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Intelligenza Ecologica: cos’è e perché è importante per la tua azienda

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5 minuti di lettura
Intelligenza Ecologica: cos'è e perché è importante per la tua azienda

Hai mai sentito parlare di intelligenza ecologica? Sai perché è importante per un’azienda?

Al giorno d’oggi, una buona preparazione sulle tematiche ambientali è fondamentale per ogni azienda che voglia modernizzarsi e continuare a crescere.

Le ragioni non sono unicamente legate all’impatto che può avere un’impresa sull’ecosistema, ma anche sull’allineamento con i valori dei dipendenti e dei consumatori più giovani, che sono molto più attenti alle tematiche ambientali rispetto alle generazioni precedenti. Mantenersi sempre aggiornati rispetto a questi temi, quindi, è diventato ormai un bisogno che non può essere trascurato da datori di lavoro e dipartimenti HR.

È proprio in quest’ottica che si parla di intelligenza ecologica. In questo approfondimento andremo a coprire tutti gli aspetti ad essa relativi, spiegheremo la sua importanza e offriremo una serie di strategie per migliorarla in azienda.

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Cos’è l’intelligenza ecologica

Partiamo dalle basi: cos’è l’intelligenza ecologica? Questo termine viene utilizzato per definire la capacità di percepire l’impatto che le nostre azioni hanno sugli ecosistemi che ci circondano.

In poche parole, una persona dotata di questo tipo di intelligenza è in grado di definire quanto le sue azioni siano sostenibili e quali sono le conseguenze che hanno sull’ambiente.

Questo tipo di intelligenza è stato teorizzato da Daniel Goleman, scrittore e giornalista scientifico noto soprattutto per le sue nozioni relative all’intelligenza emotiva, di cui abbiamo già parlato nel nostro approfondimento specifico.

Goleman ha descritto questa qualità definendo l’obiettivo finale come: “apprendere gli effetti delle attività umane sugli ecosistemi, applicare ciò che abbiamo imparato nello sforzo di causare meno danni possibili e, ancora una volta, condurre una vita sostenibile all’interno della nostra nicchia ecologica, che oggi corrisponde all’intero pianeta”.

Un tipo di intelligenza di questo tipo, infatti, è correlata anche a una lunga serie di soft skills, fondamentali sia nella vita sia nel lavoro, come ad esempio: empatia, proattività o capacità di contestualizzare.

Perché è importante in azienda

Ora che abbiamo stabilito cosa si intende quando si parla di intelligenza ecologica, la seconda domanda che potrebbe sorgere spontanea è: perché è così importante in ambito lavorativo?

Le ragioni sono molteplici. Naturalmente, ci sono quelle etiche: essere consapevoli dell’impatto che si ha sull’ambiente porta anche a rivalutare le proprie scelte in favore di azioni più sostenibili, riducendo gli sprechi e contribuendo alla lotta per risolvere un grave problema che minaccia le generazioni future.

Inoltre, andare alla ricerca di soluzioni più ecologiche ha un impatto positivo sia sulla reputazione dell’azienda, che mostrerà ai propri clienti di avere a cuore tematiche importanti, sia sull’innovazione, incentivata anche dal governo attraverso diversi bonus.

Se guardiamo ad altre motivazioni, soprattutto dal punto di vista dei responsabili HR, però, c’è senza dubbio da considerare anche l’employer branding e tutti gli aspetti a esso relativi.

Sostenibilità ed employer branding

Vediamo nello specifico quest’ultimo punto e come gli aspetti relativi all’intelligenza ecologica e alla sostenibilità influenzano positivamente l’employer branding.

Con il passare degli anni, si stanno formando delle nuove generazioni di lavoratori sempre più attente alle tematiche ambientali e all’impatto che le decisioni delle aziende in cui lavorano hanno sugli ecosistemi che ci circondano. Proprio per questo, una percentuale sempre maggiore di lavoratori definisce la sostenibilità dell’azienda un elemento prioritario nella decisione di accettare o meno una proposta di lavoro.

Nello specifico, come spiega una ricerca di Fast Company, risalente al 2019, “il 40% dei lavoratori tra i 35 e i 45 anni sceglie il proprio datore di lavoro anche in base al suo profilo di sostenibilità, mentre oltre il 70% conferma che la presenza di un forte piano di sviluppo sostenibile aziendale ha un impatto decisivo nella decisione di rimanere a lungo termine”.

