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Fondo di garanzia PMI: cos’è e come funziona nel 2021

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9 minuti di lettura

Cos’è il Fondo di garanzia per le PMI? Quali sono le novità per le imprese nel 2021?

Un imprenditore lo sa bene: creare, sostenere e far crescere un’azienda non è cosa facile. E non solo per tutti i rischi, la burocrazia, la rotazione del personale e le complicazioni che comporta ma anche (e soprattutto) per la difficoltà nel reperire i fondi necessari a lanciare e mantenere la propria idea imprenditoriale.

Soprattutto per le piccole e medie imprese, può rivelarsi tremendamente complicato raccogliere le somme necessarie agli investimenti e alla gestione operativa come anche difficile è avere un facile accesso al credito. Non tutte le aziende, infatti, possono contare su generosi investitori disposti a iniettare liquidità. Per questo motivo, il Governo ha pensato a uno strumento specifico per sostenere piccoli e medi imprenditori nell’attuazione dei propri progetti.

In questo articolo, scopriamo cos’è il Fondo di garanzia per le PMI, come funziona e quali sono le novità introdotte in seguito all’emergenza coronavirus e alla manovra finanziaria 2021.

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Cos’è il Fondo di garanzia PMI?

Per affrontare ogni argomento in maniera corretta è sempre importante partire dalle basi. Cerchiamo di capire innanzitutto cos’è il Fondo di garanzia per le PMI.

Il Fondo di garanzia è una misura messa in atto dallo Stato Italiano per sostenere le piccole e medie imprese del Paese (da qui la sigla PMI), in modo da facilitare il loro accesso al credito. Il Fondo permette alle imprese, nel rispetto di alcuni requisiti specifici, la possibilità di usufruire della garanzia dello Stato per le somme di cui hanno bisogno.

Questa possibilità rappresenta un sostegno molto importante per le imprese: l’accesso al credito viene facilitato diminuendo il tasso di rischio per gli istituti bancari che vanno ad erogare il credito stesso.

Chi può avere accesso al Fondo di garanzia per le PMI

Ora che ne abbiamo capito meglio di cosa si tratta è arrivato il momento di rispondere all’altra grande domanda su questo argomento: a chi spetta l’accesso al Fondo di garanzia per le PMI? Secondo quanto riportato dal sito del Ministero dello Sviluppo Economico, possono accedere al Fondo:

  • Le imprese di micro, piccole o medie dimensioni (le PMI, appunto), solamente se iscritte al Registro delle Imprese
  • I professionisti iscritti ai relativi ordini professionali o aderenti ad associazioni professionali iscritte all’apposito elenco del Ministero dello Sviluppo Economico

Sempre secondo il sito web del Ministero, con il Decreto Liquidità è stata introdotta, inoltre, l’ammissibilità di small mid cap (imprese con un numero massimo di 499 dipendenti) e di persone fisiche esercenti attività di impresa, arti o professioni, broker, agenti e sub agenti di assicurazione nonché enti del Terzo settore.

Fondo di garanzia PMI: come funziona?

Definiti quali sono le imprese e i professionisti che possono beneficiare di questa iniziativa, cerchiamo di capire come effettivamente le imprese vi possono usufruire: come funziona il Fondo di garanzia per le PMI?

Come abbiamo accennato nel primo paragrafo, per permettere un accesso al credito più semplice da parte delle PMI, lo Stato prevede la concessione di una garanzia pubblica che si affianca (e in alcuni casi si sostituisce completamente) e alle garanzie effettive presentate dalle imprese stesse. Questo cosa implica? Che, grazie all’utilizzo del Fondo, imprenditori e professionisti possono ottenere prestiti senza dover addurre garanzie aggiuntive importi garantiti dal Fondo.

Il Ministero dello Sviluppo economico specifica che la garanzia del Fondo è una agevolazione, finanziata anche con risorse europee, che può essere attivata solo a fronte di finanziamenti concessi da banche, società di leasing e altri intermediari finanziari. Fatta e eccezione per i finanziamenti fino a 30 mila euro che prevedono un tetto massimo di tassi e commissioni, il Fondo di garanzia non interviene direttamente nel rapporto tra banca e cliente. Tassi di interesse, condizioni di rimborso ed altri dettagli, infatti, vengono lasciati alla contrattazione tra le parti. È importante specificare che, inoltre, sulla parte garantita dal Fondo non possono essere acquisite garanzie reali, assicurative o bancarie.

