La crisi sanitaria dovuta al coronavirus ha stravolto la normale attività lavorativa di imprese e dipendenti. Gli uffici sono rimasti chiusi, le persone hanno dovuto adattarsi a telelavoro e smart working. Le aziende i cui reparti delle risorse umane avevano già affrontato o stavano affrontando un percorso di trasformazione verso il digital HR hanno potuto godere di un vantaggio competitivo per quanto riguarda la gestione del personale.
La nuova normalità che stiamo vivendo implica poter controllare e supportare i dipendenti anche da remoto. Per poter garantire una gestione delle risorse umane efficiente anche lavorando da casa è necessario possedere i giusti strumenti. Strumenti che consentono di rilevare le presenze, gestire i documenti, condurre ricerche e selezione del personale tra le altre.
Insieme a Benedetta Laganà, esperta di Digital HR e Employee engagement, abbiamo approfondito meglio cosa significa digital HR e introdurre software e risorse HR in azienda. Inoltre abbiamo rivisto insieme il concetto di risorse umane e il suo punto di vista sullo sviluppo di questo settore aziendale.
- Il ruolo dei reparti HR nella trasformazione digitale aziendale
- Gli strumenti digitali necessari per la gestione delle risorse umane
- In che modo Codiv-19 contribuisce al passaggio al digital HR
- Definizione di Employee Engagement
- Competizione fra aziende per garantire i migliori benefit
- Mantenere alto l’Employee Engagement durante lo smart working
- Un consiglio per chi si vuole occupare di Employee Engagement
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E: I reparti delle risorse umane dovrebbero essere per eccellenza coloro che trainano la trasformazione digitale all’interno di un’azienda. Funziona davvero così in Italia?
Benedetta concorda a pieno con la nostra affermazione e continua dicendo che purtroppo, in linea generale, al momento le cose non stanno andando in questo modo in Italia. A oggi nel nostro Paese si fa ancora un po’ fatica. Spesso e volentieri, all’interno delle aziende il ruolo delle risorse umane oggi è ancora legato a una visione del mondo del lavoro che non riflette i cambiamenti degli ultimi anni.
Parlando con i professionisti delle risorse umane cerchiamo sempre di capire qual è la loro idea rispetto al mondo HR. Secondo Benedetta, oggi quello dell’HR è un ruolo molto strategico all’interno di un’azienda. Anche se in Italia si fa ancora fatica a vedere la figura dell’HR in questa accezione, non si può negare il ruolo chiave che viene svolto dai reparti HR.
B: “I responsabili delle risorse umane devono accompagnare il business in tutto”.
Saper gestire il personale all’interno dell’azienda in maniera strategica porta dei benefici notevoli. Anche dal punto di vista economico, dal momento che va a ridurre turnover o i costi di assunzione grazie all’employer branding, per esempio.
L’azienda ha un ritorno non indifferente quando investe sulle persone oltre che sul prodotto o servizio. Per questo Benedetta ritiene che il focus principale di chi si occupa di risorse umane devono essere proprio le persone, con i loro bisogni e aspirazioni, al centro delle strategie aziendali.
E: Parlando di Digital HR, quali sono gli strumenti di cui hanno bisogno i reparti delle risorse umane per rimanere competitivi?
Benedetta, calandosi anche nella sua esperienza, riferisce che gli strumenti HR fondamentali sono quelli che aiutano nella parte più amministrativa e burocratica delle risorse umane. Cita per esempio la gestione delle buste paga, i software HR per la ricerca e selezione del personale andando poi a cascata a coprire tutti quei compiti ripetitivi che richiedono molto tempo.
B: “Il passaggio a digital HR deve essere complessivo. Avere degli strumenti digitali a supporto delle attività quotidiane è fondamentale”.
È essenziale perché il tempo impiegato a svolgere queste pratiche può essere drasticamente ridotto. In questo modo i responsabili HR possono occuparsi di pratiche che apportano più valore all’azienda come l’Employee Engagement.
Con crisi sanitaria del coronavirus che stiamo vivendo le aziende hanno potuto sperimentare che la gestione “tradizionale” delle risorse umane non è più adatta alle dinamiche del lavoro odierno. Il digital HR non è un concetto astratto, ma una serie di adattamenti che devono essere attuati il prima possibile.
