Cos’è il congedo parentale per il padre e come funziona?
Cosa serve sapere su questo permesso per gestirlo al meglio nella tua azienda?
Il congedo parentale per il padre è una misura chiave che permette ai padri lavoratori di dedicarsi ai figli, conciliando la propria vita privata con quella lavorativa.
In questa guida vedremo come funziona il congedo parentale per i padri o congedo di paternità, quali sono i requisiti per accedervi e come gestire al meglio le richieste di questo permesso all’interno della tua azienda.
Sommario
Come funziona il congedo parentale per il padre
Il congedo parentale per il padre è un periodo di astensione dal lavoro indirizzato ai padri lavoratori, che permette loro di dedicarsi ai propri figli.
Si tratta di una misura prevista per tutti i lavoratori dipendenti, che risulta fondamentale per aiutare i papà per stare vicino ai propri bimbi appena nati, oltre che alla propria partner.
Il congedo parentale per il padre è regolato da un’apposita norma ad hoc, il decreto legislativo 151/2001.
Questa stabilisce i criteri d’accesso al congedo, gli aiuti messi a disposizione del genitore e ogni eccezione prevista (come i parti plurimi).
Infine, è bene notare che il congedo parentale per il padre NON è il congedo parentale facoltativo per entrambi i genitori.
Difatti, quest’ultima è una misura ben diversa, di lunga durata ed a cui il padre può accedere a sua discrezione.
Al contrario – come vedremo – il congedo parentale per il padre è obbligatorio e dura per un lasso di tempo più limitato.
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Quanti giorni spettano al padre per il congedo parentale
Di norma, il congedo parentale per il padre ha una durata di 10 giorni.
La legge stabilisce una sola eccezione alla regola, ovvero quella prevista in caso di parto plurimo (cioè quando nascono dei gemelli).
In tal situazione, infatti, il periodo di congedo parentale a disposizione del padre raddoppia e sale a 20 giorni.
Inoltre, le norme prevedono un lasso di tempo massimo entro cui usufruire del congedo parentale per il padre.
Difatti, il genitore può e deve accedere al periodo di congedo parentale a partire dai due mesi che precedono la data prevista del parto e non oltre cinque mesi dopo la nascita del bambino.
Questo calcolo varia in caso di adozioni o affidamenti, per cui i 5 mesi vengono calcolati prendendo come riferimento la data d’ingresso in famiglia del bambino, anziché la nascita.
Infine, è bene notare che il congedo parentale per il padre può essere fruito anche in maniera non continuativa e frazionata a giorni.
Ciò significa, dunque, che il padre può scegliere di dividere i giorni a sua disposizione come preferisce e usufruirne in maniera separata tra di loro.
Il congedo parentale per il padre non è invece frazionabile ad ore.
Chi può accedere al congedo di paternità?
Il congedo di paternità spetta a tutti i padri con contratto di tipo subordinato.
Difatti, l’unico requisito previsto per il congedo parentale per il padre (oltre alla nascita del figlio) è che il lavoratore sia dipendente, senza distinzione tra dipendente pubblico o privato.
Al contrario, sono esclusi tutti i lavoratori autonomi e quelli iscritti alla gestione separata.
Quanto viene pagato il congedo parentale paterno
Il congedo parentale per il padre prevede un’indennità pari al 100% dell’ultima retribuzione del genitore.
Ciò significa, dunque, che i giorni di congedo sono retribuiti allo stesso modo di una comune giornata di lavoro.
L’intera somma è devoluta dall’INPS, senza alcun costo da parte per l’azienda, se non una spesa temporanea e rimborsabile al 100%.
Difatti, come datore di lavoro dovrai occuparti di anticipare l’importo del congedo parentale per il padre, che l’INPS provvederà a coprire in fase successiva.
Recupererai poi l’intera somma in sede di versamento dei contributi all’INPS tramite modello F24.
La regola prevede anche delle eccezioni, ovvero dei casi in cui l’INPS eroga direttamente la somma disposta dal congedo parentale per il padre.
Come fare domanda per il congedo di paternità?
Il genitore deve occuparsi personalmente di fare domanda per il congedo di paternità.
