Cosâè la Legge 104? Come funziona per i lavoratori dipendenti? Quali permessi si possono richiedere e in quali circostanze possono essere negati? Se stai cercando una risposta a queste domande, sei nel posto giusto.
Nella gestione delle risorse umane, HR manager e imprenditori devono avere a cuore la tutela dei propri lavoratori e questo include il riconoscere le esigenze personali e familiari dei propri dipendenti, nonchĂŠ dei loro diritti.
Lo Stato Italiano garantisce una serie di tutele a favore dei lavoratori in situazioni di disabilitĂ o che debbano farsi carico dellâassistenza di un familiare disabile. La Legge 104 va a definire nello specifico i requisiti e le agevolazioni spettanti in ogni singolo caso.
In questo articolo capiremo quindi meglio come funzionano la Legge 104 e i permessi a essa correlati, come richiederli e quali sono i diritti e i doveri per il dipendente e il datore di lavoro.
- Cosâè la Legge 104?
- Legge 104: permessi e agevolazioni
- In cosa consistono i permessi della Legge 104
- Come richiedere i permessi per la Legge 104
- Il datore di lavoro può negare il permesso?
Cosâè la Legge 104?
La Legge 104 è una legge entrata in vigore nel 1992 che viene definita dalla Gazzetta Ufficiale come la legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone diversamente abili. Lo scopo primario della legge è quello di tutelare i diritti delle persone affette da disabilitĂ .
Questa legge, nel corso degli anni ha subito varie modifiche attuate da successive leggi e decreti legislativi. Rimane comunque tuttora il pilastro fondamentale a cui attingere per comprendere i diritti delle persone (e nel nostro specifico caso, dei lavoratori) affette da disabilitĂ .
A chi è rivolta la Legge 104? Ecco come funziona
La Legge 104 è rivolta alle persone affette da disabilitĂ . Con la nuova definizione stabilita dal Decreto Legislativo numero 62/2024 del maggio 2024, il ministero identifica la disabilitĂ come “una duratura compromissione fisica, mentale, intellettiva, del neurosviluppo o sensoriale che, in interazione con barriere di diversa natura, può ostacolare la piena ed effettiva partecipazione nei diversi contesti di vita su base di uguaglianza con gli altri.”
Ă “duratura” quella compromissione “che persiste nel tempo o per la quale è possibile una regressione o attenuazione solo nel lungo periodo“.
La legge tutela non solo le persone affette da disabilitĂ ma anche i cosiddetti âcaregiversâ: i familiari piĂš a stretto contatto che ne possano garantire lâassistenza e il supporto personale e psicologico.
Legge 104: permessi e agevolazioni
Per quanto riguarda la tutela dei lavoratori, la Legge 104 prevede delle agevolazioni lavorative che consistono principalmente in permessi retribuiti INPS.
I permessi della Legge 104 sono rivolti alle persone affette da disabilitĂ , fisiche o psichiche, che abbiano difficoltĂ nel normale svolgimento e nellâintegrazione lavorativa. La legge tutela sia tali lavoratori sia i dipendenti familiari di persone disabili, secondo alcuni parametri.
Chi ha diritto ai permessi?
Nello specifico, lâarticolo 33 (e successive modifiche apportate dalla L. 183/2010 e dal D.lgs. 119/2011) prevede che i permessi in busta paga della Legge 104 spettino a:
- lavoratori disabili in situazione di gravitĂ (articolo 3, comma 3 della legge)
- genitori di figli disabili in situazione di gravitĂ e familiari fino al secondo grado di parentela: coniugi, parte dellâunione civile, conviventi di fatto, parenti o affini
Nel secondo caso, il diritto può essere esteso a parenti ed affini di terzo grado soltanto qualora il âcaregiverâ abbia giĂ compiuto i 65 anni di etĂ o sia affetto da patologie invalidanti.
In cosa consistono i permessi della Legge 104
La legge prevede una distinzione nel diritto al beneficio dei permessi retribuiti in base al soggetto destinatario. Nello specifico, viene effettuata una distinzione fra:
- Fruizione da parte del lavoratore affetto da disabilitĂ grave
- Fruizione da parte del genitore di figli affetti da disabilitĂ grave
- Fruizione da parte dei familiari di persone affette da disabilitĂ grave
Nel caso dei genitori, i permessi della Legge 104 includono anche il prolungamento del congedo parentale.
