Cos’è il credito d’imposta e in che modo può aiutarti a far crescere la tua azienda?
Ad oggi, quando si parla di innovazione e aumento della produttività all’interno della propria impresa, spesso si sente discutere del credito d’imposta.
Questa agevolazione fiscale è stata introdotta ormai da diversi anni da parte del Governo e tuttora contribuisce a sostenere aziende che vogliono digitalizzare i propri processi, accrescere la propria produttività e risparmiare sui propri costi.
Ma come funziona esattamente il credito d’imposta e come ottenerlo nel 2023?
In questa guida è illustrato tutto ciò che ti serve sapere sul credito d’imposta, come funziona, quali sono i suoi requisiti e ciò di cui la tua impresa ha bisogno per usufruirne nel 2023.
Sommario
- Che cos'è il credito d'imposta
- Come funziona il credito d'imposta
- Come si calcola il credito d'imposta: esempio
- Credito d'imposta e legge di stabilità
- Credito d'imposta e transizione 4.0
- Credito d'imposta e investimenti in beni strumentali
- Investimenti in beni strumentali: tutti i vantaggi
- Investimenti in beni strumentali: a chi si rivolge
- Investimenti in beni strumentali: novità 2023
- Come si accede al credito d'imposta 2023
- Investi in Factorial ed ottieni il credito d'imposta per beni strumentali
- Factorial: gestione delle risorse umane digitalizzata e centralizzata
- ✅ Prova Factorial e digitalizza la gestione di personale, spese e permessi
- Domande frequenti relative al credito d'imposta
Che cos'è il credito d'imposta
Il credito d’imposta è una forma di agevolazione fiscale prevista dal sistema tributario italiano, che consente alle imprese di detrarre parte delle imposte che devono destinare allo Stato.
Nello specifico, questa misura permette di detrarre dall’imposta sul reddito un importo pari a una data percentuale delle spese sostenute per alcune attività ritenute strategiche (tra poco vedremo quali).
Il credito d’imposta nasce come strumento per incentivare la crescita economica e la competitività delle imprese italiane attraverso il sostegno di investimenti e la promozione dell’innovazione tecnologica.
Non a caso, il credito d’imposta può essere riconosciuto per diverse tipologie di spese come quelle per la ricerca e lo sviluppo, la formazione professionale, gli investimenti in beni strumentali, e molte altre con finalità di tipo economico e sociale.
Ma come funziona nello specifico il credito d’imposta e come ottenerlo per favorire la crescita e l’innovazione della propria azienda?
Ecco la risposta:
Come funziona il credito d'imposta
Il credito d’imposta funziona a tutti gli effetti come una detrazione fiscale.
Nello specifico, esso permette alle imprese di recuperare parte delle spese sostenute per alcune attività ritenute strategiche per il proprio sviluppo.
In particolare, il credito d’imposta può essere previsto per spese nelle seguenti categorie:
- Ricerca e sviluppo, come per attività di ricerca e sviluppo tecnologico, innovazione e sperimentazione di nuovi prodotti o servizi;
- Formazione dei dipendenti, con l’obiettivo di migliorare le competenze e le qualifiche dei lavoratori;
- Investimenti in beni strumentali, quali macchinari, attrezzature e altri strumenti per la produzione di prodotti e servizi (vedremo meglio quali tra poco);
- Sostenibilità ambientale, per tecnologie e soluzioni a basso impatto ambientale, come ad esempio per il miglioramento dell’efficienza energetica, la riduzione delle emissioni inquinanti e il riciclo dei rifiuti;
- Occupazione giovanile, per le imprese che assumono giovani lavoratori, al fine di favorire il loro inserimento nel mondo del lavoro;
- Export, ovvero per le imprese che effettuano attività di esportazione di beni e servizi, con l’obiettivo di sostenere il loro sviluppo all’interno dei mercati esteri.
Per usufruire del credito d’imposta l’impresa deve documentare adeguatamente tutte le spese per le quali esso è previsto.
L’agevolazione viene dunque riconosciuta automaticamente in sede di dichiarazione dei redditi e può essere utilizzata per ridurre l’imposta dovuta allo Stato.
Va segnalato infine che la percentuale dei costi detraibili è ampiamente variabile e dipende in base alla tipologia specifica di spesa sostenuta.
