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Sicurezza sul lavoro: le novità della circolare INAIL [+ Regolamento gratis]

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5 minuti di lettura
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Quali sono le cose più importanti da sapere per le aziende riguardo alla sicurezza sul lavoro?

Il tema della sicurezza sul lavoro è uno tra i più importanti e, in alcuni casi, anche tra i più sottovalutati nel nostro paese da parte di alcune aziende. La legge italiana in materia di sicurezza sul lavoro, d’altro canto, è chiara da questo punto di vista e si impegna per poter garantire al singolo lavoratore le tutele che merita.

A provarlo sono gli aggiornamenti annuali su come tutelare i propri dipendenti, che rappresentano un aspetto fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi di datori di lavoro e manager HR, in quanto consentono di limitare potenziali danni arrecati da incidenti e infortuni e sostenere una costante crescita del personale. Come in questo caso sono stati pubblicati aggiornamenti in una circolare dell’INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni Sul Lavoro). 

In questo articolo cercheremo di analizzare nei dettagli la tematica della sicurezza sul lavoro, andando a vedere quali normative regolamentano questo aspetto e quali sono le novità introdotte dalla circolare INAIL.


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Che cosa si intende quando si parla di sicurezza sul lavoro?

In Italia ogni azienda ha il dovere di tutelare i propri dipendenti per legge e quando si parla di sicurezza sul lavoro si intende, per definizione, il normale svolgimento delle proprie mansioni lavorative senza che i dipendenti siano esposti a potenziali rischi, infortuni sul lavoro, incidenti o cattive condizioni di benessere mentale o fisico come, ad esempio, lo stress lavoro correlato, o il burnout lavorativo.

Partendo da questo significato si può anche riassumere tutto il generico percorso che viene effettuato dalle aziende per individuare i pericoli, educare il personale a contrastarli, disporre l’ambiente di lavoro in maniera funzionale, disporre sistemi di sicurezza come la segnaletica antincendio e gli estintori, scegliere il personale di riferimento per le emergenze e aggiornarsi su un miglioramento costante delle strategie di sicurezza. 

In particolare quest’ultima è fondamentale, perché così come può cambiare nel tempo il personale, allo stesso modo può essere modificato l’ambiente di lavoro. Entrambi questi fattori necessitano di un datore di lavoro o di un team preparato e motivato a dare loro una nuova formazione e rinnovare, così, tutta la documentazione per la valutazione dei rischi. Apriamo anche una breve parentesi prima di parlare delle nuove indicazioni dell’INAIL, per ricordare tutti i passaggi a cui un datore di lavoro deve prestare attenzione per valutare ogni pericolo:

  • Confrontarsi con un Tecnico della Sicurezza per un sopralluogo
  • Selezionare tra i dipendenti e gli altri dirigenti le figure responsabili per la sicurezza sul luogo di lavoro
  • Inserire la strumentazione e gli oggetti utili a prevenire ogni pericolo
  • Indicare ad alcuni responsabili o privati di educare e formare il personale in situazioni critiche

Tenere a mente queste fasi sarà importante anche per comprendere meglio queste famose novità. I quattro punti ora elencati non sono altro che la base di riferimento di tutta la prevenzione rischi, la stessa che deve essere anche riportata nel modulo DVR (Documento di Valutazione dei Rischi) di cui avevamo già parlato in precedenza. Prima, però, dobbiamo spiegare cosa dice la Legge italiana sulla sicurezza sul lavoro.

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Quale decreto regolamenta la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro?

Il Decreto Legislativo di riferimento era inizialmente il Decreto Legislativo 81/08, ma dopo gli episodi nati dalla rapida diffusione del coronavirus tutta la questione sicurezza, salute e welfare aziendale è cambiata radicalmente. Oggi, il Decreto che fa da riferimento a datori di lavoro, rappresentanti delle risorse umane, dirigenti e dipendenti è il 146/2021

Gli articoli che compongono questi decreti sono i punti di riferimento della legge italiana di oggi, in quanto si impegnano nei loro titoli e articoli a sottolineare ed evidenziare le necessità di ogni dipendente e le sanzioni a cui i responsabili, in caso di negligenza, vanno incontro. Il tutto che si può concludere, nelle ipotesi peggiori, con sanzioni pecuniarie di migliaia di euro o fino a sei mesi di carcere.

💡 Per saperne di più su salute e sicurezza sul lavoro dei dipendenti, leggi questo approfondimento.

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Cosa è stato introdotto dalla nuova circolare INAIL?