La procedura per farlo varia a seconda di chi corrisponde l’importo, ovvero se la somma viene anticipata dal datore di lavoro o se è messa a disposizione direttamente dall’INPS.
Ma vediamo subito come richiedere il congedo parentale per il padre, caso per caso:
- Quando la somma è anticipata dal datore di lavoro:
Il padre deve presentare domanda di fruizione per il congedo parentale in forma scritta e al datore di lavoro.
Questo può avvenire in maniera cartacea, ma anche utilizzando un software per la gestione di assenze e permessi laddove previsto dall’azienda, per rendere il processo più facile e veloce; - Quando la somma è erogata direttamente dall’INPS:
Il lavoratore deve presentare domanda in via telematica, sfruttando uno dei seguenti canali:
– Servizi on-line Inps con il PIN/SPID;
– Call center dell’INPS;
– Patronato e intermediari dell’Istituto.
I dipendenti pubblici presentano domanda alla propria amministrazione.
Infine, secondo l’INPS, il padre deve comunicare al datore di lavoro i giorni in cui intende fruire del congedo con un anticipo minimo di cinque giorni “ove possibile in relazione all’evento nascita, sulla base della data presunta del parto”.
Come funziona la paternità 2023
Per evitare di incorrere in problemi burocratici, è bene tenere d’occhio gli ultimi aggiornamenti sulle norme che regolano permessi e agevolazioni.
Nel caso del congedo parentale per il padre, le ultime novità sono state introdotte nel corso del 2022, per poi essere riconfermate e prolungate nel 2023.
Queste recenti misure hanno modificato quanto previsto in origine dal decreto 151/2001, stabilendo:
- La possibilità di accedere al congedo parentale per il padre a partire dai 2 mesi che precedono la data di nascita prevista del figlio, esattamente come già accadeva per il congedo della madre lavoratrice.
In precedenza, al contrario, era possibile fruire dei giorni di congedo di paternità soltanto entro i 5 mesi successivi alla nascita;
- Un aumento a 20 giorni della durata del congedo parentale per il padre in caso di parto plurimo.
In aggiunta, sempre nel 2023, l’INPS ha fornito nuove indicazioni ai datori di lavoro su come ottenere il rimborso per la retribuzione del congedo di paternità, attraverso il messaggio INPS n.659 del 13-02-2023.
Come l’azienda può supportare i padri in congedo parentale
Il periodo di congedo parentale per i padri costituisce un’opportunità che le imprese possono sfruttare per dimostrare cura verso i propri dipendenti, con impatto positivo sulla loro motivazione e sulla loro percezione nei confronti dell’azienda.
Ecco elencati alcuni modi pratici in cui le aziende possono gestire al meglio il rapporto con i padri prima, durante, e dopo il congedo parentale:
- Informare i dipendenti sui loro diritti e sulle procedure per richiedere il congedo di paternità obbligatorio
È fondamentale che i dipendenti siano a conoscenza delle proprie opzioni e dei loro diritti riguardo al congedo di paternità.
Avere ben chiari i propri benefit può aiutare i tuoi dipendenti a conciliare vita famigliare e vita lavorativa, oltre ad avere impatti positivi direttamente sulla tua organizzazione.
Ad esempio, nel caso di una misura obbligatoria come il congedo di paternità, i tuoi collaboratori possono ricordarti quando la misura si sta avvicinando alla propria scadenza.
In questo modo possono evitare che il congedo vada ‘perduto’ senza essere utilizzato, salvaguardando così la tua azienda da problemi come sanzioni e controversie legali.
Ecco dunque alcuni modi in cui puoi aiutare i tuoi dipendenti a rimanere aggiornati sui propri diritti e doveri:
– Organizzando sessioni informative;
– Distribuendo guide dettagliate e accessibili e sulle procedure interne per richiedere il congedo di paternità;
– Fornendo un punto di contatto dedicato per rispondere a eventuali domande e preoccupazioni.
- Pianificare con anticipo la sostituzione del padre in congedo
Per ridurre l’impatto sulla produttività dell’azienda e sul carico di lavoro degli altri dipendenti, è importante pianificare la sostituzione del padre in congedo con sufficiente anticipo.
