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PMI innovative: cosa sono e tutte le agevolazioni per il 2024

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6 minuti di lettura
PMI innovative: cosa sono e tutte le agevolazioni per il 2024

PMI innovative: di quali agevolazioni possono usufruire? Qual è la differenza con le PMI? Quali sono i principali incentivi del 2024?

Il mondo delle agevolazioni alle piccole e medie imprese italiane può essere complicato da navigare. Sono numerosi, infatti, gli strumenti attraverso i quali le aziende possono ottenere degli incentivi volti a favorire i business Made in Italy, come ad esempio sgravi fiscali o investimenti a fondo perduto.

Quali sono i più importanti nel 2024, a netto della nuova Legge di Bilancio? In questo approfondimento elencheremo le principali agevolazioni divise per settore e tutte i requisiti necessari per accedervi.

Cosa si intende per PMI e PMI innovative

Le PMI (Piccole e Medie Imprese) sono aziende italiane che rispondono a specifici requisiti di dimensione e fatturato. Nel dettaglio, devono impiegare meno di 250 dipendenti e fatturare o avere un totale bilancio annuo di meno di 50 milioni di euro.

Queste aziende si dividono in tre categorie: micro imprese (meno di 10 impiegati), piccole imprese (meno di 50 impiegati) e medie imprese (meno di 250 impiegati).

Quando entra in gioco, però, la dicitura di PMI innovativa? Per essere considerata PMI innovativa, l’azienda in questione si deve occupare di innovazione tecnologica, senza limiti riguardanti il settore di appartenenza.

Per accertare che una PMI appartenga a questa categoria, deve soddisfare almeno due criteri riguardo l’ambito dell’innovazione:

  • Spendere in ricerca, sviluppo e innovazione almeno il 3% del maggiore tra costi e valore della produzione.
  • Contare una quota di almeno un quinto della forza lavoro di dottorandi e ricercatori, oppure almeno un terzo di dipendenti in possesso di laurea magistrale.
  • Essere titolare o depositaria di almeno un brevetto o privativa industriale.

Come si diventa PMI innovativa

Una volta che si possiedono queste caratteristiche, come si diventa ufficialmente PMI Innovativa?

Per ottenere l’iscrizione alla sezione speciale delle PMI Innovative va presentata una domanda in forma telematica, con firma digitale. La domanda si avvia mediante una pratica di Comunicazione Unica al Registro delle Imprese.

Oltre alla domanda, sarà necessaria anche l’iscrizione nella sezione ordinaria del Registro delle imprese effettuata in sede di costituzione.

Le agevolazioni per le PMI

Come già spiegato in precedenza, sono numerosi i vantaggi per le PMI italiane, che possono usufruire di agevolazioni europee e nazionali.

La maggior parte degli incentivi non fa distinzione di categoria e si riferisce a tutte le piccole e medie imprese italiane, anche se ce ne sono alcuni specifici per le PMI innovative.

Proprio perché la lista di agevolazioni è lunga, specifica e complessa da navigare, il governo ha recentemente sviluppato un portale dedicato, completo di assistente digitale, per identificare tutti gli incentivi relativi agli interessi della propria impresa, aggiornati a seguito della Legge di Bilancio.

Andiamo a vedere, di seguito, le principali agevolazioni concesse a chi fa impresa in Italia, divise per categoria.

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Agevolazioni PMI per la digitalizzazione e l’innovazione

Fondo di Garanzia per le PMI

Il Fondo di Garanzia è, forse, il più importante incentivo per chi fa impresa in Italia.

Il Fondo di garanzia è una misura messa in atto dallo Stato Italiano per sostenere le piccole e medie imprese, in modo da facilitare il loro accesso al credito. Il Fondo permette alle imprese, nel rispetto di alcuni requisiti specifici, la possibilità di usufruire della garanzia dello Stato per le somme di cui hanno bisogno.

Possono accedere al Fondo di Garanzia le piccole e medie imprese di qualsiasi settore, basate in Italia, che siano economicamente sane. Dal Fondo di Garanzia sono esclusi solamente i cosiddetti “settori sensibili”.

