Calcolo stipendio netto: come si calcola lo stipendio netto? E quello lordo?
La domanda relativa alla modalità più corretta per il calcolo stipendio netto dei dipendenti ritorna ciclicamente anche per i responsabili delle risorse umane e i datori di lavoro.
Tra le mille altre attività legate allo sviluppo organizzativo e di business di un’azienda, la gestione delle retribuzioni dei propri lavoratori rappresenta un punto focale per qualsiasi dipartimento HR.
Lo stipendio dei dipendenti rappresenta una delle principali voci che compongono il costo del personale ed è quindi importantissimo sapere come calcolarlo e quali sono le cose più importanti da tenere in considerazione nel calcolo stipendio netto.
Molto spesso si tende a considerare il calcolo e il pagamento degli stipendi come un aspetto meramente legato al dipartimento di contabilità di un’azienda quando, invece, va molto al di là del mero calcolo matematico. Oltre a generare spesso dubbi e perplessità, la retribuzione e la sua composizione portano con sé una componente motivazionale ed emozionale non indifferente da parte dei dipendenti. Ecco perché porre maggiore attenzione è sempre importante.
In questo articolo andiamo a capire meglio come fare il calcolo stipendio netto, lo stipendio lordo e da quali elementi è composta la retribuzione di un dipendente.
Sommario
Calcolo stipendio netto: concetti preliminari e differenza con il salario
Può sembrare banale riaffermare questi concetti ma, nell’ottica di una piena comprensione del tema, crediamo sia importante farlo. Oltre ad una sana cultura aziendale, la retribuzione è una dei principali fattori di motivazione del personale per un dipendente, quell’elemento che garantisce la gratificazione corrispondente per l’impegno profuso e lo sforzo mentale necessario a fare bene il proprio lavoro.
Per questo motivo ogni retribuzione, oltre che con la media del mercato, andrebbe sempre commisurata all’effettiva difficoltà del lavoro, all’esperienza del dipendente, alle competenze specifiche richieste e alla responsabilità che il dipendente stesso dovrà gestire.
È praticamente impossibile definire uno standard universale di “retribuzione equa”, ma è comunque possibile avvicinarsi. Uno dei modi migliori è discutere dello stipendio in maniera aperta e veramente disponibile durante i colloqui di lavoro.
La questione legata allo stipendio viene molto spesso fatta passare in secondo piano, quando invece dovrebbe essere uno fra i temi centrali. Sarà la retribuzione mensile del dipendente per i prossimi mesi o anni (a meno di cambiamenti, aumenti di stipendio, promozioni, premio produzione, ecc.) ed è importante che il lavoratore ne sia effettivamente soddisfatto affinché performi al meglio.
Calcolo stipendio netto o salario? La differenza
Prima di continuare, parliamo di una differenza che crea sempre confusione quando si parla di retribuzione: quella tra stipendio e salario.
La parola salario ha radici antichissime: deriva dal metodo di pagamento utilizzato per retribuire i soldati ai tempi dell’Impero Romano, il quale consisteva appunto in del sale.
Il salario rappresenta la retribuzione calcolata in base alle ore lavorabili (o lavorate) con esclusione dei giorni di riposo. Proprio per questa ragione, la parola salario viene sempre utilizzata per riferirsi alla retribuzione di operai ed altri lavoratori dediti ad attività principalmente manuali, le quali vengono solitamente pagate ad ore.
Contrariamente al salario, lo stipendio segue una logica diversa. Se il salario rappresenta la somma delle retribuzioni orarie del lavoratore, lo stipendio indica invece la retribuzione fissa mensile che viene corrisposta al dipendente e che comprende i giorni di riposo.
Volendo essere ancora più precisi, lo stipendio rappresenta la retribuzione di un lavoratore subordinato inquadrato come come impiegato, quadro o dirigente.
