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Salute e sicurezza sul lavoro: normativa e come implementarla [+ Modello]

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6 minuti di lettura
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Quali sono le cose più importanti da sapere su salute e sicurezza sul lavoro? Qual è la normativa vigente.

Quanto parliamo di sicurezza sul lavoro, ci riferiamo a tutte le tipologie di contesto lavorativo, dallo smart working al lavoro in ufficio, fino ai lavori di tipo più manuale.

Nessuna azienda è esclusa dall’osservanza della legge in materia di sicurezza dei lavoratori, i quali permettono di ridurre il numero di infortuni e incidenti tutelando il lavoratore e prevenendo possibili conseguenze negative sul piano fisico o psicologico.

Come datore di lavoro o responsabile delle risorse umane è tuo dovere assicurarti che tutti all’interno della tua azienda conoscano e rispettino queste norme, fondamentali anche per la tutela della loro sicurezza e di chi è intorno a loro.

In questo articolo, analizziamo nel dettaglio la tematica della sicurezza sul lavoro, scoprendo qual è la normativa vigente e quali sono le informazioni più importanti per le aziende.


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Cos’è il diritto della salute e della sicurezza sul lavoro?

Non tutte le aziende a oggi, purtroppo, possono vantare un adeguato interesse alla tutela della sicurezza per la salvaguardia dei propri lavoratori. Alcune imprese, infatti, tendono a ignorare questi aspetti e a provvedere solo in specifiche occasioni, dimenticando o ignorando del tutto la salute delle persone che lavorano all’interno dell’organizzazione.

Ma per quanto contestabile il punto di vista etico, dal punto di vista legislativo lo Stato parla chiaro: esiste una normativa che tutela il lavoratore e, attraverso principi generali e norme specifiche, obbliga i soggetti responsabili a essere precisi.

Per chi lavora nella gestione delle risorse umane è importante chiarire questa differenza: oltre ad essere interessata e proattiva nella tutela della sicurezza dei propri dipendenti, è altrettanto importante che un’azienda sia cosciente dei rischi a cui va incontro, di come poter gestire situazioni potenzialmente critiche e di come controllare le situazioni di paura ed ansia legate agli infortuni.

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La normativa riguardo la sicurezza sul lavoro in Italia

Esiste un decreto che regolamenta il diritto sulla salute e sicurezza sul luogo di lavoro. Parliamo del decreto legislativo n. 81/08 a sua volta ampliato negli anni successivi fino al 2016 (oggi il Testo Unico) che tratta un tema delicato come questo, articolato in 14 Titoli, una cinquantina di Decreti Ministeriali allegati e provvedimenti adottati nel confronto Stato-Regione. 

La sua struttura inizia dal Titolo I, dedicato ai principi comuni del tema, per poi arrivare fino al XIV parlando per diverse tematiche: luoghi di lavoro, uso delle attrezzature e dei dispositivi di protezione individuale, cantieri temporanei e mobili, segnaletica, movimentazione manuale dei carichi, attrezzature dotate di videoterminali, agenti fisici, sostanze cancerogene, agenti biologici e ferite causate da tagli e lesioni di una certa tipologia.Anche se possiamo riassumere dicendo che i più importanti sono il XII e il XIII che riguardano le procedure penali e i dettagli più rilevanti dal punto di vista delle ultime norme. 

Oltre il decreto legislativo si applica anche il Codice Penale per “chiunque omette di collocare, rimuove o danneggia impianti, apparecchi, segnali destinati a prevenire infortuni sul lavoro” (art. 437) così come possiamo applicare gli art. 451, 589 e 590 che sono rivolti al responsabile del decesso o della lesione di un lavoratore. A questi segue anche l’articolo 2087 del Codice Civile e l’approvazione della Carta Costituzionale, che sono il risultato del dibattito pubblico sull’importanza della salute e della sicurezza. 

Questa evoluzione della legislazione ha portato a un notevole cambiamento delle dinamiche del lavoro, motivo per cui oggi molti dipendenti possono contare su indennizzi, risarcimenti e bonus che aiutano tutti loro a essere messi nelle condizioni di vivere in maniera decorosa. 

Come gestire la sicurezza nei luoghi di lavoro

Esistono a oggi molti professionisti o diverse agenzie che si mettono a disposizione delle aziende per poter fornire quanto meno una corretta educazione e formazione al personale. Se scarseggiano strumenti di sicurezza all’interno degli uffici o non viene stabilito un regolamento aziendale chiaro la situazione può complicarsi. Avere un personale cosciente e informato può essere un ottimo inizio per la prevenzione degli infortuni sul lavoro

L’interesse del datore di lavoro, come abbiamo già detto, è quello di mettere ogni ambiente in condizione di essere favorevole del dipendente. Questo include anche le scrivanie, ovvero le posizioni indicate nei documenti legali come “postazione dotata di videoterminale”, dove per videoterminale si riferisce al computer o allo schermo.

