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Workaholism o sindrome di dipendenza dal lavoro: che cos’è e come affrontarla in azienda

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6 minuti di lettura
Workaholism o sindrome di dipendenza dal lavoro: che cos’è e come affrontarla in azienda

Cos’è il workaholism? Quali sono i sintomi e, soprattutto, come si può evitare che i dipendenti ne soffrano? 

Una strategia di gestione del talento in azienda è composta da molti aspetti. A volte, alcuni dipendenti non riescono a mantenere lo stesso livello di produttività di un tempo, in altre occasioni hanno difficoltà a integrarsi, e in altre ancora potrebbero sviluppare una vera e propria dipendenza dal lavoro. 

Quest’ultima situazione li spinge a provare un desiderio compulsivo che li porta a lavorare ininterrottamente. Si tratta di uno stato particolare noto come workaholism, e, come puoi immaginare, va individuato e gestito con attenzione. 

Se desideri saperne di più sull’argomento, continua a leggere questo articolo.

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Che cos’è il workaholism o dipendenza dal lavoro

Il workaholism è stato definito per la prima volta dallo psicologo Wayne E. Oates. Lo studioso ha descritto come workaholic o “dipendenti da lavoro” quelle persone il cui bisogno di lavorare è così intenso da causare un disturbo tale da compromettere la 

  • Salute fisica 
  • Salute psicologica  
  • Le relazioni interpersonali

Inoltre, per comprendere meglio il fenomeno del workaholism, sono state proposte diverse definizioni, tra cui quella fornita da Snir, R. & Zohar, D

Questi studiosi definiscono il workaholism come la tendenza di un lavoratore a dedicare un considerevole tempo ad attività correlate al lavoro senza alcuna necessità esterna.

È importante notare che il workaholism non è ancora riconosciuto come una sindrome o una patologia; al momento è considerato una dipendenza comportamentale. 

Il workaholic è quindi un lavoratore che sente la necessità di lavorare anche senza particolari richieste, nonostante non provi piacere intrinseco in ciò che fa. Inoltre, secondo altri studiosi del fenomeno, questa dipendenza comporta pressioni interne così intense nelle persone da farle sentire angosciate ogni volta che non stanno lavorando. 

I sintomi del workaholism: come riconoscerlo 

Ma quali sono i sintomi del workaholic? Come riconoscerlo? Come datore di lavoro, People Manager o responsabile HR, hai la responsabilità di individuare tempestivamente comportamenti e tendenze nei lavoratori, che possono essere segno di problematiche come il burnout lavorativo o proprio il workaholism. 

In entrambi i casi, i dipendenti “malati di lavoro” stanno attraversando un periodo molto delicato della loro carriera lavorativa. Prima che prendano decisioni sbagliate o possano assumere atteggiamenti dannosi per l’organizzazione, è importante intervenire offrendo tutto il proprio supporto. Ecco quindi i principali sintomi del workaholism:

  • Lavorare più del necessario: Questo si verifica quando un lavoratore rimane in ufficio anche oltre il proprio turno o porta il lavoro a casa, lavorando anche nei weekend. Le ricerche suggeriscono che il workaholism sia particolarmente comune tra i lavoratori perfezionisti.
  • Dormire poco: Se noti che un lavoratore è costantemente stanco nonostante sia molto impegnato nei compiti, potrebbe essere un segno che sta sacrificando il sonno per dedicarsi ai progetti.
  • Continua revisione delle prestazioni: L’ossessiva revisione delle proprie prestazioni lavorative, anche quando sono soddisfacenti, e la continua richiesta di feedback, possono essere segnali di workaholism.
  • Scarse relazioni interpersonali: Se un lavoratore si isola, non partecipa a iniziative ed eventi aziendali, probabilmente si sta concentrando eccessivamente sul lavoro a discapito dei contatti umani.

È importante notare che in molti casi, i sintomi del workaholism possono manifestarsi anche in persone con un orario di lavoro assolutamente normale, poiché sono spesso legati a fattori scatenanti che vanno oltre il semplice tempo trascorso a lavorare.

