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Busta paga 2022: tutte le novità da Marzo per i tuoi dipendenti [+ Modello]

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5 minuti di lettura
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Come cambia la busta paga nel 2022? Quali sono le cose più importanti da sapere per le aziende?

Dal 1° Marzo 2022 avverrà una dei più grandi cambiamenti a livello fiscale per aziende e lavoratori dipendenti: la busta paga del 2022 avrà notevoli modifiche al suo interno, variando diversi aspetti dal calcolo dell’IRPEF fino all’introduzione dell’assegno unico. Quest’ultimo porterà alla scomparsa degli ANF (Assegno per il Nucleo Familiare) e non solo.

Vengono introdotte molte novità, per cui è meglio procedere un passo alla volta per spiegarle tutte e dare un aggiornamento completo su cosa accadrà dal prossimo mese. Cominceremo col parlare di quello che, probabilmente, interesserà la maggior parte delle aziende e dei dipendenti, rispondendo a questa domanda: con queste modifiche, si pagheranno meno tasse in busta paga nel 2022?

In questo articolo troverai i temi principali riguardanti le novità della busta paga 2022 e i cambi alle detrazioni, dando spazio a una piccola simulazione per capire meglio come calcolare gli stipendi.

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Detrazioni in busta paga 2022: ecco cosa cambia con l’assegno unico

Il 30 Dicembre 2021 viene pubblicata la Manovra Finanziaria che nel 2022, a decorrere dallo scorso 1° Gennaio, cambia gli importi delle detrazioni da lavoro dipendente. Dunque nell’interesse di tutte quelle persone che sono assunte da un datore di lavoro, il cui fine lavorativo persiste nel tempo grazie a un regolare contratto.

Fino all’anno scorso, infatti, le detrazioni da lavoro dipendente erano pari a 880 euro per un reddito complessivo non superiore a 8 mila euro, 978 euro per i redditi superiori a 8 mila euro ma pari o inferiori a 28 mila euro o per redditi superiori a 28 mila euro o pari e inferiori a 55 mila euro.

Ora invece, nel rispetto della norma introdotta, al contribuente spetta una detrazione diversa, calcolata ovviamente sui redditi da lavoro dipendente e affini, e proporzionata proprio sul periodo di lavoro. Di conseguenza:

  • 880 euro se il reddito non supera i 15 mila euro
  • 910 euro se il reddito supera i 15 mila euro ma è pari o inferiore a 28 mila euro
  • 910 euro se il reddito supera i 28 mila euro ma è pari o inferiore a 50 mila euro

Viene introdotta anche una detrazione aggiuntiva di 65 euro per redditi compresi tra i 25 mila e i 35 mila euro.

👉 Inoltre, scopri qui come funziona il bonus in busta paga per i datori di lavoro.

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Assegno unico in busta paga 2022: stop agli ANF 

Prima ancora di rispondere alla domanda, dobbiamo anche parlare degli assegni, poiché sono l’altra grande novità di queste buste paga, soprattutto perché riguardano i padri e le madri che hanno figli minorenni a carico.

Con il fine di “migliorare, semplificare e potenziare” le misure economiche a sostegno dei nuclei familiari con figli a carico, il Decreto Legislativo del 21 Dicembre numero 230 ha introdotto un assegno universale che si sostituisce agli ANF (Assegni per il Nucleo Familiare).

Questo assegno unico sarà calcolato in base all’ISEE (l’indicatore che serve per valutare e confrontare la situazione economica dei nuclei familiari) e in base al numero di figli minorenni a carico (identificabili sotto determinate condizioni, ma, in modo assoluto, è fondamentale il fatto che debbano avere un’età inferiore ai 21 anni).

Dal primo Marzo 2022 sarà versata nella busta paga tale somma direttamente dall’INPS e calcolata in funzione dei dati fin qui elencati. Nella stessa data sarà tentato di riconoscere anche altri due tipi di finanziamenti:

  • Gli Assegni per il Nucleo Familiare limitatamente con figli ed orfani (compresa di maggioranza mensile)
  • Le detrazioni per i figli a carico, eccezione fatta per chi, appunto, ha superato i 21 anni.

Di conseguenza è lecito chiedersi: come sarà possibile avere da subito l’assegno unico sulla busta paga?

Non sarà necessaria nessuna richiesta a datori di lavoro o enti. L’assegno universale debutterà direttamente da Marzo al posto del suo predecessore. Sono, invece, attive delle piattaforme a disposizione del cittadino per ogni suo dubbio e ogni sua curiosità:

  • Sito INPS (Accessibile per chi in possesso di SPID, CIE o CNS)
  • Chiamata al Numero Verde 803.164 (rete fissa) o 06.164.164 (rete mobile)
  • Patronati

Non cambia nulla, invece, per detrazioni al coniuge e ad altri familiari a carico.

👉 In questo articolo troverai tutte le novità riguardanti la cassa integrazione INPS per aziende e dipendenti in questo 2022.

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Simulazione busta paga 2022: alcuni esempi esplicativi

Cerchiamo di creare una sorta di simulazione che ci permetta di effettuare un calcolo dello stipendio con la nuova busta paga 2022. Facciamo l’esempio di Andrea, un lavoratore che ha ricevuto le sue buste paga dei mesi di Febbraio e Marzo. Andrea è venuto a sapere delle nuove modifiche imposte dalla Manovra per il 2022 e, da bravo cittadino e lavoratore, si mette sul tavolo della cucina per poter capire bene quali sono i pro e i contro di questa nuova norma.

