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Leadership: le skills di un buon leader e quale stile adottare in azienda

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11 minuti di lettura
Leadership: le skills di un buon leader e quale stile adottare in azienda

Come funziona la leadership? Cosa serve per gestire al meglio i propri dipendenti?

La classica domanda “cosa fa di un manager un buon leader” (o in altre parole, “quali sono le skill più importanti per essere un leader”) porta spesso a molti dibattiti. È chiaro che la capacità di gestire un team in modo efficace si basa su una serie di competenze fondamentali, ma anche sulle diverse caratteristiche dei leader e dei vari stili di leadership.

Non esiste, infatti, un unico modo giusto di fare le cose in tutte le circostanze, e una delle caratteristiche principali di un buon leader è anzi la sua flessibilità e la capacità di adattarsi alle circostanze che cambiano.

In questo articolo approfondiremo la tematica legata alla leadership e scopriremo insieme quali sono le più importanti leadership skills in azienda.

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Leadership: significato nel mondo del lavoro

Prima di affrontare quelle che sono le abilità principali che un leader dovrebbe possedere, cerchiamo di capire meglio qual è il significato di leadership. Cos’è un leader all’atto pratico?

Nel più semplicistico dei modi, un leader può essere definito come “la persona che guida o gestisce un gruppo, un’organizzazione, un progetto o un Paese”.

Questa definizione è piuttosto ampia e potrebbe includere sia ruoli formali che informali, cioè sia i leader nominati tramite una specifica procedura che quelli emersi spontaneamente in risposta a dei particolari eventi.

Nelle aziende, soprattutto nel corso degli ultimi anni, è emersa una particolare tendenza a permettere e addirittura incoraggiare attivamente ogni membro di un singolo team a prendere il comando al momento opportuno distribuendo, di fatto, la leadership in modo equo ed efficiente. Le aziende e i team con leader particolarmente controllanti, al contrario, tendono ad avere degli equilibri precari e ad essere piuttosto disfunzionali.

Nella concezione più moderna del termine la leadership, quindi, può essere un concetto piuttosto fluido: i leader sono creati dalle circostanze. La questione più importante è assicurarsi che i membri dei vari team siano preparati a seguirli al momento opportuno.

Gli stili di leadership in azienda

Una cosa importante da specificare è che non esiste un solo tipo di leadership e che, anzi, un buon leader nella gestione del talento debba sapersi adattare alle circostanze e alle persone che ha di fronte per adottare un diverso stile di guidare chi ha intorno.

Diamo un’occhiata ad alcuni di questi stili di leadership aziendale di seguito.

  • Leadership trasformazionale
    La leadership trasformazionale è quella in cui il leader ha l’obiettivo di promuovere il cambiamento e il progresso. Si basa su una buona comunicazione e fiducia bidirezionale e/o verticale, oltre a stimolare che, attraverso la creatività, siano gli stessi dipendenti che volontariamente vogliono essere guidati da detto leader.
  • Leadership transazionale
    Si verifica quando gli obiettivi sono legati a incentivi economici, trattandosi di una retribuzione aggiuntiva, di benefici, di una commissione o di una parte variabile della retribuzione. Questa ricompensa aiuta a motivare i dipendenti, il senso di appartenenza e il riconoscimento dello sforzo.
  • Leadership democratica
    In questo caso, il leader si caratterizza per includere tutti i membri del team, promuovere la partecipazione e l’ascolto attivo, migliorando così anche la comunicazione interna.
  • Leadership autocratica e/o autoritaria
    Ha una connotazione negativa e può portare a stress, scarse prestazioni e problemi psicologici che stiamo cercando di evitare. È caratterizzata da quei leader che, con un approccio autoritario, prendono decisioni unilaterali, non discusse da nessun altro.
  • Leadership situazionale
    La leadership situazionale è quella che varia a seconda del contesto, delle circostanze o delle condizioni dei dipendenti sotto la tua responsabilità. Si basa sulla teoria di Hersey e Blanchard e sul Contingency Model di Fred Friedler per la leadership aziendale. A seconda delle capacità e della motivazione dei lavoratori, il leader darà loro più o meno libertà di decisione, oppure prenderà più o meno l’iniziativa.

Sviluppare una leadership positiva

Molti si chiedono se la leadership può davvero essere insegnata e vari esperti nel campo della formazione legata a questo tema sono convinti che sia possibile. Molti leader di successo, nonostante questo, non hanno mai ricevuto alcuna formazione di tipo formale. Per queste persone la leadership rappresenta uno stato mentale e sono la loro personalità e i loro tratti caratteristici a renderli leader di successo.

