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Bonus benzina: a chi spetta e come funziona per le aziende

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8 minuti di lettura

Hai letto del bonus benzina fino a 200 euro? Non hai ancora capito come funziona e a chi spetta? In questo articolo fughiamo tutti i dubbi su questa misura. 

Il bonus benzina, o bonus carburante, è un benefit aggiuntivo che puoi mettere a disposizione dei tuoi dipendenti. I continui aumenti del prezzo della benzina, infatti, stanno creando non pochi disagi ai lavoratori e di conseguenza alle famiglie italiane. 

Lo Stato ha quindi deciso di erogare un bonus di 200 euro, esente da imposte, riservato ai dipendenti (e non solo) di aziende private. 

Puoi quindi offrire un benefit aziendale in più ai tuoi dipendenti che sicuramente saranno contenti di ricevere. Il bonus si aggiunge alle altre misure introdotte dal Governo, come il bonus famiglia, riservato ai redditi inferiori a 35.000 euro annui.


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Bonus benzina 200 euro a chi spetta

Il bonus benzina o bonus carburante è una delle misure contenute nel Decreto Legge 21/2022. Si tratta di uno dei diversi provvedimenti pensati per limitare il caro prezzi causato dalla crisi in Ucraina.  

Nella fattispecie il bonus benzina fino a 200 euro spetta solo ai dipendenti privati e ai datori di lavoro, risultano quindi inclusi tutti coloro appartenenti al settore privato ma sono esclusi i lavoratori del settore pubblico. 

Il bonus spetta anche ad apprendisti, lavoratori part-time, in smart work, coloro con contratto di somministrazione e in generale tutti i lavoratori impiegati negli studi professionali o in attività non commerciali. Per attività non commerciali s’intende gli enti operanti nel Terzo Settore: associazioni di volontariato, organizzazioni culturali e sociali.  

Non è stata fissata alcuna soglia ISEE da rispettare. Il bonus però non spetta invece a: 

  • Lavoratori con contratto di collaborazione (Co.Co.Co.)
  • Amministratori 
  • Lavoratori autonomi 
  • Lavoratori occasionali
  • Tirocinanti 

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Bonus benzina 200 euro: come funziona? 

Il primo aspetto da tenere a mente è che spetta a te decidere se erogare o meno il voucher o bonus carburante. L’adesione alla misura è quindi volontaria. Puoi inoltre decidere se erogare un singolo buono da 200 euro oppure d’importo inferiore. 

L’importante è concedere il bonus entro il 12 gennaio 2023 data ultima per la presentazione della domanda. Dal canto suo il dipendente può invece fruire dell’incentivo anche successivamente al 12 gennaio 2023. 

Il consiglio è di confrontarsi con i dipendenti riguardo come gestire l’incentivo, oppure contattare il proprio sindacato di riferimento. Il dipendente che riceve il buono non deve pagare né tasse né versare alcun contributo, la spesa non concorre alla formazione del reddito ma viene accorpata ai costi aziendali. Come datore potrai poi far rientrare il bonus tra gli oneri deducibili. 

Bonus benzina 200 euro come richiederlo?

Passando agli aspetti pratici il bonus benzina non viene quindi concesso dallo Stato direttamente al dipendente, ma come datore hai la facoltà di erogare quello che, a tutti gli effetti, è un fringe benefit. Si tratta quindi di un bonus di tipo accessorio che puoi erogare una volta sola. 

Il dipendente non deve quindi presentare alcuna domanda. Il bonus comparirà sulla busta paga (cedolino) in maniera automatica e nell’importo derivante dagli accordi stipulati con il sindacato e con i lavoratori. 

Puoi concedere il bonus o elargendo buoni benzina oppure facendo ricadere l’incentivo tra i fringe benefit spendibili dal dipendente. 

Alla luce di quanto riportato finora ne consegue che non hai alcun obbligo di concedere il bonus, né tanto meno il dipendente ha il diritto di richiederlo nonostante abbia i requisiti. Non esistono piattaforme né modelli preimpostati da compilare.

👉 Leggi l’articolo “Bonus in busta paga: tutto quello che c’è da sapere per i dipendenti”.

Bonus benzina da 200 €: vantaggi fiscali e cosa considerare 

È bene considerare tutti gli aspetti fiscali prima di decidere se concedere o meno il bonus benzina. Come previsto da D.L. 21/2022 hai la facoltà di erogare il bonus carburante fino a un massimo di 200 euro per ogni dipendente. 

Qualora si opti per l’erogazione del bonus sotto forma di fringe benefit allora, dal punto di vista fiscale l’importo (200 euro) si aggiunge alla soglia di 258,23 euro, l’importo cioè massimo erogabile come incentivo per i dipendenti esente IRPEF. Di conseguenza il totale dei fringe benefit esenti dalla tassazione per il 2022 sale a 458,23 euro. 

