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Voucher digitalizzazione aziende: cos’è e come fare istanza

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8 minuti di lettura

 Cos’è il voucher per la digitalizzazione delle aziende? Come funziona per le PMI italiane?

In un mondo sempre più globalizzato e interconnesso la digitalizzazione rappresenta un processo fondamentale che permette alle aziende non solo di innovare, ma anche di gestire con maggior facilità tutti gli aspetti del proprio business.

Digitalizzare, però, non significa solo crescere: vuol dire anche semplificare, ottimizzare e risparmiare risorse attraverso un utilizzo consapevole della tecnologia, adottando soluzioni di vario tipo in base alle caratteristiche e ai bisogni dell’azienda.

La digitalizzazione, infatti, comporta l’abbandono degli strumenti più tradizionali per riuscire a rendere più snelli tutti i processi aziendali e automatizzare le attività più ripetitive, sia quelle legate alla gestione delle risorse umane, che quelle più strettamente collegate al business, alle vendite all’assistenza al cliente o alla parte amministrativa in generale.

Nel contesto di una costante evoluzione delle aziende italiane (ed anche in seguito all’approvazione del Recovery Fund europeo) il Governo mette a disposizione degli incentivi per le aziende a supporto dei loro processi di digitalizzazione aziendale.

In questo articolo, scopriamo più nel dettaglio cosa sono i voucher per la digitalizzazione delle aziende, come funzionano e quali sono le cose più importanti da sapere.

Scarica QUI la guida alla digitalizzazione dei processi aziendali

Cos’è il voucher per la digitalizzazione delle imprese?

Definiamo innanzitutto il soggetto principale di questo articolo: cos’è il voucher per la digitalizzazione delle aziende?

Si tratta di un incentivo fornito alle piccole e medie imprese italiane (PMI) da parte del Governo attraverso il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) al fine di supportare proprio quei processi di digitalizzazione aziendale di cui abbiamo parlato poco sopra.

Il sito del Ministero la definisce come una misura agevolativa rivolta alle micro, piccole e medie imprese e si concretizza fondamentalmente nell’erogazione di un contributo, che avviene sotto forma di un “voucher” con un importo fino ai 10 mila euro. L’utilizzo di questo voucher sarà subordinato alla definizione delle sue finalità, che dovranno appunto essere rivolte all’adozione di interventi di digitalizzazione dei processi aziendali e di ammodernamento tecnologico.

A livello concreto, questo tipo di misura è stata introdotta attraverso il decreto interministeriale 23 settembre 2014.

Scarica QUI la guida alla digitalizzazione dei processi aziendali

Voucher digitalizzazione aziende: come funziona?

Ora che abbiamo capito meglio di cosa stiamo parlando è arrivato il momento di capire come funziona nella pratica il voucher per la digitalizzazione delle PMI. L’incentivo economico può essere usato per finalità volte a sostenere processi di trasformazione tecnologica e digitale.

Elenco dell aziende ammesse

Il voucher per la digitalizzazione previsto dal MISE può essere usufruito da micro, piccole e medie imprese (anche dette mPMI), che siano costituite in qualsiasi forma giuridica e che dimostrino di possedere, alla data della presentazione della domanda, tutti i requisiti previsti all’art. 5 del decreto 23 settembre 2014.

Esistono alcune limitazioni? La risposta è sì.

Possono infatti usufruire del voucher le imprese operanti in tutti i settori di attività economica fatta eccezione per quelle escluse dall’articolo 1 del regolamento (UE) n. 1407/2013 (aiuti “de minimis”) come, ad esempio, quelle nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli e della pesca e acquacoltura.

Le spese ammissibili

Nello specifico esiste uno specifico elenco di spese ammissibili per il voucher fornito dal MISE:

  • Acquisto di hardware, software e servizi di consulenza specialistica per il miglioramento dell’efficienza aziendale, la modernizzazione dell’organizzazione aziendale o lo sviluppo di soluzioni e-commerce
  • Spese di attivazione dei servizi di connettività a banda larga o ultralarga sostenute una tantum (con esclusivo riferimento ai costi di realizzazione delle opere infrastrutturali e tecniche e ai costi di dotazione e installazione degli apparati necessari alla connettività a banda larga e ultralarga)
  • Spese relative all’acquisto e all’attivazione di decoder e parabole per il collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare
  • Spese per la partecipazione a corsi e per l’acquisizione di servizi di formazione qualificata (a favore di titolari, legali rappresentanti, amministratori, soci, dipendenti dell’impresa beneficiaria), nell’ambito di una formazione qualificata del personale nel campo ICT

Gli acquisti devono essere effettuati successivamente alla pubblicazione sul sito web del MISE del provvedimento cumulativo di prenotazione del Voucher, il quale viene stabilito su base regionale.

Una volta che il provvedimento viene approvato, ogni azienda può ottenere un unico voucher di importo non superiore ai 10 mila euro a copertura massima del 50% del totale delle spese ammissibili da effettuare.

