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Open Innovation: cosa significa e come applicare questo modello in azienda

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9 minuti di lettura
open innovation

Hai mai sentito parlare di Open Innovation (OI)? Sai cos’è e come puoi implementarla in azienda? 

L’OI in italiano innovazione aperta è una pratica che può permettere alla tua organizzazione di acquisire informazioni e best practices cruciali per affrontare le sfide che ti attendono. Si tratta di un modello fondamentale per acquisire nuove conoscenze, per migliorare i prodotti o i servizi commercializzati, per implementare nuove tecnologie.

Come scoprirai leggendo questo articolo esistono diverse tipologie di OI, scegliere quella giusta può assicurarti un importante vantaggio competitivo. Mettiti comodo quindi e preparati a scoprire tutto quello che c’è da sapere sull’Open Innovation.  

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Open Innovation: cosa significa 

Partiamo dal significato di Open Innovation. Quando ne senti parlare o leggi articoli dedicati, si fa riferimento a una pratica messa in atto da molte organizzazioni che hanno deciso di acquisire servizi, competenze tecniche e know how, collaborando con altri soggetti quali: organizzazioni, di solito startup, Università, centri di ricerca e talvolta anche i clienti stessi.  

È un modo di procedere che per certi versi rappresenta il superamento delle classiche azioni di ricerca e sviluppo (R&S). Con l’OI l’obiettivo è ridurre i costi di R&S affidandosi a realtà che hanno già sviluppato una nuova tecnologia. 

Mediante la collaborazione tra le parti, si arriva così insieme a sviluppare nuovi processi, a implementare nuove tecnologie, a sviluppare nuovi prodotti o servizi. Si tratta insomma di un nuovo approccio che potremmo definire collaborativo, in cui, un’organizzazione decide di aprirsi verso l’esterno, collaborando con startup e altri soggetti. 

Stringendo ulteriormente il significato un modello di Open Innovation si basa su tre concetti

  • Collaborazione 
  • Condivisione 
  • Apertura 

Definizione di Open Innovation 

Possiamo quindi dare una definizione di Open Innovation, per farlo parafrasiamo le parole dello studioso a cui è attribuita la paternità del concetto. Stiamo parlando del professor Henry Chesbrough, che nel 2003 ha pubblicato un celebre libro dal titolo: “Open Innovation: The New Imperative for Creating and Profiting from Technology”

Chesbrough ha definito l’Open Innovation come un nuovo modello di gestione aziendale che vede le aziende impegnate a condividere con vari soggetti terzi: 

  • Idee 
  • Competenze 
  • Risorse

Mediante questo processo di condivisione l’organizzazione riesce a creare valore e a innovarsi più rapidamente. Come accennato in precedenza, implementare l’OI significa adottare un nuovo modo di innovare ben diverso rispetto all’approccio classico basato sulle pratiche di ricerca e sviluppo interne.  

Le pratiche di innovazione aperta sono molto varie. Vanno dalle alleanze tra aziende, a partnership con centri di ricerca e Università. Da iniziative di crowdsourcing a nuovi modelli che puntano a includere i clienti nei processi di sviluppo dell’impresa. 

Il modello Open Innovation nel Mondo 

Non esiste un modello unico di Open Innovation. Come imprenditore o datore di lavoro, ti attende un lavoro preliminare volto proprio a individuare il miglior modo per implementare l’OI in azienda. Nel mondo possiamo trovare diversi modelli di Open Innovation.