È chiaro, quindi, che questo trend in costante aumento continuerà a porsi come un problema crescente per le aziende che decideranno non sviluppare delle strategie sostenibili, rischiando così di farsi scappare i migliori talenti sul mercato che non riterranno i propri valori in linea con quelli del proprio datore di lavoro.

Strategie green di employer branding

Parlando di employer branding, il compito di un’azienda non sarà solo quello di adottare strategie sostenibili, ma anche di saperle comunicare nella maniera migliore.

Vediamo alcuni esempi di strategie efficaci in questo senso:

  • Trasparenza: pubblicare regolarmente report di sostenibilità che illustrano chiaramente gli obiettivi ambientali, i progressi fatti e le aree di miglioramento.
  • Certificazioni e riconoscimenti: ottenere e pubblicizzare certificazioni ambientali riconosciute, evidenziare i premi e i riconoscimenti ottenuti per le pratiche sostenibili.
  • Storie di successo: condividere le esperienze dei dipendenti coinvolti in progetti di sostenibilità e i case studies di iniziative di successo in questo tema.
  • Benefit green: offrire sconti per l’acquisto di biciclette o abbonamenti ai trasporti pubblici ai propri dipendenti.
  • Investimenti mirati: come, ad esempio, destinare il budget alla formazione di un dipartimento di sustainability.

Intelligenza ecologica e recruiting

Le decisioni basate sull’intelligenza ecologica non funzionano soltanto in una direzione.

Visti i notevoli vantaggi che apporta avere risorse, in ambito lavorativo, dotate di questo tipo di intelligenza, infatti, anche i recruiter stanno cominciando, sempre di più, a tenere in conto questo aspetto in sede di assunzione.

Assumere un dipendente che abbia competenze trasversali che sono correlate a questo tipo di intelligenza, come ad esempio la capacità di valutare il proprio impatto in un sistema più grande, la voglia di innovare, oppure la capacità di analisi che potrebbe rivelarsi cruciale in tutti i processi decisionali, apporta innegabili vantaggi.

A dimostrazione di ciò c’è il trend in costante crescita delle competenze green, tra le più ricercate dalle aziende in fase di assunzione.

Ma come può un recruiter capire se il candidato che ha davanti è dotato di questo tipo di intelligenza? Per esempio, potrebbe decidere, in sede di colloquio, di porgli una serie di domande per analizzare il suo modo di ragione e l’interesse che il potenziale dipendente mostra di fronte a tematiche di sostenibilità.

Ecco alcuni esempi di domande utili per capire meglio la posizione dei candidati:

  • “Cosa ne pensi delle attuali politiche aziendali e pratiche di sostenibilità?”
  • “Quali azioni vorresti che fossero attuate in ufficio per renderlo più sostenibile?”
  • “Ti piacerebbe partecipare a iniziative di volontariato ambientale aziendali?”

Queste domande ti aiuteranno anche a comprendere se il candidato ha già effettuato una ricerca sulle pratiche sostenibili adottate dall’azienda e quale opinione si è fatto a riguardo.

Strategie per migliorare l’intelligenza ecologica

Prima di concludere, vediamo alcune strategie e best-practices che le aziende possono adottare per avere un impatto sull’intelligenza ecologica dei propri dipendenti:

  • Corsi di formazione: la formazione aziendale su questi temi e senza dubbio una delle opzioni migliori per far sì che, dai dipendenti ai manager, si acquisisca sempre più consapevolezza circa l’importanza della sostenibilità.
  • Politiche interne sostenibili: un altro elemento che potrebbe avere un impatto positivo è quello di implementare delle politiche interne per limitare gli sprechi e i consumi.
  • “Green teams” e addetti alla sostenibilità: la creazione di gruppi di lavoro che intervengano sul tema della sostenibilità o l’assunzione di un responsabile che si occupi di ricerca e sviluppo in questo ambito sono elementi ancora poco valutati nelle PMI italiane.

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Dopo anni di esperienza nel mondo dell'editoria digitale e delle start-up, attualmente vive a Barcellona, dove è copywriter per Factorial e crea contenuti per il mercato italiano. Appassionata di scrittura e letteratura, non potrebbe mai vivere senza viaggiare e senza il suo gatto.

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