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Digitalizzarsi o no? In Italia un’azienda su quattro resiste ancora alla tecnologia

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5 minuti di lettura
Digitalizzazione: in Italia il 25% delle aziende resiste alla tecnologia

La parola digitalizzazione è ormai sulla bocca di tutti.

Il recente avvento dell’Intelligenza Artificiale, le maggiori esigenze del mondo del lavoro e lo smartworking scaturito dal Covid hanno portato le aziende italiane a progredire a grande velocità verso un mondo sempre più digitale.

Molti processi manuali, come ad esempio la conservazione di file e documenti cartacei, i colloqui in presenza o la consegna di un CV a mano, sono progressivamente diventati obsoleti, in favore di più pratiche soluzioni tecnologiche.

Proprio questi progressi ci hanno portato a credere che un mondo del lavoro 100% digitale fosse già realtà. La verità, però, è ben diversa.

Attraverso un’analisi approfondita, abbiamo evidenziato come la digitalizzazione rappresenti ancora uno scoglio nel mondo del lavoro italiano e come, nel nostro Paese, un’azienda su quattro scelga ancora di resistere alle più moderne soluzioni tecnologiche in favore di un’approccio più conservativo.

Scarica QUI il report sulla digitalizzazione HR di Factorial

I risultati del report sui tassi di digitalizzazione

Digitalizzarsi o no? Quella che dovrebbe essere una domanda scontata, in Italia, non lo è affatto.

La prova sta anche nel report sulla digitalizzazione realizzato da Factorial in collaborazione con Beyond Research Group: “Il ruolo chiave della digitalizzazione HR nella crescita delle PMI italiane“. Lo studio è stato effettuato su 200 Piccole e Medie imprese italiane, distribuite su tutto il territorio nazionale, di dimensione compresa tra 30 e 300 dipendenti.

Se tre aziende su quattro, infatti, hanno già iniziato ad adottare soluzioni digitali, automatizzando il proprio lavoro e traendone benefici reali che ne hanno promosso la crescita, non per tutti questa scelta è scontata come può apparire.

A primo impatto, questi numeri non sembrano catastrofici. L’analisi, però, restituisce un quadro ben più complesso. Se è vero che il 75% delle PMI italiane ha già avviato un processo di digitalizzazione, infatti, non tutte sono sullo stesso livello e, soprattutto, molte hanno un approccio alla tecnologia molto limitato, che si ferma alle funzioni più essenziali.

Nello specifico, soltanto il 18% ha deciso di passare alla gestione digitale dei propri processi HR, uno dei dipartimenti nei quali l’utilizzo della tecnologia apporta maggiori benefici. Procedimenti come l’emissione di buste paga, la gestione di documenti e contratti, l’utilizzo di fogli presenze e sistemi di timbratura o i processi di recruiting vengono svolti ancora senza il supporto di strumenti digitali.

Se la percezione dei datori di lavoro è quella di aver già digitalizzato ampie porzioni della propria azienda, quindi, la realtà dimostra che larghe parti della gestione quotidiana aziendale rimangono scoperte, ponendo un freno alle potenzialità di un processo di digitalizzazione completo.

Perché le PMI scelgono di non digitalizzarsi

Ma cosa c’è dietro questa resistenza alla tecnologia? Se alcune ragioni della scelta di non digitalizzarsi sono facili da intuire, altre, invece, dimostrano come la conoscenza stessa di dipendenti e datori di lavoro rispetto al tema sia limitata.

Al primo posto, tra le motivazioni della mancata digitalizzazione, ci sono le ragioni economiche. L’investimento iniziale per avviare il processo di digitalizzazione aziendale rappresenta, ancora oggi, il più grande scoglio alla modernizzazione delle imprese italiane.

Se l’elemento di blocco più grande è rappresentato dai costi da affrontare per avviare una rivoluzione digitale nella propria azienda, altrettanta importanza ha l’approccio dei lavoratori alla tecnologia.

Le operazioni manuali, per quanto complesse, vengono percepite come abitudinarie, creando un clima di sfiducia nei confronti della tecnologia e una resistenza al cambiamento. Gli innegabili benefici della digitalizzazione passano in secondo piano rispetto alla quotidianità di azioni che i dipendenti sono abituati a ripetere giornalmente, soprattutto di fronte a una spesa che, di conseguenza appare come non necessaria.