Nonostante questo, la retribuzione maggiormente utilizzata oggigiorno è sicuramente quella sotto forma di stipendio. Anche operai ed altri lavoratori manuali, infatti, vengono inquadrati da uno specifico CCNL, il che comporta le rispettive tutele e il calcolo dei rispettivi giorni di riposo.
Come calcolare lo stipendio lordo: le componenti principali
Non si tratta solo di fare i calcoli, impostare un bonifico in uscita e pagare i dipendenti. Il pagamento degli stipendi è un’operazione molto più complessa, che include obblighi sia legali, che fiscali che previdenziali in capo al datore di lavoro.
Per molte persone, leggere una busta paga e comprenderla realmente può rappresentare un impresa più complicata di quello che è. Proprio per questo è molto importante avere bene chiari in testa tutti i componenti che vanno a formare, ridurre o aumentare la retribuzione di un dipendente.
Innanzitutto è importante ricordare che la retribuzione di un dipendente (intesa come compensazione totale vera e propria) è divisa in tre parti principali:
- Retribuzione diretta: quella relativa al lavoro effettivamente prestato
- Retribuzione indiretta: quella che deriva da specifici elementi previsti dal contratto come tredicesima, quattordicesima, ferie e permessi
- Retribuzione differita: quella accantonata dal datore di lavoro in ottica della futura conclusione del rapporto lavorativo (il cosiddetto “trattamento di fine rapporto”)
Una volta compreso questo, possiamo discutere delle componenti effettive da considerare nel calcolo dello stipendio di un dipendente. La busta paga è composta da 4 voci retributive principali:
- Retribuzione fissa: il cosiddetto “stipendio fisso”
- Retribuzione variabile: una retribuzione aggiuntiva legata, solitamente, al raggiungimento di obiettivi o ad una maggiore produttività
- Trattenute fiscali: la tassazione dello stipendio dal punto di vista tributario
- Trattenute previdenziali: la tassazione dello stipendio dal punto di vista previdenziale
Parlando di retribuzione ed entrando ancora più nello specifico, possiamo andare ad evidenziare i sotto-elementi che compongono la retribuzione fissa e la retribuzione variabile.
La retribuzione fissa comprende:
- Lo stipendio base
- La contingenza, ovvero quella parte dello stipendio che, per accordo contrattuale o in base alla legge, varia in maniera proporzionale al variare dell’inflazione
- Scatti di anzianità in azienda
La retribuzione variabile comprende:
-
- Straordinari eventualmente prestati
- Indennità legate alla condizione del lavoratore
- Bonus variabili e/o premi produzione
- Assegni familiari
- Eventuali bonus fiscali previsti
Una volta definita la parte relativa alla retribuzione vera e propria, si passa alla parte che riguarda le trattenute che devono essere applicate al dipendente. Come è noto, ogni azienda agisce come sostituto d’imposta nei confronti dei dipendenti, ed è quindi responsabile sia per la trattenuta che per il versamento degli importi dovuti dal dipendente.
Come abbiamo visto, le trattenute principali sono essenzialmente di due tipi, ovvero fiscali e previdenziali:
- Le trattenute fiscali rappresentano le somme che vengono detratte prima del pagamento dello stipendio netto e che hanno a che fare con l’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) e la cui aliquota varia in base allo scaglione di reddito del dipendente
- Le trattenute previdenziali rappresentano il contributo obbligatorio che i lavoratori devono versare all’INPS per garantire sia il funzionamento del sistema previdenziale stesso che, in futuro, la propria pensione di anzianità.
Solo conoscendo in modo approfondito tutte le componenti che influenzano la retribuzione dei dipendenti è possibile, per un datore di lavoro o responsabile HR, calcolare correttamente lo stipendio lordo e lo stipendio netto e i contributi figurativi.
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Calcolo stipendio lordo
Il calcolo dello stipendio lordo è importantissimo per qualsiasi azienda in quanto da la possibilità di ottenere due informazioni importantissime:
- Il budget generale speso dall’azienda in stipendi
- Il costo mensile del personale relativo alle retribuzioni
Ma come si calcola lo stipendio lordo di un dipendente?