Nuova Sabatini

Come il Fondo di Garanzia, anche la Nuova Sabatini è una importante misura storica per l’imprenditoria italiana.

Questa agevolazione prevede lo stanziamento di fondi che abbiano l’obiettivo di supportare le PMI nell’acquisto di attrezzature, macchinari e impianti, ma anche software o tecnologie digitali.

Il finanziamento non deve superare i cinque anni e deve essere di una cifra inclusa tra i 20mila euro e i quattro milioni di euro.

Sono ammessi tutti i settori produttivi ad eccezione di quello inerente alle attività finanziarie e assicurative.

Il contributo del Ministero sarà del 2,75% per gli investimenti ordinari, del 3,575% per gli investimenti 4.0 e del 3,575%  per gli investimenti green (in relazione a domande presentate a partire dal 1° gennaio 2023).

Transizione 5.0

Questo piano, che precedentemente era noto come Transizione 4.0 (o Industria 4.0), è stato rifinanziato per il 2024, con un maggior focus sull’innovazione.

Esso garantisce incentivi per le imprese che investono in tecnologie avanzate, come l’intelligenza artificiale, l’Internet delle cose (IoT) e la blockchain.

Nello specifico, prevede crediti d’imposta per investimenti in beni materiali e immateriali nuovi. Questi investimenti devono garantire una riduzione dei consumi energetici almeno al 3% per le strutture produttive oppure al 5% per i processi produttivi​.

Agevolazioni PMI per la sostenibilità

New Green deal

Il “New Green Deal”, riconfermato per il 2024, prevede agevolazioni finanziarie per realizzazione di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione nell’ambito della transizione ecologica e dell’economia circolare.

Nello specifico, sostiene progetti  riguardanti:

  • Decarbonizzazione dell’economia;
  • Economia circolare;
  • Riduzione dell’uso della plastica e ricerca di materiali alternativi;
  • Rigenerazione urbana;
  • Turismo sostenibile;
  • Adattamento e mitigazione dei rischi derivanti dal cambiamento climatico.

Tramite questa agevolazione, le PMI posso accedere a:

  • Finanziamenti agevolati per il 60% dei costi dei progetti (finanziamento tra i 4 anni e i 15 anni);
  • Contributi a fondo perduto di varia natura, tra il 10 e il 15%.

Credito d’imposta per l’Economia Circolare

Questa agevolazione riguarda le PMI che si concentrano su progetti di economia circolare, che promuovono il riciclo e riducono l’impatto ambientale.

Tramite gli incentivi, le imprese potranno ricevere un credito d’imposta fino al 30% delle spese sostenute.

Agevolazioni PMI per lo sviluppo delle competenze

Formazione 4.0

Questa misura è relativa alla formazione del personale relativa al processo di trasformazione tecnologica e digitale.

Nello specifico, le PMI hanno accetto ad agevolazioni per la formazione professionale in specifici settori:

  • Big data e analisi dati;
  • Cloud e fog computing;
  • Sicurezza informatica;
  • Simulazione e sistemi cyber-fisici;
  • Prototipazione rapida;
  • Sistemi di visualizzazione, realtà virtuale e aumentata;
  • Robotica avanzata e collaborativa;
  • Interfaccia uomo-macchina;
  • Stampa tridimensionale o manifattura additiva;
  • Internet delle cose e delle macchine;
  • Integrazione digitale dei processi aziendali.

Per le aziende che vi aderiscono è previsto un credito d’imposta del:

  • 70% delle spese per le piccole imprese, con limite massimo annuale di 300mila euro;
  • 50% delle spese per le medie imprese, con limite massimo annuale di250mila euro;
  • 30% delle spese per le grandi imprese, con limite massimo annuale di250mila euro.

Fondo nuove competenze

Anche il “Fondo nuove competenze” si pone l’obiettivo di formare i dipendenti italiani su nuove tecnologie, digitalizzazione e sostenibilità.

