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Settimana lavorativa 4 giorni: quando diventerà realtà in Italia?

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8 minuti di lettura
settimana lavorativa 4 giorni

Cos’è la settimana lavorativa 4 giorni? È possibile applicarla anche in Italia?

Il mondo del lavoro come lo conosciamo sta cambiando radicalmente. A seguito della pandemia oggi milioni di lavoratori stanno godendo di ambienti e modalità di lavoro più flessibili e, quando le restrizioni cesseranno definitivamente, non vorranno di di certo tornare indietro. I dipendenti post-pandemia sono pronti per una nuova normalità, e questo è esattamente ciò che lavorare 4 giorni a settimana può significare.

In vari Paesi come l’Islanda, il Giappone, la Nuova Zelanda e la Spagna sono stati lanciati dei progetti sperimentali delle risorse umane per testare la settimana lavorativa di 4 giorni, alcuni dei quali hanno fornito risultati estremamente promettenti.

Molti lavoratori hanno sperimentato un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata, riportando un aumento della produttività, minori livelli di stress, più tempo da passare con famiglia ed amici e un generale miglioramento dell’umore. Questo un cambiamento nel paradigma lavorativo globale sta facendo riflettere molte imprese anche in Italia, il che potrebbe presto portare ad una sorta di “rivoluzione” anche nel nostro Paese.

In questo articolo capiamo meglio insieme come funziona la settimana lavorativa 4 giorni, quali sono i principali vantaggi e svantaggi e gli esempi degli altri Paesi.

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Cos’è la settimana lavorativa di 4 giorni

Partiamo come sempre dalle definizioni di base. Cosa si intende per settimana lavorativa di 4 giorni? Forse hai già sentito parlare di alcuni contratti lavorativi che prevedono lo svolgimento di una mansione su un orario compresso, ovvero lavorando a tempo pieno 40 ore settimanali distribuite su 4 giorni lavorativi. In questo caso, però, non stiamo parlando di un orario di lavoro compresso bensì di una vera e propria riduzione oraria.

In una settimana lavorativa di 4 giorni il dipendente guadagna fattivamente un giorno della propria settimana, lavorando 4 giorni su 7 anzichè 5. La settimana lavorativa passa da 40 a 32 ore settimanali e il weekend si estende a tre giorni.

Perché lavorare 4 giorni a settimana?

Cominciamo col dire che, storicamente, l’essere umano ha ridotto gradualmente nel corso dei secoli il numero di ore lavorate in una settimana. Sul finire dell’800, complice lo stile di vita e le mansioni lavorative completamente diverse, era normale lavorare anche 80 ore alla settimana, soprattutto nell’agricoltura. Quindi non sarebbe così strano arrivare ad una situazione in cui l’orario lavorativo venga nuovamente ripensato.

Molti Paesi hanno introdotto o stanno pensando di introdurre la settimana lavorativa di 4 giorni per cercare di adattarsi al nuovo stile di vita imposto dalla società moderna anche (ma non solo) in relazione all’avvento della pandemia. Le nostre abitudini sono cambiate, abbiamo molte più informazioni sui danni del workaholism e di una vita lavorativa troppo stressante che porta al burnout. Possiamo dire che si stia raggiungendo un punto di svolta.

lavorare 4 giorni settimana

Lavorare 4 giorni a settimana: i vantaggi

Anche se in alcuni Paesi è stata introdotta già da alcuni anni, la settimana lavorativa di 4 giorni rimane un concetto relativamente nuovo per la maggior parte delle aziende, il quale è stato recentemente riportato in auge a seguito della pandemia e dei progressi tecnologici.

Se anche la tua azienda sta valutando la possibilità di sperimentare la settimana lavorativa di 4 giorni ecco i principali vantaggi di cui dovrai tener conto.

Incremento della produttività

Siamo sempre stati portati a pensare che lavorare di più equivale ad essere più produttivi: sbagliato! Vari studi negano la veridicità di questa affermazione, come quello promosso dall’OECD (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) il quale ha riscontrato come, oltre un certo punto, lavorare più a lungo comporti una drastica riduzione della produttività.

Un caso particolare viene dall’azienda neozelandese Perpetual Guardian la quale ha condotto un esperimento implementando la settimana lavorativa di 4 giorni. A seguito del test, non solo i dipendenti hanno mantenuto lo stesso livello di produttività, ma hanno anche mostrato miglioramenti nella propria soddisfazione, motivazione lavorativa, nella capacità di collaborare, e nell’equilibrio tra lavoro e vita privata. I dipendenti hanno anche sperimentato che il lavoro di 4 giorni a settimana produce una significativa diminuzione dei livelli di stress.