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Fondo di garanzia PMI: quali operazione garantisce e quali sono gli importi

Entriamo ora nel merito delle operazioni bancarie che possono essere soggette a garanzia da parte dello Stato e i relativi importi. Per quanto riguarda le operazioni, il Fondo di garanzia viene concesso su tutti i tipi di operazioni che abbiano come obiettivo finale l’attività d’impresa sia nel breve che nel medio e lungo termine. Questo, sia per iniettare liquidità nelle casse delle imprese, sia per permettere alle imprese stesse di investire.

Le coperture previste dal Fondo di garanzia per le PMI prevedono due tipi di garanzia:

  • Garanzia diretta da parte dello Stato su richiesta dell’istituto bancario
  • Riassicurazione e controgaranzia, su richiesta del Confidi

Riassicurazioni e controgaranzie possono essere richieste dai soggetti garanti (come ad esempio un Confidi) assieme riguardo alla stessa operazione finanziaria. Questo, solamente nei casi in cui le garanzie concesse dai soggetti garanti siano dirette, esplicite, incondizionate, irrevocabili ed escutibili a prima richiesta dall’istituto bancario, anche attraverso un congruo acconto.

Nel caso in cui le garanzie concesse non rispettino queste caratteristiche, può essere chiesta solamente la riassicurazione.

Richiesta Fondo di garanzia PMI: come presentare la domanda

Vediamo ora chi può presentare la domanda per accedere al Fondo di garanzia PMI e come deve essere presentata.

Il Ministero dello Sviluppo Economico specifica che, le imprese o i professionisti non possono inoltrare la domanda direttamente al Fondo, ma devono rivolgersi a una banca per richiedere il finanziamento chiedendo che sul finanziamento sia acquisita la garanzia diretta. Sarà la banca stessa ad occuparsi della domanda.

In alternativa, possono rivolgersi a un Confidi accreditato che garantisca l’operazione in prima istanza e richieda la controgaranzia al Fondo. Va tenuto presente che tutti gli istituti bancari sono abilitati a presentare le domande mentre il Confidi dovrà essere specificatamente accreditato.

La domanda, da parte del soggetto abilitato in possesso dei requisiti necessari va effettuata online, richiedendo l’assegnazione dell’ account per l’utilizzo del Portale FdG.

I soggetti abilitati a richiedere le credenziali di accesso sono:

  • Per la garanzia diretta, banche, intermediari 106, SFIS, Gestori (tra cui SGR, SICAV, SICAF, GEFIA), operatori di microcredito e imprese di assicurazioni
  • Per la riassicurazione, i soggetti garanti (confidi e altri intermediari).

Le procedure sono snelle e veloci e i tempi di risposta piuttosto rapidi. Vengono verificati i requisiti di accesso del soggetto richiedente e adottata la delibera dal Consiglio di gestione che si riunisce due volte a settimana. L’impresa viene informata vie email sia della presentazione della domanda sia dell’adozione della delibera.

Fondo di garanzia PMI e start up: incentivi alle imprese innovative

Sempre tramite l’utilizzo del Fondo di garanzia come strumento di sostegno, il Governo ha voluto introdurre delle novità per facilitare l’accesso alle imprese innovative e in rapida crescita.

Di chi stiamo parlando esattamente?

  • Di startup innovative
  • Di PMI innovative
  • Di incubatori certificati

Per tutti questi soggetti che intendano richiedere un finanziamento bancario, esiste la possibilità di attivare la copertura del Fondo di Garanzia gratuitamente e secondo una procedura altamente semplificata. La garanzia del Fondo per questi soggetti copre l’80% del prestito e può ammontare fino a 2,5 milioni di euro per impresa.

