Per aziende, consulenti del lavoro e responsabili HR, conoscere esattamente come funzionano gli scatti di anzianità è fondamentale per una corretta gestione del costo del lavoro, della pianificazione retributiva e della compliance contrattuale.
Parliamo di aumenti automatici dello stipendio legati al tempo di permanenza del lavoratore in azienda, previsti dai contratti collettivi nazionali (CCNL).
In questo articolo analizziamo cos’è lo scatto di anzianità, come si calcola, quante progressioni sono previste e cosa cambia in base ai diversi contratti collettivi. Considerando anche, con l’arrivo del 2025, delle novità normative che hanno interessato il tema, in particolare, nel settore privato.
- Cosa si intende per scatti di anzianità
- Come funziona lo scatto di anzianità?
- Gli scatti nei CCNL: differenze principali
- Novità 2025: cosa cambia
- Gestisci i contratti con Factorial
- Domande frequenti relative agli scatti di anzianità

Cosa si intende per scatti di anzianità
Gli scatti di anzianità sono aumenti retributivi automatici riconosciuti al lavoratore al raggiungimento di determinati periodi di servizio continuativo presso lo stesso datore di lavoro.
Il loro scopo è quello di valorizzare l’esperienza e l’impegno del dipendente in azienda, premiando la sua permanenza nel tempo.
Sono regolati dai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) e variano in termini di periodicità, importo e numero massimo cumulabile.
Come funziona lo scatto di anzianità?
Nella maggior parte dei contratti collettivi, gli scatti sono maturati ogni due o tre anni e accreditati direttamente nella busta paga come voce fissa, a integrazione dello stipendio base.
Anche se lo scatto di anzianità ha caratteristiche specifiche che variano a seconda del CCNL applicato, il suo funzionamento segue in linea di massima dei principi generalmente valide nella maggior parte dei casi, ovvero:
- L’importo fisso mensile che spetta è predeterminato dal contratto collettivo e differenziato per livello di inquadramento;
- Ogni scatto è cumulabile e si somma a quelli precedenti, generando un incremento progressivo della retribuzione;
- Gli scatti non possono essere assorbiti da superminimi individuali o premi ad personam nella maggior parte dei CCNL;
- L’aumento previsto decorre dal mese successivo alla maturazione del periodo che riconosce lo scatto.
Un’altra importante precisazione da fare è che il calcolo si basa sul tempo continuativo trascorso presso lo stesso datore, a prescindere da eventuali cambi di mansioni, reparti, sedi operative o ruoli all’interno dell’azienda. Questo significa che, se un dipendente cambia funzione o viene trasferito da una sede all’altra della stessa impresa, la maturazione degli scatti non si interrompe: l’anzianità continua a decorrere in modo regolare.Tuttavia, in alcuni contratti gli scatti si interrompono se si cambia azienda.
È infatti importante distinguere tra anzianità aziendale e anzianità contrattuale o settoriale. Perché:
- Gli scatti sono legati al singolo rapporto di lavoro con una specifica azienda, se il lavoratore interrompe il contratto (ad esempio per dimissioni o licenziamento) e viene successivamente riassunto, l’anzianità ricomincia da zero, salvo diversa previsione contrattuale o accordi specifici;
- Gli scatti maturati non si trasferiscono automaticamente se un lavoratore cambia datore di lavoro, anche se all’interno dello stesso settore o con lo stesso CCNL. Ad esempio, un commesso che lavora per 9 anni in un supermercato e poi passa a un altro punto vendita di un’azienda diversa non mantiene gli scatti maturati nel precedente impiego, a meno che non sia previsto da accordi individuali o aziendali.
Ci sono delle eccezioni per settori come la pubblica amministrazione o la scuola, dove in alcuni casi l’anzianità di servizio può essere conservata anche in caso di passaggi tra enti, ma solo se vi è continuità giuridica e normativa riconosciuta.
Quanti scatti di anzianità si possono maturare
Il numero massimo di scatti e l’entità dell’incremento variano significativamente da un contratto collettivo all’altro.
Per esempio per i Metalmeccanici sono previsti massimo 5 scatti biennali in 10 anni di servizio. Lo stesso vale per l’Artigiana. Nel settore commercio, invece, massimo 10 scatti triennali in 30 anni di servizio.
