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Anticipo TFR: che cos’è e cosa fare quando un dipendente lo richiede

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8 minuti di lettura
Anticipo TFR: che cos’è e cosa fare quando un dipendente lo richiede

Anticipo del TFR: cos’è e come funziona? Come gestirlo al meglio nella propria azienda quando un dipendente lo richiede?

L’anticipo del TFR è una misura che permette ai dipendenti di accedere a parte del proprio trattamento di fine rapporto in anticipo, ma solo in alcune situazioni di necessità.

In questa guida vediamo come funziona, quando può essere richiesto e quali obblighi le norme impongono a riguardo per le aziende e i datori di lavoro.

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Che cos’è l’anticipo TFR

L’anticipo TFR è uno strumento che permette al lavoratore di accedere in anticipo a una parte del trattamento di fine rapporto che gli sarebbe dovuto al termine del suo contratto.

Il TFR è previsto dal codice civile e rappresenta una forma di risparmio che il lavoratore accumula durante tutta la durata del suo rapporto di lavoro.

Ogni mese, infatti, in qualità di datore di lavoro devi accantonare un importo pari alla retribuzione annua del dipendente, divisa per 13,5.

Questa cifra viene poi maturata fino alla fine del rapporto, dando luogo a quello che viene comunemente chiamato TFR.

L’anticipazione del TFR, quindi, non è altro che la possibilità per il lavoratore di attingere, in alcune situazioni specifiche, a questa somma prima della conclusione del suo contratto di lavoro.

Ad esempio, immagina di avere un dipendente che abbia un’urgenza economica, come la necessità di acquistare una casa o di far fronte a spese mediche impreviste. In questo caso, il dipendente può avere diritto a richiedere un anticipo sul TFR, che il datore di lavoro dovrà valutare e, se i requisiti previsti dalla legge sono rispettati, erogare.

È bene notare che questo anticipo è soggetto a diverse limitazioni, che riguardano la percentuale massima erogabile sull’intero trattamento e i criteri per cui è possibile accedervi. Queste rendono l’anticipo TFR una misura che serve a sostenere i lavoratori unicamente in situazioni difficili o importanti e non uno strumento a cui i dipendenti possono accedere con regolarità.

Come richiedere l’anticipo TFR

La procedura di richiesta dell’anticipo TFR parte dal dipendente, ma anche il datore di lavoro deve essere ben preparato per gestire questa eventualità.

Andiamo a vedere tutti gli step che il dipendente deve seguire per richiedere l’anticipo:

  1. Presentazione della richiesta formale
    Il dipendente deve innanzitutto presentare una richiesta formale di anticipo del TFR. Ad esempio, potrebbe scrivere una lettera dove indica il suo nome, la data di assunzione, la sua posizione in azienda e la volontà di richiedere un anticipo sul trattamento di fine rapporto. La richiesta di anticipo deve essere formulata per iscritto, mentre effettuarla oralmente non è una strada percorribile.
  2. Motivazione della richiesta
    La richiesta deve includere una motivazione valida, come previsto dalla legge italiana. Per esempio, il dipendente potrebbe indicare che ha bisogno dell’anticipo per far fronte a spese mediche improvvise e necessarie.
  3. Fornitura della documentazione di supporto
    Il dipendente deve allegare alla sua richiesta dei documenti che dimostrino la validità della motivazione che ha presentato. Ad esempio, se la richiesta è motivata dall’acquisto di una prima casa, il dipendente potrebbe allegare una copia del preliminare di compravendita dell’immobile.
  4. Verifica della documentazione
    Il datore di lavoro ha il diritto e il dovere di verificare l’autenticità della documentazione fornita dal dipendente. Se ritieni che la motivazione non sia valida o la documentazione non sia sufficiente, puoi rifiutare la richiesta di anticipo.

Quali sono gli obblighi del datore di lavoro

Gestire le richieste di TFR anticipato implica diversi obblighi e responsabilità da parte del datore di lavoro.

