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Congedo maternità facoltativo: che cos’è, come va retribuito e come digitalizzare le richieste con un software

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6 minuti di lettura
Congedo maternità facoltativo: che cos’è, come va retribuito e come digitalizzare le richieste con un software

Hai dubbi sul congedo di maternità facoltativo? Non sai come retribuirlo e quanto dura? Il congedo parentale, come scoprirai, si riferisce a un periodo di tempo fino a 11 mesi, durante il quale i genitori possono astenersi dal lavoro per prendersi cura di uno o più figli minori di 12 annni.

La maternità facoltativa, anche conosciuta come congedo parentale facoltativo, può essere concesso ai lavoratori che ne fanno richiesta e non è retribuita. Tuttavia, è prevista un’indennità, seppur non corrispondente al 100% della retribuzione, che spetta di diritto al lavoratore.

Ma andiamo con ordine, partendo da cos’è il congedo di maternità facoltativo, per poi vedere quanto tempo dura, come viene retribuito, come richiederlo e come puoi digitalizzare e automatizzare i processi di richiesta dei permessi utilizzando appositi software HR.

Sommario

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Che cos’è il congedo maternità facoltativo

La prima cosa da dire è che la maternità facoltativa, o il congedo parentale facoltativo, non va confusa con il congedo di maternità obbligatorio e con il congedo parentale, regolamentati dal Testo unico sulla maternità e paternità e dalle successive modifiche stabilite dai decreti successivi.

Il congedo di maternità facoltativo può essere richiesto da entrambi i genitori a partire dalla nascita di un figlio. Tutti i lavoratori possono accedere ad eccezione di:

  • Disoccupati
  • Sospesi
  • Domestici
  • A domicilio

Ad esempio, la madre del neonato potrebbe chiedere un congedo di maternità facoltativo per estendere il periodo di maternità obbligatoria.

Questo strumento è stato introdotto nel nostro ordinamento con l’obiettivo di permettere ad entrambi i genitori di prendersi cura dei propri figli, promuovendo un migliore equilibrio tra vita privata e vita lavorativa. Si inserisce all’interno di altre misure pensate per lo stesso scopo, come ad esempio:

  • Congedi per allattamento
  • Congedo di maternità ad ore
  • Permessi per motivi personali
  • Possibilità di lavoro in smart working

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Quanto tempo dura il congedo maternità facoltativo

La durata del congedo di maternità facoltativo è stabilita dalla legge. Secondo la normativa, entrambi i genitori hanno a disposizione un periodo complessivo di 10 o 11 mesi per prendersi cura dei propri figli fino al compimento dei 12 anni.

La madre può usufruire di un congedo fino a 6 mesi, mentre al padre spettano anche 6 mesi, ma può richiedere un mese aggiuntivo se non si astiene per periodi continui o frazionati superiori a 3 mesi. Pertanto, riassumendo:

  • La madre ha diritto a un massimo di 6 mesi di congedo
  • Il padre ha diritto a un massimo di 6 mesi di congedo, estendibili a 7 mesi

È importante ricordare che il diritto di astenersi dal lavoro per il congedo di maternità facoltativo, alle condizioni precedentemente riportate, è valido:

  • Fino a quando il figlio del lavoratore o della lavoratrice non raggiunge l’età di 12 anni.
  • Per tutti i tipi di genitori, compresi i genitori soli (10 o 11 mesi) e coloro che hanno un bambino in adozione o in affidamento.
  • Solo per i genitori con un contratto di lavoro dipendente.

👉 Leggi anche: Congedo Matrimoniale: come funziona e come ottimizzare la gestione di ferie e permessi in azienda [guida]

Come viene retribuita la maternità facoltativa

Il congedo parentale facoltativo permette ai genitori di ricevere un’indennità, la quale è a carico dell’INPS. Tuttavia, l’INPS non copre l’intera retribuzione che il lavoratore percepisce quando è regolarmente al lavoro e l’importo dell’indennità varia in base alla durata del congedo. Più in dettaglio:

Congedo parentale ad ore

La legge 228/2012 prevede la possibilità di fruire del congedo di maternità facoltativo ad ore.

Questo significa che il lavoratore o la lavoratrice può chiedere di assentarsi solo per alcuni momenti della giornata lavorativa. La retribuzione in questo caso è stabilita dal CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro).

Nel caso in cui il contratto non contenga alcuna disposizione in merito, si applica la norma generale stabilita nel decreto legislativo 80/2015, secondo cui l’INPS si fa carico dell’indennità corrispondente alla metà della paga prevista nelle ore in cui il lavoratore risulta in permesso.

