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Congedo parentale per il padre 2024: che cos’è, quanto dura e come gestirlo in azienda

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6 minuti di lettura

Cos’è il congedo parentale per il padre? Come funziona per i dipendenti e quali novità sono state introdotte nel 2024?

Il congedo di paternità per il padre permette a tutti i neo o prossimi papà di assentarsi dal lavoro per alcuni giorni. 

Il legislatore l’ha introdotto con l’obiettivo di dare anche al padre la possibilità di stare vicino al bambino nei primi giorni dopo la nascita e di far sentire la sua vicinanza alla mamma del prossimo nascituro. 

La sua funzione è sia quella di arrivare a una più equa ripartizione delle responsabilità genitoriali, sia quella di facilitare e garantire un primo e importante legame anche tra il padre e il figlio.

In questo articolo risponderemo ad ogni dubbio, definendo nel dettaglio cos’è il congedo parentale per il padre, come funziona, quanto dura e arrivando a capire come gestire al meglio le richieste di assenza e di indennizzo in azienda. 

Inoltre, scopriremo come un software HR sia in grado di semplificare di gran lunga la gestione dei processi di richiesta e approvazione dei congedi e in generale di tutte le tipologie di assenza. 

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Che cos’è il congedo parentale per il padre

Sul congedo parentale o congedo di paternità, bisogna subito fare alcune distinzioni. Esistono infatti due tipologie distinte di congedi.

Il primo è il congedo di paternità obbligatorio per il padre, del quale troviamo riferimento nel D.Lgs. 151/2001 all’articolo 27 bis. Questo è un congedo, come detto, obbligatorio della durata di 10 giorni e rivolto solo al padre del neonato. 

Può essere richiesto, anche in maniera frazionata, a partire dai due mesi dalla nascita presunta del bambino e fino ai 5 mesi successivi alla nascita. Possono usufruirne sia i lavoratori privati che quelli pubblici, anche per bambini adottivi o in affidamento.

Il congedo obbligatorio per il padre, non va confuso con il congedo facoltativo. In questo caso il congedo può spettare sia al papà sia alla mamma e si applica anche a lavoratori dipendenti o pubblici. 

Si tratta di un periodo di astensione facoltativa dal lavoro che può essere richiesto, in linea generale, fino al compimento del 12° anno di vita del bambino.

Pertanto, quando si parla di permesso parentale per il padre, è bene, come prima cosa, distinguere tra il congedo obbligatorio e il facoltativo. Si tratta di due congedi ben distinti, i quali differiscono per durata e indennità prevista.

Quanto dura il congedo di paternità 

Il congedo di paternità obbligatorio ha una durata di 10 giorni. È possibile farne richiesta utilizzando i servizi telematici messi a disposizione dall’INPS.

Più in dettaglio, il lavoratore può farne richiesta a partire dai due mesi antecedenti alla presunta nascita del bambino e continuare a richiederlo fino al compimento dei cinque mesi del neonato. 

Il congedo di paternità obbligatorio può anche essere richiesto in concomitanza con il congedo di maternità.

È importante evidenziare che il padre può anche fruire del congedo di paternità frazionato a giorni, ma non a ore, decidendo così con maggiore libertà quando stare più vicino alla famiglia. 

Anche nel doloroso caso di morte perinatale del figlio, il lavoratore non perde il diritto al congedo.

Inoltre, i 10 giorni di congedo parentale obbligatorio vengono raddoppiati (20) in caso di parto multiplo. 

Infine, la legge ha stabilito che non vi è incompatibilità tra il congedo parentale obbligatorio e il congedo parentale alternativo (o facoltativo): l’importante è che la fruizione di questi non avvenga negli stessi giorni.

Come funziona il congedo di paternità 

Vediamo ora come funziona nella pratica il congedo di paternità. Come già detto, il prerequisito per usufruirne è che il padre sia titolare di un rapporto di lavoro dipendente. 

Data questa condizione, il lavoratore è tenuto a comunicare all’azienda il periodo (o i periodi) in cui intende fruire del periodo obbligatorio di astensione dal lavoro.

La legge prevede che il lavoratore faccia richiesta di congedo di paternità con almeno cinque giorni di anticipo, così che l’azienda possa riorganizzare i turni di lavoro, i compiti e le mansioni da svolgere. 

Se il lavoratore desidera godere del congedo proprio nei giorni della nascita del bambino, può fare richiesta basandosi sulla presunta data del parto. 

