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Lavoro intermittente: che cos’è e come gestirlo efficacemente in azienda

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8 minuti di lettura
Lavoro intermittente: che cos’è e come gestirlo efficacemente in azienda

Il lavoro intermittente è un particolare tipo di contratto in cui il dipendente lavora in maniera discontinua, come ad esempio un giorno alla settimana.

In questa guida vediamo come funziona, quali sono i suoi requisiti e come sfruttarlo per gestire efficacemente il flusso di lavoro all’interno della propria impresa.

Software HR Factorial, lavoro intermittente

Che cosa si intende per lavoro intermittente?

Il lavoro intermittente, noto anche come ’lavoro a chiamata’, è un tipo di contratto in cui il lavoratore si rende disponibile a lavorare in maniera discontinua, cioè con periodi di inattività tra una prestazione lavorativa e l’altra.

Esso è strettamente regolato dalle norme e nello specifico dal Decreto Legislativo 276/2003.

In pratica, nel lavoro intermittente il lavoratore non si impegna a svolgere un orario fisso o continuo, ma si rende disponibile per periodi di tempo variabili, in base alle esigenze dell’azienda.

Ciò permette di far fronte a esigenze di lavoro che variano nel tempo, senza dover ricorrere a contratti a tempo pieno o parziale, che potrebbero non essere ‘ideali’ per tutte le situazioni.

Un esempio classico di lavoro intermittente è quello del barista che viene assunto con un contratto di questo tipo e che lavora solo nei fine settimana o durante le ore di punta, quando c’è bisogno di una maggiore presenza di personale.

In ogni caso, il lavoratore intermittente gode di tutti i diritti previsti dal contratto collettivo di riferimento, come le ferie, la malattia, la maternità e le altre tutele previste.

Quando è previsto il contratto di lavoro intermittente?

In quali casi è previsto il contratto di lavoro intermittente?

Per rispondere a questa domanda occorre innanzitutto distinguere due aspetti legislativi chiave, i cosiddetti ‘ambito oggettivo’ e ‘ambito soggettivo‘.

Il primo, cioè l’ambito oggettivo, riguarda tutte quelle attività lavorative che per loro definizione hanno carattere discontinuo, cioè richiedono la presenza del lavoratore in maniera non-regolare e intermittente.

Queste sono raccolte dalle norme in un’apposita tabella (R.D. n. 2657/1923) e includono, ad esempio, le mansioni di:

  • Camerieri;
  • Guardiani notturni;
  • Custodi.

L’ambito soggettivo, invece, riguarda le caratteristiche del lavoratore specifico per cui si intende stipulare il contratto di lavoro.

In particolare, le norme stabiliscono che il contratto di lavoro intermittente può essere previsto:

  • Con lavoratori di età inferiore ai 24 anni, a patto che le prestazioni lavorative siano svolte e concluse entro il compimento del 25° anno;
  • Con soggetti di età superiore ai 55 anni.

In aggiunta, la legge sancisce che il contratto a chiamata non può avere una durata superiore alle 400 giornate di lavoro effettivo, spalmate nell’arco di tre anni solari, al termine delle quali il rapporto diventa a tempo pieno e indeterminato.

Da quest’ultima limitazione sono escluse le attività del mondo dello spettacolo, del pubblico esercizio e del turismo.

Per ultimo – ma non meno importanteil lavoro intermittente è vietato nei seguenti casi:

  • Per sostituire lavoratori che esercitano il diritto di sciopero;
  • In unità produttive in cui, entro i 6 mesi precedenti, sono stati effettuati licenziamenti collettivi di lavoratori adibiti alle stesse mansioni per cui si intende stabilire il contratto a chiamata;
  • Presso unità produttive in cui sono attive una sospensione del lavoro o una riduzione dell’orario in regime di cassa integrazione guadagni, riguardanti lavoratori adibiti alle mansioni a cui si riferisce il contratto di lavoro intermittente;
  • Se il datore di lavoro non ha svolto la valutazione dei rischi.

Quando ricorrere al lavoro intermittente in azienda

Il lavoro intermittente può risultare utile in tre situazioni specifiche:

  • Sostituzione di un lavoratore assenteIl contratto a chiamata può essere utilizzato per sostituire un lavoratore temporaneamente assente per malattia, maternità o altri motivi.Ad esempio, se un impiegato in un ufficio amministrativo è costretto a rimanere a casa a causa di un intervento chirurgico, un lavoratore intermittente può essere chiamato per coprire le sue funzioni durante il periodo di assenza.
  • Periodi di picco di attivitàIl contratto di lavoro intermittente è particolarmente adatto per far fronte a periodi di picco di attività, in cui la domanda supera la normale capacità dell’azienda.Ad esempio, un negozio di abbigliamento potrebbe necessitare di personale extra durante i periodi di saldi, e ricorrere al contratto di lavoro intermittente per far fronte a questa esigenza.
  • Competenze specifiche richieste per periodi limitatiIn alcuni casi, un’azienda potrebbe avere bisogno temporaneamente di competenze specifiche per svolgere mansioni al di fuori della propria ‘normale’ amministrazione.Ad esempio, se un’azienda sta implementando un nuovo sistema informatico, potrebbe aver bisogno di un esperto di IT per un periodo limitato.Il contratto di lavoro intermittente risulta spesso l’opzione ideale in questi casi.

