Il contributo IVS (contributo per Invalidità, Vecchiaia e Superstiti), destinato al finanziamento del sistema pensionistico italiano, rappresenta un elemento chiave del costo del lavoro.
Per le aziende, che operano come sostituti di imposta, comprenderne il funzionamento è quindi fondamentale, per una corretta gestione delle buste paga e degli obblighi previdenziali a loro carico.
In questo articolo analizziamo cos’è, dove si trova in busta paga e quando non è richiesto il versamento, focalizzandoci anche su quali sono le responsabilità del datore di lavoro e su come una gestione efficiente di questi adempimenti possa semplificare i processi aziendali.
- Cos’è il contributo IVS
- Dove si trova il contributo IVS in busta paga
- Chi è esonerato dal pagamento
- Le responsabilità del datore di lavoro
- Gestisci le buste paga con Factorial
- Domande frequenti relative al contributo IVS
- Invia le buste paga in blocco ed evita errori con un software apposito 🚀
Cos’è il contributo IVS
Il contributo IVS è un’imposta obbligatoria di tipo previdenziale che si applica sulla retribuzione del lavoratore al fine di finanziare le pensioni di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti. Serve cioè ad assicurare il lavoratore – sia esso autonomo o dipendente – dagli eventi che potrebbero renderlo non più abile o idoneo allo svolgimento dell’attività lavorativa
Questo contributo:
- Viene versato all’INPS ma viene gestito dal datore di lavoro quando opera come sostituto di imposta per conto dei propri dipendenti;
- È pari al 33% della retribuzione lorda, di cui il 23,81% a carico del datore di lavoro e il 9,19% a carico del lavoratore.
L’aliquota però può variare in base alla categoria lavorativa e al tipo di CCNL applicato, inoltre deve tenere conto dei minimali di retribuzione imponibile previsti dalla legge.
Dove si trova il contributo IVS in busta paga
Il contributo IVS è indicato nella busta paga all’interno della sezione dedicata ai contributi previdenziali. Solitamente, lo si trova tra le voci relative alle trattenute previdenziali, con specificata la percentuale applicata e l’importo sottratto dallo stipendio lordo.

Esempio di busta paga con contributo IVS
Chi è esonerato dal pagamento
Alcune categorie di lavoratori dipendenti possono beneficiare dell’esonero totale o parziale dal contributo IVS. Tra queste rientrano:
- Lavoratori per cui il legislatore ha riconosciuto particolari agevolazioni contributive
Tra questi ci sono i giovani under 36 anni assunti a tempo indeterminato a partire dal 1° gennaio 2021 e fino al 31 dicembre 2022, per cui la Legge di Bilancio 2021 (Legge n. 178/2020) ha previsto un esonero totale dai contributi previdenziali. L’esonero, particolare, copre il 100% dei contributi a carico del datore di lavoro, fino a un massimo di 6.000 euro all’anno e per un periodo di 36 mesi, quindi chi ha assunto nel 2022 ne usufruisce ancora nel 2025.
Poi, la Legge di Bilancio 2023 (Legge n. 197/2022) ha esteso questa agevolazione per tutto il 2023, innalzando il limite massimo a 8.000 euro annui. Di conseguenza, chi ha assunto giovani fino a 35 anni a tempo indeterminato nel 2023 può usufruire di questo sgravio contributivo fino al 2026.
- Determinate categorie di lavoratori con disabilità
La Legge 68/1999 (che contiene le “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”) prevede che i datori di lavoro che assumono persone con disabilità possano ottenere una riduzione dei contributi previdenziali. L’entità di questa riduzione varia a seconda del grado di disabilità del lavoratore, e le condizioni sono state ulteriormente dettagliate dal Decreto Legislativo 151/2015.
