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Burnout lavorativo: che cos’è e come prevenirlo in azienda

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9 minuti di lettura

Il burnout lavorativo dei dipendenti è ancora oggi motivo di preoccupazione per le aziende.

In questo post, discuteremo di come i datori di lavoro possono affrontare il burnout lavorativo dei dipendenti  e supportare i collaboratori che soffrono in questo momento critico.

Cos'è il burnout lavorativo: significato e definizione

La sindrome da burnout è definita in vari modi. Come visto nel paragrafo precedente, l’OMS fornisce una prima definizione generale. Tuttavia, da quando il fenomeno ha iniziato a diffondersi, sono state fornite anche altre definizioni, ugualmente valide.

Conoscerle può aiutare a comprendere meglio il significato del burnout. Pertanto, mostriamo anche la definizione fornita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Secondo l’OMS, il burnout, sebbene non classificato tra le condizioni mediche, è una sindrome che insorge quando c’è una cattiva gestione dello stress sul posto di lavoro.

Il burnout, secondo l’OMS, si caratterizza per:

  • Stato di esaurimento e affaticamento
  • Sentimenti negativi e cinismo
  • Scarsa efficacia sul posto di lavoro

È importante ribadire che è corretto parlare di burnout solo riferendosi al contesto lavorativo e utilizzare altre definizioni per intendere condizioni di stress ed esaurimento causati da altri fattori.

La sindrome da burnout è strettamente collegata all’ employee wellbeing e se non riconosciuta in tempo può portare i dipendenti a lasciare l’azienda per cercare il proprio benessere altrove.

Quali sono i sintomi della sindrome da burnout lavorativo?

Quindi, come evitare il burnout lavorativo? Il primo passo è riconoscere i segni di burnout del dipendente. Ecco alcuni degli indicatori che suggeriscono che i tuoi dipendenti soffrono di burnout:

  • Uno dei sintomi più evidenti del burnout lavorativo è la riduzione dell’energia. Il burnout esaurisce le energie dei dipendenti e fa sembrare impossibile superare ogni piccolo compito. Se i tuoi dipendenti sembrano più lenti e meno produttivi del normale, potrebbe trattarsi di burnout.
  • Una bassa motivazione può anche indicare il burnout lavorativo. I lavoratori remoti sono particolarmente suscettibili di perdere di vista il contatto con l’azienda e di sentirsi scollegati. Potrebbero pensare che niente di ciò che fanno fa la differenza.
  • Anche commettere più errori sul lavoro o diminuire la qualità delle consegne indicano che il dipendente non sta andando bene. La loro attenzione ai dettagli può essere diminuita e non saranno interessati ad apportare miglioramenti.

Se noti uno di questi sintomi di burnout lavorativo nei tuoi dipendenti, è tempo di agire. Senza aiuto, il burnout del dipendente non farà che peggiorare.

Perché è importante prevenire il burnout lavorativo

È evidente che il burnout lavorativo insorge solo quando le condizioni di lavoro sono particolarmente proibitive: turni di lavoro estenuanti, carenza di personale, continue richieste di straordinario, sono solo alcuni dei vari fattori che creano terreno fertile per l’insorgere della sindrome di burnout.

Come titolare d’azienda attento al benessere dei lavoratori, dovresti fare il possibile per tutelare al meglio sia i dipendenti in sede che quelli in smart working, con l’obiettivo di evitare che il burnout si manifesti.

I motivi che dovrebbero spingerti a fare tutto ciò sono molti, ne riportiamo tre che riteniamo i più importanti:

  • Salute dei dipendenti: I dipendenti in salute sono più produttivi, sono soddisfatti del lavoro che svolgono quotidianamente e hanno un atteggiamento positivo che si riflette sia sui colleghi che sui clienti. Inoltre, dipendenti in salute sono meno propensi a prendere frequenti permessi per malattia.
  • Maggiore produttività: Come più volte ribadito, il burnout è nocivo per la produttività. Un dipendente stressato e infelice naturalmente non garantirà prestazioni ottimali. Solo prevenendo l’insorgere della sindrome, puoi contare su una forza lavoro concentrata sui compiti e sulle mansioni da svolgere.
  • Immagine aziendale: Creare un ambiente di lavoro attento al benessere e alla felicità dei lavoratori porta come conseguenza diretta un miglioramento dell’immagine aziendale. Sempre più talenti saranno attratti a lavorare per la tua azienda e invieranno il loro curriculum. Questo contribuirà a migliorare la reputazione della tua organizzazione.

Questi sono solo alcuni dei motivi che rispondono alla domanda su perché prevenire il burnout. Impegnandoti in questa direzione, aiuterai a creare un clima positivo in azienda, a costruire una migliore reputazione, a ridurre i tassi di turnover e ad attirare nuovi talenti.

Cause e fattori di rischio del burnout lavorativo

Individuare le cause e tutti i fattori di rischio del burnout lavorativo non è semplice. Questa difficoltà è particolarmente evidente per un datore di lavoro, il quale, non essendo un medico specialista, può incontrare diverse difficoltà nel comprendere se il lavoratore sta effettivamente soffrendo di burnout o meno.