Per procedere al calcolo è necessario definire gli elementi principali che permettono di farlo. Si tratta di quei valori e di quegli elementi specifici che determinano la retribuzione e senza i quali è impossibile procedere ad un calcolo esatto. Questi elementi sono:
- La retribuzione annua lorda (RAL) prevista dal contratto
- Regione di appartenenza del dipendente
- Percentuale relativa all’addizionale IRPEF comunale
- Eventuali coniugi, figli (maggiorenni o minorenni) o altri familiari a carico e relative percentuali
- Numero di mensilità su cui è distribuita la retribuzione
- Giorni lavorativi annuali
Una volta individuati questi elementi è possibile individuare lo stipendio lordo del dipendente, che ovviamente non è ancora soggetto alle trattenute fiscali e previdenziali previste.
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Calcolo stipendio netto
Il calcolo stipendio netto, per quanto possa sembrare strano visto dal punto di vista di un’azienda, è altrettanto importante in quanto fornisce delle informazioni sia pratiche che strategiche molto interessanti relative alle retribuzioni come, ad esempio:
- La somma effettivamente percepita dal dipendente
- Quanto la tassazione incide sulla spesa sostenuta dall’azienda
Come funziona il calcolo stipendio netto di un dipendente?
Per procedere al calcolo stipendio netto sarà sufficiente prendere tutti gli elementi precedentemente considerati per la definizione dello stipendio lordo e, successivamente applicare le trattenute relative. Come abbiamo visto, le trattenute sono:
- Di carattere fiscale
- Di carattere previdenziale
Scaglioni IRPEF 2021
Le aliquote per le trattenute IRPEF per il calcolo stipendio netto 2021 seguono questi scaglioni:
Scaglioni IRPEF 2021 | Aliquote IRPEF 2021 |
fino a 15.000 euro | 23% |
da 15.001 fino a 28.000 euro | 27% |
da 28.001 fino a 55.000 euro | 38% |
da 55.001 fino a 75.000 euro | 41% |
Oltre 75.000 euro | 43% |
Vanno tenute conto le tasse fisse richieste per i redditi da 15.000 in su, le quali partono da 3.450 euro fino a 25.420 euro.
Per quanto riguarda le trattenute previdenziali è necessario specificare che esse gravano solo in parte sul lavoratore, mentre la gran parte viene sostenuta dal datore di lavoro stesso. La percentuale è circa il 22% a carico del lavoratore e circa il 9% a carico del dipendente, per un totale del 33%.
Una volta calcolate e applicate le trattenute previste otterrai lo stipendio netto del lavoratore dipendente, ovvero la somma effettiva da corrispondere tramite bonifico bancario al dipendente.
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Scaglioni IRPEF 2022
Mentre qui le aliquote per le trattenute IRPEF 2022 per il calcolo stipendio netto 2022:
Scaglioni IRPEF 2022 | Aliquote IRPEF 2022 |
fino a 15.000 euro | 23% |
da 15.001 fino a 28.000 euro | 25% |
da 28.001 fino a 55.000 euro | 35% |
Oltre 50.000 euro | 43% |
A partire dal 1° gennaio 2022 sono state solamente confermante le aliquote IRPEF del 23% e del 43%, per il primo e l’ultimo degli scaglioni IRPEF.
La Legge di Bilancio ha introdotto queste modifiche alle aliquote:
- viene rimossa l’aliquota del 41 per cento;
- la seconda aliquota IRPEF viene abbassata dal 27 al 25 per cento;
- viene ridotta dal 38 al 35 per cento la terza aliquota IRPEF;
- Per i redditi superiori a 50.000 euro, l’aliquota IRPEF 2022 è pari al 43 per cento (tassazione che fino al 31 dicembre 2021 era prevista per i redditi oltre i 75.000 euro).
Questi sono gli scaglioni IRPEF 2022 introdotti dal 1 gennaio 2021, per il calcolo stipendio netto.
Scritto da Matteo Pizzinato