- Lavoratrici madri di tre più figli nel 2025
La Legge di Bilancio 2025 ha confermato il bonus introdotto nel 2024 per le lavoratrici madri con tre o più figli. Si tratta, in questo caso, di uno sgravio totale dei contributi a carico della lavoratrice, che viene coperto interamente da fondi pubblici. In pratica, lo Stato si assume l’onere di pagare la quota a carico della dipendente (9,19%) e, di conseguenza, quest’ultima non subisce alcuna trattenuta in busta paga, fino a un massimo di 250 euro al mese.
- Lavoratrici con ISEE inferiore a 40 mila euro
In favore delle lavoratrici dipendenti madri di due o più figli, la cui retribuzione o reddito imponibile non è superiore all’importo di 40.000 euro annui, sempre la Legge di Bilancio 2025 ha previsto, a decorrere dall’anno 2025, l’esonero contributivo della quota del contributo IVS a carico della lavoratrice. Tuttavia, l’esonero contributivo spetta fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.
Le responsabilità del datore di lavoro
Il datore di lavoro ha precise responsabilità legate al pagamento del contributo IVS, a partire dal loro calcolo corretto, sulla base della retribuzione del dipendente.
Il datore di lavoro deve infatti determinare l’importo esatto del contributo previdenziale da versare, poiché l’aliquota da applicare varia a seconda del livello di retribuzione, oltre che dalle varie ed eventuali disposizioni normative che possono essere di anno in anno aggiornate dal legislatore.
È il datore di lavoro, inoltre, che in quanto sostituto di imposta deve trattenere dalla busta paga la quota di contributi IVS da versare. Questa trattenuta deve essere effettuata in modo trasparente e coerente con gli importi previsti dalla legge. Infatti, la somma trattenuta deve essere specificata chiaramente nella busta paga, per garantire la trasparenza verso il lavoratore e per consentire il controllo da parte degli organi competenti.
Infine, è responsabilità del datore di lavoro anche versare il contributo all’INPS entro le scadenze previste, tenendo conto sia della quota a suo carico che di quella del lavoratore. Questo versamento deve avvenire:
- Rispettando le scadenze stabilite dalla normativa, solitamente mensili o trimestrali;
- Tramite i canali ufficiali predisposti dall’INPS.
In caso di mancato adempimento degli obblighi previsti, l’azienda può incorrere in sanzioni amministrative e interessi di mora per il mancato o tardivo versamento dei contributi IVS, oltre al recupero delle somme dovute.
Gestisci le buste paga con Factorial
Spesso il calcolo e la distribuzione delle buste paga è un processo lungo e complesso che porta via tantissime ore ai responsabili HR.
Proprio per questo, il software All-in-one di Factorial si propone di offrire una soluzione pratica e intuitiva, che snellisca il lavoro e permetta di risparmiare ore e ore di lavoro in pratiche amministrative ripetitive, automatizzando i processi.
Nello specifico, Factorial ti permette di:
- Gestire rapidamente e condividere tutto ciò che riguarda le buste paga mensili;
- Creazione di report su buste paga, bonus e altri pagamenti per i lavoratori, per evitare perdite di denaro come errori ‘nascosti’ e costosi;
- Creazione di pagamenti 100% su misura, anche automatici, per permetterti di risparmiare tempo e stress nella gestione di buste paga, straordinari e bonus.
- Molto altro
👉 Chiedi una demo gratuita e scopri tutte le funzionalità e i vantaggi che un software come Factorial può portare alla tua azienda.
Domande frequenti relative al contributo IVS
Chi ha diritto all’esonero IVS?
L’esonero IVS può essere concesso a specifiche categorie di lavoratori, come giovani assunti con agevolazioni, lavoratori autonomi con regimi fiscali agevolati e alcune categorie di disabili.
Cosa significa contributo IVS sulla busta paga?
Il contributo IVS in busta paga è la quota di contributi previdenziali versata per finanziare la pensione del lavoratore. Questo importo viene trattenuto dallo stipendio e versato all’INPS insieme alla quota del datore di lavoro.
Comprendere il contributo IVS è essenziale per una corretta gestione della propria retribuzione e delle prospettive pensionistiche future.