Congedo maternità facoltativo: indennizzo primo mese

Se il congedo di maternità facoltativo non supera 1 mese, anche frazionato, ed è richiesto fino al compimento del 6º anno di età del bambino, come stabilito dalla recente Legge di Bilancio all’articolo 1, comma 359, la retribuzione spettante ai lavoratori è pari all’80% della media globale giornaliera (RMG).

Congedo maternità facoltativo: indennizzo 9 mesi

Qualora il congedo richiesto abbia una durata superiore a 1 mese e inferiore ai 9 mesi complessivi, i genitori hanno diritto al 30% della retribuzione media percepita. La retribuzione è a carico dell’INPS.

Congedo maternità facoltativo: indennizzo dopo i 9 mesi

Se il lavoratore ha necessità di fruire del congedo parentale facoltativo anche oltre i 9 mesi, gli spetta un’indennità pari al 30% del RMG, a condizione che il reddito del lavoratore o della lavoratrice sia due volte e mezzo inferiore all’importo minimo di pensione obbligatoria dell’anno. Ad esempio, nel 2022, l’importo è stato pari a circa 17.000 euro, quindi l’indennizzo è riconosciuto solo ai lavoratori con una retribuzione annua inferiore ai 6.800 euro.

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Come richiedere il congedo di maternità facoltativo

Il processo di richiesta del congedo di maternità facoltativo si articola in due fasi. Il lavoratore deve infatti inviare una specifica richiesta al datore di lavoro e successivamente o in concomitanza inviare un’apposita domanda all’INPS. Quest’ultima è necessaria per ricevere l’indennità spettante.

Richiesta di congedo di maternità al datore

Il lavoratore è tenuto a comunicare con sufficiente anticipo la volontà di accedere al congedo di maternità facoltativo. Affinché la richiesta sia valida, deve essere inviata con almeno 5 giorni di preavviso, che scendono a 2 giorni nel caso in cui il congedo richiesto sia su base oraria.

Tuttavia, sottolineiamo altri 2 punti importanti. Il primo è che il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) applicato può stabilire diversi termini di preavviso da rispettare. Il secondo è che i congedi, anche facoltativi, spettano di diritto ai lavoratori, pertanto il datore di lavoro è obbligato a concederli, come stabilito dall’art. 38 del Decreto Legislativo 151/2001.

Come datore di lavoro, sei libero di scegliere le modalità più opportune per l’invio delle comunicazioni. Puoi utilizzare:

  • Moduli cartacei
  • E-mail
  • Software HR

L’importante è informare i lavoratori riguardo agli strumenti utilizzati per l’invio e l’approvazione delle richieste.

Richiesta di indennità per congedo di maternità facoltativo all’INPS

Oltre ad avvisare il datore di lavoro, i lavoratori devono inviare una domanda all’INPS al fine di ricevere l’indennità spettante.

La domanda deve essere presentata in via telematica, prima dell’inizio del periodo di congedo, utilizzando il servizio online dell’INPS. Un invio tardivo della domanda comporta la perdita del diritto all’indennità per i giorni di permesso fruiti ma non segnalati.

Una volta effettuato l’accesso ai servizi telematici, il lavoratore deve semplicemente compilare e inviare la domanda, compilando i vari campi richiesti e avendo l’accortezza di specificare la tipologia di congedo richiesta.

Come digitalizzare la gestione del congedo di maternità con Factorial

Se stai cercando un software HR che ti permetta di digitalizzare tutti i processi HR, inclusa la gestione delle richieste di congedi di maternità facoltativi, dovresti provare Factorial.

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Congedo maternità facoltativo: le conclusioni

In questo approfondimento abbiamo esaminato tutto ciò che c’è da sapere riguardo ai congedi di maternità facoltativi: a chi spettano, quanto durano, come richiederli e l’importo dell’indennizzo garantito dall’INPS.

Le leggi italiane cercano oggi di soddisfare le esigenze dei lavoratori-genitori offrendo loro diversi strumenti per prendersi cura dei propri figli e garantendo un’indennità che consente di recuperare una parte della retribuzione spettante. Questi strumenti testimoniano l’impegno dello Stato verso una società in cui sia possibile conciliare il lavoro con il tempo dedicato alla famiglia.

Come datore di lavoro, hai un ruolo importante. Oltre a dimostrarti attento, responsabile e vicino ai dipendenti, puoi ora avvalerti della tecnologia per semplificare tutti i processi di richiesta dei permessi, mettendo a disposizione software e applicativi pensati per facilitare e ottimizzare la gestione della giornata lavorativa e privata di tutti i dipendenti.

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