Ecco i più comuni: 

  • OI intracompany: in questo caso l’innovazione è aperta solo in parte. L’impresa infatti decide di adottare un approccio collaborativo esclusivamente tra i vari dipartimenti, i quali si scambiano competenze e know how. 
  • OI intercompany: abbiamo un intercompany Open Innovation quando due o più realtà decidono di accordarsi tra loro con l’obiettivo di sviluppare o implementare nuove tecnologie, produrre nuovi beni o servizi. 
  • Expertise OI: qui invece si decide d’innovare avvalendosi delle competenze di figure esterne, open innovation specialist, consulenti, manager, coach aziendali, esperti IT e così via. Il compito di questi professionisti è affiancare i lavoratori per un periodo di tempo fornendo le competenze necessarie per sviluppare nuove tecnologie, processi o prodotti. 
  • Public OI: l’ultimo modello di Open Innovation è il più aperto. Prevede che l’azienda prenda in considerazione i feedback forniti da chiunque voglia. Il modello quindi può includere i clienti, i fornitori, come anche altre realtà interessate ad avviare una collaborazione. 

Successivamente, dopo che hai definito l’Open Innovation model da adottare, il compito è definire quali obiettivi raggiungere. Questi ultimi possono essere molto diversi. Una piattaforma Open Innovation puoi utilizzarla ad esempio per: 

  • Sviluppare nuovi prodotti 
  • Acquisire nuove competenze e talenti 
  • Raccogliere informazioni 
  • Promuovere nuovi valori 

Come è stato recepito il modello Open Innovation in Italia 

I modelli di Open Innovation si stanno rapidamente sviluppando in tutto il mondo. Anche l’Italia sta facendo la sua parte, sebbene la strada da percorrere sia ancora lunga. Una panoramica sul tema l’ha fornita Mind The Bridge in un recente report dal titolo “Open Innovation Outlook Italy 2023”.

Il report ci informa che in Italia tutte le aziende sono ormai consapevoli su quanto sia importante innovare. Le realtà che adottano un approccio aperto sono in crescita, tuttavia, le iniziative sono ancora molto sviluppate all’interno dei confini nazionali. 

In più risultano poche iniziative finalizzate all’acquisizione di startup sebbene non manchino esempi di aziende pioniere che stanno facendo da apripista verso l’adozione di modelli di OI sempre più efficienti e diffusi. 

Secondo quanto evidenziato dal citato report, le aziende italiane dovrebbero cercare di concentrarsi meno sugli investimenti in pubbliche relazioni e adottare un approccio basato sui risultati.

Questo può essere raggiunto: 

  • Investendo in nuove tecnologie 
  • Aprendosi ai mercati internazionali 
  • Seguendo i modelli di aziende pioniere dell’OI 

In definitiva, le potenzialità e le opportunità dell’innovazione aperta sono ancora da far emergere appieno. Per molti aspetti adottare questo nuovo approccio implica un cambiamento culturale che molti leader potrebbero avere difficoltà ad accettare. 

Open Innovation Inbound 

Inerentemente all’Open Innovation esistono due differenti approcci tra i quali puoi scegliere. Il primo è l’Open Innovation Inbound (in entrata). Adottarlo significa definire una strategia per l’acquisizione di nuove competenze, informazioni e best practices da fonti esterne all’azienda. 

Ad esempio, puoi pensare di stabilire accordi, collaborazioni e partnership con: 

  • Università 
  • Fornitori 
  • Clienti 
  • Altre imprese 

Nella pratica questo si traduce nel rendersi disponibile a collaborare con altre realtà che operano nel medesimo settore e nei settori affini, per poi implementare le nuove soluzioni in azienda.

L’OI inbound ti permette di raggiungere molteplici obiettivi: 

  • Riduzione dei costi per la ricerca e lo sviluppo 
  • Accesso a nuove tecnologie 
  • Riduzione dei fattori di rischio 
  • Migliorare la competitività 
  • Instaurare nuovi rapporti e collaborazioni

Open Innovation Outbound

Il secondo approccio, Open Innovation Outbound (in uscita), ugualmente ti permette di migliorare il modo in cui l’azienda adotta e sviluppa nuove tecnologie e processi. In questo caso però l’innovazione digitale non viene definita e adottata in azienda ma è pensata per portare un beneficio a tutte le parti coinvolte.

L’obiettivo è rafforzare i legami già in essere siano questi con clienti, fornitori, media e altre aziende. Questo metodo, prevede comunque il coinvolgimento di soggetti terzi, tuttavia a differenza del caso precedente, si tratta di un approccio aperto, volto a migliorare le capacità di tutti i soggetti aderenti all’iniziativa. 

