Certificato di malattia: quando è necessario? Come va richiesto? Quali sono le responsabilità dei datori di lavoro e dei lavoratori nei confronti dell’INPS?
Perdere qualche giorno di lavoro a causa di un problema di salute è un evento molto comune nel corso della vita aziendale di un dipendente: sono pochissime, infatti, le persone che concludono la propria carriera senza aver chiesto almeno un giorno di malattia.
I giorni di malattia sono retribuiti e possono variare molto a seconda delle problematiche del lavoratore: da permessi di uno o due giorni, nel caso di un problema di poco conto come un virus o un’influenza, a periodi di degenza più lunghi, che possono raggiungere i 180 giorni annuali.
Queste assenze vanno regolate tramite un certificato di malattia, uno strumento utile sia al datore di lavoro sia al dipendente per tracciare e giustificare la malattia.
Scopriamo insieme tutto ciò che c’è da sapere a riguardo.
- Che cos’è il certificato di malattia
- Quando deve essere presentato il certificato di malattia
- I tipi di certificato medico e come trasmetterli all’INPS
- Quali sono i diritti e i doveri del lavoratore in caso di malattia
- Come il datore di lavoro deve gestire le richieste di malattia
- Cosa fare in caso di continuazione di malattia
- Digitalizza la gestione dei giorni di malattia dei tuoi dipendenti
- Domande frequenti sul certificato di malattia
Che cos’è il certificato di malattia
Partiamo dalle basi: cosa sono i certificati di malattia e a cosa servono?
Tutti i lavoratori che, per qualsiasi motivo, si vedono forzato a richiedere dei giorni di malattia, sono obbligati per legge a presentare un certificato di malattia ai propri datori di lavoro.
Il certificato di malattia non è nient’altro che un documento che attesta la certificazione dell’impossibilità del lavoratore di svolgere le proprie funzioni, e fornisce una giustificazione all’assenza dal luogo di lavoro riconosciuta da un medico del Servizio Sanitario Nazionale.
Questo certificato, trasmesso direttamente all’INPS, riporterà i dati e la firma del medico che lo emette, i dati del paziente, la diagnosi e la prognosi (quindi i giorni di malattia richiesti per guarire dalla condizione), oltre che il luogo e la data di rilascio del certificato, valida come effettiva data d’inizio della malattia.
Quando deve essere presentato il certificato di malattia
I certificati medici devono essere ricevuti dal datore di lavoro entro due giorni dall’inizio della malattia.
Per far iniziare l’effettivo periodo di malattia, è necessario recarsi dal medico che attiverà la procedura di attestazione.
La comunicazione dell’assenza dal luogo di lavoro, però, non è legata al certificato, ma va effettuata dal lavoratore direttamente all’azienda.
La certificazione dell’assenza è regolata dal proprio contratto di lavoro o dal CCNL di riferimento, ma, in generale, l’assenza va notificata tramite telefonata, e-mail o fax prima dell’inizio o comunque entro la fine del primo giorno di malattia.
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Certificato e assenza dal lavoro per indisposizione
Ma il certificato medico per il lavoro è sempre necessario? La risposta breve è sì.
I certificati di malattia vanno presentati anche in caso di assenza dal lavoro per indisposizione di un solo giorno.
Questo vuol dire che sarà necessario attivare la procedura anche per problemi risolvibili in pochi giorni come un raffreddore o un virus intestinale.
I tipi di certificato medico e come trasmetterli all’INPS
I certificati di malattia possono essere di due tipi: il certificato telematico e quello cartaceo. Il tipo di certificato determina anche le procedure di trasmissione all’INPS.
Dal 2011, però, quando è ufficialmente entrato in funzione quello digitale, quello cartaceo è utilizzabile solo in rari casi.
Il certificato telematico
La normativa che riguarda il certificato telematico è entrata ufficialmente in vigore nel 2011, con la circolare n.4 del 16 Marzo 2011.
Questo tipo di certificato di malattia rappresenta la procedura standard, tramite la quale è direttamente il medico a inviare l’attestazione di malattia all’ente di previdenza.
L’attestazione di prognosi, presente sul sito dell’INPS, sarà poi accessibile dal datore di lavoro e dal dipendente, che potranno anche riceverla tramite posta certificata.
Il certificato cartaceo
Il certificato medico cartaceo, però, nonostante non rappresenti più la procedura legale, può essere ancora utilizzato in una serie di situazioni eccezionali, previste dall’INPS.
Tra queste, ad esempio, ci sono malattie che coinvolgono il ricovero ospedaliero, certificati di malattia emessi da strutture di pronto soccorso o impossibilità del medico di accedere al sistema telematico.
