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Employability: significato, esempi e quali Soft e Hard Skill [+ Modello]

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6 minuti di lettura

Cos’è l’employability? Quali sono i concetti più importanti da sapere per le aziende?

Employability è un termine di origine inglese, che in italiano potremmo tradurre con “grado di occupabilità”, o “grado d’impiegabilità”.

Come titolare d’azienda, manager o responsabile delle risorse umane, hai un importante compito: effettuare una valutazione a 360° delle abilità e delle competenze dei tuoi lavoratori, tenendo conto delle abilità hard e soft.

Ma cosa significa employability? Perché è importante distinguere e tenere conto sia delle  competenze tecniche che delle soft skills e qualità umane di un lavoratore?

Scopriamolo insieme in questo articolo in cui vedremo tutto ciò che bisogna sapere riguardo l’employability.


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Cos’è l’employability?

Possiamo definire employability come l’insieme delle hard skills e delle soft skills di un dipendente. Più un lavoratore dimostra di avere sia competenze di tipo tecnico, sia competenze trasversali, più risulterà occupabile. 

Occupabile (o, in iglese, “employable”) vuol dire che troverà facilmente lavoro, che riuscirà a fare carriera velocemente e che ha tutte le carte in regola per diventare una vera risorsa per la tua azienda.

Riuscire a valutare il grado di employability è fondamentale. 

Soprattutto nei processi di ricerca e selezione, ti permette di analizzare rapidamente quali sono le principali competenze che rendono un candidato idoneo per una posizione lavorativa.

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Esempi di employability

Valutare candidati e dipendenti sulla base della loro employability potrebbe essere molto complicato. Tendenzialmente ci focalizziamo troppo sulla formazione e le esperienze pregresse, tralasciando altri importanti aspetti.

Le risorse in azienda, attuali e future, andrebbero valutate nel loro complesso. 

Da un lato, non puoi non tener conto dei titoli di studio e delle esperienze, dall’altro però è importante anche considerare: la capacità di problem solving, le competenze comunicative e in generale tutte le principali soft skills.

Vediamo alcuni esempi di employability che ti aiuteranno a scegliere al meglio le risorse future da inserire in azienda.

💡 In questo articolo, abbiamo elencato le 25 competenze trasversali fondamentali che dovresti tenere in considerazione durante la selezione dei candidati.

Employability e hard skills

Una volta ricevuto il curriculum, sicuramente valuterai le hard skills, ovvero le competenze professionali di tipo tecnico. Queste sono fondamentali per una prima selezione.

Le hard skills forniscono una prima idea riguardo l’impiegabilità di un lavoratore. Le hard skills sono date dalle:

Qualifiche

Il titolo di laurea, i master conseguiti e le certificazioni. Sapere se un lavoratore dispone della preparazione necessaria per le mansioni che andrà a svolgere, ti permette subito di fare una prima scrematura tra tutti i curricula ricevuti. 

Rientrano nelle qualifiche anche la conoscenza delle lingue, basilari ormai per interfacciarsi in un mercato sempre più internazionale.

Abilità tecniche

Ora che disponi di soli curricula selezionati per le qualifiche, potresti continuare la scrematura valutando le abilità tecniche. Tale tipologia di competenza dipende dalla posizione richiesta e dal settore in cui operi.

Ad esempio, se sei alla ricerca di un programmatore, potresti aver bisogno di un esperto in linguaggi di programmazione: JavaScript, Python, C.

Ma se gestisci uno studio tecnico d’ingegneria, forse hai bisogno di un ingegnere che sappia già utilizzare Auto CAD e altri software specifici di disegno tecnico. 

Se sei il titolare di un’agenzia di marketing e comunicazione, sicuramente apprezzerai candidati che già conoscono programmi come Adobe Creative o DreamWeaver.

Esperienza

Completano le hard skills relative all’employability hard skills le competenze acquisite grazie alle esperienze precedenti

Se da un giovane neo laureato potresti non aspettarti più che un’esperienza di tirocinio, ben diverso è quando si è alla ricerca di un lavoratore senior. 

In questo secondo caso, le conoscenze acquisite possono fare la differenza e aumentare di molto il grado di occupabilità del candidato.

Tuttavia, l’insieme delle qualifiche, delle abilità tecniche e delle esperienze, definiscono solo parzialmente l’employability (o grado d’impiegabilità) di un lavoratore. 

La selezione può essere ulteriormente migliorata passando alla valutazione delle soft skills.

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💡 Se invece vuoi sapere come fare una valutazione delle performance individuale, ti consigliamo questo articolo al riguardo.

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Employability e soft skills

Potresti avere difficoltà a valutare le soft skills di un candidato semplicemente leggendo il curriculum. Una volta selezionati i lavoratori idonei, non resta che contattarli per un colloquio online o di persona

Il confronto dovrebbe focalizzarsi sulle soft skills, così da permetterti di valutare definitivamente l’employability del candidato.

Esistono moltissime soft skills diverse e valutarle tutte sarebbe impossibile. Tuttavia, la valutazione può concentrarsi sulle principali, vediamole insieme.

Capacità comunicative

Un’elevata preparazione di tipo tecnico non è sufficiente senza competenze comunicative. Queste definiscono molte abilità: la capacità di adattare il registro linguistico a seconda dell’interlocutore, la capacità di ascoltare attivamente e di farsi comprendere.  

Ottime capacità comunicative riducono le incomprensioni, i rallentamenti e il rischio che il lavoro non venga svolto secondo le consegne. 