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Fondo di garanzia PMI e Decreto “Cura Italia”: le novità

Con l’avvento dell’emergenza coronavirus il Governo si è visto nella necessità di emanare nuovi decreti e regolamenti per contenere l’impatto economico della pandemia. Con il decreto n.10/2020, definito appunto “Cura Italia”, sono state introdotti importanti novità relativamente al Fondo di garanzia per le PMI:

  • L’importo massimo garantito per ogni singola impresa è stato aumentato dai precedenti 2,5 milioni di euro a 5 milioni di euro
  • Sono diventate ammissibili le operazioni che abbiano come scopo l’estinzione di finanziamenti (rinegoziazione o consolidamento di passività a breve) erogati dalla stessa banca (o dallo stesso gruppo bancario)
  • È stata estesa la durata della garanzia sui finanziamenti già garantiti e oggetto di sospensione delle rate o della sola quota capitale da parte delle banche finanziatrici
  • È stato annullato il pagamento delle commissioni per il mancato perfezionamento delle operazioni finanziarie presentate dalla data di entrata in vigore del decreto
  • Vengono ammessi a garanzia, gratuitamente e senza valutazione, i finanziamenti a persone fisiche che esercitino l’attività di impresa, arti o professioni la cui attività d’impresa sia stata danneggiata dall’emergenza COVID-19 (finanziamenti inferiori a 18 mesi fino a 3.000 euro di importo)
  • La durata della garanzia del Fondo è estesa automaticamente per le PMI che concordano con la banca la sospensione dei pagamenti oggetto di moratoria.

Le ulteriori disposizioni del “Decreto Liquidità”

Oltre al decreto “Cura Italia”, nel 2020 è stato introdotto un altro decreto che ha influenzato notevolmente i parametri di funzionamento del Fondo di garanzia PMI. Stiamo parlando del “Decreto Liquidità” (il n. 23/2020), introdotto durante il lockdown per sostenere la ripartenza del sistema produttivo italiano, una volta superata l’emergenza sanitaria causata dal covid-19.

Il Fondo di Garanzia per le PMI è stato praticamente trasformato da questo decreto in uno strumento capace di garantire fino a 100 miliardi di euro di liquidità, incrementandone la dotazione finanziaria ed espandendo il suo utilizzo anche alle imprese fino a 499 dipendenti.

Queste sono le principali novità del Decreto Liquidità:

  • 100% per prestiti fino a 30mila euro, senza alcuna valutazione del merito di credito del soggetto beneficiario finale
  • 100% (di cui 90% dallo Stato e 10% dai Confidi) per i prestiti fino a 800mila euro, senza valutazione andamentale
  • 90% nei casi restanti con tetto a 5 milioni di importo garantito e senza valutazione andamentale
  • In quest’ultimo caso possono accedere al finanziamento le imprese fino a 499 dipendenti, che abbiano ricavi fino a 3,2 milioni.

Lo stesso Decreto Liquidità ha introdotto una procedura semplificata e di accesso immediato alla garanzia del Fondo, la quale prevede il rilascio da parte del Fondo stesso di una copertura pari al 100% dell’importo richiesto, sia in garanzia diretta che in riassicurazione. Questa procedura può essere applicata esclusivamente sui nuovi finanziamenti concessi in favore di:

  • Piccole e medie imprese
  • Persone fisiche esercenti attività di impresa, arti o professioni, ivi comprese le associazioni professionali e le società tra professionisti
  • Agenti di assicurazione, subagenti di assicurazione e broker
  • Enti del Terzo settore, compresi gli enti religiosi civilmente riconosciuti, esercenti attività di impresa o commerciale, anche in via non esclusiva o prevalente o finalizzata all’autofinanziamento.

In ogni caso l’importo del prestito garantito non può superare il doppio della spesa salariale annua o il 25% del fatturato del beneficiario, risultante dall’ultimo bilancio depositato o dall’ultima dichiarazione fiscale presentata.

Per quanto riguarda i tempi di restituzione, i prestiti fino a 30mila euro possono essere restituiti in 10 anni (inizialmente la tempistica prevista era di 6 anni) mentre l’inizio del rimborso del capitale scatta non prima dei 2 anni dall’erogazione. Per i prestiti fino a 800mila euro, invece, per cui è possibile richiedere anche una copertura al 100% del finanziamento (90% di garanzia diretta e 10% attraverso un Confidi), i tempi di restituzione del prestito sono di 30 anni.