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Voucher digitalizzazione PMI: erogazione e presentazione delle domande

Le domande di erogazione del voucher per la digitalizzazione possono essere presentate solo ed esclusivamente attraverso l’apposita procedura informatica, accedendo all’apposita sezione “Accoglienza Istanze” e cliccando sulla misura “Voucher per la digitalizzazione”.

Allo stesso modo, tramite la stessa procedura informatica le aziende possono anche presentare le comunicazioni relative alla rinuncia alle agevolazioni e/o alla richiesta di variazione del soggetto beneficiario.

Come nella fase di prenotazione del voucher, per accedere alla procedura informatica le aziende dovranno essere in possesso, oltre che di una casella PEC attiva e registrata presso il Registro delle imprese, anche della Carta nazionale dei servizi e del relativo PIN rilasciato con insieme stessa.

Trasmissione della domanda per il voucher per la digitalizzazione

Sempre secondo quanto riportato dal sito web del MISE, ai fini dell’erogazione delle agevolazioni le imprese dovranno compilare, attraverso la predetta procedura informatica, la richiesta di erogazione in conformità ai requisiti previsti e provvedere ad inviarla al Ministero debitamente corredata dalla seguente documentazione:

  • Titoli di spesa recanti le specifiche diciture previste dalla normativa di attuazione
  • estratti del conto corrente utilizzato per i pagamenti connessi alla realizzazione del progetto soggetto a incentivi
  • Liberatorie sottoscritte dai fornitori dei beni e dei servizi acquisiti
  • Resoconto sulla realizzazione del progetto, redatto secondo lo schema previsto dal  decreto direttoriale

Voucher digitalizzazione piccole e medie imprese: come ricevere assistenza

Nel caso di problematiche legate alla presentazione della domanda o qualsiasi dubbio tecnico, consultando il sito del MISE è possibile ottenere i principali numeri ed indirizzi di contatto. Il servizio di assistenza tecnico/informatica è disponibile dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 17:00, al numero 06 64892998.

Oltre al contatto telefonico, le aziende potranno contattare l’assistenza anche via mail utilizzando questi indirizzi:

  • supportoregistrazione.agevolazionidgiai@mise.gov.it: esclusivamente per problemi di accesso alla piattaforma
  • voucherdigitalizzazione.istanzedgiai@mise.gov.it: esclusivamente per problemi tecnici relativi alla compilazione delle istanze
  • info.voucherdigitalizzazione@mise.gov.it: per segnalazioni di natura normativo-procedurale relativamente all’interpretazione delle disposizioni attuative della misura agevolativa

Voucher digitalizzazione delle PMI: comunicazioni di rinuncia alle agevolazioni variazione del soggetto beneficiario

Sempre utilizzando la medesima procedura informatica prevista per la presentazione delle domande relative all’incentivo, le aziende hanno anche la possibilità di presentare le comunicazioni specifiche relative alla rinuncia alle agevolazioni come anche inoltrare la propria richiesta di variazione del soggetto beneficiario del contributo.

Il sito del MISE ricorda alle aziende che in questi casi:

  • Le comunicazioni di rinuncia alle agevolazioni possono essere comunicate al Ministero solamente utilizzando la specifica procedura informatica e comportano la decadenza automatica dalle agevolazioni.
  • Le variazioni dell’impresa beneficiaria dovranno essere comunicate esclusivamente nel caso in cui vi siano operazioni societarie o cessioni a qualsiasi titolo dell’azienda o del ramo di azienda specificatamente interessati dal progetto di digitalizzazione agevolato che determinano un trasferimento della titolarità delle agevolazioni in capo ad un soggetto diverso dall’impresa a cui era stato assegnato il voucher.
  • Le variazioni relative alle condizioni di svolgimento del progetto di digitalizzazione aziendale e le modifiche societarie che non comportano la variazione dell’impresa beneficiaria delle agevolazioni dovranno essere comunicate al MISE esclusivamente nell’ambito della richiesta di erogazione del voucher per la digitalizzazione.

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Tassazione del voucher per la digitalizzazione

Altra questione “calda” è quella relativa alla tassazione del voucher per la digitalizzazione. Viene tassato? Se sì, quanto? La risposta definitiva è che il voucher non viene sottoposto a tassazione.

Il credito economico ottenuto come voucher per la digitalizzazione costituisce un’erogazione a fondo perduto da parte dello Stato. Per questo motivo, l’impresa ricevente non è tenuta alla restituzione dei fondi in quanto si tratta di un incentivo volto proprio a supportare la trasformazione tecnologica relativa dell’azienda stessa.

Per questo motivo per l’azienda in questione l’importo non sarà soggetto a contabilizzazione per la costituzione del reddito imponibile IRES (Imposta sul reddito delle Società) o IRAP (Imposta sul Reddito delle Attività Produttive), rimanendo, di fatto, esente da qualsiasi tassazione.