Nel caso in cui venisse emesso un certificato di malattia cartaceo, il dipendente dovrà inviarlo all’INPS tramite raccomandata entro due giorni dal rilascio.
Quali sono i diritti e i doveri del lavoratore in caso di malattia
Nel caso di malattia, il lavoratore si vedrà riconoscere una serie di tutele, ma dovrà rispettare anche una serie di regole. Andiamo a vedere insieme i diritti e i doveri del dipendente in malattia:
Diritti del dipendente in caso di malattie
I dipendenti avranno diritto a:
- Indennità di malattia:
I giorni di malattia dei dipendenti saranno retribuiti secondo le modalità previste dalla normativa o dalla contrattazione collettiva di riferimento. - Periodo di comporto:
Il periodo di comporto è un lasso di tempo (generalmente definito dai CCNL) in cui il dipendente ha diritto alla conservazione del posto di lavoro.
Doveri del dipendente in caso di malattia
I dipendenti avranno diritto a:
- Comunicazione dell’assenza:
Il dipendente dovrà comunicare al datore di lavoro della sua assenza in maniera tempestiva, secondo le modalità definite dal contratto o dai CCNL. - Visita medica:
Il dipendente, tramite una visita medica, certificherà il proprio stato di salute e si impegnerà all’invio al datore di lavoro del PUC collegato al certificato di malattia. - Reperibilità:
Il lavoratore dovrà rispettare le fasce orarie di reperibilità previste dal proprio CCNL ed essere presente al momento dell’eventuale visita fiscale.
Come il datore di lavoro deve gestire le richieste di malattia
Una volta ricevuta la notifica della malattia di un dipendente, il datore di lavoro dovrà attivare una serie di procedure.
Entro due giorni dall’emissione del certificato di malattia, avrà accesso, tramite il portale dell’INPS o su PEC, all’attestazione di malattia. Per visualizzarla dovrà inserire il codice fiscale del dipendente, il PUC (numero di protocollo del certificato) fornito dal lavoratore e il codice di controllo.
È bene specificare che, tramite questo processo, il datore di lavoro non potrà vedere la diagnosi certificata del medico.
Le informazioni riguardanti il periodo di malattia verranno poi inviate al responsabile delle buste paga, che le utilizzerà per calcolare lo stipendio.
Il datore di lavoro non potrà effettuare accertamenti sulla malattia del dipendente, ma potrà richiedere un controllo all’INPS, tramite una visita fiscale, dal primo giorno di malattia.
Cosa fare in caso di continuazione di malattia
Infine, vediamo un ultimo punto che spesso genera confusione: la continuazione di malattia.
A volte, infatti, i giorni stabiliti dal medico per recuperare dalla malattia non sono sufficienti e, quindi, è necessario chiedere dei giorni aggiuntivi per prolungare il periodo di degenza.
Come funziona, in quel caso, con il certificato medico? Quali sono le procedure da seguire?
In questo caso, oltre all’avvisare tempestivamente il datore di lavoro della propria assenza, come da passi, è necessario richiedere un secondo certificato. Questo documento si chiama certificato di prosecuzione e serve per identificare la “nuova” malattia come appartenente allo stesso evento della precedente.
Il certificato di prosecuzione va richiesto entro il primo giorno successivo alla scadenza del certificato di malattia precedente.
La continuazione di malattia, inoltre, fa riferimento anche a un nuovo episodio morboso dello stesso tipo, che avvenga entro trenta giorni dalla fine del precedente.
Digitalizza la gestione dei giorni di malattia dei tuoi dipendenti
Richiedere i giorni di malattia o di ferie, stabilire le regole per la comunicazione delle assenze, automatizzare il calcolo dei giorni di malattia e creare procedure per la presentazione di certificati medici. Tutti questi processi sono time-consuming e possono rivelarsi complessi da gestire, per quanto siano fondamentali nella vita quotidiana dell’azienda.
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FAQ: certificato di malattia
Come funziona il certificato di malattia?
Il certificato di malattia è un documento che fornisce una giustificazione all’assenza dal luogo di lavoro riconosciuta da un medico. I certificati di malattia vanno presentati anche in caso di assenza di un solo giorno dal luogo di lavoro e devono essere ricevuti dal datore di lavoro entro due giorni dall’inizio della malattia.
Come scaricare il certificato di malattia?
I datori di lavoro avranno accesso agli attestati di malattia dei lavoratori tramite il portale dell’INPS o su PEC. Per visualizzarli dovranno inserire il codice fiscale del dipendente, il PUC fornito dal lavoratore e il codice di controllo.
Entro quanto tempo va mandato il certificato medico al datore di lavoro?
I certificati di malattia devono essere ricevuti dal datore di lavoro entro due giorni dall’inizio della malattia. I lavoratori dovranno condividere il PUC.