Il lavoratore con disabilitĂ grave potrĂ beneficiare di:
- riposi orari giornalieri di 1 o 2 ore, in base allâorario lavorativo
- tre giorni mensili di permesso retribuito (anche frazionabili in ore)
Il genitore di figli con disabilitĂ grave di etĂ minore di 3 anni potrĂ beneficiare di:
- tre giorni mensili di permesso retribuito (anche frazionabili in ore)
- prolungamento del congedo parentale, con diritto per tutto il periodo ad un’indennitĂ pari al 30% della retribuzione
Il genitore di figli con disabilitĂ grave di etĂ compresa tra i 3 e i 12 anni potrĂ beneficiare di:
- tre giorni mensili di permesso retribuito (anche frazionabili in ore)
- prolungamento del congedo parentale, con diritto per tutto il periodo ad un’indennitĂ pari al 30% della retribuzione
Il genitore di figli con disabilitĂ grave oltre i 12 anni di etĂ potrĂ beneficiare di:
- tre giorni mensili di permesso retribuito (anche frazionabili in ore)
ll familiare di persona affetta da disabilitĂ grave potrĂ beneficiare di:
- tre giorni mensili di permesso retribuito (anche frazionabili in ore)
Il congedo straordinario della Legge 104
Oltre ai permessi lavorativi, la Legge 104 prevede quello che viene definito congedo straordinario: si tratta di un periodo di assenza dal lavoro retribuita. Spetta ai lavoratori dipendenti che debbano assistere familiari affetti da disabilitĂ grave.
I requisiti per la domanda di congedo straordinario sono vari. Sicuramente è inclusa la convivenza con il familiare disabile. Può essere richiesto per un massimo di 2 anni, anche frazionabili in giorni.
Come richiedere i permessi per la Legge 104
I permessi che riguardano la Legge 104, come abbiamo visto, sono giĂ previsti e ampiamente regolati dall’attuale normativa.
A essere regolato è anche l’intero processo per richiederli. Essendo una prestazione a sostegno del lavoro, la presentazione della domanda per avere accesso ai permessi della Legge 104 va effettuata allâINPS.
La domanda dovrĂ essere presentata per via telematica. Per la presentazione ci sono 3 possibilitĂ :
- attraverso i servizi telematici del portale web dellâINPS, accessibili tramite PIN richiamando il servizio di âInvio Online di Domande di Prestazioni a Sostegno del Redditoâ.
- attraverso un patronato o un CAF
- Telefonicamente, tramite il Contact Center dellâINPS
Al datore di lavoro, invece, andrĂ presentato il numero di protocollo per conoscenza.
Dal momento della presentazione della domanda, verranno effettuati gli opportuni accertamenti in merito alla disabilitĂ del soggetto richiedente e, una volta confermata lâaccettazione della domanda, sarĂ possibile usufruire di tutte le agevolazioni previste.
Una volta ricevuto il diritto di usufruire della Legge 104, i dipendenti potranno usare le ore e i giorni di permesso per svolgere attivitĂ di aiuto e cura della persona disabile, incluso, ad esempio, fare la spesa o andare in farmacia.
Ă bene tenere presente che i lavoratori devono necessariamente usufruire dei permessi nel corso del mese, senza possibilitĂ di portare il residuo non fruito nei mesi successivi.
Il datore di lavoro può negare il permesso?
Ma il datore di lavoro, di fronte a una richiesta del dipendente, può negare le ore di permesso relative alla Legge 104? No, questi giorni di permesso sono un diritto sancito dalla legge e vanno necessariamente approvati.
Il datore di lavoro, quindi, in nessun caso può negare al dipendente questo tipo di permesso, ma può impegnarsi a creare un rapporto di reciproco rispetto e collaborazione con i propri lavoratori, stabilendo una procedura per la programmazione dei permessi e un eventuale preavviso, in modo che l’impatto sulla vita aziendale sia minimo.
Va specificato, però, che nel caso in cui il dipendente tutelato dalla Legge 104 avesse bisogno di un permesso urgente senza preavviso, avrĂ tutto il diritto di inoltrare la richiesta tramite l’INPS a prescindere dal regolamento interno.
Uso improprio dei permessi
Il datore di lavoro, invece, verrĂ tutelato nel caso in cui i permessi previsti dalla Legge 104 vengano usati in maniera impropria.
Questo significa che il dipendente, dopo aver richiesto il permesso, lo sfrutta per attivitĂ diverse dal prestare assistenza al parente disabile, come ad esempio per svolgere un secondo lavoro.
Questo comportamento del dipendente rappresenterebbe una vera e propria frode e legittimerebbe il datore di lavoro ad avviare le procedure per il licenziamento per giusta causa.