Barriere alla digitalizzazione delle PMI

Sfatiamo i falsi miti: la digitalizzazione non è un costo

Ma la digitalizzazione è davvero un costo? Se il timore di una spesa ingente è la ragione principale per non investire nella digitalizzazione, la ricerca portata avanti da Factorial ha dimostrato come questa paura non si traduca in realtà.

Al contrario, dal report si evince come digitalizzare la propria azienda porti invece opportunità di risparmio alle aziende, che oltre a migliorare la propria produttività ne hanno ricavato benefici economici a lungo termine.

Nello specifico, lo studio ha dimostrato che il 20% delle PMI ha beneficiato di una riduzione significativa dei costi operativi grazie alla digitalizzazione dei propri processi HR e di un ROI del 19%.

Statistiche che provano che per continuare a crescere c’è bisogno di adottare soluzioni innovative, per accompagnare il progresso della propria azienda con l’avanzamento tecnologico dei propri strumenti.

Scarica QUI il report sulla digitalizzazione HR di Factorial

Da dove partire nella digitalizzazione della tua azienda

Ma da dove dovrebbe partire un’azienda che vuole avviare un processo di digitalizzazione? In quali aree vedrebbe i benefici più netti e quale sarebbe il valore apportato da questo investimento?

Investire nella digitalizzazione HR, automatizzando tutte le aree amministrative, in questo specifico settore permette di risparmiare fino a 40 ore di lavoro al mese. Se la maggior parte delle PMI che hanno avviato un ammodernamento tecnologico sceglie di partire dalla digitalizzazione delle buste paga, ci sono svariati aspetti che, invece, vengono spesso ignorati, penalizzando le imprese.

Gestione di presenze e assenze

Automatizzare il monitoraggio delle ore di lavoro dei dipendenti è un passo essenziale, che aumenterebbe l’efficienza e restituirebbe ore di lavoro ai responsabili HR.

Attraverso l’uso di software dedicati alla rilevazione presenze, ad esempio, è possibile eliminare il badge aziendale e rendere la timbratura semplice e veloce. Lo stesso vale per gli strumenti di gestione delle assenze, che permettono di calcolare le ferie residue, le ore di ROL e approvare in maniera veloce tutte le richieste dei dipendenti.

Gestione documentale

Anche la digitalizzazione dei documenti aziendali è fondamentale per ridurre la dipendenza dalla carta ed evitare di incorrere in errori costosi.

Spostando tutti i propri documenti aziendali su un Cloud, non solo sarà più semplice recuperare quelli necessari in qualsiasi momento, ma anche assicurare la loro gestione in maniera legale, evitando fuga di informazioni e una conservazione poco sicura.

Un software di gestione documentale non solo è più pratico, ma ha anche un effetto immediato sul risparmio dell’azienda, permettendo di azzerare i costi di carta e inchiostro da subito.

Gestione finanziaria

Come già accennato, un software per la gestione delle buste paga è un passo fondamentale per le aziende in crescita. Ma non è l’unico elemento che vale la pena di digitalizzare in tema di gestione finanziaria.

Un buon software per la gestione delle spese consente di ridurre errori e inefficienze, migliorando il controllo sulle finanze aziendali. Ad esempio, permette di caricare in maniera veloce e conservare tutte le ricevute. Inoltre, automatizza i processi di rimborso spese, rendendo più semplice e veloce sia la richiesta di rimborsi dei dipendenti, sia l’approvazione.

Recruiting

Infine, la digitalizzazione del processo di selezione del personale è un altro passo strategico fondamentale. Il report dimostra anche come, tra i responsabili HR, il recruiting è considerato come uno dei processi più time-consuming.

Sul mercato sono disponibili diversi software ATS che permettono di velocizzare i processi di reclutamento dei talenti, aiutando i recruiter con strumenti come lo screening automatico dei curriculum, la generazione dei report e la sincronizzazione dei calendari.

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Da sempre, Factorial è l’alleato delle aziende nei processi di digitalizzazione.

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Dopo anni di esperienza nel mondo dell'editoria digitale e delle start-up, attualmente vive a Barcellona, dove è copywriter per Factorial e crea contenuti per il mercato italiano. Appassionata di scrittura e letteratura, non potrebbe mai vivere senza viaggiare e senza il suo gatto.

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