Come scrivere una lettera di licenziamento? Quanti giorni di preavviso e cosa succede dopo?
Scrivere e consegnare la lettera di licenziamento significa comunicare a un dipendente che il rapporto di lavoro è ormai giunto al termine. È un momento molto delicato, a volte spiacevole e difficile da affrontare.
In prima battuta, poniamo subito l’accento sul fatto che, in generale, il licenziamento deve essere legittimo. Deve cioè rientrare tra i casi previsti dalla legge.
Come vedremo, a seconda della situazione, in qualità di People Manager avrai la possibilità di recedere il contratto sia in tronco, sia rispettando i termini del preavviso indicati nel contratto di lavoro.
In questo articolo, approfondiamo i temi più importanti legati alla lettera di licenziamento: da come si scrive a come si consegna, passando per la normativa vigente.
Sommario
Lettera di licenziamento: cosa dice la legge
In tema di licenziamento dei dipendenti puoi fare riferimento a numerose disposizioni e norme.
Tra le principali segnaliamo quanto contenuto all’art. 2118 del Codice civile. L’articolo autorizza entrambe le parti a recedere da un contratto di lavoro a tempo indeterminato, a condizione che vengano rispettati i termini di preavviso. In generale non rispettare il preavviso comporta che dovrai garantire al lavoratore un’indennità pari ai giorni previsti di preavviso.
Rimanendo in ambito normativo, bisogna evidenziare quanto stabilito dalla legge n. 604 del 1966. La legge, inerente al licenziamento individuale, pone ulteriori condizioni di cui tener conto. In particolare, il licenziamento deve essere:
- Comunicato in forma scritta
- Motivato (salvo casi previsti dalla legge).
E infine, un’attenzione particolare va rivolta all’articolo 7 dello Statuto dei Lavoratori dal quale si evince che, in caso di licenziamento disciplinare, prima di avviare tutte le procedure sei tenuto ad ascoltare le motivazioni del lavoratore.
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Quali sono le tipologie di licenziamento
Prima di vedere in concreto come scrivere una lettera di licenziamento, segnaliamo che, affinché l’atto risulti legittimo, puoi recedere il contratto e quindi licenziare il lavoratore per diverse cause. Vediamole insieme.
Giusta causa
Il licenziamento per giusta causa si verifica quando il lavoratore non rispetta gli obblighi contrattuali. Ad esempio, in caso dichiari un falso infortunio o una falsa malattia, oppure quando: viola il patto di non concorrenza o abbandona il posto di lavoro.
Giustificato motivo soggettivo
Puoi licenziare un lavoratore per giustificato motivo soggettivo, ad esempio, in caso di: negligenza del lavoratore, superamento dei giorni di malattia indicati nel CCNL o nel contratto di lavoro, falsificazione di documenti o cattiva condotta.
Giustificato motivo oggettivo
Tipicamente i casi di licenziamento per giustificato motivo oggettivo sono: per crisi o cessazione dell’attività, impossibilità di ricollocamento di un dipendente, inidoneità fisica o psichica del dipendente.
Eccezion fatta per il primo caso: licenziamento per giusta causa, sei sempre tenuto a rispettare i termini di preavviso previsti nel contratto di lavoro.
Indipendentemente dalle motivazioni, è facoltà del lavoratore impugnare il licenziamento mediante apposita comunicazione scritta entro 60 giorni dalla data di fine rapporto di lavoro.
Ti ricordo inoltre che non sei tenuto a esplicitare alcuna motivazione nel caso in cui il lavoratore sia in prova.
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Come scrivere una lettera di licenziamento
Una volta verificato di poter effettivamente licenziare un lavoratore, il secondo passaggio formale consiste nello scrivere una lettera di licenziamento.
La lettera di licenziamento è un documento che sancisce una decisione di tipo unilaterale. Il documento informa il lavoratore di aspetti quali:
- Il motivo e la causa del licenziamento
- La data dell’ultimo giorno di lavoro
- L’eventuale liquidazione o risarcimento spettante al dipendente.
Un classico modello di lettera di licenziamento è quindi così strutturato:
Data e nome dell’azienda
La data d’invio della lettera generalmente è posizionata in alto a sinistra. A seguire dovrai inserire:
- I dati della tua attività
- Il nome dell’azienda
- L’indirizzo
- La sede legale
- Città e provincia
- CAP.
Nome del lavoratore
Il destinatario della lettera di licenziamento è convenzionalmente riportato subito dopo a destra del documento.
È sufficiente scrivere il nome e il cognome del lavoratore: “al Sig./ra o al Dot/Dot.ssa”.
Introduzione
Puoi iniziare la lettera con un classico “Egregio o Gentile Sig. o Dot.” Introducendo la motivazione che ti ha portato a inviare la lettera.
Prassi prevede che il lavoratore sia stato già informato verbalmente dell’imminente arrivo della lettera. Pertanto, puoi iniziare la lettera in questo modo: “Come già reso noto verbalmente, le comunico in via ufficiale la decisione presa dall’azienda”.