La richiesta deve quindi pervenire prima al datore in forma scritta, ed è ammessa la comunicazione via piattaforme HR per la gestione delle ferie dei dipendenti

Successivamente, se è previsto che sia l’INPS a pagare l’indennizzo direttamente al lavoratore, allora bisogna anche presentare la domanda all’ente. Questa può essere presentata mediante  

  • I servizi telematici dell’INPS 
  • Contattando l’ente al numero verde 
  • Affidandosi ad un patronato 

Per quanto concerne la retribuzione, il congedo di paternità obbligatorio prevede un’indennità giornaliera totale, pari al 100% della retribuzione normalmente spettante al lavoratore. Si precisa che bisogna computare e quindi retribuire solo le sole giornate lavorative.

In ultimo, ma non per ordine d’importanza, è bene evidenziare che lo Stato Italiano dà grande importanza al tema della conciliazione vita-lavoro, ed è in tale contesto che si collocano le pesanti sanzioni introdotte e stabilite dal D.Lgs. 30 giugno 2022 n. 105, cui rischia di incorrere il datore che impedisce al genitore di usufruire dei congedi. 

Le sanzioni, a seconda della gravità dell’evento, prevedono una sanzione amministrativa da 516,00 € a 2.582,00 €

Novità 2024 sul congedo parentale per il padre 

La buona notizia sul permesso parentale per il padre è che anche per il 2024 tutte le regole in vigore e finora riportate, restano valide. 

Il genitore ha quindi l’obbligo di astenersi dal lavoro in maniera continuata o frazionata per un totale di 10 giorni interamente retribuiti.

Inoltre, dal mese di agosto 2022, i 10 giorni previsti diventano 20 in caso di parto plurimo, e anche questa novità risulta confermata per tutto il 2024.

Concedere 10 giorni retribuiti al padre è stata una novità stabilita dalla direttiva UE 2019/1158, e prontamente accolta dall’Italia che si è dimostrata particolarmente attenta nel garantire strumenti adeguati a sostegno della genitorialità.

Tuttavia, se nessuna sostanziale novità è stata introdotta sul congedo parentale per i papà, l’ultima legge di bilancio ha introdotto novità sul congedo parentale facoltativo.

Il congedo, come accennato in precedenza, può essere richiesto da entrambi i genitori per prendersi cura del bambino fino al compimento del quindicesimo anno di vita.

In merito, è stato previsto per il 2024 un mese in più di congedo, portando quindi a 2 i mesi richiedibili dal padre o dalla madre, a condizione che il mese aggiuntivo sia fruito entro il compimento del sesto anno di vita del bambino o della bambina. 

Inoltre, è stata aumentata l’indennità prevista, che passa ora dal 30% all’80% del totale della retribuzione.

Come gestire il congedo parentale in azienda

Come abbiamo visto, esistono diverse tipologie di congedi parentali. La maternità è sicuramente il congedo più conosciuto, ma pian piano inizia ad assumere sempre più importanza anche il congedo parentale per i papà. 

Inoltre, sono previsti anche strumenti che permettono ai genitori di assentarsi facoltativamente dal lavoro per prendersi maggior cura dei figli.

Chiaramente, questi congedi vanno ad aggiungersi ad altre tipologie di assenze, tra cui le ferie, i congedi per malattia, i permessi per eventi familiari, e altri ancora. 

Tutti questi permessi sono diversi. Variano sia per i giorni che possono essere concessi, sia per l’indennizzo da corrispondere al lavoratore. 

Ecco perché, sia per una miglior gestione del tempo in azienda, sia per conteggiare e tenere sempre traccia di tutte le tipologie di assenze dei lavoratori, diventa fondamentale affidarsi a piattaforme e app HR per la gestione di ferie e permessi

Questi gestionali hanno proprio l’obiettivo di semplificare, automatizzare e snellire le attività di richiesta e calcolo di ferie, congedi e permessi, trasformando una tediosa procedura manuale in un efficiente processo digitale.

Tra i diversi gestionali HR presenti, ti consigliamo di provare Factorial: il software HR che valorizza il tuo tempo. 

Nell’ambito di una gestione ottimale di ferie e permessi, Factorial è pronto a portare una vera e propria rivoluzione in azienda, e soprattutto a farti risparmiare oltre 30 ore al mese che probabilmente oggi lavoratori e responsabili HR perdono nell’organizzare le varie richieste.

Grazie al software per la gestione di ferie e permessi di Factorial potrai approvare le richieste di congedo, maternità e ferie in pochi click da un’unica piattaforma, creare diverse tipologie di assenza e permettere così ai dipendenti di scegliere rapidamente l’opzione a loro più congeniale. 

In più, il software calcola in automatico i giorni di ferie e congedo richiesti da ogni singolo lavoratore, semplificando enormemente il lavoro quotidiano e aiutandoti a elaborare le buste paga in modo molto più rapido.

E non è tutto, Factorial è molto di più di un semplice software per la gestione di ferie e permessi. 

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