L’Open Innovation in uscita porta numerosi vantaggi alle organizzazioni che le adottano. In particolare, adottarlo significa: 

  • Stringere forti legami con i partner 
  • Ridurre i costi di marketing e pubblicità 
  • Migliorare la competitività 
  • Dividere i rischi 

Open Innovation: startup e aziende 

Se interroghi un esperto di Open Innovation, dopo averti fornito un’introduzione, si soffermerà sul tema delle startup e delle aziende. Queste ricoprono o un ruolo essenziale per la definizione di un’efficace strategia di OI. 

Che si tratti di Open Innovation Inbound o Outbound non cambia, in ogni caso, collaborare con startup e PMI innovative rappresenta il modo più rapido per acquisire nuove competenze, migliorare i processi e instaurare collaborazioni davvero utili per le parti coinvolte. 

Le startup rappresentano quindi delle realtà con le quali dovresti pensare di entrare in contatto se desideri implementare un modello di Open Innovation.

Queste aziende sono l’ideale per: 

  • Partnership commerciali 
  • Fornitura di prodotti o servizi innovativi 
  • Condivisione del know how 
  • Attività congiunte di R&D 

Non è raro inoltre che l’impresa che si avvale dei servizi di una o più startup, con il tempo e al concretizzarsi di determinate condizioni, possa pensare di sostenere finanziariamente l’azienda innovativa, ad esempio acquistando quote societarie, o addirittura arrivare ad acquisire la startup. 

Come puoi immaginare, acquisire una startup ha un costo e ti espone a dei rischi maggiori. Tuttavia, valutando bene ogni aspetto, acquisire un’azienda tecnologica può rappresentare un importante trampolino di lancio verso lo sviluppo di soluzioni, prodotti e servizi sempre più innovativi

In conclusione, l’Open Innovation non può prescindere oggi dalla collaborazione con le realtà innovative presenti sul territorio. Come imprenditore ad attenderti c’è un lavoro delicato. Spetta a te definire le modalità della collaborazione, la gestione amministrativa e finanziaria del business. 

Come implementare Open Innovation nella propria azienda: consigli 

Come abbiamo visto ci sono diversi esempi e modelli di Open Innovation tra i quali scegliere. La scelta non è casuale, ma dipende dalle esigenze e dagli obiettivi che ti sei prefissato. Tuttavia, qualsiasi sia l’OI che decidi di adottare ci sono alcuni passaggi da seguire. Ecco i più importanti: 

Focalizzati sulle nuove tecnologie 

La prima cosa da fare è valutare l’attuale livello tecnologico presente in azienda. Se ad esempio non ti avvali di software per l’automazione e la digitalizzazione dei processi, se non hai già un programma di R&D in azienda, difficilmente puoi subito implementare un programma di Open Innovation. 

Valuta le nuove prospettive 

Dopo aver portato l’azienda a un elevato livello tecnologico, inizia a esplorare quali ulteriori competenze acquisire e quali investimenti fare per migliorare ulteriormente la competitività. In questa fase può essere necessario contattare un Open Innovation Specialist, il quale può definire una strategia su misura per la tua realtà. 

Stringi le prime collaborazioni 

Valuta ora quali startup, enti di ricerca, Università stanno lavorando allo sviluppo di soluzioni e tecnologie che possono interessare la tua organizzazione. Quindi entra in contatto con loro e insieme definite in che modo instaurare una collaborazione proficua per tutti. 

Implementa l’OI 

Infine, metti in pratica il modello di Open Innovation. Questa è la fase più entusiasmante, la quale vede i migliori talenti impegnati nello sviluppo delle nuove tecnologie e dei nuovi processi, in collaborazione con tutti gli altri stakeholders coinvolti nel progetto.  