In un’ottica di riduzione dei costi aziendali il suddetto aumento della soglia rappresenta un vantaggio non da poco soprattutto se la tua azienda conta molti dipendenti. 

Per fare un esempio, superare la soglia di 258,23 erogando 200 euro in bonus benzina (o qualsiasi benefit) senza alcun bonus previsto dallo Stato implica che i 200 euro non arrivino netti sulla busta paga del dipendente. All’importo, infatti, bisogna applicare l’aliquota marginale IRPEF e i contributi previdenziali INPS

Supponiamo l’aliquota è del 35% e aggiungiamo il 9,19% di contributi INPS, il risultato è che il dipendente beneficia di circa 115 euro di bonus benzina nonostante i 200 erogati. A questo aspetto si aggiunge che, come datore, poiché sei sostituto d’imposta erogare il bonus senza incentivi porterebbe a un aumento complessivo del costo per dipendente. 

👉 Scopri di più sui contributi figurativi.

Bonus benzina 200 euro aziende: tutte le criticità 

Il bonus benzina è una misura introdotta di recente e con una certa fretta proprio per far fronte agli attuali rincari sul prezzo del carburante. Probabilmente proprio il carattere d’urgenza ha portato al non chiarire numerosi aspetti: dalla platea dei possibili beneficiari, fino alle modalità di erogazione del bonus o voucher. 

Le ultime novità sono contenute nella legge 51/2022, in parte risolvono i dubbi e le criticità sollevate dai datori e dai lavoratori stessi. Quali sono quindi le ultime modifiche apportate? 

Da aziende private a datori di lavoro privati

Il testo originario indicava come soggetti erogatori del bonus benzina 200€ le sole aziende private. 

Tuttavia, tale locuzione escludeva tutti coloro non titolari di azienda. Quest’ultima infatti come riportato dall’articolo 2555 del Codice Civile è: “Il complesso di beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa”. 

Successivamente la locuzione è stata modificata in “datori di lavoro privati”, includendo così anche studi privati (avvocati, dentisti, commercialisti…) e il Terzo Settore (cooperative sociali, associazioni, fondazioni…) 

Nessuna modifica riguarda invece la PA. I lavoratori della Pubblica Amministrazione restano esclusi dalla possibilità di ottenere il bonus. Restano esclusi altresì tutti i liberi professionisti e coloro iscritti alla gestione separata artigiani e commercianti. 

Obblighi e facoltà del datore di lavoro 

Come evidenziato in precedenza sei libero di scegliere se erogare o meno il bonus benzina da 200 euro. Puoi decidere anche di concederlo solo ad alcuni lavoratori, ad esempio coloro che più utilizzano l’auto ed escluderne altri. 

Inoltre, puoi concedere importi diversi – ad esempio dare un bonus più elevato ai dipendenti con uno stipendio più basso ed escludere i lavoratori quadri. 

Buoni carburante o bonus carburante? 

Gli addetti alla preparazione delle buste paga in azienda potrebbero trovare non poche difficoltà nel riportare correttamente la natura del bonus nella busta paga dei lavoratori. 

L’importo erogato infatti dev’essere riportato nel LUL (Libro Unico del Lavoro), tuttavia bisogna avere cura d’inserire la dicitura “bonus carburante” evitando di accorpare l’importo ai rimborsi erogati sotto forma di buoni carburante e disciplinati dalla legge 917/1986. Il punto è rilevante perché sbagliare la dicitura può portare a non fruire dell’esenzione contributiva 

bonus benzina 200 euro

Richiedere più bonus benzina 

Un altro punto che lecitamente sta creando non pochi dubbi ai lavoratori riguarda la possibilità di richiedere più bonus benzina. Sul punto bisogna specificare che non esiste alcun riferimento esplicito. Pertanto, un lavoratore con più rapporti di lavoro in essere potrebbe, in linea teorica, fruire di più bonus. Non è da escludersi tuttavia che future circolari chiariranno la questione. 

Attenzione al CCNL in essere 

Prima di ufficializzare la possibilità di accedere al bonus carburanti dovrai verificare il CCNL utilizzato, poiché il contratto in essere potrebbe precludere la possibilità di accedere allo sgravio fiscale. Ad esempio il CCNL siglato da Federmeccanica prevede 200 euro annui di benefit invalidando quindi il limite dei 258,23 euro

Bonus carburante e licenziamento o dimissioni

Infine, cosa succede ai lavoratori licenziati o che si sono dimessi? Rientrano anche loro tra i possibili beneficiari? Anche su questo punto non ci sono ancora precisazioni. Il buon senso lascia pensare che questi lavoratori non siano tenuti a ricevere il bonus benzina. 

Dovresti concedere il Bonus benzina da €200?

Da inizio 2022 la benzina è aumentata di circa il 10% e il diesel di circa il 15%. Nonostante il taglio delle accise, al momento, nessuno è in grado di stabilire quando e se il prezzo del carburante calerà. 