Ovviamente, come spesso accade, la verità sta nel mezzo.

Non c’è dubbio sul fatto che alcune persone siano intrinsecamente più attratte di altre dai ruoli di leadership. Tuttavia, sarebbe una banalità suggerire che solo le persone con certe caratteristiche sono adatte a posizioni di leadership.

Concetti come la leadership femminile e la diversity in azienda, anche riguardo alle posizioni manageriali, sono molto importanti, in particolare negli ultimi anni in cui si sta tendendo sempre di più a una visione di leadership gentile.

Sicuramente, ricoprire delle posizioni di leadership richiede alcune abilità particolari e, certe persone, riescono ad acquisire più facilmente di altre.

Naturalmente si possono imparare le abilità e le pratiche di leadership più efficaci, ma essere in grado di metterle in pratica da soli può richiedere una serie di abilità e atteggiamenti completamente diversi.

La domanda “si può insegnare la leadership?” non ha una risposta semplice e non siamo qui per argomentare a favore di una parte o dell’altra, ma piuttosto per permetterti di avere una visione aperta sull’argomento e fornirti delle informazioni pratiche sulle leadership skills di cui un buon leader ha bisogno.

Le leadership skills fondamentali per un buon leader

I leader a diversi livelli all’interno di un’azienda affrontano sfide chiaramente diverse. Ma che tu sia un collaboratore individuale, un manager alle prime armi, un dirigente con anni di esperienza (o tutto ciò che sta nel mezzo), esistono delle abilità che dovrai necessariamente imparare a padroneggiare: parliamo delle cosiddette leadership skills.

Queste sono abilità di leadership non hanno tempo e sono necessarie ai leader di qualsiasi tipo, indipendentemente dal ruolo, dal settore o dalla posizione. Ovviamente, il modo in cui vengono affrontate le differenti abilità di leadership e ciò che è più importante imparare o rafforzare cambierà con il passare del tempo, con l’esperienza e con l’arrivo di nuove sfide.

1. Pensiero strategico

Forse l’abilità più importante di cui un leader ha bisogno (e quella che, forse,  distingue veramente i leader dai manager) è quella di essere in grado di pensare strategicamente.

Questo significa, in termini semplici, avere un’idea o una visione di dove si vuole arrivare e di come lavorare per portarla a compimento.

I leader abili nel pensiero strategico riescono a tenere d’occhio il quadro generale senza lasciarsi distrarre inutilmente da questioni secondarie o dettagli minori. Tutte le loro decisioni si basano probabilmente sulla risposta alla domanda “questa cosa mi sta avvicinando o allontanando dal mio obiettivo?

Naturalmente, oltre ad essere in grado di creare una visione convincente, un leader con un buon pensiero strategico deve anche essere in grado di comunicarla efficacemente ai membri del proprio team, che è in parte il motivo per cui le capacità di comunicazione sono fondamentali per qualsiasi leader.

Creare una visione non significa semplicemente avere un’idea. Un buon pensiero strategico deve essere basato su dei dati, e questo significa essere in grado di raccogliere e analizzare informazioni da una vasta gamma di fonti. Non si tratta solo di numeri, ma anche di conoscere e capire il mercato e i clienti e la situazione particolare, per poi usare queste informazioni per sostenere le proprie decisioni strategiche.

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2. Pianificazione ed esecuzione

Anche se è importante essere organizzati e motivati come leader a livello personale, è forse ancora più importante essere in grado di pianificare ed eseguire ciò che è necessario per il team e l’azienda.

Accanto al pensiero strategico, quindi, l’organizzazione e la pianificazione delle azioni da compiere sono fondamentali, in quanto entrambe sono essenziali per la riuscita della propria visione e strategia. Anche la gestione e la pianificazione quando si parla di progetti sono importanti, soprattutto in azienda, associati ad una buona capacità nella gestione del rischio per evitare che le cose vadano male e a saperle gestirle quando accade.

Un buon leader dovrà anche armarsi di molta flessibilità, essendo in grado di prendere buone decisioni a sostegno della riuscita della loro strategia, e risolvere i problemi. Con una leadership positiva, i problemi possono trasformarsi in opportunità ed esperienze formative, e un leader può trarre molti insegnamenti da un problema affrontato e superato.

3. People management

Senza il sostegno delle persone che ci lavorano fianco a fianco, un leader non esiste. Un buon leader deve essere in primis un buon people manager e deve, quindi, essere in grado di lavorare con gli altri sia su base individuale che in una dinamica di gruppo, utilizzando una serie di strumenti nel proprio arsenale per affrontare una vasta gamma di situazioni.