In questo caso, si tratta di un contributo a fondo perduto per un massimo di 10 milioni di euro, relativo alla retribuzione oraria dei dipendenti che partecipano a progetti formativi, con una durata compresa fra le 40 e le 200 ore.

Agevolazioni PMI per il Sud

Nuova Sabatini Sud

La Nuova Sabatini, di cui abbiamo parlato nella sezione “Agevolazioni PMI per la digitalizzazione e l’innovazione“, ha una linea d’intervento dedicata alle regioni del Mezzogiorno.

Nello specifico, in questo caso il contributo del Ministero sarà per un massimo del 5,5%, invece che del 3,575%.

Resto al Sud

“Resto al Sud” è una misura fiscale studiata per sostenere le imprese del Mezzogiorno e del Centro Italia e incentivare la nascita di nuove.

Essa consiste in contributi economici (fino a 200mila euro), in parte a fondo perduto, per incoraggiare la formazione delle imprese da parte di soggetti che rispondo a determinati requisiti. Tra questi, i più importanti sono:

  • Residenti delle regioni incluse nel progetto, in età compresa tra i 18 e i 55 anni;
  • Non essere in possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato;
  • Non essere già titolari di altre attività e non aver beneficiato di altri incentivi negli ultimi tre anni.

Decontribuzione Sud

Questa misura, dedicata alle regioni del Mezzogiorno, consiste nell’esonero contributivo per i datori di lavoro privati. La percentuale varia a seconda delle annualità e delle contribuzioni (sono esclusi dal calcolo i premi e i contributi Inail):

  • In misura pari al 30% fino al 31 dicembre 2025;
  • In misura pari al 20% per gli anni 2026 e 2027;
  • In misura pari al 10% per gli anni 2028 e 2029.

La misura sarà prorogata fino al 31 dicembre 2024.

PMI innovative: le agevolazioni dedicate per il 2024

Finora abbiamo visto quali incentivi possono sfruttare tutte le PMI. Andiamo però a vedere quali sono le agevolazioni dedicate per le PMI innovative, valide nel 2024.

Nella sezione specifica, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, elenca tutti gli incentivi specifici relativi a questo tipo di PMI:

  • Incentivi fiscali all’investimento nel capitale di PMI innovative;
  • Accesso gratuito e semplificato al Fondo di Garanzia per le PMI;
  • Esonero da imposte di bollo per gli atti depositati presso la Camera di Commercio;
  • Raccolta di capitali tramite campagne di equity crowdfunding;
  • Servizi di internazionalizzazione alle imprese (ICE);
  • Deroghe alla disciplina societaria ordinaria;
  • Proroga del termine per la copertura delle perdite;
  • Deroga alla disciplina sulle società di comodo e in perdita sistematica;
  • Remunerazione attraverso strumenti di partecipazione al capitale.

Smart&Start Italia

Infine, a quelle elencate sopra vogliamo aggiungere l’incentivo “Smart&Start Italia”, dedicato nello specifico alle Startup Innovative, localizzate su tutto il territorio nazionale, iscritte nell’apposita sezione speciale del registro imprese.

Smart&Start Italia finanzia piani d’impresa di importo compreso tra 100mila euro e 1,5 milioni di euro.

I piani d’impresa devono comprendere le seguenti categorie di spese:

  • Immobilizzazioni materiali quali impianti, macchinari e attrezzature tecnologici;
  • Immobilizzazioni immateriali necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata, quali brevetti, marchi e licenze, certificazioni, know-how e conoscenze tecniche.
  • Servizi funzionali alla realizzazione del piano d’impresa, direttamente correlati alle esigenze produttive dell’impresa.
  • Personale dipendente e collaboratori a qualsiasi titolo che rispondono ai requisiti indicati all’articolo 25, comma 2, lettera h), numero 2), del decreto-legge n. 179/2012.

Dopo anni di esperienza nel mondo dell'editoria digitale e delle start-up, attualmente vive a Barcellona, dove è copywriter per Factorial e crea contenuti per il mercato italiano. Appassionata di scrittura e letteratura, non potrebbe mai vivere senza viaggiare e senza il suo gatto.

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