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11 domande intelligenti da fare a un colloquio al candidato

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8 minuti di lettura

Sei in cerca di domande intelligenti da fare a un colloquio al candidato, che non siano banale e che ti aiutino a capire meglio che hai di fronte?

Un recruiter o un manager devono sempre sapere quali sono le domande intelligenti da fare al candidato che hanno di fronte, perché è proprio dalle loro risposte che riusciranno a delineare il profilo della persona che hanno di fronte e assumere un nuovo lavoratore che corrisponda alle esigenze del team.

È per questo motivo che i colloqui sono un momento cruciale della fase di selezione del personale.

Appunto perché non si tratta di una scelta semplice è importante formulare le giuste domande non solo per ricevere più informazioni possibili ma anche per vedere le reazioni del candidato e capirne le competenze, le soft skills e le motivazioni che lo hanno portato a candidarsi specificatamente per quella posizione.

Le domande, infatti, devono essere poste in modo tale che le risposte comprendano diversi aspetti del candidato: sia la sua persona sia la sua professionalità.

Niente panico! In questo articolo ti aiuteremo spiegandoti quali sono le 11 domande necessarie, intelligenti e imprescindibili da fare durante un colloquio.

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Le 11 domande domande intelligenti da fare a un colloquio al candidato

Niente di più semplice di un elenco delle domande irrinunciabili da fare durante un colloquio al candidato.

1. Per quale motivo hai deciso di candidarti per questa posizione?

Questa è una domanda cruciale perché ti mette nella posizione di capire sia se il candidato è interessato realmente al lavoro proposto, sia se è preparato sul ruolo che dovrebbe ricoprire nella tua azienda. In questo modo capirai se il potenziale collaboratore ha mandato la sua candidatura senza fare troppi ragionamenti o se nutre un reale interesse verso la posizione;

2.Perché proprio la nostra azienda?

Può sembrare una domanda scontata ma invece è necessaria per capire quali sono le reali motivazioni per cui il candidato ha scelto di proporsi per la nostra azienda. Con questa domanda si ha la possibilità di aprire un dialogo ampio e chiarificatore e di dare spazio alle opinioni e ai pensieri dell’intervistato;

3. Cosa sa il candidato della nostra azienda?

Dopo aver compreso i reali motivi della scelta, è importante capire quanto è interessato il potenziale collaboratore alla nostra realtà. Ecco perché è importante indagare quanto sa dell’azienda e quanto la conosce. Grazie alla sua risposta sarà possibile captare il suo grado di interesse. La risposta sarà ancor più stimolante se il candidato la affronta ponendo al recruiter delle domande per saperne di più e reagisce in modo attivo alla richiesta.

4. Quali sono i punti di forza? Quali quelli di debolezza?

Questa è una domanda molto utile che è finalizzata a capire non solo i reali punti di debolezza e di forza ma sopratutto come il candidato valuta se stesso sia in relazione al lavoro che in relazione alla sfera personale. Scoprirai quali sono i punti di forza e quali sono quelli di debolezza e in base al modo in cui risponde il candidato potrai capire se è un tipo arrogante o il suo atteggiamento è umile nel dichiarare i suoi punti di forza, e se è una persona che riconosce i suoi limiti ma che ha intenzione di superarli e smussare alcuni suoi lati;

5. Quali sono i tuoi obiettivi professionali? Quali le tue aspirazioni?

Tra le domande intelligenti da fare a un colloquio al candidato, questa ti permetterà di includere nel tuo team delle persone motivate a crescere professionalmente.  Perché? Ogni singolo componente della tua azienda è significativo e rappresenta un modo per rendere sempre più produttiva la tua realtà. Grazie a questa domanda potrai intercettare il livello di ambizione del candidato e capire se è compatibile con la ricerca che stai facendo. Per fare un esempio: se la tua è un’azienda di piccole-medie dimensioni e il candidato aspira a diventare un importante manager, allora probabilmente non è la posizione adatta per lui perché prima o poi deciderà di seguire la sua aspirazione e trovare il suo ruolo ideale in una realtà più grande. Questo ruolo forse rappresenta per lui una fase di passaggio ed è bene che il recruiter se ne accorga immediatamente per non incappare in situazioni spiacevoli nel futuro. Ecco che la domanda sugli obiettivi non è solo fine a se stessa ma diventa strategia in fase di colloquio;

6. La sfida più importante affrontata durante la carriera?

Questa è una domanda che permette di andare più in profondità nella conoscenza del candidato. Con il racconto di un aneddoto relativo alla sua vita lavorativa è possibile estrapolare il modo in cui il candidato ha fronteggiato la situazione e qual è stata la strategia che ha trovato per risolvere la sfida. È nei momenti di stress e pressione che spesso emergono le migliori qualità dei professionisti e questo quesito rappresenta un modo per scoprire in che modo il potenziale collaboratore approccia i momenti di difficoltà ma non solo. È infatti anche una domanda strategica che permette di capire che cosa intende lui o lei per “sfida” e qual è il suo rapporto con questa parola. È tormentato o sereno? Con la risposta a questa domanda, riuscirai a intercettare anche quali sono le soft skills della persona che hai di fronte. Come ha reagito alla sfida? Non è importante sapere solo se è stato in grado di superarla ma la cosa che è importante è capire come ha deciso di affrontarla e quali sono le caratteristiche personali che sono emerse da questo evento;