Lavoro intermittente: ferie e permessi

I lavoratori intermittenti hanno diritto a ferie e permessi?

Seppur la natura discontinua del loro contratto possa portare a pensare il contrario, la risposta è ‘sì’: i lavoratori intermittenti hanno accesso a permessi e ferie, proprio come i dipendenti a tempo pieno.

Ma vediamo l’argomento più nel dettaglio.

Prima di tutto, è importante sottolineare che il lavoratore intermittente ha diritto al trattamento economico e normativo previsto dal contratto collettivo di riferimento, esattamente come gli altri dipendenti.

Ciò significa che le disposizioni in materia di ferie e permessi previste dal contratto collettivo si applicano anche ai lavoratori a chiamata.

Più nello specifico – ed esattamente come per gli altri dipendentile ferie dei lavoratori intermittenti vengono calcolate in proporzione alle ore lavorate.

Ad esempio, se un lavoratore intermittente lavora per metà dell’orario di un lavoratore a tempo pieno, egli avrà diritto alla metà dei giorni di ferie.

Lo stesso principio si applica anche ai permessi.

Infine, i lavoratori intermittenti hanno a loro volta diritto a congedi retribuiti per motivi personali o familiari, come previsto dalla legge italiana.

Ad esempio, quando un lavoratore intermittente ha un nuovo figlio, ha diritto a prendere i giorni di permesso previsti per la paternità.

👉 Vuoi approfondire come gestire le ferie per i lavoratori intermittenti? Ecco una guida che fa al caso tuo: Contratto a chiamata e ferie: come gestirle

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Lavoro intermittente: onboarding e offboarding

Il processo di onboarding e offboarding è una parte fondamentale nella gestione dei lavoratori intermittenti.

Difatti, un buon onboarding garantisce che il lavoratore intermittente inizi il suo lavoro con tutte le informazioni e gli strumenti necessari, mentre un offboarding adeguato assicura una chiusura positiva del rapporto di lavoro.

Ma come condurre efficacemente queste fasi nella gestione dei lavoratori a chiamata?

Innanzitutto, il processo di onboarding nel lavoro intermittente dovrebbe fornire al lavoratore tutte le informazioni di cui ha bisogno in un breve periodo di tempo.

Ad esempio, esso potrebbe includere una presentazione dell’azienda e della sua cultura, una spiegazione chiara delle aspettative e dei compiti del lavoratore, e una formazione sulle politiche e le procedure dell’azienda.

La chiarezza in questa fase è fondamentale, sia per permettere al nuovo lavoratore di operare al meglio, che per far sì che l’azienda osservi e rispetti le norme in materia di contratti a chiamata.

Nello specifico, ricorda che il contratto di lavoro intermittente dovrebbe includere i seguenti elementi:

  • Durata;
  • Luogo e modalità della disponibilità;
  • Trattamento economico e normativo;
  • Modalità di esecuzione delle prestazioni;
  • Tempi e modalità di pagamento della retribuzione;
  • Misure di sicurezza necessarie allo svolgimento del lavoro.

Per quanto riguarda l’offboarding, invece, è importante garantire una chiusura positiva del rapporto di lavoro.

Questo può includere un incontro finale con il lavoratore per discutere della sua esperienza, un feedback costruttivo sul suo lavoro, e un ringraziamento per il suo contributo.

Inoltre, è importante assicurarsi che il lavoratore restituisca tutti i beni dell’azienda e che vengano rispettate tutte le procedure previste dal contratto di lavoro e dalla legge.

Un buon processo di offboarding non solo assicura una chiusura positiva del legame di lavoro, ma può anche contribuire a mantenere un buon rapporto con il lavoratore, che potrebbe essere chiamato a collaborare con l’azienda in futuro.

In aggiunta, un lavoratore che ha avuto una buona esperienza con l’impresa potrebbe raccomandarla ad altri lavoratori o amici, migliorandone la reputazione ed aiutandola ad attrarre talenti, clienti e partner.

Scarica qui la checklist per l’Onboarding dei dipendenti

Come ottimizzare la gestione dei lavoratori intermittenti

La gestione dei lavoratori intermittenti può essere un compito arduo, ma con la giusta organizzazione e attenzione può portare a vantaggi significativi per la propria azienda.