Tuttavia, ci sono studi e ricerche che suggeriscono alcuni dei principali motivi collegati all’insorgere del burnout. Li riportiamo qui di seguito, poiché conoscerli può aiutarti a far scattare un primo campanello d’allarme:

  • Carico di lavoro elevato: Il sovraccarico di lavoro è senza dubbio una delle cause del burnout. Avere troppe mansioni da svolgere, non poter contare su un numero sufficiente di forza lavoro e il timore che il mancato completamento del lavoro possa essere motivo di licenziamento, favoriscono l’insorgere del burnout.
  • Eccessivo controllo dei lavoratori: Alcuni studi suggeriscono che controllare e punire eccessivamente i lavoratori in caso di errori e non lasciare un certo grado di autonomia non solo è dannoso per la persona stessa, ma aumenta anche i livelli di stress e le preoccupazioni, portando i lavoratori a soffrire di burnout.
  • Assenza di ricompense: Una terza causa del burnout è data dall’assenza di ricompense e premi come riconoscimento del lavoro svolto. È importante prevedere in azienda un sistema che possa ricompensare i lavoratori per gli sforzi profusi, in modo che il loro lavoro venga riconosciuto e i loro sforzi vengano apprezzati nel raggiungimento degli obiettivi.
  • Scarse relazioni interpersonali: Infine, i rapporti tesi o addirittura tossici con i colleghi, così come quelli tra te e i lavoratori, sono un’altra causa di burnout. Numerosi studi dimostrano come i rapporti sociali sul lavoro siano fondamentali e, quando sono sinceri e leali, aiutano a gestire meglio lo stress e in generale a vivere al meglio l’esperienza lavorativa.

Prevenzione del burnout in azienda

“Prevenire è meglio che curare” non è solo un detto, ma è un’attitudine sempre valida all’interno della gestione di un’organizzazione e possiamo dire, in generale, nella vita.

Prima che il lavoratore inizi a soffrire della sindrome di burnout, ti invitiamo a creare tutti i presupposti affinché l’ambiente in cui lavorano non favorisca l’insorgere di stress e malessere.

Ecco alcuni modi per prevenire il burnout:

  • Organizza regolari riunioni: Riunisci almeno due o tre volte l’anno la forza lavoro e assicurati che non ci siano evidenti problemi che causano stress o malumori. Per l’occasione, puoi anche organizzare riunioni fuori dagli schermi, ad esempio all’aria aperta, dove aggiornarsi, discutere di progetti futuri e in generale distendere il clima.
  • Metti al primo posto l’equilibrio tra lavoro e vita privata: Dimostra che il tuo desiderio è che tutti i lavoratori concilino al meglio la vita privata con quella lavorativa. Assicurati che tutti abbiano la possibilità di trascorrere sufficiente tempo con la propria famiglia, concedi permessi straordinari e dai la possibilità di organizzare gli orari di lavoro in maniera flessibile.
  • Monitora i carichi di lavoro: Utilizza strumenti e software HR per monitorare i carichi di lavoro con l’obiettivo di assicurarti che questi siano equamente distribuiti. Evita che la forza lavoro sia costretta a sostenere ritmi irragionevoli o numerose ore di straordinario.
  • Offri assistenza: Valuta se inserire in azienda una figura specifica, come un coach aziendale o un consulente specializzato nel benessere dei lavoratori. Il professionista può fornire un enorme supporto, aiutando a individuare le criticità prima che queste causino il burnout nei lavoratori.
  • Offri ricompense e percorsi di carriera personalizzati: Metti la forza lavoro al primo posto, dando importanza al loro lavoro offrendo ricompense e mettendo a disposizione possibilità per crescere professionalmente. Questo contribuirà ad aumentare la trasparenza in azienda ed evitare incomprensioni e malumori.

6 consigli per evitare il burnout dei tuoi dipendenti

Per combattere il burnout lavorativo, i datori di lavoro devono dare la priorità al benessere dei dipendenti. Viviamo in tempi incerti e il burnout emotivo dei dipendenti sarà inevitabile, a meno che i manager non adottino misure concrete per evitarlo.

Ecco 6 suggerimenti e misure che possono aiutare a prevenire il burnout lavorativo:

1) Offri un lavoro flessibile quando possibile

Sebbene lavorare da casa dovrebbe essere più conveniente, il lavoro a distanza non implica necessariamente una maggiore flessibilità. Con tutti i team online, alcuni manager vogliono che i dipendenti si attengano al loro programma pre-pandemia.

Ma quel vecchio modello non funziona più per i dipendenti che si destreggiano tra responsabilità domestiche e cura della famiglia. Naturalmente, è necessario organizzare alcune riunioni e prendere alcune decisioni.

Ma molti lavoratori trarrebbero vantaggio da un orario flessibile, non legato al tipico standard dalle nove alle sei. Laddove possibile, i manager dovrebbero incoraggiare i dipendenti a lavorare quando possono, piuttosto che imporre un orario rigido. Ciò si tradurrà in dipendenti meno stressati e più produttivi.