7. Preferisci lavorare in team o da solo? Come rendi meglio?

Questa è una di quelle domande che non prevedere una risposta corretta perché il metodo di lavoro dipende unicamente dal ruolo per cui ci si candida. Ci sono posizioni di lavoro adatte a persone che preferiscono lavorare da sole, il cui ruolo non necessita di un team in continua cooperazione. Ci sono altri ruoli invece per cui è necessario avere una predisposizione per lo stare in team e quindi bisogna verificare se il candidato è preparato in questo senso o se ha voglia di mettersi in gioco. Il team working è un concetto molto importante ed è un tema sempre più vivo nelle aziende: il lavoro di squadra dà risultati ma non è semplice da realizzare. Deve esserci collaborazione, comunicazione e voglia di lavorare e crescere insieme;

8. Raccontaci di te

 Tra le domande intelligenti da fare a un colloquio al candidato, questa è una domanda ampia alla quale il candidato può rispondere nel modo che preferisce. Questa libertà di risposta, ti permette di capire ancora di più sul temperamento della persona che hai di fronte. Non solo descriverà se stesso in termini professionali ma anche in termini personali.
Ascoltare quale sono le sue occupazioni quotidiane, i suoi interessi, passioni, hobby è importante perché ti consente di andare più a fondo nella conoscenza della persona. Ricorda: di fronte non hai solo un potenziale collaboratore ma una persona che potrebbe stare al tuo fianco per lungo tempo e con la quale dovrai condividere tante ore della tua giornata, tanti progetti e tanti pensieri. È fondamentale capire di chi si tratta!

9. Quali sono i valori che cerca in un’azienda?

Capire quali sono i valori che il candidato ricerca in un’azienda è un aspetto importantissimo che deve emergere durante il colloquio. I valori fondamentali per un candidato devono coincidere con quelli della tua azienda perché questo è alla base di una buona collaborazione. Viene definito anche cultural Fit, ovvero la capacità di attrarre talenti che condividono gli stessi valori dell’azienda. Affinché si possa parlare di cultural fit durante i colloqui è importante prima definire i valori della propria azienda e successivamente comunicarli sia internamente che esternamente (attraverso il proprio sito, video aziendali e addirittura attraverso la job description delle posizioni aperte). Già in questo modo si attireranno le persone giuste e in fase di colloquio sarà possibile verificare se i valori coincidono e se realmente sono condivisi;

10.Parlami della decisione più importante che hai preso nella tua vita.

È una domanda che sembra discostarsi da quello che è il focus dell’argomento ma in realtà è mirata. In base alla risposta del candidato potrai capire se si tratta di una persona che ha senso di responsabilità e se ci si può fidare. Chi ho di fronte è in grado di prendere decisioni importanti e di assumersene la responsabilità? Oppure è una persona che preferisce solo incaricarsi di obblighi minori e che non possono né danneggiarlo né favorirlo?

11. Raccontaci il successo professionale più importante ottenuto durante la tua carriera.

Fino ad ora si è parlato di obiettivi, aspirazioni, temperamento, ma è importante capire anche nei fatti quali sono stati i momenti della carriera lavorativa in cui il candidato ha raggiunto degli obiettivi e se c’è un momento o un traguardo raggiunto di cui va particolarmente fiero. Ecco che grazie alla risposta del candidato potrai verificare gli obiettivi realmente raggiunti dal candidato e se per lui costituiscono un vanto o una conquista di cui va particolarmente fiero. In base al modo, all’entusiasmo con cui risponderà alla domanda, potrai anche capire quanto è per lui importante aver raggiunto quell’obiettivo e quanto è importante raccontarlo.

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Perché scegliere queste domande intelligenti da fare a un colloquio al candidato

Abbiamo identificato queste come domande intelligenti da fare a un colloquio al candidato per diversi motivi ma, nello specifico, perché offrono una panoramica chiara su quali sono le sue soft skills.

Innanzitutto, le risposte permetteranno di comprendere chi è la persona che avete di fronte non soltanto da un punto di vista professionale, ma anche personale.

Attraverso le prime domande potrete valutare la motivazione del candidato, la sua proattività e la sua attenzione per i dettagli. Con le domande personali, invece, misurerete il livello di adattamento del candidato alla cultura aziendale e al team.

Infine, attraverso le domande intelligenti da fare a un colloquio al candidato, sarai anche in grado di intuire le sue doti di analisi, la capacità di immedesimarsi in situazioni nuove e la sua prontezza nelle risposte.

Gestisci in maniera efficiente il processo di recruiting grazie a Factorial

Dopo aver fatto una bella immersione in quelle che sono domande intelligenti da fare a un colloquio al candidato dalle quali i recruiter non possono prescindere, scopriamo insieme come i recruiter possono essere aiutati durante la fase di ricerca, studio e selezione del personale.

Grazie a Factorial, potrai usufruire di un software All-in-one a supporto di tutta l’attività di recruiting e che ti permette di digitalizzare il processo, gestire diversamente il tempo e risparmiare numerose ore di lavoro che possono essere adoperate per altre attività finalizzate alla produttività della tua realtà lavorativa.

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  • Una volta decisa la persona da assumere, il processo sarà digitalizzato perché i dati relativi sono già stati inglobati nel sistema durante la fase di recruiting. Ciò significa che basterà creare il team, inserire le persone che lo compongono e in automatico i dati saranno aggiornati;
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Nata a Piacenza e laureata in Economia e Gestione dei Beni Culturali presso l'Università Cattolica di Milano. Ha collaborato con una rivista di attualità culturale e mercato dell'arte. Ora vive a Barcellona dove lavora come Copywriter in Factorial e si dedica alla stesura di articoli e contenuti per il mercato italiano. Interessata alla digitalizzazione dei processi HR e agli strumenti di innovazione per la gestione del personale. Ama fare yoga, dedicarsi alla ceramica, viaggiare e guardare film.

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