Altre modifiche del Decreto Agosto

Non è finita qui per quanto riguarda l’influenza dei decreti su questa misura di sostegno alle imprese. Anche il “Decreto Agosto”, infatti, nel 2020 ha giocato la sua parte. Il decreto n. 104/2020,  oltre a introdurre un nuovo finanziamento al Fondo di garanzia per le PMI, prevede anche l’espansione delle imprese ammissibili.

L’accesso al Fondo di garanzia è stato allargato con il Decreto Agosto anche alle aziende che:

  • sono state ammesse alla procedura del concordato con continuità aziendale
  • hanno stipulato accordi di ristrutturazione dei debiti o hanno presentato un piano in tal senso, a condizione che alla data di presentazione della domanda le loro esposizioni non siano classificabili come esposizioni deteriorate, non presentino importi in arretrato e il soggetto finanziatore, sulla base dell’analisi della situazione finanziaria del debitore, possa ragionevolmente presumere il rimborso integrale dell’esposizione alla scadenza.

Nonostante questo ampliamento, continuano ad essere escluse le imprese che presentano crediti deteriorati classificati come “sofferenze”.

Sempre il Decreto Agosto stabilisce su quale base venga calcolata la dimensione aziendale per l’accesso al Fondo di garanzia per le PMI. Viene stabilito il limite in 499 dipendenti per accedere ai finanziamenti, determinato sulla base delle unità di lavoro per anno rilevate durante l’anno 2019.

Per quanto riguarda i beneficiari finali del Fondo, il Decreto Agosto rivede anche quanto previsto dalla lettera “m” del DL Liquidità, la quale includeva tra gli aventi diritto a una copertura del 100%, fra gli altri, anche agenti di assicurazione, subagenti di assicurazione e broker come accennavamo in precedenza.

Il decreto Agosto allarga inoltre la platea alle “persone fisiche esercenti attività di cui alla sezione K del codice ATECO”. Questo significa che tutti gli operatori del credito agenti in Attività Finanziaria e Collaboratori potranno accedere al Fondo Centrale di Garanzia e ai micro-finanziamenti con Garanzia Statale al 100%.

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Manovra Finanziaria 2021: incremento del Fondo di garanzia

Oltre ai decreti che abbiamo citato, un’importante novità è arrivata con la legge di bilancio 2021, con la quale il Governo ha deciso di espandere il sostegno alle aziende italiane finanziando nuovamente il Fondo di Garanzia per le PMI. I finanziamenti ammontano a:

  • 500 milioni di euro per l’annualità 2022
  • 1 miliardo di euro per l’annualità 2023
  • 1,5 miliardi di euro per l’annualità 2024
  • 1 miliardo di euro per l’annualità 2025
  • 500 milioni di euro per l’annualità 2026

Oltre a questo, è stato approvato il un ulteriore rifinanziamento del valore di 1,55 miliardi per il Fondo SIMEST finalizzato all’internazionalizzazione delle imprese italiane, per aiutare le aziende del nostro Paese nella lotta alla crisi portata dalla pandemia. Inoltre, sempre con la nuova manovra finanziaria, sono stati stanziati 50 milioni l’anno per il Piano straordinario per il sostegno del Made in Italy di ICE.

Le banche aderenti al Fondo di garanzia PMI

Per aiutare gli imprenditori interessati all’accesso al Fondo di garanzia PMI esistono più di 500 banche, confidi e intermediari finanziari convenzionati con il Fondo. In questa pagina del sito web del Ministero, le imprese potranno trovare tutte le informazioni necessarie ad individuare i soggetti specifici a cui rivolgersi per ottenere un prestito garantito dal Fondo di garanzia per le PMI.

Sono presenti, separatamente, gli elenchi di:

  • Banche, confidi e altri intermediari convenzionati con il Fondo di garanzia
  • Soggetti finanziatori di operazioni di microcredito
  • Soggetti garanti autorizzati ai sensi della parte XIV delle Disposizioni operative aggiornato al Consiglio di gestione del 27 novembre 2020

Scritto da Matteo Pizzinato

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Isotta è Content Marketing Specialist in Factorial ed è appassionata di comunicazione, copywriting, social media e HR. Ama la natura, viaggiare e giocare a pallavolo.

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