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Rifiutare cambio orario di lavoro: quando è possibile e come gestirlo

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6 minuti di lettura

Quante volte ti sei trovato a dover cambiare gli orari di lavoro dei tuoi dipendenti? Hai timore che i dipendenti possano rifiutarsi di accettare il cambio di turno?

In questo articolo, troverai le risposte a queste domande. Esploreremo i casi in cui puoi modificare gli orari e i turni di lavoro in modo legittimo, affronteremo cosa succede se un dipendente decide di non rispettare la decisione presa e infine ci concentreremo su come migliorare l’organizzazione aziendale per evitare tensioni e malumori causati dai cambi di turno.


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Un dipendente può rifiutare il cambio dell’orario di lavoro?

Partiamo subito vedendo se i lavoratori possono rifiutarsi di accettare un cambio di orario di lavoro. La prima cosa da evidenziare è che non puoi cambiare gli orari di lavoro dei dipendenti con contratto part-time senza prima aver raggiunto un accordo con il lavoratore.

Per quanto riguarda i dipendenti con contratto full-time, puoi effettuare un cambio di orario di lavoro, ma devono esserci motivi oggettivi che giustifichino questa decisione.

Tuttavia, è importante sottolineare che, in ogni caso, il dipendente non può opporsi alla decisione presa. Deve accettare il cambio di turno e solo successivamente può agire rivolgendosi al proprio sindacato per avviare una causa legale contro il datore di lavoro. Sarà poi un giudice a stabilire se il cambio di turno è legittimo o meno.

Per riassumere e integrare quanto detto, ribadiamo che il lavoratore, dopo aver ricevuto notifica del cambio di orario di lavoro, è tenuto ad accettare la decisione e solo successivamente può decidere di intraprendere azioni legali.

Questo perché se il lavoratore dovesse opporsi immediatamente, ad esempio non lavorando o non presentandosi al lavoro, si configurerebbe una insubordinazione che potrebbe dare al datore di lavoro una giusta causa per procedere con il licenziamento.

L’azienda può cambiare l’orario di lavoro

Come anticipato, l’azienda ha il diritto di modificare gli orari di lavoro entro certi limiti. È importante considerare che esistono leggi a tutela dei lavoratori che devono sempre essere rispettate.

In particolare, ti invitiamo a tener presente quanto stabilito nel Decreto Legislativo 66/2003, che definisce alcune regole generali da considerare prima di apportare modifiche ai turni di lavoro:

  • Il lavoratore ha diritto a 11 ore consecutive di riposo ogni 24 ore.
  • Il lavoratore ha diritto a un giorno di riposo settimanale ogni 7 giorni, con una durata minima di 24 ore.
  • L’orario di lavoro normale a tempo pieno è fissato a 40 ore.

Rispettando queste norme, è possibile effettuare cambiamenti negli orari dei turni di lavoro. Tuttavia, come accennato, devi anche verificare il tipo di contratto applicato al lavoratore.

Nei contratti part-time, è necessario comunicare e concordare il cambio di orario. Per i contratti full-time, invece, al fine di evitare che il lavoratore possa contestare legalmente la modifica, è necessario che essa sia giustificata da esigenze oggettive, come esigenze tecniche, organizzative o produttive.

Inoltre, le motivazioni per il cambio di orario di lavoro, come affermato in diverse sentenze, ad esempio la Sentenza n.21562 del 2018 della Corte di Cassazione, devono essere comunicate con congruo anticipo, nel rispetto dei principi di buona fede e correttezza. A ciò si aggiunge che è anche importante considerare che ci sono sentenze, come la n.10868 del 2021 della Suprema Corte, che riconoscono come legittima la modifica dell’orario di lavoro, a condizione che venga riconosciuto al lavoratore un numero di ore di riposo aggiuntive.

In definitiva, hai il pieno diritto di apportare modifiche all’orario di lavoro, ma il consiglio è di essere sempre leali, trasparenti e sinceri con i lavoratori al fine di evitare controversie tra le parti.

Rifiutare cambio orario di lavoro: si può sanzionare un dipendente

Cosa succede e come devi comportarti se un dipendente si rifiuta di accettare la modifica dell’orario di lavoro da te richiesta?

La gestione di una situazione del genere non è semplice, poiché richiede un’analisi caso per caso e la verifica di diversi requisiti. In linea generale, se il dipendente ha un contratto a tempo pieno e hai fornito un congruo preavviso, e se il cambio dell’orario di lavoro è giustificato da esigenze oggettive, allora la risposta è sì: puoi sanzionare il dipendente e potresti anche avere le basi per un licenziamento per giusta causa.