Oggetto
L’oggetto della lettera: “Licenziamento” Può essere inserito subito dopo l’introduzione. Puoi pensare di evidenziarlo il grassetto.
Data licenziamento e preavviso
Successivamente non resta che riportare la data effettiva di licenziamento. In questa fase è sufficiente scrivere: “Con la presente le comunico la risoluzione del suo rapporto di lavoro in data…”.
È bene specificare la data precisa dell’ultimo giorno di lavoro evidenziando il rispetto dei termini di preavviso.
Motivazione
Dopo aver comunicato l’ultimo giorno di lavoro, dovresti esplicitare il motivo del licenziamento. Non è necessario dilungarsi in quanto il lavoratore è già consapevole del procedimento in atto.È possibile semplicemente riportare la natura delle motivazioni: “soggettive” od “oggettive”.
Firma
In conclusione, dovrai indicare luogo e data, quindi apporre la firma. L’unica cura è lasciare un po’ di spazio per la firma del lavoratore.
Informazioni aggiuntive
Le informazioni appena riportate sono sufficienti. A scelta puoi riportare ulteriori informazioni:
- Gli importi dovuti saranno corrisposti alle consuete scadenze
- La disponibilità a corrispondere un’indennità sostitutiva del preavviso
- Invitare a ritirare i propri effetti personale.
Licenziamento ad nutum: quando non bisogna scrivere la lettera di licenziamento
La legge prevede alcuni casi in cui non sei obbligato a comunicare le motivazioni del licenziamento in forma scritta.
Si tratta del cosiddetto licenziamento ad nutum, una procedura che di fatto rappresenta un’eccezione alla regola.
La legge n. 108 del 1990 prevede di poter licenziare alcuni lavoratori senza fornire loro alcuna motivazione. Tale procedura può essere applicata per:
- Lavoratori in prova
- Apprendisti
- Lavoratori domestici
- Sportivi professionisti
- Lavoratori con i requisiti pensionistici
- Dirigenti
In particolare, i dirigenti possono essere licenziati ad nutum a condizione che occupino una posizione di vertice aziendale, autonomia decisionale e potere di influenzare l’andamento dell’azienda.
Come consegnare la lettera di licenziamento
Come anticipato, onde evitare che il licenziamento risulti nullo, la lettera deve essere redatta in forma scritta. A parte tale prassi la legge non riporta altre indicazioni.
Pertanto, puoi pensare di scrivere la lettera e consegnarla a mano accertandoti che il lavoratore notifichi l’avvenuta consegna, oppure, onde evitare qualsiasi tipo di problema, puoi spedire la lettera con ricevuta di ritorno tramite posta ordinaria o raccomandata.
Non è banale soffermarsi sul come consegnare la lettera di licenziamento. Numerose sentenze, infatti, evidenziano come non sia possibile licenziare un lavoratore in forma orale. Così facendo, il licenziamento viene considerato nullo.
Altre sentenze inoltre evidenziano la non validità della prova testimoniale. Salvo il caso in cui il lavoratore si rifiuti di sottoscrivere la ricevuta della lettera.
Cosa fare dopo la lettera di licenziamento
Dopo aver inviato la lettera di licenziamento come datore di lavoro non dovrai far altro che attendere la scadenza dei giorni di preavviso e nel caso provvedere a trovare un sostituto.
In alcuni casi il licenziamento può concretizzarsi anche senza il rispetto dei termini di preavviso, in caso di accordo con il lavoratore o nel caso in cui il licenziamento sia per giusta causa.
Il lavoratore però potrebbe intraprendere alcune azioni. Quest’ultimo potrebbe ritenere il licenziamento illegittimo. In questo caso ha facoltà di impugnare la decisione entro due mesi (60 giorni) dalla ricezione della comunicazione in forma scritta.
Potresti quindi vederti recapitare una lettera di contestazione, alla quale ed entro 180 giorni segue il ricorso. A questo punto, la parola spetta al giudice, il quale, svolge ulteriori indagini che si traducono in:
- Verifica della legittimità del licenziamento
- Raccolta delle testimonianze.
È sempre il giudice a invitare le parti a trovare una conciliazione onde evitare che il ricorso possa perdurare nel tempo.
Infatti, qualora un lavoratore ritenga illegittimo il licenziamento e decida di fare ricorso, l’intero iter può durare fino a 6 anni.
Lettera di licenziamento: le conclusioni
In questo articolo abbiamo riportato come scrivere una lettera di licenziamento tenendo conto di tutti i casi previsti della legge.
Spesso sei obbligato a prendere decisioni molto difficili. Licenziare un lavoratore a causa di problemi economici, come anche essere obbligati ad allontanare una persona per giusta causa, provoca in ogni caso un turbamento all’interno dell’attività e a livello personale.
Come titolare d’impresa, tuttavia, è fondamentale conoscere tutte le norme a cui attenersi, onde evitare che possano verificarsi ricorsi per licenziamento illegittimo, i quali, come abbiamo visto, possono enormemente allungare i tempi e causare non pochi problemi oltre che dispendio di tempo e di energie.