Nel mese di Febbraio, Andrea arriva a guadagnare 27 mila euro. Dunque, l’IRPEF lorda di questo stipendio sarà:

  • 27.000 x 23% = 3.450,00 euro
  • (27.000 – 15.000) x 25% = 3.240,00 euro

Per un complessivo, in sostanza, di 6.690. All’IRPEF lorda bisognerà sottrarre anche la detrazione da lavoro dipendente. Tuttavia, secondo i nuovi valori, a Marzo Andrea otterrà queste cifre:

  • 1.910 euro + [1.190 * (28.000 – 27.000) / 13.000] = 1.910,00 + 91,51 = 2.001,51 euro.

Per concludere, la somma finale sarà 6.690,00 – 2.001,51 – 65 euro (rispettivamente IRPEF Lorda, detrazioni da dipendente e per concludere una detrazione aggiuntiva prevista per il 2022), per un complessivo di 4.623,49 euro.

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Come cambia la busta paga nel 2022: confronto Febbraio/Marzo 

Proviamo ora a confrontare una busta paga di Febbraio 2022 con quella che potrebbe arrivare nel Marzo 2022. Vi consigliamo caldamente di non dedicare troppo interesse a questi esempi, ma di attendere la prima busta paga del prossimo mese e fare le vostre osservazioni.

Andrea, per esempio, ha guadagnato il suo stipendio considerando una detrazione aggiuntiva di 65 euro. Se si considera anche la trattenuta INPS di conseguenza nella sua busta paga risulterà anche un Assegno per il Nucleo Familiare di circa 113,48 euro, così come segnata dalla tabella indicativa 11 (scaricabile qui) per tre componenti famigliari di cui uno minorenne, ovviamente il bambino, e nessuna persona soggetta a particolare supporto a causa del suo status fisico e di salute.

A questo si aggiunge anche la maggiorazione temporanea di circa 37 euro al mese.

Se si considera la trattenuta INPS da 183,80, sottraendola ai 2.000 euro dell’imponibile fiscale di Andrea ne risulterà 1.816,20 euro. A questa cifra si baserà il calcolo di tutta la detrazione del lavoro dipendente, poiché se l’ipotetico reddito è di:

  • 1.816,20 x 13 mensilità = 23.610,60

E di conseguenza, la detrazione da lavoro dipendente sarà per l’appunto:

  • 1.910 euro + [1.190 * (28.000 – 23.610,60) / 13.000] + 65 euro detrazione aggiuntiva = 1.910,00 + 401,74 = 2.376,74 euro

Considerato il mese di febbraio sarà necessario dividere il saldo solo per quei 28 giorni. Per cui calcolare l’ultimo risultato di 2.376,74 euro e dividerlo per i giorni in un anno (365) e poi moltiplicare per i giorni in questione, cioè 28.

Il risultato finale sarà 182,33 euro, ma non è finito qui. Dobbiamo ancora contare la parte valida per la detrazione dei figli a carico. In questo caso Enea, il figlio di Andrea, deve ancora compiere 3 anni. Ne consegue che tra il compenso lordo di 2 mila euro, le trattenute INPS di 183,80 euro, l’IRPEF di 170,33 euro e l’Assegno Nucleo Familiare di 113,48 (senza dimenticare la maggiorazione di 37,50) consegna alle tasche di Andrea un complessivo di 1.796,85 euro. Dunque, su 2 mila euro viene detratto circa il 10%.

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Cosa accade a Marzo

31 giorni dopo la busta paga di Febbraio. Ad Aprile il nostro Andrea apre la sua busta e legge le informazioni nuove rispetto al mese passato, ma bisogna tener conto di due fattori importanti: Marzo ha tre giorni in più sul calendario rispetto al secondo mese dell’anno.

Per cui il calcolo dovrà tenere sempre conto dell’importo lordo di 2 mila euro, per cui le trattenute INPS non saranno di 183,80 euro, così come anche lo stipendio lordo potrebbe essere più alto in quei tre giorni di differenza. Noi però terremo comunque conto sia dei 2 mila euro di Andrea sia della stessa detrazione di Febbraio.

  • 2.000 – 183,80 – (IRPEF) 227,19 = 1.589,01 euro

A parità di condizioni, quindi, il netto ottenuto nel mese di Marzo è inferiore al netto ottenuto nel mese di febbraio. Per cui con questa nuova normativa si interviene anche su vecchi ordinamenti, come i 100 euro in busta paga del famoso bonus fiscale. Il risultato è che chi davvero avrà modo di guadagnare da queste modifiche è chi ha un reddito inferiore ai 15 mila euro.

Anche chi ha un reddito compreso fino a un valore pari o inferiore a 28 mila euro avrà dei vantaggi, ma solo ad alcune condizioni come la presenza di familiari a carico, spese per i lavori in casa, i redditi da lavoro dipendente e alcune spese sanitarie che, nel periodo che stiamo vivendo, non è da sottovalutare.

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Nata a Firenze e laureata in Scienze Politiche (in particolare Comunicazione e Giornalismo) all’Università di Firenze. In Italia ha lavorato come giornalista ed ha collaborato con diversi siti web dedicati al mondo dell’attualità. Adesso vive a Barcellona ed è Content Marketing Specialist in Factorial e si occupa della creazione dei contenuti del mercato italiano. Il suo obiettivo è dare supporto, ispirazione e strumenti per far conoscere il mondo delle Risorse Umane e far crescere la community HR. Ama l’avventura, la natura, viaggiare e giocare a pallavolo.

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