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Come si calcola il credito d'imposta: esempio
Per capire come si calcola il credito d’imposta, possiamo prendere in considerazione un esempio pratico.
Supponiamo che un’impresa abbia investito 100.000 euro in un’attività per cui, nel corso dell’anno 2023, la percentuale di costi detraibili ammonta al 20%.
In questo caso, l’impresa avrà diritto ad un credito d’imposta pari a 20.000 euro, ovvero il 20% della somma investita.
Sarà dunque possibile scalare questo importo dai debiti che l’impresa ha nei confronti dell’erario, direttamente in sede di dichiarazione dei redditi.
Nell’ipotesi in cui in cui l’importo del credito d’imposta superi l’ammontare dei debiti fiscali, l’impresa potrà invece utilizzare il credito residuo per compensare le proprie imposte nei periodi successivi.
Credito d'imposta e legge di stabilità
Il credito d’imposta è regolato dallo Stato attraverso la Legge di Stabilità.
Questa misura viene promulgata ogni volta a fine anno e include importanti provvedimenti che disciplinano:
- L’importo massimo accessibile tramite credito d’imposta;
- Le spese per cui il credito d’imposta è previsto;
- Le percentuali di costi detraibili tramite credito d’imposta per ogni singola spesa;
- Le condizioni per accedere al credito d’imposta.
Poiché la Legge di Stabilità può modificare sensibilmente i costi detraibili e i requisiti per accedere al credito d’imposta, è importante verificare con precisione che le spese che si intende detrarre rientrino tra quelle previste da questo provvedimento.
Credito d'imposta e transizione 4.0
Per favorire la digitalizzazione delle imprese, il Governo Italiano ha messo a punto delle misure specifiche, conosciute come Piano Nazionale Transizione 4.0.
Noto semplicemente come Transizione 4.0, questo provvedimento mira a incentivare l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione attraverso l’erogazione di crediti d’imposta.
In particolare, il Piano Nazionale Transizione 4.0 si sostituisce a un precedente provvedimento, detto Industria 4.0.
Le principali differenze e novità introdotte da Transizione 4.0 rispetto al suo predecessore è proprio l’uso dei crediti d’imposta, diversamente rispetto al piano precedente, che sfruttava misure di iperammortamento.
In breve, l’iperammortamento consentiva di detrarre dal reddito imponibile delle imprese un costo maggiore di quello delle spese sostenute, con percentuali fino a oltre il doppio dei costi originali.
In ogni caso, le misure di cui tenere conto nel 2023 sono quelle introdotte dal Piano Nazionale Transizione 4.0, mentre quelle di Industria 4.0 sono da considerarsi come datate.
Credito d'imposta e investimenti in beni strumentali
Il credito d’imposta si applica anche agli investimenti in beni strumentali.
Ma quali sono nello specifico i beni strumentali?
Ebbene, questo termine indica macchinari, attrezzature, software e hardware che l’azienda utilizza per produrre o gestire i propri beni o servizi.
In genere, i beni strumentali hanno una durata di vita utile superiore a un anno e sono necessari per svolgere l’attività dell’impresa.
Si tratta dunque a tutti gli effetti di beni fondamentali, poiché permettono alle imprese di sostenere la propria produzione in maniera stabile e duratura nel tempo.
Ad esempio, nell’industria manifatturiera, un bene strumentale può essere una macchina per la lavorazione dei metalli o una stampante 3D.
Nel settore dei trasporti, invece, possono essere considerati beni strumentali camion, autovetture, navi o persino aerei.
Sfruttando il credito d’imposta, le imprese italiane possono detrarre imposte grazie all’acquisto di beni strumentali, acquisendo così con più facilità nuove tecnologie per migliorare la propria produttività e competitività.
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Investimenti in beni strumentali: tutti i vantaggi
Investire in beni strumentali è una scelta strategica per le imprese.
Difatti, come abbiamo visto, un bene strumentale è un dispositivo che può incidere notevolmente sulla vita di un’azienda, impattando positivamente su fattori come la qualità del prodotto e i costi di produzione.
Ma non solo.