Ogni dettaglio diventa rilevante anche per una semplice sedia e la posizione del computer: dove si trova lo schermo rispetto alla principale fonte di luce naturale? La sedia permette di essere regolata e di muoversi liberamente negli spazi dell’ufficio? La schiena del dipendente è costretta a mantenere la stessa posizione? Quest’ultima soprattutto è corretta? Sono domande da non ignorare perché possono influire sulla qualità del lavoro.

👉 Incidenti e infortuni possono avere conseguenze negative sul benessere mentale, fisico e sociale dei dipendenti. Scopri in questa guida come fare per mantenere un ambiente di lavoro sano.

Principi generali su salute e sicurezza sul lavoro

Per poter seguire a pieno il tema salute bisogna essere informati sui principi generali presenti nelle indicazioni del Testo Unico. Di seguito ne elenchiamo alcuni brevemente:

  • La valutazione dei rischi utile non solo per capire a quali pericoli si va incontro, ma anche per conoscere eventuali incidenti che possano rallentare il lavoro del dipendente
  • La formazione che, come abbiamo già detto, è una colonna portante e prima garanzia effettiva di evitare danni e per tutelare gli interessi di tutti i dipendenti
  • La consultazione per tenere aggiornato tutto il team di lavoro, ma anche per dare maggiore comunicazione ai reparti, dal dipendente al magazziniere e così via
  • Le sanzioni, in quanto sono la prima motivazione che spingono i proprietari, imprenditori e datori di lavoro a impegnarsi per assicurare la salute di tutti i loro dipendenti nei tempi previsti dalla legge

Questi sono alcuni dei principi più importanti espressi nel documento del Testo Unico. Dovrebbe però essere prioritario approfondire tutto il documento, almeno per quei quattordici Titoli, così da avere sempre più chiaro e completo il concetto di diritto della salute, benessere aziendale e sicurezza sul posto di lavoro.

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👉 Leggi qui se invece vuoi sapere di più riguardo lo stress sul lavoro e come puoi comportarti nel caso in cui uno o più dipendenti ne siano affetti.

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Quali sono i soggetti responsabili per la sicurezza sul lavoro?

Avendo parlato di dipendenti che devono essere formati per prevenire danni, lesioni e incidenti, ora parliamo anche di chi è responsabile o obbligato a tener conto della salute dei soggetti interessati. 

Il primo responsabile da questo punto di vista è il datore di lavoro, il quale è obbligato come indicato da tutta la normativa prevenzionale ed è il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il dipendente. Seguono a questa figura quelle dei dirigenti, primi collaboratori utili per il datore di lavoro, i quali seguono le sue direttive, tanto è vero che delle volte le due figure vengono confuse.

Ad applicare tali norme ci pensa il preposto, a cui spetta l’incarico più immersivo degli altri per il controllo, la gestione e l’applicazione delle norme di sicurezza. L’ultimo ruolo importante è quello del medico competente che deve dare l’approvazione del lavoro di progettisti, montatori, architetti, fabbricanti e fornitori che devono mettere il datore di lavoro nelle condizioni di poter rinnovare gli spazi sotto la sua responsabilità.

Questo ovviamente non mette i lavoratori solo nella condizione di essere i soggetti da tutelare, ma anche i primi ad avere un dovere nelle dinamiche di lavoro per proteggere loro stessi e gli altri colleghi. 

Tutto questo per dire che sarà dovere e interesse del datore di lavoro formare il dipendente ed essere in possesso di una squadra di professionisti e persone competenti, per poter svolgere ogni singolo intervento in maniera corretta.

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Salute e sicurezza sul lavoro: le possibili sanzioni a cui si può andare incontro

In linea generale le sanzioni a cui i responsabili vanno contro spaziano da una sanzione amministrativa fino all’arresto. Questo perché la differenza viene fatta dall’incidente in questione e per cui, a oggi, non è facile dare un metro di misura unico e preciso che possa garantire quali sono le perdite dal punto di vista economico.

Di fatto, abbiamo pochi dati che ci possono indicare la proporzione della pena. Per esempio, in caso di arresto si parla dai tre ai sei mesi di reclusione, ma nell’ipotesi di una sanzione economica di va da circa 3 mila euro fino a circa 7 mila euro, specie se non è stato compilato il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), cosa che aggrava la posizione dell’azienda.

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Nata a Firenze e laureata in Scienze Politiche (in particolare Comunicazione e Giornalismo) all’Università di Firenze. In Italia ha lavorato come giornalista ed ha collaborato con diversi siti web dedicati al mondo dell’attualità. Adesso vive a Barcellona ed è Content Marketing Specialist in Factorial e si occupa della creazione dei contenuti del mercato italiano. Il suo obiettivo è dare supporto, ispirazione e strumenti per far conoscere il mondo delle Risorse Umane e far crescere la community HR. Ama l’avventura, la natura, viaggiare e giocare a pallavolo.

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