Problem solving

Come titolare d’azienda potresti cercare di valutare le capacità di problem solving dell’aspirante lavoratore. 

La capacità di risolvere problemi è tendenzialmente presente nei profili:

  • creativi 
  • resilienti 
  • motivati

Team Work

Il team working (o capacità di lavorare in gruppo) è un’altra fra le employability soft skills. Il lavoro oggi non può essere gestito da una sola persona. Sono sempre i gruppi di lavoro più eterogenei e affiatati a permetterti di raggiungere i risultati. 

Un lavoratore che predilige il lavoro di squadra tendenzialmente è anche una persona:

  • collaborativa
  • che accetta i feedback
  • che mette al primo posto la squadra rispetto al singolo.

Intelligenza emotiva

Infine, forse una delle più difficili soft skills da valutare: l’intelligenza emotiva

Disporre di lavoratori dotati d’intelligenza emotiva è un grande vantaggio. È un’abilità, in buona parte, innata, che permette alle persone di riconoscere e gestire al meglio le emozioni proprie e degli altri. La qualità è presente nelle persone empatiche e comprensive.

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Employability: perché è importante per la tua azienda

Come avrai notato leggendo l’articolo fin qui, valutare il grado di occupabilità di un lavoratore è di fondamentale importanza. 

Questa capacità valutativa, ti è utile non solo per selezionare nuove risorse ma anche per valutare sotto più angolazioni l’insieme delle soft skills e hard skill dei lavoratori già presenti in azienda.

Conoscere i fondamentali dell’employability è dunque importante per il lavoratore, ma anche per selezionare al meglio il personale.

La selezione è infatti una fase molto delicata. 

Una risorsa, ad esempio, potrebbe disporre di una formazione acquisita nelle migliori scuole e Università italiane ed estere, ma allo stesso tempo mostrare carenze quali:

  • mancanza di empatia
  • scarsa resilienza
  • bassa motivazione
  •  incapacità di lavorare sotto pressione.

Insomma, le competenze di tipo tecnico potrebbero non bastare se non accompagnate dalle soft skills. Come è vero anche il contrario. Le sole competenze trasversali non rendono un lavoratore completo.

La sfida oggi è riuscire a creare un team di lavoro eterogeneo, in grado di rispondere alle attuali sfide richieste da un mercato del lavoro ormai globalizzato, competitivo, votato all’innovazione e alla digital transformation e che rispetti diversità e inclusione.

Come datore di lavoro o responsabile delle risorse umane ricopri un importante ruolo: valutare a 360° un lavoratore sia dal lato delle competenze tecniche sia sotto il profilo umano.

Acquisire la suddetta capacità ti permetterà di selezionare le giuste persone, di disporre così di un team di lavoro realmente coeso, capace di raccogliere le sfide odierne e di raggiungere gli obiettivi aziendali.

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Come favorire lo sviluppo dell’employability in azienda

Favorire lo sviluppo dell’employability è un obiettivo raggiungibile attraverso l’impegno di più attori. 

Le scuole, le università e gli enti di formazione hanno il preciso compito di preparare le persone a essere quanto più spendibili per il mercato del lavoro. 

Allo stesso modo, le aziende possono adoperarsi organizzando corsi di aggiornamento, formazione e coaching aziendale riservati sia alle nuove risorse sia alle risorse già presenti in azienda.

Già nel 2016 l’OCSE ha pubblicato un report riguardo l’importanza dell’employability.

Il report tutt’oggi risulta estremamente valido poiché aiuta a capire quali azioni intraprendere per:  

Per gestire oggi con successo il personale interno all’azienda dovrai promuovere un sistema che incentivi la flessibilità lavorativa e la formazione continua. 

Come manager o titolare d’impresa dovresti riuscire a incoraggiare lo sviluppo delle competenze trasferibili e fare in modo che i lavoratori acquisiscano le competenze necessarie e specifiche al fine di rispondere alle attuali esigenze.

Puoi pensare di:  

  • Anticipare i bisogni dell’azienda prevedendo le necessità future
  • Focalizzarti sulle soft skills come essenziali per far crescere i lavoratori all’interno dell’azienda
  • Promuovere continui corsi di formazione
  • Agevolare il dialogo con tutte le risorse umane
  • Ottimizzare le risorse esistenti in un’ottica di lavoro ad alto rendimento
  • Dialogare con altre realtà del settore al fine di condividere le esperienze e le competenze

Employability: le conclusioni

In conclusione, gestire un’azienda e i suoi dipendenti è più complesso rispetto al passato e lo sarà ancora di più in futuro

Le competenze richieste sono molte e talvolta anche molto diverse tra loro. Un tempo era sufficiente verificare i titoli di studio conseguiti e poca importanza era riservata alle soft skills. 

Oggi, la gestione delle risorse umane unita alla capacità di saper valutare appieno le prestazioni lavorative, le capacità e le potenzialità di un lavoratore può fare la differenza, influenzando il futuro stesso dell’azienda.

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Nata a Firenze e laureata in Scienze Politiche (in particolare Comunicazione e Giornalismo) all’Università di Firenze. In Italia ha lavorato come giornalista ed ha collaborato con diversi siti web dedicati al mondo dell’attualità. Adesso vive a Barcellona ed è Content Marketing Specialist in Factorial e si occupa della creazione dei contenuti del mercato italiano. Il suo obiettivo è dare supporto, ispirazione e strumenti per far conoscere il mondo delle Risorse Umane e far crescere la community HR. Ama l’avventura, la natura, viaggiare e giocare a pallavolo.

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