Anche se questi risultati possono sembrare sorprendenti la realtà è che sappiamo già come, dati alla mano, alcuni dei Paesi più produttivi del mondo (soprattutto i Paesi scandinavi) abbiamo settimane lavorative molto corte, a volte anche al di sotto delle 30 ore a settimana. L’altro lato della medaglia invece è il Giappone, una nazione storicamente conosciuta per la sua cultura aziendale ai limiti dell’estremo, e che infatti si posiziona spesso in basso nelle classifiche dei Paesi più produttivi.

Maggiore equità sul posto di lavoro

Sappiamo benissimo come la disuguaglianza di genere e il gender pay gap rappresentino un problema in moltissime aziende. Sia aziende che governi devono mettersi in moto per poter garantire posti di lavoro più equi e inclusivi e la settimana lavorativa di 4 giorni potrebbe venire incontro soprattutto alle lavoratrici donne. Nel momento in cui nasce un figlio è solitamente la donna a subire le conseguenze più negative dal punto di vista lavorativo: minor tempo a disposizione, instabilità e rischio di perdere il proprio posto di lavoro. Lavorare 4 giorni a settimana aiuterebbe molte neomamme a gestire la propria maternità con maggiore flessibilità, avendo più tempo da dedicare alla cura dei propri figli.

Dipendenti più felici e coinvolti

Lavorare 4 giorni a settimana può assolutamente rendere i dipendenti più felici e motivati nel proprio lavoro. Lavorando meno ore avranno meno probabilità di essere stressati o di aver bisogno di prendere rendere un congedo per malattia, in quanto avranno tutto il tempo di cui hanno bisogno per riposare e recuperare sia le energie fisiche che quelle mentali. Spendere meno tempo al lavoro può essere un ottimo modo per essere poi più lucidi e concentrati quando effettivamente lo si deve essere.

Per dare un esempio pratico, in Svezia è stato condotto un esperimento in una casa di cura nel quale, durante 18 mesi, è stata introdotta una settimana lavorativa più breve. Gli infermieri di della di cura hanno lavorato solamente 6 ore al giorno, anziché le classiche 8, per cinque giorni a settimana. Alla fine dello studio, i risultati si sono dimostrati ampiamente positivi: gli infermieri hanno registrato meno ore totali di malattia, riportando una migliore condizione salute, un miglior benessere mentale e un maggiore impegno sul lavoro, riuscendo anche ad organizzare l’85% di attività in più per i loro pazienti in cura.

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Migliore reclutamento e fidelizzazione

Come abbiamo già accennato all’inizio dell’articolo, l’aumento del remote working e del telelavoro con l’avvento della pandemia ha portato molti dipendenti ad esigere una maggiore flessibilità dai propri datori di lavoro.

Molti sondaggi fra dipendenti di varie aziende mostrano come moltissime persone siano convinte che una modalità di lavoro flessibile abbia un impatto positivo sulla loro qualità di vita e che influenzi positivamente anche il loro benessere mentale. Offrire ai propri dipendenti un ulteriore grado di flessibilità come la settimana lavorativa di 4 giorni può essere un fantastico modo sia per attrarre nuovi talenti che per trattenere i migliori professionisti nella tua azienda.

Minor inquinamento

Anche se non si tratta di un vantaggio direttamente riscontrabile da un’azienda è innegabile che l’attenzione verso l’ambiente debba essere una priorità di tutte le imprese. I Paesi con un orario di lavoro più breve hanno in genere livelli di inquinamento minore, quindi ridurre la settimana lavorativa da 5 a 4 giorni potrebbe avere un beneficio anche dal punto di vista ambientale: i dipendenti potrebbero spostarsi un giorno in meno e i consumi degli edifici essere quasi azzerati per un ulteriore giorno alla settimana.

Diversi studiosi hanno identificato vari modi in cui una settimana lavorativa di 4 giorni potrebbe ridurre il nostro impatto ambientale. Utilizzando dati prodotti tra il 1970 e il 2007 da 29 nazioni membre dell’OCSE, uno studio del 2012 ha scoperto che una riduzione del 10% delle ore di lavoro potrebbe portare a una diminuzione dell’impatto ambientale, delle emissioni di gas serra e di quelle di CO2 rispettivamente del 12,1%, 14,6% e 4,2%.

👉 Leggi anche l’articolo “Perché dovresti implementare un piano di sostenibilità aziendale“.