Perché è importante evitare il workaholism in azienda 

Evitare il workaholism in azienda è importante per diversi motivi. Come vedremo, portarsi il lavoro a casa e lavorare a tutte le ore del giorno e della notte può causare problemi gravi ai lavoratori, e influisce negativamente sulla qualità del lavoro svolto

Evitare che un lavoratore sviluppi il workaholism è quindi importante per i seguenti motivi:

  • Benessere aziendale: Il workaholism ha un impatto negativo sul benessere aziendale. Lavorare ininterrottamente e in modo ossessivo, in altri termini, provoca ansia, stress e un esaurimento che compromette la salute mentale e fisica.
  • Performance: Come accennato, le performance ne risentono. Queste infatti sono ottimali quando i lavoratori traggono piacere dal proprio lavoro e lavorano in modo equilibrato, raggiungendo un sano equilibrio tra la vita privata e quella lavorativa. Per mantenere alto il coinvolgimento dei dipendenti, è essenziale promuovere un ambiente di lavoro sano e piacevole evitando per quanto possibile l’insorgere del burnout e del workaholism.
  • Relazioni interpersonali: Sempre in relazione al benessere dei lavoratori, il workaholism può mettere a dura prova le relazioni interpersonali, poiché i workaholic tendono a isolarsi. Agevolare l’instaurarsi di relazioni di lavoro sane e collaborative è essenziale per il successo dell’organizzazione.
  • Immagine e cultura aziendale: Infine, le organizzazioni che pongono il benessere aziendale al primo posto si distinguono sul mercato perché dimostrano una forte attenzione alla salute mentale e fisica dei propri dipendenti. Ciò contribuisce a definire una cultura aziendale solida, rende l’azienda più attraente per potenziali talenti e aiuta a ridurre i tassi di turnover e assenteismo.

Tipologie di workaholism 

Nel corso degli ultimi decenni sono state identificate numerose tipologie di workaholism o dipendenza da lavoro. Sulla base degli studi condotti da Bryan E. Robinson e Morley D. Glicken, possiamo distinguere ben 10 diverse tipologie di workaholism:

  • Lavoratore Implacabile (Relentless Workaholic): Questo tipo di lavoratore ha come unico obiettivo il successo professionale. Ciò lo porta a isolarsi e a dare priorità al lavoro rispetto alla sua salute e alle relazioni personali.
  • Lavoratore Procrastinatore (Procrastinating Workaholic): In questa categoria, i lavoratori lavorano in modo eccessivo perché tendono a rimandare i compiti e le mansioni, trovandosi poi costretti a svolgerli tutti nel poco tempo rimasto a disposizione.
  • Lavoratore Cercatore di Stimoli (High Stimulus-Seeking Workaholic): Questo tipo di dipendente cerca emozioni e stimoli forti. Si mette consapevolmente in situazioni difficili da gestire, che richiedono di lavorare al di fuori dell’orario di lavoro così da trarre emozione e brivido dal sovraccarico di lavoro.
  • Lavoratore Burocratico (Bureaupathic Workaholic): Questo disturbo comportamentale porta il dipendente a prolungare intenzionalmente il tempo necessario per svolgere un compito o le mansioni, creandosi così più lavoro del necessario.
  • Lavoratore Solitario (Loner Workaholic): In questo contesto, il lavoratore è un solitario per natura e, per evitare le relazioni sociali, preferisce un sovraccarico di lavoro.
  • Lavoratore Spaventato (Frightened Workaholic): Questo tipo di dipendente vive costantemente nell’ansia di essere licenziato, di fallire o di non soddisfare il manager o il datore di lavoro. Queste paure lo portano a lavorare incessantemente.
  • Lavoratore Esaurito (Burned-Out Workaholic): Questa è una delle forme più gravi di workaholism. Il lavoratore è affetto sia da burnout sia da workaholism, è stressato, depresso e ha scarse interazioni sociali. Nonostante lavori duramente, ha difficoltà a mantenere prestazioni soddisfacenti.
  • Lavoratore Incompetente (Incompetent Workaholic): Questo potrebbe sembrare strano, ma talvolta un dipendente potrebbe lavorare più del necessario semplicemente perché non ha sviluppato un metodo di lavoro che gli permetta di svolgere i compiti entro intervalli di tempo definiti.
  • Lavoratore Dittatore (Dictatorial Workaholic): In questo caso, il lavorare troppo diventa un modo per vantarsi, dimostrare la propria resistenza ed energia, e distinguersi dagli altri lavoratori.
  • Lavoratore Maniaco-depressivo (Manic-Depressive Workaholic): Questo tipo di lavoratore alterna periodi di straordinaria produttività a periodi di inattività, richiedendo talvolta permessi e periodi di aspettativa.