Il più grande vantaggio dei beni strumentali è che costituiscono un investimento redditizio e duraturo nel tempo, da cui le imprese possono trarre vantaggio anche per periodi di diversi anni.
Ecco però elencati, nello specifico, i più grandi vantaggi dell’investire in beni strumentali:
- Aumento della produttività
L’acquisto di beni strumentali può aiutare a migliorare l’efficienza produttiva dell’azienda, permettendo di produrre più beni o servizi in meno tempo.
Questo significa vantaggi di natura esponenziale, con un aumento della produzione che va a pari passo con la riduzione delle ore di lavoro richieste. - Miglioramento della qualità
L’utilizzo di macchinari o attrezzature avanzati può contribuire a migliorare la qualità dei prodotti o servizi offerti dall’azienda, limitando al contempo gli errori e le imprecisioni. - Riduzione dei costi
L’investimento in beni strumentali può portare ad una riduzione dei costi operativi dell’azienda, ad esempio riducendo i tempi di produzione o i costi di manutenzione. - Vantaggio competitivo
L’acquisto di beni strumentali all’avanguardia può fornire all’azienda un vantaggio competitivo sul mercato.
Difatti, grazie ai beni strumentali l’impresa può produrre beni o servizi di alta qualità in modo più efficiente rispetto ai concorrenti.
Questo le consente inoltre di concentrare le proprie risorse su altri aspetti della propria gestione, permettendole di ottenere così un ulteriore vantaggio sui propri competitors. - Miglioramento delle condizioni di lavoro
L’utilizzo di attrezzature più avanzate può migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti, ad esempio limitando i rischi per la sicurezza o riducendo la fatica fisica e psicologica. - Maggiore flessibilità
L’investimento in beni strumentali può aumentare la flessibilità dell’azienda, permettendo così di produrre diversi tipi di beni o servizi in modo più efficiente. - Benefici fiscali
Come abbiamo visto sinora, l’acquisto di beni strumentali permette di accedere a vantaggi fiscali, come il credito d’imposta.
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Investimenti in beni strumentali: a chi si rivolge
Il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali si rivolge a qualsiasi tipo di impresa, purché residente nel territorio italiano.
Al rispetto delle condizioni previste, difatti, lo Stato non impone limiti per l’accesso al credito d’imposta che abbiano a che fare con natura giuridica, settore economico, dimensione, o regime contabile dell’impresa considerata.
Tutte le aziende – di qualsiasi dimensione, dalle micro alle grandi imprese – possono dunque accedere al credito d’imposta.
In particolare, le piccole e medie imprese (PMI) sono quelle che possono trarre maggiori vantaggi da questa misura, poiché possono beneficiare di una maggiore agevolazione fiscale rispetto alle grandi aziende.
È importante tuttavia precisare che l’accesso al credito d’imposta è soggetto a determinati requisiti, tra cui l’essere in regola con gli obblighi fiscali e previdenziali e il rispetto dei limiti di spesa previsti per ciascuna tipologia di investimento.
Alcune categorie di imprese sono infine escluse dall’agevolazione del credito d’imposta, come le imprese in stato di fallimento o in liquidazione volontaria.
Investimenti in beni strumentali: novità 2023
Le principali novità riguardanti il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nel 2023 riguardano le percentuali di costi detraibili per ciascuna categoria di spesa.
Difatti, quest’anno ha visto la variazione di diverse detrazioni a disposizione delle imprese.
Ecco, nello specifico, le percentuali di detrazione accessibili tramite credito d’imposta nel 2023 per gli investimenti in beni strumentali, così come indicate sul sito del MISE:
- Beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati
Percentuali per il periodo di 2023-2025:- 20% dei costi per investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 10% dei costi per investimenti al di sopra dei 2,5 milioni di euro, fino al limite di costi complessivamente ammissibili di 10 milioni di euro;
- 5% dei costi per investimenti dai 10 milioni di euro, fino al limite di costi complessivamente ammissibili di 20 milioni di euro;
- 5% dei costi per investimenti dai 10 milioni e fino al limite massimo di 50 milioni di euro per gli investimenti inclusi nel PNRR, diretti a obiettivi di transizione individuati con decreto del MISE.
- Beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati
Per il solo anno 2023, il MISE ha introdotto una percentuale del 20% dei costi, fino a un limite massimo di costi ammissibili pari di 1 milione di euro.