Cambia prima di tutto l’obbligo di addestramento e formazione del personale che si muove e si organizza sotto la tua ala:

  • Se era già specificato che solo una persona esperta poteva addestrare il personale sul luogo di lavoro, ora è richiesta in maniera assoluta una formazione dal punto di vista pratico e non teorico. Tutto deve essere anche riportato in un registro per confermare tali impegni
  • Questo registro informatizzato non viene imposto dal punto di vista legale, ma invita direttamente i responsabili all’uso per una questione di precisione e professionalità

E di conseguenza cambia anche il ruolo del datore di lavoro

  • Anche il datore dovrà ricevere un’adeguata formazione e un aggiornamento periodico in relazione ai propri compiti sul tema della sicurezza e della salute sul luogo di lavoro
  • Individuato ora come nuovo soggetto destinatario della formazione, dovrai imparare i contenuti minimi sull’argomento e svolgere una verifica finale per testimoniare le tue conoscenze e competenze

E lo stesso discorso vale anche per dirigenti e preposti, tuttavia bisogna specificare che nel precedente comma 7 dell’Articolo 37 dell’ordinanza precedente già parlava di obblighi formativi per questi due soggetti

  • Nel Decreto passato non solo era previsto che i dirigenti e i preposti fossero formati, ma anche indirizzati nelle fasi della valutazione dei rischi che abbiamo elencato prima, dall’intervento del Tecnico fino alla valutazione dei rischi in base alle differenti mansioni del personale
  • Ora invece si parla di una formazione adeguata, specifica e parallela alla stessa che riceve il datore di lavoro, come specificato nel nuovo Comma 2
  • Anche queste dovranno essere svolte in presenza e con cadenza biennale

È importante rivolgere maggiore attenzione a questo ultimo aggiornamento sui dirigenti e i preposti alla sicurezza sul lavoro, perché le parole che le descrivono in parte sono molto esaustive, ma in altri casi sono definizioni generiche e a libera interpretazione.

Come detto in precedenza, l’introduzione dell’obbligo formativo per dirigenti e preposti non è una novità, perché in passato erano già persone che, per legge, dovevano essere informate e aggiornate sulla questione. La loro formazione, infatti, dipende dalla precedente normativa n. 221 del 21 Dicembre 2011, coerentemente con quanto indicato dai Decreti Legislativi 81/08 e delle recenti introduzioni del 146/2021.

Gli aggettivi “adeguata e specifica” vogliono sottolineare sia l’importanza della formazione sia il dettaglio che viene rimandata e aggiornata per il 30 Giugno 2022, in quanto bisogna ancora stabilire i particolari su che tipo di formazione sarà necessaria per i dirigenti.

Cambia qualcosa, invece, per i preposti. Oltre a ciò che è stato già ripetuto per i ruoli più importanti, quest’ultimo viene separato ufficialmente dalla formazione con il dipendente, per essere inserito ancora in un contesto più teorico e burocratico, motivato dal fatto che i lavoratori saranno impegnati con prove pratiche e non più nello studio di leggi, decreti e normative. Per farla breve, anche il proposto sarà valutato sulla transizione alle nuove regole, alle nuove normative e alle nuove indicazioni come un dirigente o il datore di lavoro.

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Sicurezza sul lavoro: cosa comportano tutte queste novità?

All’inizio il datore di lavoro si limitava a indicare le normative a persone responsabili, dirigenti e preposti, che si sarebbero impegnati, attraverso la formazione ricevuta, a riordinare gli ambienti di lavoro e spiegare ai dipendenti come evitare di arrecare danni e adoperare tutta la cautela necessaria.

Soprattutto la formazione teorica del dipendente è sempre stata vista come la colonna portante del sistema educativo alla prevenzione degli infortuni sul lavoro

Oggi invece tutto è diverso: il dipendente deve essere preparato a usare l’estintore e memorizzare al meglio i passaggi attraverso la pratica anziché dei test a risposta multipla. Viene introdotta una formazione per il datore di lavoro, aumentando così la sua responsabilità nei confronti dei sottoposti e delle persone assunte.

E il preposto, infine, viene unito ufficialmente alle figure più responsabili della sicurezza sul lavoro dal punto di vista educativo. Un nuovo punto di vista che ribalta il ruolo precedente da individuo vicino al dipendente a una sorta di tramite tra le due sfere più integrato anche con la dirigenza.

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Nata a Firenze e laureata in Scienze Politiche (in particolare Comunicazione e Giornalismo) all’Università di Firenze. In Italia ha lavorato come giornalista ed ha collaborato con diversi siti web dedicati al mondo dell’attualità. Adesso vive a Barcellona ed è Content Marketing Specialist in Factorial e si occupa della creazione dei contenuti del mercato italiano. Il suo obiettivo è dare supporto, ispirazione e strumenti per far conoscere il mondo delle Risorse Umane e far crescere la community HR. Ama l’avventura, la natura, viaggiare e giocare a pallavolo.

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