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Ferie non godute e dimissioni: tutti i dettagli del caso specifico [+ Piano Ferie]

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6 minuti di lettura
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Hai appena ricevuto una lettera di dimissioni e ti sei accorto che il lavoratore ha ancora diversi giorni di ferie non godute. Cosa fare? Come e quando vengono pagate le ferie non godute in caso di dimissioni? 

In generale le ferie non possono essere monetizzate. Non a caso un piano ferie ben strutturato permette durante l’anno a tutti i lavoratori di godere delle 4 settimane previste dalla legge, decreto legislativo 19/2004 n.213, e dal CCNL di riferimento. 

Tuttavia, poiché le dimissioni sono un evento imprevedibile la legge ti permette di retribuirle, pagando al lavoratore l’indennità sostitutiva. In questo modo il lavoratore ha la certezza di non perdere le ferie maturate.

Tale eccezione è valida anche qualora tu decida di licenziare il lavoratore o si arrivi alla risoluzione consensuale del rapporto. 


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Gestire le dimissioni e le ferie non godute

Gestire correttamente il tema delle ferie non godute in caso di dimissioni del lavoratore è di fondamentale importanza.

In primo luogo, anche quando un lavoratore decide di cambiare lavoro bisogna comunque mostrarsi leali e corretti, in secondo luogo, è bene chiudere la questione al più presto, evitando che il lavoratore, nel tentativo di recuperare il dovuto, si rivolga ad un giudice, esponendoti così al rischio di dover risarcire eventuali danni all’ex dipendente. 

Le ferie non godute vanno indennizzate al più presto e non c’è alcun modo per evitare di elargire il compenso. Il diritto a questa indennità sostitutiva infatti, a seconda dei casi, si prescrive dopo 5 o talvolta 10 anni. 

Per fare un esempio pratico, considerando che un lavoratore matura circa 2,33 giorni di ferie ogni mese, alla fine del mese di giugno ha maturato circa 14 giorni di ferie che dovrai indennizzare, assumendo che non abbia: 

  • Goduto di alcun giorno di ferie durante l’anno
  • Ferie arretrate dall’anno precedente
  • Usufruito di permessi non retribuiti

Una volta individuato il numero di giorni di ferie non godute, non dovrai far altro che calcolare l’importo corretto da corrispondere. In generale il valore netto di un giorno di ferie di un lavoratore full time è di circa 50 euro. Pertanto, tornando all’esempio precedente, il totale dell’indennizzo da corrispondere è dato da 14 moltiplicato per 50, cioè 700 euro. 

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Quando vengono pagate le ferie non godute per dimissioni

Una volta interrotto il rapporto di lavoro sia per dimissioni, sia per licenziamento dovrai provvedere al pagamento di: 

  • Ferie non godute 
  • Ore di permesso retribuite non godute 
  • TFR  

Eccezion fatta per il TFR, il quale dovrai pagarlo entro 30 o 45 giorni, per quanto riguarda le ferie non godute non esiste una norma specifica che impone delle tempistiche da rispettare. 

In un’ottica di corretta organizzazione aziendale, buona prassi vuole che le ferie non godute vengano indennizzate in concomitanza con il pagamento del TFR. Diversamente, il lavoratore ha tutto il diritto di preparare e inviare una lettera di sollecito al pagamento di quanto dovuto. 

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Tassazione ferie non godute dimissioni

Come funziona la tassazione delle ferie non godute in caso di dimissioni volontarie? Il tema riguarda da vicino il responsabile delle risorse umane, il quale, generalmente, si avvale di appositi software HR per stabilire correttamente l’esatto ammontare di giorni residui di ferie non fruiti dall’ormai ex dipendente. 

La tassazione delle ferie non godute è un tema che ha visto più volte coinvolti enti quali: Agenzia delle Entrate, Commissioni Tributarie Regionali e Corti di Cassazione. 

A quanto si evince, consultando le varie pronunce in merito, si può concludere che qualora le ferie non godute per dimissioni abbiano una natura risarcitoria allora l’importo è esente da tassazione

Diversamente qualora le ferie non godute siano inquadrate come un semplice corrispettivo, allora è inevitabile applicare le relative imposte. In quest’ultimo caso è valido il principio dell’onnicomprensività, secondo il quale l’indennizzo delle ferie non godute è tassato come i normali giorni lavorativi.  

Nella fattispecie trattandosi di ferie non godute per dimissioni, appare difficile pensare che l’indennità possa essere inquadrata come risarcitoria; pertanto, all’indennizzo è applicato il normale regime fiscale previsto. 

Tuttavia, non si può escludere che la tassazione possa essere considerata indebita nel particolare caso in cui le ferie non godute siano state maturate dal lavoratore anche nell’anno precedente al corrente. 

Dimissioni per pensionamento e ferie non godute

A volte può succedere che un lavoratore abbia maturato sufficienti anni di lavoro e anzianità per andare in pensione ma dispone di diversi giorni di ferie non godute. Come comportarsi? 

Bisogna considerare quanto stabilito dalla Cassazione: sentenza n. 27206/2017, la quale obbliga il lavoratore a godere delle ferie non godute prima di andare in pensione. 

