Come si gestiscono le ferie in un contratto a chiamata?
Hai mai utilizzato i contratti a chiamata? Sai cosa sono e cosa implicano per i lavoratori e la tua azienda? In questo articolo troverai le risposte a tutti i dubbi che potresti avere sui contratti a chiamata, noti anche come contratti di lavoro intermittente o in inglese job on call.
Come scoprirai, si tratta di contratti molto utili per le organizzazioni che hanno bisogno di lavoratori subordinati solo in alcuni periodi dell’anno, quando i carichi di lavoro sono più intensi.
Nel corso dell’approfondimento ci concentreremo anche sulla gestione di alcuni aspetti amministrativi. In particolare, vedremo come i lavoratori a chiamata maturano ferie e permessi e come puoi gestire al meglio un’azienda che si avvale sia di contratti di lavoro classici a tempo determinato e indeterminato sia di contratti di lavoro a chiamata.
Sommario
- Che cos’è il contratto a chiamata
- Tipologie di contratto a chiamata
- Contratto a chiamata: ferie e permessi
- Come funzionano le ferie
- Digitalizzare la gestione ferie per i contratti a chiamata
- Factorial: il software HR per la gestione delle ferie
- Ferie nel contratto a chiamata: le conclusioni
- ✅ Prova Factorial gratis e digitalizza la gestione delle ferie per i collaboratori a chiamata
Che cos’è il contratto a chiamata
Il contratto a chiamata è menzionato nel D.lgs. 81/2015 alla sezione II ed è disciplinato dagli articoli che vanno dal 13 al 18. Viene definito come una tipologia di lavoro che permette alle aziende di richiedere una o più prestazioni lavorative in maniera discontinua o intermittente.
La legge specifica che questa tipologia di contratto consente alle organizzazioni la possibilità di fruire di forza lavoro solo in alcuni periodi dell’anno durante:
- La settimana
- Il mese
- L’anno
La legge, tuttavia, stabilisce alcuni paletti che i datori di lavoro che desiderano usufruire dei contratti di lavoro intermittenti devono rispettare. In particolare, questi contratti possono essere stipulati solo con lavoratori di età:
- Inferiore a 24 anni
- Superiore ai 55 anni
Inoltre, fatte salve le aziende che operano nei settori del turismo, esercizi pubblici e spettacolo, il lavoratore con contratto intermittente non può lavorare per più di 400 giorni in tre anni.
Nel caso in cui un lavoratore con contratto a chiamata dovesse superare il limite dei 400 giorni, il suo contratto si trasforma automaticamente in un contratto di lavoro a tempo pieno e indeterminato.
Infine, come vedremo in dettaglio più avanti, il lavoratore ha diritto a un compenso determinato solo sulle giornate in cui ha effettivamente lavorato. È prevista anche un’indennità per tutti quei giorni in cui il lavoratore si è reso disponibile alla chiamata ma non è stato poi effettivamente contattato dall’azienda.
Per regole più precise e dettagliate, ti invitiamo a fare riferimento al CCNL che applichi, poiché i Contratti Collettivi possono contenere alcune regole particolari che differiscono da quanto stabilito a livello nazionale.
Tipologie di contratto a chiamata
Formalmente esiste un’unica tipologia di contratto a chiamata disciplinata dalla legge 81/2015. Tuttavia, come datore di lavoro, hai la facoltà di personalizzare numerosi aspetti che, di fatto, rendono tale tipologia di contratti molto flessibili, a condizione di attenersi ai limiti di età e di giorni.
Come datore sei tenuto a definire ogni aspetto, al fine di regolamentare al meglio la prestazione lavorativa. Accertati, quindi, di stabilire la tipologia di contratto determinato o indeterminato e se prevedere o meno la garanzia di disponibilità.
Inoltre, il contratto deve specificare:
- Luogo di lavoro
- Termini di preavviso della chiamata
- Retribuzione
- Importo dell’indennità di disponibilità (se prevista)
In merito a quest’ultimo punto, i contratti di lavoro a chiamata possono essere con o senza indennità di disponibilità. Se decidi di inserirla nel contratto, dovrai corrispondere un’indennità tutte le volte che opti per non chiamare al lavoro il dipendente.
L’indennità da corrispondere non può mai essere inferiore al 20% del compenso giornaliero che avresti corrisposto al lavoratore per la prestazione. Ti ricordiamo, inoltre, che, a prescindere dalla presenza o meno dell’indennità, in ogni caso non puoi avvalerti dei contratti di lavoro intermittenti per:
- Sostituire altri lavoratori in sciopero
- Compensare la forza lavoro mancante a causa di licenziamenti collettivi
In merito a quest’ultimo punto, il divieto vale solo per i primi 6 mesi successivi ai licenziamenti. Infine, i lavoratori a chiamata sono dipendenti a tutti gli effetti e, pertanto, devi corrispondere loro un equo compenso determinato sulla base delle mansioni assegnate. Inoltre, il dipendente ha diritto:
- Alle ferie
- Ai congedi maternità e/o parentali
- Alla tutela in caso di infortunio o malattia
Contratto a chiamata: ferie e permessi
Vediamo ora come puoi gestire al meglio le ferie e i permessi nei contratti a chiamata. Come anticipato, hai diversi adempimenti da portare a termine prima di stipulare l’accordo. Il lavoratore con contratto intermittente ha diritto, oltre alla retribuzione, a fruire di:
- Permessi retribuiti
- Permessi per malattia
- Tredicesima (in base ai giorni lavorati)
- TFR
In più, il lavoratore matura le ferie, le quali sono calcolate sempre sulla base dei giorni che ha effettivamente lavorato. Il lavoratore a chiamata può in qualsiasi momento verificare quante ore ha lavorato e di conseguenza sapere quanti giorni di ferie ha maturato. Queste informazioni sono generalmente riportate nel cedolino paga.