Vediamo insieme i più importanti:

  • Valutazione della richiesta
    Quando il datore di lavoro riceve una domanda di anticipo TFR da parte di un dipendente, ha l’obbligo di analizzarla e valutarla attentamente. Questo significa che vanno esaminate la richiesta, la motivazione e la documentazione allegata.
  • Risposta alla richiesta
    Una volta esaminata la richiesta di anticipo, l’azienda è tenuta a comunicare la tua decisione al dipendente. Questa può essere positiva – e si potrà procedere con l’erogazione dell’anticipo – oppure negativa, se verrà deciso che non siano rispettati i requisiti necessari.
  • Erogazione dell’anticipo
    Se il datore di lavoro decide di concedere l’anticipo, ha l’obbligo di erogarlo nel rispetto delle condizioni previste dalla legge. Inoltre, è tenuto a formulare una liberatoria da far firmare al dipendente, con cui confermare l’avvenuta erogazione dell’importo.
  • Riduzione del TFR
    Una volta corrisposto l’anticipo, andrà ridotto l’importo del TFR maturato dal dipendente di una somma pari all’anticipo concesso. Questo significa che al termine del rapporto di lavoro, il dipendente riceverà un TFR diminuito dell’importo dell’anticipo.

I requisiti necessari per richiedere l’anticipo TFR

Ma quando si può richiedere il TFR in anticipo? Ci sono diversi requisiti che un dipendente deve soddisfare per poter richiedere l’anticipo del TFR, tra cui:

  • Anzianità di servizio
    La legge italiana prevede che un dipendente possa richiedere l’anticipo solo se ha maturato almeno 8 anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro. Questo requisito è molto importante, in quanto è pensato per proteggere sia il lavoratore – evitando richieste premature – sia il datore di lavoro – garantendo una certa stabilità del rapporto di lavoro.
  • Motivazione valida
    Chiaramente, non basta presentare una richiesta di anticipo, per riceverlo. Il dipendente deve presentare una motivazione valida, che deve essere tra quelle previste dalla legge italiana.
  • Documentazione di supporto
    Come abbiamo visto, il dipendente deve dimostrare che la motivazione che ha presentato corrisponda a una vera necessità, fornendo la documentazione a supporto della propria domanda.
  • Limite percentuale dell’anticipo TFR
    Un ulteriore aspetto da considerare riguarda il limite massimo dell’importo che può essere anticipato sull’intero TFR. Secondo la legge italiana, infatti, non è possibile anticipare l’intero importo del TFR maturato, ma solo una parte di esso. Nello specifico, le norme fissano questo limite massimo al 70% di tutto il trattamento di fine rapporto.
  • Non aver già richiesto l’anticipo in passato
    Per ultimo – ma non meno importante – il dipendente che intende richiedere l’anticipo del TFR non deve aver già ottenuto un anticipo durante lo stesso contratto. Questo limite serve per evitare abusi e garantire che l’anticipo sia concesso solo in caso di reali necessità.

Il datore di lavoro è sempre obbligato a concedere l’anticipo TFR?

Secondo la normativa, l’anticipo del TFR può essere concesso annualmente solo per il 10% degli aventi diritto e, in ogni caso, mai in misura superiore al 4% del numero totale dei dipendenti.

Questo significa che, se l’impresa ha già raggiunto o superato i limiti annuali imposti dalla normativa, il dipendente, pur avendo i requisiti necessari, potrebbe non ottenere l’anticipo richiesto.

Per quali motivi si può richiedere l’anticipo TFR

La legge italiana identifica con chiarezza i casi in cui è possibile fare domanda per l’anticipo del TFR.

Ecco, nello specifico, i motivi principali per cui i lavoratori possono presentare la richiesta del TFR anticipato:

  • Acquisto o ristrutturazione della prima casa
    Questo motivo è tra i più comuni per la domanda di anticipo del Trattamento di Fine Rapporto. Il dipendente può presentare tale richiesta se ha intenzione di acquistare la sua prima casa o necessita di finanziamenti per ristrutturare l’abitazione attuale. Non è sufficiente una semplice dichiarazione d’intenti: il dipendente deve fornire una prova concreta del suo progetto, come un contratto preliminare di acquisto o un preventivo per i lavori di ristrutturazione.
  • Spese sanitarie per terapie o interventi straordinari
    L’anticipo può essere richiesto anche per far fronte a spese mediche di particolare importanza, come terapie o interventi straordinari, necessari per il dipendente o un suo familiare.
    In questo caso, il lavoratore dovrebbe fornire un certificato medico che attesta la necessità del trattamento o dell’intervento, e un preventivo o fattura delle spese mediche previste.
  • Motivi personali
    Si può anche richiedere l’anticipo del TFR per motivi personali, senza specificare il motivo specifico della richiesta. Questo caso è valido solo per aziende con più di 25 dipendenti e può essere concesso solo al 30% di quanto già maturato. La richiesta può comunque sempre essere rifiutata dal datore di lavoro.