La sentenza viene incontro alle aziende, le quali devono quindi accertarsi che il lavoratore non abbia giorni di ferie residui. Nel caso dovesse avere giorni di ferie da godere puoi obbligarlo ad andare in ferie. 

Così facendo il dipendente non può avanzare alcuna richiesta d’indennizzo. La sentenza nient’altro che ribadisce quanto stabilito dalla Costituzione stessa, che autorizza i datori di lavoro a organizzare le ferie e quindi a stabilire i giorni dell’anno in cui i lavoratori possono assentarsi. 

Termini di preavviso

Quando un lavoratore decide di dimettersi è tenuto a rispettare i termini di preavviso previsti nel contratto di lavoro. I giorni di preavviso sono variabili a seconda dell’inquadramento contrattuale. Tipicamente un lavoratore è tenuto ad avvisare della sua volontà di interrompere il rapporto di lavoro da uno a tre mesi prima. 

Non sempre però le cose vanno così. Il lavoratore, infatti, per un qualsiasi motivo potrebbe decidere di non rispettare i termini di preavviso. Cosa succede alle ferie non godute?

Dovrai comunque indennizzare al lavoratore le ferie non godute. Queste essendo un diritto sancito dalla Costituzione non sono mai perse, neanche nel caso in cui il lavoratore venga meno ai termini di preavviso. 

Per completezza d’informazione ricordiamo che: il lavoratore sebbene non perda il diritto a monetizzare delle ferie non godute è comunque tenuto a sua volta a corrispondere l’indennità di mancato preavviso (trattenuta dello stipendio sulla busta paga). 

Questa regola è valida in generale, infatti, l’ex dipendente non deve pagare alcun indennizzo in caso di dimissioni: 

  • Incentivate 
  • Per giusta causa 
  • Per matrimonio 

Evitare la monetizzazione delle ferie non godute

Elaborare un piano ferie, preferibilmente tenendo conto delle esigenze dei lavoratori, è il modo migliore di procedere per evitare richieste di monetizzazione o indennizzo. Ti ricordo che è tuo diritto invitare il lavoratore a fruire delle ferie.

Qualora il lavoratore si rifiuti di godere delle ferie, come stabilito dalla Corte di Giustizia UE, non ha diritto ad alcun indennizzo. 

In altri termini, il diritto alle ferie o alla monetizzazione cessa di essere tale quando puoi provare di aver sollecitato il lavoratore a goderne. Nel caso della monetizzazione, il diritto viene perso perché la Corte ritiene illegittimo un comportamento deliberatamente volto ad aumentare il corrispettivo previsto alla fine del rapporto di lavoro.  

Liquidazione ferie non godute e dimissioni: come comportarsi 

Alla luce di quanto visto finora, come People Manager, responsabile HR o datore di lavoro, idealmente dovresti riuscire ad evitare di liquidare le ferie non godute al lavoratore dimissionario. 

Le strade per raggiungere questo obiettivo non sono molte. Ad esempio: non puoi chiedere al lavoratore di godere delle ferie durante il periodo di preavviso. Così facendo infatti si estende anche la data prevista di fine rapporto.  

Qual è quindi il miglior modo di procedere? In un’ottica di perfetta organizzazione e gestione delle risorse umane, le dimissioni del lavoratore non dovrebbero coglierti di sorpresa. Al di là di quanto previsto formalmente, nella prassi un lavoratore riconoscente e leale tende ad avvisare verbalmente il reparto HR o il datore di lavoro riguardo le proprie intenzioni. 

Sapere che il lavoratore ha intenzione di dimettersi prima che avvii la procedura di dimissioni online, permette di organizzare al meglio la faccenda, preferibilmente evitando che rimangano giorni di ferie non goduti. 

Ancora una volta, ribadiamo l’importanza di monitorare costantemente la situazione del lavoratore in azienda, registrando: 

Così facendo non solo garantirai a tutti i lavoratori di godere del diritto alle ferie ma i lavoratori stessi, sentendosi tutelati sotto ogni aspetto, si dimostreranno più leali, sinceri e disponibili nei tuoi confronti.  

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Conclusioni

In questo articolo abbiamo affrontato un tema importante e delicato: come gestire le ferie non godute in caso di dimissioni del lavoratore. 

Nonostante sia possibile per il lavoratore ottenere l’indennizzo, si è comunque voluto evidenziare l’importanza di una corretta gestione aziendale e di politiche volte al benessere dei dipendenti.

Queste due attenzioni, infatti, garantiscono di gestire al meglio ogni aspetto relativo alla vita del lavoratore in azienda evitando spiacevoli episodi, malumori e possibili contenziosi con il personale. 

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Nata a Firenze e laureata in Scienze Politiche (in particolare Comunicazione e Giornalismo) all’Università di Firenze. In Italia ha lavorato come giornalista ed ha collaborato con diversi siti web dedicati al mondo dell’attualità. Adesso vive a Barcellona ed è Content Marketing Specialist in Factorial e si occupa della creazione dei contenuti del mercato italiano. Il suo obiettivo è dare supporto, ispirazione e strumenti per far conoscere il mondo delle Risorse Umane e far crescere la community HR. Ama l’avventura, la natura, viaggiare e giocare a pallavolo.

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