Ci sono diverse strategie che puoi adottare per farlo.
Ad esempio, puoi individuare colleghi in grado di coprire temporaneamente le funzioni del padre assente, oppure assumere personale a tempo determinato per garantire la continuità delle attività lavorative.
Agendo in maniera preventiva, puoi assicurarti che il periodo di congedo parentale sia vissuto al meglio dal padre lavoratore, limitando al contempo il suo impatto sulla tua azienda. - Implementare politiche di welfare aziendale
L’introduzione di benefit aziendali a supporto dei dipendenti con figli può contribuire a migliorare il benessere dei lavoratori e a favorire la conciliazione tra lavoro e vita privata.
Ad esempio, l’azienda potrebbe istituire un asilo nido interno, offrire convenzioni con strutture per l’infanzia o fornire buoni per l’assistenza ai figli.
Questi servizi possono facilitare il rientro dei padri al lavoro dopo il congedo di paternità e alleggerire il carico di responsabilità familiari. - Favorire lo smart working o il part-time
Permettere ai padri di lavorare da casa o ridurre l’orario di lavoro può aiutare a conciliare le esigenze lavorative e famigliari.
Per esempio, la tua azienda potrebbe offrire la possibilità di lavorare in smart working per alcuni giorni alla settimana o proporre soluzioni di part-time temporaneo, consentendo ai padri di dedicare più tempo alla cura del figlio appena nato. - Creare un ambiente di lavoro inclusivo e sensibile alle esigenze dei padri in congedo di paternità obbligatorio
È importante promuovere una cultura aziendale che tenga conto delle esigenze dei padri in congedo e favorisca lo scambio di esperienze tra colleghi.
Ad esempio, puoi contribuire a creare un clima di inclusione organizzando eventi interni dedicati alla genitorialità e condividendo storie di successo di colleghi che hanno già affrontato la nascita di un figlio. - Prevedere un periodo di “rientro graduale” dopo il congedo di paternità
Puoi facilitare il reintegro dei padri nel contesto lavorativo consentendogli di riprendere progressivamente le loro responsabilità mentre si adattano alle nuove esigenze familiari.
Ad esempio, puoi proporre soluzioni flessibili, come un orario di lavoro ridotto per le prime settimane dopo il rientro o un periodo di transizione durante il quale il padre possa dedicarsi a progetti meno impegnativi o a compiti di formazione.
Questo tipo di approccio può aiutare a ridurre lo stress legato al rientro al lavoro e a migliorare il benessere generale del dipendente.
Come un software HR può aiutare a gestire il congedo parentale
La gestione dei permessi di congedo parentale per i padri è un compito che spesso richiede tempo, risorse ed attenzione.
Un errore in una fase così delicata può portare a conseguenze dannose per la tua azienda, come problemi organizzativi, danno d’immagine e persino controversie legali.
Per fortuna, puoi limitare questi rischi e gestire in maniera efficace i congedi di paternità digitalizzando i processi della tua azienda, come la gestione di ferie e assenze.
Con il software HR Factorial puoi rendere la gestione del congedo di paternità e di molti altri permessi veloce, facile e senza stress.
Tutto questo grazie ad alcune funzioni chiave di Factorial, che semplificheranno l’organizzazione e la gestione della tua azienda:
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Domande frequenti riguardo il Congedo Parentale Padre (FAQ)
Quando il padre può usufruire del congedo parentale?
Il congedo di paternità spetta a tutti i padri con contratto di tipo subordinato.
Come funziona il congedo parentale per il padre?
Il congedo parentale per il padre è un periodo di astensione dal lavoro indirizzato ai padri lavoratori, che permette loro di dedicarsi ai propri figli.
Quanti giorni di congedo parentale spettano al padre?
Di norma, il congedo parentale per il padre ha una durata di 10 giorni.
Quanti giorni di congedo parentale per il padre sono retribuiti al 100%?
Il congedo parentale per il padre prevede un’indennità pari al 100% dell’ultima retribuzione del genitore per i giorni spettanti.