L’impossibilità di andare in ufficio, di poter firmare o recuperare documenti di persona sono solo alcune tra le problematiche riscontrate dalle aziende con l’imposizione del lockdown. Questo ha portato alcune imprese a optare per soluzioni digitali per la gestione del personale da remoto. Ma si tratterà di soluzioni definitive?
E: Le aziende opteranno per il digital HR definitivamente o si tratta di soluzioni momentanee per poi ritornare alla gestione tradizionale una volta in ufficio?
Benedetta ci confida che optare per strumenti digitali solo come soluzione momentanea avrebbe poco senso. Scegliere un software HR significa intraprendere un percorso di digitalizzazione che semplificherà e migliorerà l’efficienza dei dipartimenti HR, apportando valore a tutta l’azienda.
B: “Gli strumenti HR agevolano talmente tanto il lavoro delle risorse umane che tornare indietro non è pensabile”.
Benedetta ci tiene a sottolineare che il digital HR deve essere la base per l’evoluzione delle risorse umane. Più in generale, è qualcosa che non può mancare all’interno di un’azienda.
Ciò deve andare di pari passo con l’idea di mettere le persone al centro. Adottare un software HR, ci ricorda, non significa sostituire il lavoro dei dipendenti. Gli strumenti digitali agevolano e facilitano le mansioni quotidiane.
Esistono dei compiti che vengono via via svolti totalmente dai software, ma ne nascono anche di altri. Ci sono sempre skill e abilità che sono importanti da acquisire per potersi occupare di più delle persone, per esempio.
I responsabili delle risorse umane che riescono a liberarsi dei compiti ripetitivi grazie al digital HR hanno più tempo per conoscere i dipendenti. Questo significa potersi dedicare a creare un buon clima e ambiente lavorativo. Garantire pratiche che possano rendere i lavoratori felici e soddisfatti del proprio ruolo e della propria azienda aumenta l’Employee Engagement.
E: Qual è la sua definizione di Employee Engagement?
Secondo Benedetta l’ingaggio della persona parte dal primo contatto telefonico, passando poi all’introduzione in azienda e tutto ciò che accade durante la vita del dipendente all’interno dell’azienda.
B: “Employee engagement significa far star bene le persone, mettere le persone al centro garantendo la migliore employee experience possibile”.
Inoltre, sottolinea che il concetto di employee experience è molto importante oggi. Ormai si fa a gara tra le aziende per riuscire a far star bene i dipendenti e dare la migliore impressione come datore di lavoro. Un’azienda che investe sulle persone attraverso benefit, supporto o formazione continua avrà un ritorno significativo in termini di branding.
E: Si può dire che alcuni benefit che garantiscono per esempio l’equilibrio vita lavoro siano ormai dati per scontati?
Benedetta è d’accordo con la nostra suggestione e pensa che uno dei benefit che i dipendenti daranno per scontato sarà proprio lo smart working. Questo perché lo smart working permette di migliorare aspetti come il work-life balance dei dipendenti. Un altro aspetto importante sarà l’offerta di una formazione continua per garantire l’upskilling.
Ora che la maggior parte dei dipendenti lavorano da casa è difficile pensare di offrire benefit aziendali tradizionali come yoga in ufficio, buoni pasto, auto aziendale ecc. Per questo abbiamo chiesto a Benedetta:
E: Può suggerirci alcune pratiche per mantenere alto l’engagement dei dipendenti anche lavorando da casa?
Benedetta ci risponde che c’è bisogno di potenziare tutti gli strumenti di comunicazione interna aziendale.
B: “Bisogna dimostrare la vicinanza al dipendente, far sentire la presenza dell’azienda anche lavorando da lontano”.
Le app o gli strumenti interni all’azienda possono aiutare nell’obiettivo di mantenere alto l’engagement.
Dirigendoci verso la fine della nostra intervista ho chiesto a Benedetta un consiglio per chi si vuole occupare di Employee Engagement e ci ha risposto così:
B: “Apertura al dialogo, all’innovazione, alla digitalizzazione e tanta curiosità”.
Un fattore importante è cercare la collaborazione dei colleghi soprattutto se di dipartimenti diversi. La contaminazione è fondamentale per l’evoluzione.
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E come ultimo punto, Benedetta ritiene che sia indispensabile approcciarsi al mondo HR con un’idea delle risorse umane che sia orientata maggiormente a vedere questo dipartimento come strategico all’interno di un’azienda.
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