In particolare, ci si aspetta che i leader motivino e incoraggino i loro membri del team, sia direttamente sia creando un buon ambiente con motivazione lavorativa e un benessere organizzativo in azienda.

Una delle prime abilità che un leader deve padroneggiare è il saper delegare. Questa è un’abilità difficile per moltissime persone ma, se fatta bene, la delega può dare ai membri del team un’iniezione di fiducia, una possibilità di gestire le competenze e un assaggio di leadership, aiutando a mantenerli motivati.

Ci sono altre sfide nel delegare il lavoro all’interno di un team, tra cui bilanciare i carichi di lavoro e assicurarsi che a tutti vengano date opportunità che li aiutino a crescere.

Sia i leader che i manager devono capire come costruire e gestire un team. Devono sapere come gestire i processi di ricerca e selezione e portare nuove persone all’interno del team in modo efficace. Altro aspetto importante è anche la comprensione dell’importanza della valutazione delle performance per gestire il rendimento e la soddisfazione dei dipendenti.

4. Comunicazione

Mentre le abilità di comunicazione sono importanti per tutti, leader e manager forse ne hanno ancora più bisogno. Queste abilità sono abilità interpersonali in senso generale, non specifiche della leadership, ma un buon leader è sempre una figura che deve necessariamente avere delle ottime abilità nella comunicazione.

Un buon leader tende ad essere un ottimo ascoltatore, capace di ascoltare con attenzione e di ottenere informazioni attraverso le domande giuste. Dovrebbe anche dimostrare alti livelli di assertività, il che gli permette di esprimere il proprio punto di vista senza essere aggressivo, ma con fermezza e decisione.

Sa come costruire un rapporto solido ed efficace, per sviluppare delle relazioni sane e durature con gli altri, sia con i propri pari che con i “subordinati”. Queste abilità si uniscono per aiutare a costruire una leadership carismatica, quell’ammirazione che fa sì che la gente abbia voglia di seguire il leader.

Un leader deve anche sapere come dare agli altri il proprio feedback sulle prestazioni individuali in un modo che sia costruttivo piuttosto anziché critico in modo negativo, e anche ascoltando le opinioni degli altri sul proprio lavoro e atteggiamento.

Essere bravi nel parlare in modo efficace, abile a trasmettere il proprio punto di vista in una presentazione formale o in una riunione importante, come anche in una chiacchierata informale o in una conversazione casuale avvenuta in corridoio.

5. Flessibilità

I contrattempi e i cambiamenti dell’ultimo minuto sono all’ordine del giorno nella maggior parte dei posti di lavoro. Un buon leader devono essere flessibile ed essere in grado di accettare e gestire qualsiasi cambiamento. I dipendenti e i membri del team sanno apprezzare la capacità di un leader di non farsi scoraggiare dai cambiamenti e di accettarli in modo positivo, cercando di risolvere eventuali problemi in modo proattivo.

Allo stesso modo, i leader devono essere aperti a ricevere suggerimenti e feedback. Se chi lavora con te è insoddisfatto di un particolare aspetto della tua gestione, è importante che tu ti sieda ad ascoltare le preoccupazioni e le opinioni degli altri. Chi lavora con te apprezzerà sicuramente la tua capacità di accettare un feedback onesto e lavorarci in modo positivo e propositivo.

Un’eccessiva staticità non aiuta nessuno, in nessun campo e in nessuna situazione. Rifacendoci a quanto detto poco sopra, la leadership dovrebbe mantenersi come un concetto fluido, in grado di permettere al gruppo nel suo insieme di progredire, non alla singola persona o al leader stesso.

Come applicare la leadership in azienda in modo efficace

Nelle aziende, una gestione manageriale e una leadership efficaci sono vitali soprattutto in questi tempi di complessità e rapido cambiamento dei paradigmi lavorativi. Anche se una buona leadership si basa su delle abilità definite è molto importante ricordarsi che,  nel funzionamento quotidiano di un’azienda, il solo possesso di queste abilità non è sufficiente per aiutare tutti a muoversi nella direzione corretta.

È importante sapere come applicare la leadership in modo efficace e, nei paragrafi successivi, ti forniamo qualche consiglio su come poterlo fare.

Essere consapevoli di se stessi

Un vero leader è consapevole di se stesso e di ciò che può offrire all’azienda. Ognuno ha il proprio stile distintivo e personale e ogni leader riconosce il fatto che agirà in un modo che riflette questo determinato stile.

I leader che sono consapevoli di se stessi sono in grado di autovalutarsi in maniera realistica e si sentono a loro agio nel parlare dei loro limiti, così come dei loro principali punti di forza. I leader consapevoli di se stessi sanno che il feedback, da ambe le parti, è essenziale per il loro sviluppo e sono desiderosi di ricevere critiche costruttive.