Questo scenario ha portato il Governo italiano a introdurre il bonus benzina da 200 euro. Si tratta di un sussidio che però non è detto che i lavoratori effettivamente riceveranno in busta paga, dato che, come datore, puoi decidere di non concedere. 

A questo punto potresti chiederti se è il caso o meno di aumentare i costi aziendali concedendo ai lavoratori il bonus oppure se è meglio concentrarsi su altre forme di welfare aziendale

La scelta dipende da molteplici fattori. In primo luogo, ti invitiamo a considerare quanti lavoratori pendolari hai in azienda e quanti di loro utilizzano l’auto per recarsi al lavoro. Se ad esempio, garantisci ai dipendenti la possibilità di lavorare da remoto e ti fai carico delle spese per i trasporti pubblici, allora potresti pensare di non farti carico anche del bonus benzina. 

Come procedere quindi? Quali aspetti considerare? 

Confrontati con i lavoratori 

Il dialogo con i dipendenti in azienda è basilare. Confrontarsi sulle questioni che riguardano la vita lavorativa aiuta a trovare soluzione ai problemi di varia natura sia interni all’azienda sia, come in questo caso, scaturiti da cause esogene. 

Dal confronto potrebbe emergere ad esempio che i dipendenti desiderano altre tipologie di benefit dimostrandosi così poco interessati a ricevere il bonus carburante. 

Pensa a lungo termine 

É evidente che il bonus benzina è una misura tampone che certo non risolve il problema alla radice. Potresti pensare in tal senso di realizzare un piano di sostenibilità aziendale adottando politiche green, pensate quindi a ridurre gli sprechi, le emissioni e che portino un cambio culturale in azienda tale da spingere i lavoratori a non utilizzare l’auto per recarsi al lavoro. 

In fondo il PNRR promuove la mobilità sostenibile, forse, le risorse potrebbero essere impiegate per incentivare nuove forme di trasporto che non prevedono l’utilizzo dei combustibili fossili. 

👉 Leggi “Cultura aziendale: cos’è, quali tipi con esempi e dettagli”.

Considera i vantaggi del lavoro ibrido 

In ultimo, adottare forme di lavoro ibrido in azienda può tornare utile anche per fronteggiare eventi come un repentino aumento dei costi del carburante. Introdurre forme di lavoro flessibile potrebbe essere una vera novità accolta con piacere dai dipendenti molto più che un eventuale bonus benzina. 

Se hai ancora dubbi sull’efficacia del lavoro flessibile puoi sempre adottare un approccio graduale, utilizzando software HR e in generale software per l’organizzazione del lavoro da remoto così da gestire al meglio il lavoro e verificare le prestazioni dei dipendenti da remoto.   

Valuta anche altri incentivi 

Oltre ai 200 euro bonus benzina ci sono tanti altri bonus e incentivi che puoi pensare di utilizzare. Il Decreto “Aiuti” infatti prevede i bonus:  

  • Lavoratori dipendenti di 200 euro a determinate condizioni
  • Trasporti di 60 euro per coprire il costo dell’abbonamento ai mezzi pubblici 
  • Psicologici e fino a 600 euro a persona per coprire le spese delle sessioni da uno psicoterapeuta 
  • Verde per interventi straordinari agli edifici 
  • Animali domestici a copertura delle spese veterinarie 

Informare i lavoratori riguardo la possibilità di accedere agli incentivi può essere di grande aiuto per il dipendente che non sempre ha la possibilità e il tempo di seguire tutte le novità introdotte.

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Bonus benzina 200 euro: le conclusioni 

In questo articolo siamo partiti rispondendo alla domanda: “Il bonus benzina 200 euro a chi spetta?” Per poi approfondire aspetti quali: come richiederlo, i vantaggi fiscali e le criticità. 

I tuoi dipendenti non possono che accogliere positivamente l’introduzione di questo incentivo. 200 euro possono non sembrare tanti, ma garantiscono circa 1.000 km di viaggio, sufficienti per coprire circa 50 spostamenti da 20 km ognuno. 

Il nostro invito, in conclusione, è di valutare tutti i pro della misura, di confrontarsi con i dipendenti e cercare per quanto possibile di aiutare coloro che più utilizzano l’auto, garantendo sia il bonus benzina sia cercando di agevolare l’uso di mezzi di trasporto alternativi. 

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Nata a Firenze e laureata in Scienze Politiche (in particolare Comunicazione e Giornalismo) all’Università di Firenze. In Italia ha lavorato come giornalista ed ha collaborato con diversi siti web dedicati al mondo dell’attualità. Adesso vive a Barcellona ed è Content Marketing Specialist in Factorial e si occupa della creazione dei contenuti del mercato italiano. Il suo obiettivo è dare supporto, ispirazione e strumenti per far conoscere il mondo delle Risorse Umane e far crescere la community HR. Ama l’avventura, la natura, viaggiare e giocare a pallavolo.

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