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Lavoro straordinario e smart working: come funziona e cosa dice la normativa

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5 minuti di lettura
Lavoro straordinario e smart working: come funziona e cosa dice la normativa

Lavoro straordinario e smart working, quali sono le regole? Cosa dice la normativa a riguardo?

Dall’emergenza Covid-19, il lavoro da remoto non è diventato soltanto un beneficio concesso dall’azienda, ma una vera e propria necessità dei dipendenti.

Proprio per questo, la necessità di regolamentare tutti i suoi aspetti e avere chiaro il quadro normativo a riguardo è diventato sempre più importante per lavoratori e aziende.

In questo approfondimento vedremo cosa dice la legge circa il lavoro straordinario e lo smart working, quali sono i diritti e doveri di dipendenti e datori di lavoro e che tipo di policy può adottare a sua volta l’azienda.

Lavoro straordinario e smart working: si può?

Partiamo dal rispondere alla domanda più essenziale: durante i periodi di smart working gli straordinari vanno concessi oppure no? La risposta semplice è che lavoro straordinario e smart working sono difficilimente compatibili.

Il motivo è semplice: il lavoro in smart working viene considerato a livello normativo allo stesso modo del lavoro agile, ovvero un tipo di prestazione lavorativa che risponde a un regime di flessibilità che include anche gli orari di lavoro.

Di conseguenza, il dipendente ha il diritto di svolgere il proprio lavoro negli orari che preferisce, organizzandosi a seconda delle proprie necessità.

Proprio per questo, quindi, calcolare straordinari è molto più complicato di quanto lo sia, invece, in ufficio e, di conseguenza, la legge ha previsto un vuoto normativo sul quale possono intervenire soltanto i CCNL di riferimento oppure policy aziendali specifiche e accordi interni con i dipendenti.

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Cosa dice la normativa

La regolamentazione a norma di legge dello smart working è affidata al Protocollo Nazionale sul Lavoro Agile del 7 dicembre 2021, nato proprio a seguito dell’emergenza Coronavirus che ha sdoganato il lavoro da remoto.

Questo protocollo, nell’articolo 3 (“Organizzazione del lavoro agile e regolazione della disconnessione”), fa riferimento proprio alla possibilità di straordinari nei periodi di smart working, specificando che: “Salvo esplicita previsione dei contratti collettivi nazionali, territoriali e/o aziendali, durante le giornate in cui la prestazione lavorativa viene svolta in modalità agile non possono essere di norma previste e autorizzate prestazioni di lavoro straordinario“.

Nonostante questo, la normativa prevede quello che viene definito come “diritto alla disconessione“.

“La prestazione di lavoro in modalità agile può essere articolata in fasce orarie, individuando, in ogni caso, in attuazione di quanto previsto dalle disposizioni normative vigenti, la fascia di disconnessione nella quale il lavoratore non eroga la prestazione lavorativa. Vanno adottate specifiche misure tecniche e/o organizzative per garantire la fascia di disconnessione“, si legge nel protocollo.

Questo implica che, nonostante la flessibilità oraria, un dipendente non deve essere a disposizione del datore di lavoro a qualsiasi orario, ma soltanto nelle fasce orarie accordate.

Policy da implementare sugli straordinari in smart working

In assenza di un quadro normativo definito dalla legge o dal CCNL di riferimento, quindi, sarà l’azienda stessa a implementare delle policy sulla gestione dell’orario lavorativo in smart working.

La cosa importante nello stilare una lista di condizioni allo smart working è quella di tenere sempre in considerazione il benessere dei dipendenti e di garantire delle fasce orarie che rendano semplici le comunicazioni interne e i flussi di lavoro che coinvolgono i team.

Vediamo una lista di elementi da tenere in considerazione della stesura delle policy aziendali riguardo lo smartworking.

  • Definisci le modalità del lavoro agile con un accordo scritto: stipula un accordo scritto con i tuoi dipendenti, oppure includi le condizioni nel loro contratto. Questo documento dovrebbe specificare gli orari di lavoro, le modalità di comunicazione e gli strumenti tecnologici da utilizzare.
  • Stabilisci delle fasce orarie di reperibilità: Determina degli intervalli di tempo durante i quali il dipendente deve essere disponibile per comunicazioni e collaborazioni con colleghi e superiori. Ricorda sempre che queste fasce orarie devono  rispettare il diritto alla disconnessione del lavoratore
  • Autorizza in maniera preventiva gli straordinari: nonostante non siano previsti dalla legge, puoi concedere ai tuoi dipendenti della possibilità di usufruire di straordinari. Queste ore extra di lavoro, però, dovrebbero essere accordate in precedenza in modo da evitare incomprensioni e garantire trasparenza.
  • Monitora il tempo lavorato: è utile implementare strumenti di monitoraggio del tempo lavorato, come ad esempio software di time tracking o sistemi di timbratura virtuale, che permettano di tracciare con precisione le ore di lavoro dei dipendenti in smart working, inclusi gli straordinari.

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Come già specificato, il datore di lavoro si può riservare il diritto di controllare gli orari di lavoro dei dipendenti in smart working, in accordo con la norma stabilita dal dlgs.15 giugno 2015, n. 81, che autorizza a utilizzare strumenti elettronici (app, software) per gestire la rilevazione delle presenze.

Il controllo degli orari durante il lavoro agile è decisamente più complesso di quello in ufficio, a meno che l’azienda non faccia utilizzo di un software per la rilevazione delle presenze come Factorial.

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FAQ: Lavoro straordinario e smart working

Si possono fare straordinari durante lo smart working?

Lavoro straordinario e smart working sono difficilimente compatibili. Il motivo è che il lavoro in smart working viene considerato come “lavoro agile” e quindi risponde a un regime di flessibilità che include anche gli orari di lavoro. La legge ha previsto un vuoto normativo sul quale possono intervenire soltanto i CCNL di riferimento oppure policy aziendali specifiche e accordi interni con i dipendenti.

Quante ore si può lavorare in smart working?

La durata della giornata lavorativa in smart working generalmente segue le stesse regole del lavoro in presenza, quindi, nella maggior parte dei casi, il periodo lavoro non dovrebbe eccedere le 8 ore giornaliere e le 40 settimanali. È bene evitare di lavorare troppe ore per non incorrere nei sintomi del burnout.

Chi è in smart working può uscire di casa?

Lo smart working corrisponde a un regime di flessibilità che include anche gli orari di lavoro. Questo implica che il lavoratore in smart working può gestire autonomamente il proprio tempo, inclusa la possibilità di uscire di casa durante l’orario di lavoro.

Cosa si intende per diritto alla disconnessione?

Per “diritto alla disconessione” si intende la fascia di disconnessione nella quale il lavoratore non eroga la prestazione lavorativa in smart working. Il Protocollo Nazionale sul Lavoro Agile spiega che vanno adottate specifiche misure tecniche e/o organizzative per garantire la fascia di disconnessione.

Dopo anni di esperienza nel mondo dell'editoria digitale e delle start-up, attualmente vive a Barcellona, dove è copywriter per Factorial e crea contenuti per il mercato italiano. Appassionata di scrittura e letteratura, non potrebbe mai vivere senza viaggiare e senza il suo gatto.

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