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Essere consapevoli della cultura aziendale

Il modo di fare il proprio lavoro di un leader dovrebbe essere sempre flessibile e adattato al contesto e alla cultura aziendale. Uno stile di leadership statico e sempre costante non può essere efficace in qualsiasi azienda indistintamente: realtà diverse richiedono approcci diversi alla leadership aziendale.

In ogni azienda, inoltre, esistono numerose sottoculture all’interno della più grande cultura aziendale in senso globale. I manager e i leader più efficaci comprendono il contesto e le sottoculture in cui si trovano all’interno di un emisfero più grande. Partendo da lì, sfruttano poi i punti di forza della cultura aziendale globale nei loro sforzi per implementare nuovi cambiamenti.

Costruire delle relazioni professionali

Un buon leader presta la massima attenzione alle dimensioni interpersonali del proprio ruolo: abitua i propri dipendenti a pianificare, fissare i loro obiettivi e monitorare le performance. In qualità di guida, collaborano e influenzano chi lavora nello stesso ambiente a tutti i livelli, comunicando in modo assertivo, efficace ed empatico con gli altri, indipendentemente dalla posizione o dall’autorità.

È di cruciale importanza che un leader sia in grado di costruire relazioni credibili e di fiducia con le persone del proprio team e con gli altri individui presenti in azienda.

Creazione di una visione

Creare una visione significa che una persona è in grado immaginare il futuro e letteralmente “vedere” quello che potrebbe accadere. Un leader che crea una visione può vedere opportunità di cambiamento, è capace di pensare oltre gli ostacoli e può riconoscere ciò che è meglio per un team o un’azienda, anche se nella situazione attuale esistono ostacoli e sfide alla realizzazione di quella visione.

I manager che sono anche dei leader riescono ad avere una visione su come dovrebbe essere organizzato il lavoro nella loro area di competenza per migliorarne l’efficienza, o possono vedere un’opportunità di muoversi in una nuova area o creare dei nuovi processi per riuscire a soddisfare degli obiettivi strategici particolari. Creare una visione richiede una certa quantità di creatività, di pensiero fuori dagli schemi e di libertà di esplorare.

A volte i manager troppo presi dagli impegni operativi quotidiani per il proprio team, possono sentirsi eccessivamente occupati per riuscire a generare la creatività necessaria a pensare alla propria visione.

Fare un passo indietro rispetto alle responsabilità quotidiane e riflettere sul quadro generale può aiutare un leader ad ottenere la prospettiva necessaria per creare una visione. Organizzare degli eventi di team building aziendale o di corporate strategy (magari fuori sede) potrebbe aiutare a creare il distacco necessario dal lavoro quotidiano per riuscire a dedicare l’energia mentale richiesta per creare una visione.

Leadership aziendale e gestione del team in tempi di crisi

La leadership aziendale è sempre importante, ma in tempi di crisi (come il contesto sociale, economico e sanitario in cui viviamo ora) può essere fondamentale e influenzare profondamente i lavoratori. Questo è talmente vero che, se un leader non è all’altezza dell’occasione, è molto probabile che il tasso di turnover del personale salirà alle stelle, con tutti gli svantaggi che ciò comporta: perdita di fiducia nell’azienda da parte di altri lavoratori o nuovi candidati, perdita di talenti , necessità di formare nuovi dipendenti che entrano ed escono dal team, peggioramento dell’ambiente di lavoro e del senso di appartenenza, ecc.

Che i lavoratori siano guidati dalla persona giusta, da un leader di cui si fidano e che sanno che sarà in grado di aiutarli è fondamentale nei momenti in cui esiste una condizione esterna o interna che influisce negativamente sulla loro salute mentale.

Una delle priorità dei dirigenti di un’azienda è proprio quella di evitare che i propri dipendenti soffrano di ansia o stress da lavoro, e che non subiscano rischi psicosociali. Come? Mettere in pratica alcune delle strategie e misure preventive che abbiamo menzionato in questo articolo.

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Nata a Firenze e laureata in Scienze Politiche (in particolare Comunicazione e Giornalismo) all’Università di Firenze. In Italia ha lavorato come giornalista ed ha collaborato con diversi siti web dedicati al mondo dell’attualità. Adesso vive a Barcellona ed è Content Marketing Specialist in Factorial e si occupa della creazione dei contenuti del mercato italiano. Il suo obiettivo è dare supporto, ispirazione e strumenti per far conoscere il mondo delle Risorse Umane e far crescere la community HR. Ama l’avventura, la natura, viaggiare e giocare a pallavolo.

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