Nel caso tu opti per una sanzione, dovrai scegliere la tipologia di sanzione in base alla gravità del fatto:

  • Un richiamo verbale
  • Un richiamo scritto
  • Una sospensione

Questo scenario si basa sul fatto che il lavoratore ha violato i suoi obblighi, in particolare quelli stabiliti dall’articolo 2104 del Codice Civile italiano in merito all’obbligo di diligenza sul posto di lavoro.

Tuttavia, questo è un esempio ipotetico. Ad esempio, il dipendente potrebbe opporsi alla sanzione, ritenendo illegittime le motivazioni del cambio dell’orario di lavoro e sostenendo che come datore di lavoro hai violato i principi di buona fede e correttezza, o affermando la mancanza di motivazioni oggettive.

Ancora una volta, il nostro consiglio è di promuovere il dialogo e la trasparenza, utilizzando le sanzioni solo quando strettamente necessario.

Rifiutare il cambio orario di lavoro in un contratto part time

Per quanto riguarda la modifica dell’orario di lavoro di un dipendente part-time, devi rispettare condizioni più stringenti rispetto ai contratti full-time.

Le norme ti impongono di comunicare preventivamente la decisione e di ottenere il consenso del lavoratore. Pertanto, è un diritto del lavoratore non accettare il cambio di turno.

Ciò è dovuto al fatto che i contratti di lavoro part-time sono stati concepiti per garantire una serie di vantaggi ai lavoratori e presentano disposizioni precise riguardo agli orari e ai giorni di lavoro. Al fine di evitare la distorsione dei principi fondamentali dei contratti part-time, la legge mira a tutelare il pieno rispetto degli orari di lavoro.

Sulla base di quanto detto, come datore di lavoro, dovresti evitare, per quanto possibile, di chiedere ai lavoratori part-time di modificare gli orari di lavoro, tenendo anche presente quanto stabilito dall’articolo 6 del d.lgs. 81/2015, il quale stabilisce che il solo rifiuto del cambio di lavoro non costituisce un motivo sufficiente per il licenziamento per giusta causa.

Tuttavia, è necessario analizzare caso per caso la situazione, poiché alcuni tribunali hanno evidenziato che se il datore di lavoro dimostrasse l’esistenza di effettive esigenze organizzative, economiche od oggettive, il rifiuto potrebbe comportare sanzioni o addirittura il licenziamento per il lavoratore part-time.

In sintesi, il lavoratore con contratto part-time può rifiutarsi di accettare un cambio dell’orario di lavoro facendo riferimento all’accordo stipulato che indica in modo preciso i giorni del mese, della settimana o dell’anno in cui deve lavorare.

Tuttavia, non mancano casi estremi o sentenze in cui, una volta dimostrata la legittimità della richiesta, è stato dato ragione al datore di lavoro nella decisione di modificare il turno di lavoro. Infine, è sempre consigliabile verificare se nel contratto part-time applicato sono presenti clausole elastiche, che spesso sono inserite appositamente per consentire al datore di lavoro di variare gli orari e i turni di lavoro.

Come ottimizzare la gestione dell’orario di lavoro con un software

Più dipendenti ci sono in azienda, più è difficile organizzare i turni di lavoro. Per gestire i turni in modo efficiente, è importante comunicare tempestivamente le decisioni e sopratutto disporre di una dashboard digitale facilmente consultabile e modificabile. Questo aiuta a evitare errori manuali, sovrapposizioni e il rischio di indispettire i dipendenti con improvvisi cambi di orario.

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  • Controllare le ore lavorate da ciascun dipendente
  • Eliminare o modificare eventuali sovrapposizioni tra i turni

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Rifiutare cambio orario di lavoro: le conclusioni

In questo articolo abbiamo visto tutto ciò che è necessario sapere quando si decide di modificare i turni di lavoro in azienda. Le leggi attuali consentono di apportare cambiamenti agli orari di lavoro dei dipendenti a tempo pieno in presenza di esigenze oggettive.

Tuttavia, per i dipendenti a tempo parziale, le norme sono più rigide e richiedono un accordo con il lavoratore prima di procedere con il cambio turno.

Al fine di garantire una gestione corretta del processo ed evitare sovrapposizioni tra turni, incomprensioni e improvvisi problemi di personale, il modo migliore per procedere è affidarsi alla tecnologia.

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