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Gestione del personale

Welfare metalmeccanici 2025: guida per le aziende

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Il welfare metalmeccanici 2025 rappresenta non solo un obbligo contrattuale per le imprese e i lavoratori, ma anche un’opportunità strategica per attrarre e trattenere talenti, migliorare il clima aziendale e ottimizzare il costo del lavoro. Nel 2025, in attesa del rinnovo del CCNL, è fondamentale che le aziende siano aggiornate sugli obblighi e le prassi stabiliti dagli accordi interconfederali.

Welfare metalmeccanici 2025: come funziona

Anche in assenza di un accordo definitivo per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) del settore Metalmeccanico, le aziende che lo applicano devono mantenere attivo l’impegno di fornire il pacchetto annuale di welfare aziendale ai propri dipendenti. Grazie alle regole di prolungamento automatico del contratto precedente, l’obbligo di erogare il valore stabilito (attualmente pari a circa 200 euro a persona) rimane pienamente in vigore.

L’azienda, pertanto, è tenuta a fornire questo importo in beni e servizi a scelta del lavoratore, utilizzando sistemi che assicurino la tracciabilità dell’erogazione. I benefit assegnati, inoltre, possono avere un termine per l’utilizzo. Nella prassi, per quelli riconosciuti nel 2025 si è indicato il 31 maggio 2026 come data entro la quale i lavoratori possono usufruire di quanto riconosciuto loro dal datore di lavoro. 

Infine, è previsto un trattamento fiscale e contributivo agevolato. La maggior parte degli strumenti di welfare è cioè esente da tasse e contributi per il dipendente e l’azienda, a patto che siano erogati in conformità all’art. 51, comma 2, del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR).

Aspetti principali del CCNL metalmeccanici 2025

Nonostante il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per il settore Metalmeccanico sia in una fase di trattativa per il rinnovo, quindi si attendono ancora i testi definitivo, esistono degli obblighi contrattuali che le aziende devono monitorare e rispettare nel corso del 2025, in particolare sul fronte del welfare aziendale. Come accennato, infatti, si tratta delle cosiddette clausole di ultrattività operative. Sono clausole inserite nel contratto collettivo stesso (il vecchio) o previste dagli accordi interconfederali, che stabiliscono che, se il CCNL scade e il nuovo non è ancora stato rinnovato, le norme e le condizioni economiche del vecchio contratto continuano ad essere applicate e rimangono in vigore per i lavoratori.

Il punto più importante da attenzionare è la conferma dell’importo minimo obbligatorio da destinare al welfare pari, per ciascun dipendente, a circa 200 euro pro capite nel 2025. Per l’azienda, questo importo rappresenta un costo certo che deve essere messo a budget e gestito operativamente, a prescindere dai ritardi nella negoziazione del CCNL.

La normativa contrattuale concede comunque una significativa flessibilità nelle modalità con cui le aziende possono adempiere a questo obbligo.Le opzioni di erogazione sono ampie e comprendono:

  • buoni spesa o crediti su piattaforme di welfare dedicate.
  • copertura per servizi sanitari integrativi.
  • rimborsi per spese legate alla famiglia, come asili nido e servizi educativi.
  • buoni carburante (soggetto ai massimali fiscali dedicati).
  • investimenti in formazione e altri servizi sociali.

A tal proposito, l’azienda può optare per la formula del flexible benefit, lasciando al lavoratore la libertà di scelta su come allocare la somma a sua disposizione tra i vari beni e servizi offerti.

Flexible benefit e fringe benefit per i metalmeccanici

Il welfare aziendale è l’insieme di tutti i piani e servizi che un’azienda offre ai propri dipendenti, oltre la normale retribuzione, con l’obiettivo di migliorarne il benessere personale e familiare, la salute e la conciliazione vita-lavoro. Può derivare da un obbligo contrattuale (come i 200 euro previsti dal CCNL Metalmeccanici), da un accordo sindacale interno, o da una scelta volontaria dell’azienda. Il termine 

I fringe benefit (letteralmente “benefici accessori”) sono una sottocategoria del Welfare Aziendale. Si tratta di beni, servizi o valori di cui il lavoratore usufruisce per finalità generiche (o con limiti di utilizzo meno stringenti) e che vengono messi a disposizione dal datore di lavoro. Un esempio classico sono le auto aziendali, gli smartphone, i prestiti ai dipendenti e, soprattutto, i buoni spesa/acquisti generici. Sono disciplinati dall’art. 51, comma 3, del TUIR. Sono totalmente esenti da tasse e contributi solo se il loro valore totale annuo per dipendente non supera la soglia specifica prevista dalla disciplina dei fringe benefit nel 2025.

