità. Quando i team di lavoro operano in sinergia, si sostengono reciprocamente, si confrontano quotidianamente, allora si possono raggiungere grandi risultati. Il singolo individuo da solo non può apportare grandi cambiamenti; è solo lavorando tutti insieme che è possibile raggiungere gli obiettivi aziendali.

Job crafting e self empowerment

Per promuovere al meglio il self empowerment in azienda, può esserti utile conoscere anche la pratica del job crafting. Il job crafting, che possiamo tradurre in italiano come l’insieme di azioni che un lavoratore può attuare per modellare o personalizzare il proprio lavoro, è un processo che vede il dipendente impegnato nell’adattare i compiti e le mansioni a lui assegnate cercando contemporaneamente di esaltare e valorizzare:

  • Interessi
  • Valori
  • Competenze
  • Conoscenze

Nella pratica, il tuo compito, oltre che spingere i dipendenti ad assumere il controllo della propria carriera, a sviluppare maggiore autonomia decisionale e ad avere più fiducia in se stessi, può anche concentrarsi nell’invogliare il lavoratore a trovare la sua giusta collocazione in azienda. Ad esempio:

  • Promuovi carriere orizzontali: le carriere orizzontali possono essere la strategia giusta da attuare al fine di far trovare ai lavoratori la loro giusta dimensione all’interno dell’organizzazione. Queste carriere permettono di variare spesso le mansioni, di assumersi nuove e diverse responsabilità, spingono il lavoratore a trovare i suoi punti di forza e lo invogliano a sviluppare nuove competenze.
  • Lascia ridisegnare gli spazi di lavoro: invita i dipendenti a proporre e apportare modifiche che possano migliorare l’ambiente di lavoro. Potresti ridisegnare alcuni spazi, riorganizzare le aree comuni, introdurre elementi di decoro, nonché nuove tecnologie che possano migliorare le attività.
  • Organizza attività di team building: dai spazio al confronto, allo scambio di idee e di opinioni. Organizzare eventi, meeting e workshop aziendali può aiutare i lavoratori a conoscersi meglio tra loro. Più occasioni di confronto si hanno, più i dipendenti migliorano i rapporti tra loro, imparano a lavorare come un vero team di lavoro e sviluppano tratti della personalità positivi come la fiducia verso l’altro e la stima reciproca.
  • Confrontati con un coach aziendale: infine, potresti pensare di assumere per un periodo di tempo un professionista esterno, ad esempio un business coach, un formatore esperto o uno psicologo. Queste figure possono aiutare tutte le risorse umane, mettendo loro a disposizione gli strumenti e le conoscenze necessarie per un miglior e concreto sviluppo sia del self empowerment sia del job crafting.

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Self empowerment: le conclusioni

In questo approfondimento ci siamo concentrati sul processo di self empowerment. Abbiamo visto che si tratta di una pratica che coinvolge direttamente i lavoratori.

Grazie al tuo sostegno e agli strumenti che metti loro disposizione, possono sviluppare un maggiore controllo sulla propria carriera professionale, nonché acquisire una maggiore responsabilità, fiducia in se stessi e capacità di gestire i cambiamenti.

Come datore di lavoro, puoi fare molto per mettere i lavoratori nelle migliori condizioni possibili per far emergere e valorizzare i loro talenti e punti di forza. A beneficiare di ciò saranno i lavoratori stessi e, di riflesso, la tua azienda: beneficerai di una maggiore produttività e qualità del lavoro, di dipendenti inclini a condividere idee, ad aiutarsi reciprocamente e a lavorare in squadra.

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