2) Fornisci feedback accurati e analisi delle prestazioni

I manager che vogliono evitare il burnout lavorativo devono comunicare con i dipendenti su base regolare. Soprattutto, devono offrire guida e supporto ai dipendenti che ritengono che il loro lavoro non faccia la differenza.

Incoraggia i dipendenti a riflettere sulle proprie prestazioni ed elogia il lavoro ben fatto. Assicurati di collegare i risultati con gli obiettivi aziendali generali. È importante avere una strategia di gestione del talento ben definita per monitorare lo stato di benessere dei propri dipendenti ed avere gli strumenti adatti per poter intervenire quando necessario.

3) Presta attenzione al tempo e alle pause mentali

Sappiamo tutti che il tempo è un po’ instabile durante la pandemia. Marzo è giugno; Lunedì è giovedì; due sono cinque; cinque sono sette. In questo lasso di tempo di Alice nel Paese delle Meraviglie, i giorni lavorativi sono diventati quasi un’ora più lunghi di quanto non fossero prima della pandemia.

Poiché i lavoratori lottano per essere all’altezza delle aspettative, il modo migliore in cui i datori di lavoro possono sostenerli è assicurarsi che non siano sovraccarichi di lavoro. Per fare ciò, assicurati che la tua azienda utilizzi un software online e che i tuoi dipendenti stiano timbrando le presenze.

Incoraggiali a fare delle pause durante la giornata! È stato dimostrato che le pause aumentano non solo la produttività, ma anche la creatività.

4) Porta l’intelligenza emotiva sul posto di lavoro

Per evitare il burnout lavorativo, i datori di lavoro devono portare empatia e compassione sul posto di lavoro. I leader devono coltivare l’intelligenza emotiva nelle loro interazioni, praticare l’ascolto attivo e sforzarsi di creare una cultura della fiducia.

Coltivare una cultura dell’intelligenza emotiva aiuterà a sostenere i lavoratori e prevenire il burnout emotivo.

5) Investi nell’ employee engagement

Si sente parlare molto dell’esperienza dei dipendenti, ma in che modo questo concetto può aiutare a prevenire il burnout lavorativo?

Semplice! Investire in metodi e azioni che aiutano a migliorare l’employee engagement in azienda fa sentire i team più a proprio agio nell’ambiente di lavoro. Per fare questo, fai ricerche interne e parla con i lavoratori per vedere cosa può davvero aiutarli.

Ciò include il supporto durante il telelavoro. Pianificare questa transizione e sapere quali sono le sfide più grandi in questo momento è il primo passo. Assicurati che il tuo team abbia tutte le risorse e il supporto necessari per lavorare in modo efficiente e senza intoppi.

6) Rispetta il diritto a ferie e pause

È molto importante che i manager e le risorse umane siano in grado di organizzare e gestire efficacemente le ferie dei propri dipendenti. Prima di tutto, per evitare errori e problemi legali in futuro. Inoltre, tale controllo è essenziale per il rispetto dei diritti di tutti i lavoratori.

Completando adeguatamente i giorni di ferie, i dipendenti si sentono più rispettati e possono avere giorni di riposo, essenziali per prevenire il burnout lavorativo.

Per questo, i manager possono contare su fogli di calcolo o software di gestione delle ferie e delle assenze che organizzano i giorni di ferie utilizzati da ciascun dipendente. Ciò semplifica la gestione dell’organizzazione.

I datori di lavoro devono essere proattivi nel garantire il benessere dei propri dipendenti e apportare modifiche operative per sostenerli. Aiutando le persone più suscettibili alla stanchezza e al burnout da pandemia, i leader possono costruire organizzazioni migliori che dureranno ben oltre questi anni difficili.

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Domande frequenti riguardo il Burnout Lavorativo (FAQ)

Cos’è il burnout lavorativo?

Il burnout lavorativo è una sindrome caratterizzata da esaurimento fisico e mentale causato da uno stress cronico sul posto di lavoro. L’articolo presenta la definizione fornita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e spiega in che modo il burnout è legato a una cattiva gestione dello stress sul lavoro.

Quali sono i sintomi del burnout lavorativo e come riconoscerli?

I sintomi del burnout sono diversi tra cui la riduzione dell’energia, la bassa motivazione, l’aumento degli errori sul lavoro e la diminuzione della qualità delle prestazioni. Riconoscere questi sintomi è essenziale per intervenire in tempo.

Perché è importante prevenire il burnout lavorativo?

È importante prevenire il burnout lavorativo perché il benessere dei dipendenti influisce sulla produttività, sull’immagine aziendale e sulla salute dei lavoratori stessi.

Quali sono alcune strategie per prevenire il burnout in azienda?

Ci sono diversi metodi per prevenire il burnout in aziende tra cui offrire flessibilità lavorativa, fornire feedback accurati, incoraggiare le pause mentali, promuovere l’intelligenza emotiva, investire nell’employee engagement e rispettare il diritto a ferie e pause. Queste strategie aiutano a creare un ambiente di lavoro più sano e sostenibile.

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