Per il calcolo delle ferie maturate dal lavoratore a chiamata, ti invitiamo a verificare quanto stabilito nel CCNL. Tuttavia, in linea generale, il calcolo è lo stesso che viene fatto per altri contratti di lavoro.
Per fare un esempio, un contratto di lavoro full-time permette a un dipendente di maturare 26 giorni di ferie ogni anno, pari a 2.16 giorni di ferie maturati ogni mese. Nei contratti intermittenti vale la stessa regola, l’unica differenza è che i giorni di ferie maturati variano a seconda delle ore effettivamente lavorate.
👉 Leggi anche: “Ferie part time: come si maturano e come funziona il calcolo [guida]”
Come funzionano le ferie
Finora abbiamo visto che anche i lavoratori con contratto a chiamata maturano normalmente le ferie, i ROL e il TFR. Hanno anche diritto a chiedere il congedo di maternità o di paternità e tutti gli altri diritti garantiti dallo Statuto dei Lavoratori.
Per quanto riguarda le ferie, è bene sapere che puoi gestirle in diversi modi:
- Far fruire le ferie durante il rapporto di lavoro: la prima ipotesi è quella di far fruire delle ferie maturate quando il contratto è ancora in essere. Ti basta calcolarle e invitare il lavoratore a fruirne in maniera continuata o frazionata.
- Monetizzare le ferie: come stabilito nella nota 11383/2009 divulgata dal Ministero del Lavoro, puoi anche decidere di indennizzare le ferie a condizione che il contratto a chiamata sia a tempo determinato e abbia una durata inferiore a un anno.
Riassumendo, i contratti a chiamata, in alcune condizioni, permettono al lavoratore di monetizzare le ferie. Questa possibilità viene incontro sia ai lavoratori, i quali potrebbero non avere esigenza di godere delle ferie dato che lavorano per periodi limitati di tempo, sia all’azienda, che appunto si avvale di questi contratti proprio per avere dipendenti sempre pronti a entrare in servizio.
In definitiva, sei libero, in accordo con il lavoratore, di gestire la situazione come ritieni più opportuno, sempre tenendo conto degli interessi e delle esigenze anche dell’altra parte.
Digitalizzare la gestione ferie per i contratti a chiamata
Come avrai sicuramente intuito leggendo questo approfondimento, da un lato i contratti a chiamata sono vantaggiosi, perché ti permettono di utilizzare la forza lavoro solo quando ne hai bisogno.
Dall’altro lato, però, devi prestare massima attenzione e gestire al meglio tutti gli aspetti relativi alle ferie e ai permessi, assicurandoti di garantire ai lavoratori intermittenti tutti i diritti previsti dalla legge.
Per gestire il tutto senza intoppi e senza sovraccaricare di lavoro i responsabili HR, può sicuramente tornarti utile digitalizzare la gestione delle ferie e dei permessi, affidando i calcoli, le richieste e tutti i processi a un software. I vantaggi sono notevoli sia in termini di risparmio di tempo sia in termini di un più facile rispetto delle norme vigenti.
Per digitalizzare il processo di gestione delle ferie e automatizzare tutta una serie di operazioni ripetitive la cosa più importante da fare è scegliere il giusto software HR che ti assicuri di:
- Creare e condividere facilmente un piano ferie
- Organizzare al meglio i turni di lavoro
- Tenere traccia delle ferie maturate, residue e fruite di ogni lavoratore
- Impostare politiche di gestione ferie differenti a seconda del contratto di lavoro
- Approvare o rifiutare le richieste in modo semplice e veloce
Factorial: il software HR per la gestione delle ferie
Ma qual è il software che ti permette di digitalizzare la gestione delle ferie e dei permessi in azienda? Quale applicativo scegliere per gestire i diversi contratti di lavoro applicati in azienda, tra cui i contratti a chiamata?
La risposta è Factorial, il software sviluppato sulle esigenze delle PMI, rivoluzionerà il modo di gestire le risorse umane in azienda. Scarica subito Factorial, provalo gratis per 14 giorni e scopri tu stesso l’impatto della digitalizzazione.
Relativamente alla gestione delle ferie, con Factorial puoi:
- Creare politiche di gestione delle ferie personalizzate
- Approvare le richieste delle ferie con un click anche da smartphone
- Visualizzare in tempo reale la situazione ferie e permessi di ogni dipendente
Inoltre, il software calcola in automatico i giorni di ferie e i permessi maturati, residui e fruiti.
In questo modo, puoi finalmente mettere da parte tutte le scartoffie, risparmiare tempo e gestire tutto comodamente da PC o dal tuo smartphone grazie all’app di Factorial. Con il software risparmierai oltre 30 ore di lavoro ogni mese, ore preziose che puoi utilizzare per dedicarti esclusivamente al tuo business.
Ferie nel contratto a chiamata: le conclusioni
In questo approfondimento ci siamo dedicati ai contratti a chiamata, scoprendo quando puoi utilizzarli e come puoi gestire al meglio le ferie e i permessi maturati dai lavoratori intermittenti.
I contratti a chiamata possono rivelarsi molto utili per la tua azienda, la quale così non rischia di trovarsi né con più né con meno della forza lavoro di cui ha bisogno.
Si tratta anche di uno strumento utile per tutti i giovani e meno giovani che desiderano lavorare meno ore rispetto a quanto previsto nei contratti di lavoro tradizionali. In particolare, la possibilità del lavoro a chiamata, rappresenta una buona opportunità per i giovani, i quali possono acquisire pian piano le competenze richieste dall’organizzazione e allo stesso tempo avere la concreta speranza di vedersi convertito il contratto in un rapporto di lavoro determinato o indeterminato.