In ogni caso, quale che sia la tipologia di workaholism, è essenziale riconoscerla e intervenire tempestivamente per evitare che questo comportamento possa causare gravi problemi ai lavoratori e, naturalmente, all’organizzazione.

Consigli per evitare il workaholism nei propri dipendenti

Chiudiamo questo approfondimento esaminando alcune strategie e suggerimenti per evitare e prevenire il workaholism nei dipendenti:

Utilizza l’Indice Bergen

L’indice di misurazione Bergen Work Addiction Scale valuta la dipendenza dal lavoro attraverso sette campanelli d’allarme. Se il lavoratore risponde “spesso” o “sempre” ad almeno 4 di queste affermazioni, potrebbe soffrire di workaholism:

  • Costante preoccupazione su come trovare più tempo per lavorare.
  • Impegno lavorativo maggiore rispetto a quanto inizialmente pianificato.
  • Uso del lavoro come mezzo per compensare sensazioni di colpa, ansia o depressione.
  • Ignorare i consigli di ridurre l’orario di lavoro.
  • Stressarsi quando non si può lavorare.
  • Sacrificare attività ricreative, svago e attività fisica a causa del lavoro.

Problemi di salute derivati da un eccessivo carico di lavoro.

Agevola l’equilibrio tra lavoro e vita personale

Agevola l’equilibrio tra lavoro e vita personale, promuovendo una cultura aziendale che ne incentivi l’importanza. Spiega ai dipendenti quanto sia fondamentale staccare dal lavoro e dedicare tempo alle attività personali.

Un livello ottimale di performance lavorativa è ottenuto solo da coloro che traggono piacere dal proprio lavoro, hanno il tempo di trascorrere con la famiglia e gli affetti, e possono dedicarsi a hobby e attività ricreative.

Fornisci supporto psicologico

Offri supporto psicologico ai dipendenti che manifestano sintomi di ansia, depressione o altre condizioni legate al lavoro. 

L’ascolto attivo e la tua esperienza possono essere di grande aiuto. Puoi in più pensare di invitare i dipendenti a frequentare programmi di benessere mentale che includano sessioni di meditazione o di yoga. 

Monitora le ore lavorate

Utilizza sistemi di monitoraggio delle ore lavorate per assicurarti che i dipendenti non superino gli orari di lavoro previsti. 

Questo può contribuire a evitare il lavoro eccessivo. Inoltre, è importante garantire ai lavoratori una formazione adeguata e programmi per migliorare delle competenze. Questi aiutano ad aumentare la produttività senza un aumento delle ore lavorate.

Stabilisci obiettivi realistici

Assicurati che i dipendenti abbiano obiettivi realistici e sostenibili, in modo da prevenire l’eccessivo carico di lavoro.

Sostieni e promuovi programmi di sviluppo personale e di apprendimento continuo, in modo che i tuoi dipendenti possano affrontare le sfide con maggiore competenza e meno stress.

Favorisci la comunicazione 

Promuovi una comunicazione aperta tra manager e dipendenti, in modo che gli impiegati si sentano a loro agio nel segnalare eventuali problemi legati al lavoro. 

Invia feedback costanti e dimostrati aperto ad ascoltare ogni preoccupazione messa in evidenza dei lavoratori. 

Implementa soluzioni HR come Factorial

Infine, dai uno sguardo a cosa offre oggi la tecnologia. In particolare utilizzare software HR come Factorial può notevolmente migliorare la tua gestione delle risorse umane. Questo strumento consente di digitalizzare e automatizzare processi, fornendoti strumenti avanzati per prevenire problemi come il burnout o il workaholism. 

Grazie a Factorial potrai, ad esempio:

Tutte queste funzionalità non solo garantiscono una gestione automatizzata di tanti processi, talvolta anche ripetitivi, ma ti aiutano anche a monitorare il livello di benessere dei dipendenti e a rilevare quindi l’insorgere di problematiche in modo più rapido ed efficiente.

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