Digitalizzazione e Open Innovation 

Open Innovation e digitalizzazione aziendale sono altri due concetti strettamente collegati tra loro. Ti ricordiamo che la digitalizzazione è definita come l’implementazione di tecnologie digitali con l’obiettivo di migliorare i processi aziendali. 

Mentre l’OI è un modello di cui puoi avvalerti proprio per definire quali nuove tecnologie digitali utilizzare e per scoprire e implementare nuove soluzioni (anche) digitali in azienda. 

Come puoi vedere, non c’è OI senza digitalizzazione, ed è per questo che spesso che sempre più si sente parlare di Digital Open Innovation o Open Innovation 2.0. Quest’ultima sta portando sempre più aziende a innovarsi concentrandosi su alcuni aspetti caratterizzanti sia della digitalizzazione sia dell’OI. 

In particolare, le PMI e le grandi imprese sono ormai consapevoli dell’impatto che la digitalizzazione sta avendo su tutte le tipologie di business. Ciò rende praticamente obbligatorio non solo innovare, ma anche cercare soluzioni, come l’Open Innovation, che possano impattare sulla competitività, o in altri termini, garantire la sopravvivenza all’organizzazione. 

Nuovi modi per coinvolgere e fidelizzare il cliente, utilizzare software per facilitare la cooperazione tra le imprese, studiare e implementare nuovi modelli per aumentare le entrate, questi sono solo alcuni dei tanti esempi che vedono strettamente legati l’Open Innovation con la digitalizzazione. 

Utilizzo di un Software HR per l’Open Innovation 

Avviciniamoci verso la fine di questo articolo focalizzandoci sull’importanza di utilizzare un software HR per l’implementare una corretto piano di Open Innovation. Come abbiamo visto, per definizione Open Innovation vuol dire coinvolgere e lavorare in sinergia. Si tratta di un coinvolgimento che vede come protagonisti sia i dipendenti, sia i tanti attori esterni: startupper, clienti, fornitori, ricercatori. 

Ebbene è in questo contesto che utilizzare un software per la gestione delle risorse umane si rivela particolarmente utile. Questi software infatti dispongono di funzionalità indispensabili in quella che in molti chiamano: the era of Open Innovation.

Tra le funzionalità dei software HR, sicuramente torna utile la possibilità di: 

  • Valutare le performance del personale 
  • Definire e seguire i programmi di formazione e sviluppo
  • Gestire i costi e le spese 
  • Ottimizzare la gestione del tempo 
  • Selezionare i migliori talenti

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Qual è il software HR che può aiutarti a implementare il modello di Open Innovation da te scelto? La risposta è Factorial. Factorial è un software all in one, disponibile anche in versione mobile, che rivoluziona la gestione delle risorse umane in azienda. 

Factorial è semplice da utilizzare, intuitivo e dispone di tutte le funzionalità di cui hai bisogno per implementare l’Open Innovation. È un software pensato per le persone, apprezzato e utilizzato da oltre 7.000 aziende in tutto il mondo. 

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Conclusioni 

In questo articolo abbiamo visto cos’è e cosa si intende per Open Innovation e abbiamo fornito pratiche e utili informazioni che ti aiuteranno a innovare e a trovare sempre nuove soluzioni per acquisire rapidamente nuove conoscenze e competenze. 

Abbiamo visto inoltre quanto sia importante stabilire partnership strategiche, in particolare focalizzandoci sull’importanza delle startup, dei centri di ricerca e delle Università. 

Infine, ci siamo focalizzati sull’utilità dei software HR in ambito Open Innovation, scoprendo che applicativi come Factorial, grazie alle avanzate funzionalità, ti forniscono un enorme contributo per gestire al meglio tutti i processi HR, compresi gli attori coinvolti nei tuoi piani di Open Innovation.

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Content Marketer e copywriter specializzato nella scrittura creativa e nella creazione di contenuti SEO con esperienze sia in multinazionali che start-up tech. Poliglotta, amante dei viaggi, del cibo, del buon vino e di tutto ciò che valga la pena di essere raccontato.

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