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Lavorare 4 giorni a settimana: gli svantaggi

Ci sono anche degli svantaggi nel lavorare 4 giorni a settimana? La risposta è che, come nella maggior parte dei casi, qualsiasi situazione presenta degli aspetti negativi. L’implementazione di una settimana lavorativa ridotta può essere difficile perché richiede la giusta mentalità, la giusta tecnologia e una cultura lavorativa adatta a poter funzionare. Ecco i principali svantaggi della settimana lavorativa di 4 giorni.

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Non tutti i settori possono adottarla

Sfortunatamente, il modello della settimana lavorativa di quattro giorni non si adatta a tutti i settori. Alcune aziende e professioni richiedono una presenza 24 ore su 24, 7 giorni su 7, il che renderebbe la settimana lavorativa 4 giorni non solo poco pratica, ma addirittura infattibile.

L’uso della tecnologia, come i chatbot e i siti web alimentati dall’intelligenza artificiale, potrebbe risolvere i problemi relativi all’attenzione al cliente in quanto aprirebbe un’altra via di supporto senza dover fare affidamento su del personale in presenza. Tuttavia questo non sarebbe possibile in lavori offline come l’infermiere, il quale necessita di essere presente per svolgere il proprio lavoro.

I costi e le esigenze dei dipendenti

Chi di dice contrario alla settimana lavorativa di 4 giorni sottolinea il problema relativo al costo di assunzione dei dipendenti. In tutte le aziende, gli impiegati a tempo pieno hanno un costo maggiore rispetto al loro salario annuale: i datori di lavoro coprono anche il costo dei benefit aziendali oltre che di parte dei contributi pensionistici e molte aziende potrebbero non essere in grado di assumere più persone personale aggiuntivo per coprire la diminuzione delle ore di lavoro.

Inoltre ci sono molti lavoratori che continuano a dare la priorità ad uno stipendio più alto anziché a maggior tempo libero. La settimana lavorativa di 4 giorni danneggerebbe chi, in questo senso, desidera massimizzare le proprie entrate utilizzando il proprio tempo disponibile.

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Difficoltà nella gestione dei team

Soprattutto nelle aziende più strutturate gestire più team contemporaneamente all’interno di una settimana lavorativa di 4 giorni può rivelarsi molto impegnativo, soprattutto se il business in questione è attivo 24 ore su 24. In più, se i giorni liberi scelti dai dipendenti sono diversi tra loro, può essere difficile organizzare le riunioni dei vari team e gestire i progetti in autonomia. Alcuni dipendenti potrebbero sentirsi sotto pressione nel dover sincronizzare i propri giorni liberi con quelli del team, per non rischiare di perdere riunioni o discussioni importanti.

Alcuni dipendenti potrebbero comunque lavorare le stesse ore di prima

Alcuni lavori richiedono più tempo di altri per essere completati mentre altri potrebbero non essere semplicemente adatti ad un orario ridotto. Questo potrebbe portare a situazioni nelle quali viene svolta quella che viene chiamata “settimana compressa”, o “settimana breve”, ovvero lo svolgimento di un ammontare di ore di lavoro pari a quello di una settimana di 5 giorni ma distribuito su 4.

👉 Leggi qui il nostro articolo sull’hardiness e come influisce su stress e prestazioni lavorative.

Settimana lavorativa 4 giorni anche in Italia?

Seppur non introdotta né discussa per il momento a livello politico, la settimana lavorativa di 4 giorni in Italia è già stata introdotta con successo da alcune aziende del nostro Paese. I due esempi più famosi sono la Awin Italia e la Carter & Benson, due società del nostro Paese che con l’arrivo del lockdown hanno deciso di sperimentare la riduzione dell’orario lavorativo settimanale e testarne gli effetti su produttività e soddisfazione dei dipendenti.

Entrambe le aziende affermano di aver notato un aumento del morale dei dipendenti, del welfare aziendale e della produttività senza alcuna sofferenza dal punto di vista del fatturato o dei risultati. Con la giusta organizzazione sono riuscite ad aumentare il coinvolgimento dei dipendenti senza dover intaccare in alcun modo performance e tempistiche aziendali. Questo potrebbe essere un buon punto di partenza per avere 4 giorni lavorativi in Italia.

Con la settimana lavorativa di 4 giorni (quantomeno nell’esperienza diretta di queste due aziende) le aziende ne hanno guadagnato sia in termini di miglioramento della qualità del lavoro e soddisfazione dei dipendenti ma anche di stima e reputazione sul mercato, portato dall’impatto positivo di questo tipo di iniziative sulla loro immagine corporativa, con un conseguente effetto positivo sia dal punto di vista del business che dell’employer branding.

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Isotta è Content Marketing Specialist in Factorial ed è appassionata di comunicazione, copywriting, social media e HR. Ama la natura, viaggiare e giocare a pallavolo.

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