Come si accede al credito d'imposta 2023
Ci sono diversi criteri e requisiti che le imprese devono rispettare per accedere al credito d’imposta nel 2023.
Per i beni strumentali tecnologicamente avanzati – sia materiali che immateriali – le aziende devono produrre uno tra i seguenti documenti:
- Una perizia tecnica, rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritto nel relativo albo;
- Un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato.
In entrambi i casi, la documentazione deve attestare che i beni strumentali rientrino tra quelli previsti dalle normative e che siano interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.
Esiste tuttavia un’eccezione alla regola.
Difatti, per i beni strumentali di costo inferiore ai 300.000 euro, le imprese possono presentare solamente una dichiarazione resa da un legale rappresentante.
Investi in Factorial ed ottieni il credito d'imposta per beni strumentali
Investire in beni strumentali è una mossa strategica, che può impattare sulla propria impresa con risultati concreti e duraturi nel tempo.
In particolare, fra i beni strumentali più efficaci a innovare e accrescere la propria impresa rientrano i software, come ad esempio i software gestionali.
Un software gestionale difatti può semplificare di molto la vita di un’azienda, riducendo gli ostacoli nella comunicazione con il team, limitando la disorganizzazione, e aumentando la produttività dell’intera impresa.
Ed è proprio qui che entra in gioco Factorial.
Factorial è un software per la gestione delle risorse umane scelto da PMI e grandi aziende per aumentare la propria produttività, digitalizzare i processi e ridurre a zero gli intoppi a livello organizzativo.
Investendo in Factorial sarà possibile ottenere un doppio vantaggio, grazie all’accesso al credito d’imposta per beni strumentali, previsto per questo tipo di spesa.
Ma in che modo Factorial ti permette di risparmiare tempo, denaro, e accedere a benefici come digitalizzazione dei processi e controllo delle spese aziendali?
Ecco illustrata la risposta:
Factorial: gestione delle risorse umane digitalizzata e centralizzata
I benefici che Factorial mette a disposizione lo rendono il software perfetto per le imprese che vogliono accrescere la propria produttività e digitalizzare i propri processi.
Ma ecco nello specifico alcuni dei modi in cui Factorial può aiutarti a far crescere la tua impresa:
- Semplificare la gestione delle risorse umane digitalizzando richieste di turni, permessi e ferie;
- Migliorare la comunicazione tra i membri del team;
- Valutare e accrescere le performance dei dipendenti;
- Aiutarti a tenere sott’occhio in maniera dettagliata le tue spese;
- Semplificare il processo di recruiting di nuovi talenti rendendolo facile e intuitivo.
Tutto questo è reso possibile da alcune funzioni chiave di Factorial, come ad esempio:
- Gestione semplificata di buste paga, ferie e permessi, grazie a un’interfaccia pratica e intuitiva;
- Controllo efficace dei turni di lavoro, con politiche personalizzate e create su misura per ciascun dipendente;
- Valutazione e aumento della performance di ciascun lavoratore, per mantenere il tuo team motivato, ambizioso e produttivo;
- Controllo a 360° gradi delle spese aziendali, per garantire trasparenza tra dipendenti e impresa, verificare entrate e uscite in tempo reale e controllare le spese in maniera flessibile.
Questi vantaggi e molti altri ancora rendono Factorial la scelta perfetta per le imprese che vogliono digitalizzare e semplificare la gestione dei propri dipendenti.
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Domande frequenti relative al credito d'imposta
Cos’è il credito d’imposta?
Il credito d’imposta è una forma di agevolazione fiscale prevista dal sistema tributario italiano, che consente alle imprese di detrarre parte delle imposte che devono destinare allo Stato.
Chi ha diritto al credito d’imposta?
Hanno diritto al credito d’imposta tutte le imprese residenti in Italia, incluse le organizzazioni stabili di soggetti non residenti.
Come viene rimborsato il credito d’imposta?
Il credito d’imposta viene rimborsato al netto della parte di credito già utilizzata o che si intende utilizzare in compensazione.
Quando si ottiene il credito d’imposta?
Il credito d’imposta è riconosciuto agli investimenti effettuati fino al 20 novembre 2023.