All’interno del welfare aziendale, i flexible benefit rappresentano la modalità operativa scelta dall’azienda per erogare i benefici a disposizione dei dipendenti. Essi offrono al lavoratore la libertà di scelta su come allocare il proprio credito, consentendogli di selezionare i beni e servizi desiderati all’interno di un paniere predefinito.

Questa flessibilità è fondamentale nel CCNL metalmeccanici, in quanto consente al lavoratore di destinare i 200 euro obbligatori alle sue esigenze prioritarie, che possono essere spesi in servizi specifici (come rimborsi per asili nido, spese per l’istruzione dei figli, previdenza complementare o servizi generici (per esempio utilizzandoli sotto forma di buoni spesa e voucher). 

Vantaggi e opportunità 

L’erogazione di beni e servizi di welfare, sebbene dettata dal CCNL, offre alle aziende metalmeccaniche diverse opportunità. Il primo e più immediato vantaggio è l’efficienza fiscale. A differenza di un aumento salariale equivalente erogato in busta paga, che subisce il pieno impatto del cuneo fiscale e previdenziale, gli strumenti di welfare (se erogati entro le soglie di esenzione previste, in particolare per i fringe benefit) godono di un trattamento agevolato.

Inoltre, in un mercato del lavoro sempre più competitivo, il pacchetto retributivo non si misura più solo in stipendio. I benefit mirati rappresentano un elemento chiave di attrattività e fidelizzazione (retention) del personale. Quando un’azienda offre servizi, come assistenza sanitaria, supporto per l’istruzione dei figli, o facilitazioni per il tempo libero, dimostra una reale attenzione al benessere della persona e alla conciliazione vita-lavoro. Questo non solo aumenta la soddisfazione e la motivazione dei dipendenti, ma li rende anche più disponibili e produttivi. Un lavoratore che si sente supportato nelle sue esigenze personali e familiari è un lavoratore più concentrato e leale all’organizzazione.

Infine, l’uso dei piani di flexible benefit offre una flessibilità gestionale essenziale. L’azienda non è obbligata a imporre un servizio unico per tutti, ma può differenziare l’offerta in base alle reali esigenze dei dipendenti. I 200 euro obbligatori possono diventare il nucleo di un piano di welfare aziendale più ampio e su misura, anche integrando servizi digitali interni.

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Domande frequenti relative a welfare metalmeccanici 2025 

Cos’è il welfare metalmeccanici 2025 e come funziona?

È l’insieme di beni e servizi che il CCNL metalmeccanici prevede come parte della retribuzione differita: nel 2025 le aziende devono mettere a disposizione l’importo contrattuale (indicativamente 200 € pro-capite) sotto forma di flexible benefit o fringe benefit, fruibili secondo le modalità e le scadenze indicate. L’erogazione in forma di welfare gode di particolari agevolazioni fiscali se rientra nei limiti previsti.  

Chi ha diritto al welfare metalmeccanici 2025?

I lavoratori subordinati coperti dal CCNL metalmeccanici (con eventuali specifiche per apprendisti, part-time, somministrati secondo gli accordi). È importante verificare in azienda se accordi integrativi aziendali o territoriali estendano o modulino l’erogazione. I sindacati di categoria e i documenti ufficiali del contratto chiariscono le platee aventi diritto.  

Entro quando le aziende devono erogare il welfare metalmeccanici 2025?

Secondo le informazioni operative diffuse nel 2025 dalle fonti di categoria e dai consulenti del lavoro, le aziende devono mettere a disposizione il valore contrattuale entro il 1° giugno 2025; i lavoratori potranno utilizzare i benefit entro il 31 maggio 2026 (termine pratico riportato dalla prassi). Verificate eventuali proroghe o intese aziendali. 

Quali tipi di beni e servizi possono essere acquistati con il welfare metalmeccanici 2025?

Esempi frequenti: buoni spesa, servizi di cura per l’infanzia, prestazioni sanitarie integrative, contributi per previdenza complementare, buoni per cultura/tempo libero, formazione professionale, rimborsi per trasporto e carburante se previsto, e, in alcuni casi, spese di affitto o interessi sul mutuo prima casa nelle condizioni previste. La lista precisa può variare per piano aziendale e per limiti fiscali.

Consulente del lavoro ed esperta di Fisco, Tasse e Diritto. Laureata in Scienze dell'Amministrazione e dell'Organizzazione presso l'Università di Palermo, dal 2016, mi occupo principalmente di scrittura su temi legati a Previdenza, Economia e Lavoro, con un focus sull'attualità e i temi caldi. La mia curiosità e passione mi spinge al costante aggiornamento e un’analisi approfondita delle dinamiche di cui tratto. Scrivo perché quando lo faccio ho l'impressione di stare al posto giusto nel momento giusto