Perché il Governo investe sul voucher digitalizzazione delle imprese?

Arrivati a questo punto è importante discutere nuovamente dei motivi che spingono il Governo del nostro Paese ad investire in maniera così importante sulla digitalizzazione delle imprese. Questo processo rientra in un programma di più ampio respiro volto a modernizzare, agilizzare e ottimizzare non solo i processi produttivi ma anche quelli gestionali delle aziende.

Molte imprese si illudono che digitalizzare la propria attività significhi semplicemente utilizzare maggiormente la tecnologia. In realtà la digitalizzazione rappresenta un percorso molto più complesso, che richiede un sostanziale cambio nella cultura organizzativa a livello aziendale soprattutto per quelle aziende la cui attività è ormai figlia di anni ed anni di esperienza.

Far permeare il concetto nella mente di dirigenti e manager che per poter rimanere competitivi in un mondo globalizzato le strategie utilizzate fino ad ora non sono più le efficienti, è sicuramente la parte più difficile.

In altri casi, alcune aziende vedono il processo di digitalizzazione dei propri processi come costo evitabile e non come un investimento con un altissimo potenziale di rendimento. In fin dei conti l’obiettivo è semplicemente quello di approfittare delle opportunità offerte dalla tecnologia in modo da migliorare i risultati.

Per farlo, è necessario molto spesso rivedere completamente la strategia aziendale e il funzionamento dei processi produttivi. Il primo passo è operare un’analisi seguita da una riorganizzazione globale, introducendo e formando dipendenti con competenze digitali concrete.

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I benefici della digitalizzazione per le PMI

Come è ormai evidente, la digitalizzazione rappresenta un processo inevitabile soprattutto per le piccole e medie imprese, che devono lottare più duramente rispetto ai grandi colossi per imporsi sul mercato. Le risorse di questo tipo di realtà sono in generale minori rispetto a quelle di aziende di grandi dimensioni, il che necessita una gestione economica più attenta e consapevole.

La digitalizzazione si mostra quindi come scelta quasi obbligata, capace di apportare tanti vantaggi in un’azienda. Innanzitutto, l’eliminazione dei processi più tradizionali e obsoleti da la possibilità di ottenere un gran risparmio in termini di spazio: tutto può essere gestito, spostato o archiviato digitalmente, semplificando le procedure, rendendo l’accesso alle informazioni più organizzato e risparmiando risorse.

Dopo aver integrato, definito ed assimilato nuove competenze relative all’uso degli strumenti digitali, le aziende potranno notare una miglior gestione del tempo impiegato per i singoli processi a parità di risultati raggiunti. Questo è forse in generale il più importante tra i vantaggi competitivi che le aziende dovrebbero considerare per convincere in modo definitivo anche i manager e i dirigenti più ostili al cambiamento. Come si suol dire, il tempo è denaro, ed è quindi meglio essere pronti a sfruttarlo nel modo migliore, implementando fin da subito una vera e propria trasformazione digitale dei processi aziendali delle risorse umane e non.

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Il voucher digitalizzazione come porta d’entrata alle nuove generazioni

È inutile negare che uno dei principali focus della digitalizzazione aziendale ricade sulla necessità di soddisfare le esigenze delle nuove generazioni. In particolare i target principali delle aziende sono gli ormai famosi Millennials e la cosiddetta Generazione Z, quella dei più giovani.

Parlando nello specifico di queste due generazioni, ci troviamo di fronte a persone che sono nate e/o cresciute immerse nella tecnologia e per le quali, quindi, l’interazione con il mondo digitale rappresenta qualcosa di estremamente naturale. La forma mentis di queste generazioni è strettamente legata ad un’ottica digitale e, per questo motivo, evitando di investire in digitalizzazione le aziende stanno automaticamente chiudendo le porte all’interazione con questi individui.

Le persone di questa generazione stanno poco a poco conquistando non solo il mercato dei consumi ma anche le aziende, essendo arrivati in un’età nella quale si inizia a lavorare all’interno delle aziende. Sia le loro scelte di consumo e fruizione di servizi che le loro necessità dal punto di vista dell’ambiente lavorativo sono strettamente legate al digitale e se un’azienda decide coscientemente di non investire online, non può pensare di avere successo nel mercato di oggi.

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Nata a Firenze e laureata in Scienze Politiche (in particolare Comunicazione e Giornalismo) all’Università di Firenze. In Italia ha lavorato come giornalista ed ha collaborato con diversi siti web dedicati al mondo dell’attualità. Adesso vive a Barcellona ed è Content Marketing Specialist in Factorial e si occupa della creazione dei contenuti del mercato italiano. Il suo obiettivo è dare supporto, ispirazione e strumenti per far conoscere il mondo delle Risorse Umane e far crescere la community HR. Ama l’avventura, la natura, viaggiare e giocare a pallavolo.

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