TFR e normativa nel CCNL

Capire la relazione tra il trattamento di fine rapporto e la normativa dei CCNL è fondamentale per gestire correttamente le richieste di anticipo TFR da parte dei lavoratori.

In generale, i vari contratti collettivi di lavoro stabiliscono diritti e doveri dei dipendenti e dei datori di lavoro in Italia. Ma i CCNL possono anche prevedere delle regole specifiche per l’anticipo del TFR o stabilire criteri più restrittivi rispetto a quelli previsti dalla legge.

In aggiunta, possono istituire delle disposizioni particolari per quanto riguarda le tempistiche e le modalità di richiesta e erogazione dell’anticipo.

Dunque, per gestire al meglio le richieste di anticipo TFR dei dipendenti, è bene che l’azienda ricordi di consultare il contratto collettivo di riferimento, oltre alle norme in vigore.

Anticipo TFR tassazione

Ora che abbiamo visto tutta la procedura relativa all’anticipo del trattamento di fine rapporto, vediamo, infine, quando è tassato il TFR anticipato. In questo caso, non ci sono particolari differenze rispetto alla regolare tassazione del TFR.

In quanto datore, infatti, nel caso di TFR anticipato dovrai trattenere l’imposta determinata a seconda dell’aliquota IRPEF in cui ricade il lavoratore. In seguito, dovrai versare la trattenuta all’Agenzia delle Entrate compilando il modello F24.

Sullo stato patrimoniale, l’importo va allocato alla voce “Crediti verso altri”.

Similmente al trattamento di fine rapporto classico, le tasse sull’anticipo del TFR sono determinate secondo il principio della tassazione separata, che permette di ottenere l’aliquota media imponibile.

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Come abbiamo visto, l’anticipo del TFR è una misura complessa e delicata da gestire. Un errore in questa fase può portare a gravi danni per la propria azienda, tra cui conflitti e malumori, sprechi di denaro, controversie e problemi legali.

A questo punto, dunque, la domanda sorge spontanea… Come gestire al meglio le richieste di anticipo TFR, limitando al minimo i rischi e mantenendo un clima aziendale sereno e produttivo? Per fortuna la risposta esiste e si chiama Factorial.

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Domande frequenti relative all’anticipo TFR

Quando si può chiedere l’anticipo del TFR?

La legge italiana prevede che un dipendente possa richiedere l’anticipo del TFR solo se ha maturato almeno 8 anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro. Inoltre, il lavoratore che intende richiedere l’anticipo del TFR non deve aver già ottenuto un anticipo durante lo stesso contratto.

Il dipendente deve anche presentare una motivazione valida, che deve essere tra quelle previste dalla legge italiana.

Quali sono i motivi per richiedere il TFR?

La legge italiana identifica con chiarezza i casi in cui è possibile fare domanda per l’anticipo del TFR.

I motivi principali per cui i lavoratori possono presentare la richiesta del TFR anticipato sono: acquisto o ristrutturazione della prima casa, spese sanitarie per terapie o interventi straordinari, motivi personali.

In ogni caso, il datore di lavoro dovrà valutare tutte la documentazione relativa prima di decidere se concedere o rifiutare la richiesta di anticipo del TFR.

Come richiedere l’anticipo del TFR senza motivazione?

Si può anche richiedere l’anticipo del TFR per motivi personali, senza fornire una motivazione specifica della richiesta. Questo caso è valido solo per aziende con più di 25 dipendenti e può essere concesso solo al 30% di quanto già maturato. Come negli altri casi, la richiesta può comunque sempre essere rifiutata dal datore di lavoro.

Dopo anni di esperienza nel mondo dell'editoria digitale e delle start-up, attualmente vive a Barcellona, dove è copywriter per Factorial e crea contenuti per il mercato italiano. Appassionata di scrittura e letteratura, non potrebbe mai vivere senza viaggiare e senza il suo gatto.

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