Ecco dunque alcuni consigli pratici per migliorare la gestione dei lavoratori intermittenti:

  • Programmazione accurataUna pianificazione meticolosa è essenziale per gestire efficacemente i lavoratori intermittenti.Prevedendo in anticipo le necessità dell’azienda, infatti, puoi coinvolgere i lavoratori intermittenti con il giusto preavviso e garantire che abbiano a disposizione tutte le risorse necessarie per svolgere il proprio lavoro.Per esempio, se prevedi un aumento del carico di lavoro durante le festività natalizie, puoi iniziare a programmare le chiamate ai lavoratori intermittenti già ad ottobre, per assicurarti che siano disponibili e preparati per il periodo di maggior afflusso.
  • Comunicazione chiara e costanteMantenere una comunicazione aperta e costante è fondamentale nella gestione dei lavoratori intermittenti.Dunque, cerca di fornire informazioni chiare e dettagliate sugli orari di lavoro, sulle mansioni specifiche da svolgere, e su eventuali cambiamenti in azienda.Un canale di comunicazione dedicato, come un gruppo WhatsApp aziendale o un’applicazione di messaggistica, può facilitare questa comunicazione e garantire che le informazioni siano sempre facilmente accessibili.
  • Formazione adeguataNonostante la natura intermittente del loro impegno, è vitale fornire ai lavoratori a chiamata una buona formazione.Ciò può includere un breve corso di orientamento all’inizio del loro contratto o un manuale dettagliato con tutte le informazioni cruciali relative al loro ruolo.Ad esempio, un corso di formazione online può fornire ai lavoratori le competenze e le conoscenze necessarie per svolgere efficacemente le proprie mansioni, anche se non possono essere presenti in azienda per un lungo periodo di formazione.
  • Valorizzazione del lavoratoreRiconoscere il valore dei lavoratori intermittenti e farli sentire parte del team può portare a un aumento della loro motivazione e produttività.Questo può essere fatto attraverso piccoli gesti, come l’invito alle feste aziendali, la menzione del loro lavoro nelle riunioni del team, o semplicemente un ringraziamento personale per il loro impegno.
  • Follow-up e feedbackAl termine del periodo di lavoro, è importante condurre un follow-up con i tuoi lavoratori intermittenti.Ciò potrebbe includere una riunione per discutere della loro esperienza, fornire un feedback costruttivo e ringraziarli per il loro contributo.Ad esempio, un questionario di feedback online potrebbe aiutare a raccogliere preziose informazioni sulla loro esperienza, consentendo di apportare eventuali miglioramenti in futuro.
  • Stabilità del contrattoAnche se il contratto di lavoro intermittente prevede per sua natura periodi di non attività, cercare di garantire una certa stabilità può essere molto apprezzato dai lavoratori.Ad esempio, se possibile, potresti stabilire un minimo di ore garantite per un certo periodo, così da dare ai tuoi lavoratori una maggiore sicurezza.
  • Utilizzo di software HRL’adozione di un software per la gestione delle risorse umane può semplificare notevolmente la gestione dei lavoratori intermittenti.Questi strumenti possono aiutare a tenere traccia delle ore di lavoro, delle competenze dei lavoratori, delle ferie e dei permessi, e molto altro ancora.Inoltre, alcuni software HR offrono funzionalità di reporting, che possono fornire informazioni e intuizioni preziose per ottimizzare la gestione del personale.Ad esempio, potresti utilizzare un software HR per facilitare l’onboarding e l’offboarding dei lavoratori intermittenti, sfruttando pagine ‘carriere’ personalizzabili e automatizzando le comunicazioni relative all’inizio e alla fine del contratto.

Gestisci il lavoro intermittente con un software HR

Ogni datore di lavoro o HR manager sa quanto è complicato gestire i lavoratori intermittenti.

Questo tipo di contratto può portare a grandi benefici per le aziende che lo adottano, ma se gestito con superficialità o scarsa attenzione può condurre a gravi problemi, tra cui:

  • Inadempienza alle norme, con controversie e danni legali;
  • Conflitti e malumori tra i dipendenti, sia con il management che coi colleghi;
  • Sprechi di tempo, denaro e risorse aziendali.

Perciò, come sfruttare i vantaggi dei contratti a chiamata, riducendo al contempo i rischi legati a questa pratica?

Per fortuna, per questo esiste Factorial.

Factorial è il software HR che ti permette di gestire con agilità l’onboarding e l’offboarding dei lavoratori intermittenti, integrarli facilmente e velocemente nel tuo team e tenere i loro dati sott’occhio in unico luogo.

Come?

Ecco alcune funzioni chiave di Factorial che rendono possibile tutto ciò:

  • Selezione dei talenti più veloce grazie all’AI e ai filtri automatici per i candidati, per permetterti di trovare il professionista giusto risparmiando tempo e lavoro;
  • Integrazione dal sistema di recruiting al nostro software di gestione del personale, per inserire facilmente e velocemente i nuovi lavoratori nel team;
  • Calcolo automatico di ferie, permessi e assenze, per organizzare al meglio la gestione del personale e tutelare i diritti dei lavoratori – anche quelli intermittenti.

Se vuoi sfruttare al massimo i benefici dei contratti a chiamata rendendo l’onboarding, l’offboarding e la gestione dei lavoratori intermittenti un compito semplice e sicuro, Factorial è la scelta che fa per te.

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Software HR Factorial

Punto di riferimento per le start-up SaaS che vogliono posizionarsi nel mercato italiano, Niccolò è copywriter, scrittore, amante dell’arte e del viaggio. I suoi contenuti aiutano realtà internazionali come Factorial, o strappano un sorriso agli amici quando si tratta di poesie e brevi racconti. Nomade digitale, ama il mondo start-up, stare nella natura e visitare i musei.

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