In ogni caso, gli scatti maturati vengono indicati in busta paga come voce separata e concorrono alla determinazione della retribuzione utile per TFR, ferie e permessi.

Gli scatti nei CCNL: differenze principali
In Italia la regolamentazione degli scatti di anzianità non è uniforme, ma viene definita in dettaglio dai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL). Questa diversità è particolarmente evidente confrontando due dei settori più rappresentativi dell’economia italiana: il metalmeccanico e il commercio.
Sebbene entrambi prevedano meccanismi di incremento retributivo legati all’anzianità, le loro normative presentano differenze sostanziali che meritano un’analisi approfondita per comprenderne l’impatto sui lavoratori e sulle dinamiche aziendali.
Vediamole nel dettaglio.
Scatti di anzianità metalmeccanici
Il CCNL per l’industria metalmeccanica e dell’installazione di impianti, uno dei più importanti e storici in Italia, definisce in modo chiaro e strutturato le modalità di maturazione degli scatti di anzianità.
Nel settore metalmeccanico, gli scatti di anzianità maturano con una periodicità biennale e automatica. Al compimento del biennio di servizio, cioè, l’aumento retributivo scatta senza necessità di particolari richieste o procedure burocratiche da parte del lavoratore. Il numero massimo di scatti che un lavoratore può accumulare è fissato a cinque.
In questo settore inoltre gli importi degli scatti di anzianità non sono fissi in termini assoluti, ma variano in base al livello di inquadramento del lavoratore. Indicativamente, si attestano tra i 21 euro e i 41 euro lordi al mese per scatto. Questa modulazione per livello riflette la maggiore complessità e responsabilità associate alle qualifiche più elevate.
Scatti di anzianità commercio
Il CCNL per il settore commercio, servizi e terziario, anch’esso di vasta applicazione in Italia, presenta un approccio agli scatti di anzianità che, pur condividendo l’obiettivo di riconoscere l’esperienza, si differenzia per periodicità, numero massimo e modalità di applicazione.
A differenza del settore metalmeccanico, nel commercio gli scatti di anzianità maturano con una periodicità triennale. Il numero massimo di scatti previsti è significativamente più elevato, arrivando a dieci. Questa maggiore estensione temporale degli scatti (fino a trent’anni di servizio) può essere interpretata come un incentivo alla permanenza nel settore e un riconoscimento della fedeltà a lungo termine, anche se con una progressione più diluita nel tempo rispetto al metalmeccanico.
Gli importi indicativi degli scatti di anzianità in questo comparto generalmente variano tra i 19,47 euro e i 25,46 euro mensili lordi per scatto. Anche in questo caso, l’importo specifico dipende dal livello di inquadramento, con una progressione che va dal VII livello fino ai Quadri.
È importante sottolineare l’ampia applicazione di questo CCNL, che coinvolge non solo le aziende strettamente legate al commercio al dettaglio, ma anche quelle della grande distribuzione organizzata (GDO), dei servizi (come ad esempio le agenzie di viaggio, le società di consulenza, i call center) e del terziario in senso più ampio.
Questa vasta copertura rende il CCNL commercio un punto di riferimento per un numero elevatissimo di lavoratori e imprese, con le sue regole sugli scatti che influenzano una fetta consistente del mercato del lavoro italiano.
Novità 2025: cosa cambia
Il 2025 segna un cambiamento rilevante nella disciplina degli scatti di anzianità, in particolare per quanto riguarda gli apprendisti nel settore privato.
Con l’entrata in vigore delle nuove disposizioni contrattuali a partire dal 1° gennaio 2025, le aziende che applicano il CCNL Metalmeccanica Artigianato e altri contratti simili dovranno infatti riconoscere agli apprendisti un diritto finora escluso: la maturazione degli scatti di anzianità durante il periodo di apprendistato.
La normativa in particolare prevede che ogni due anni di apprendistato maturato, il lavoratore acquisisce un incremento retributivo fisso pari a 10 euro lordi mensili.
Inoltre:
- Gli scatti si sommano durante tutto il periodo formativo, incentivando la permanenza del giovane in azienda anche nella fase iniziale del percorso;
- Gli scatti già maturati vengono conservati e rivalutati in base al livello professionale raggiunto dal lavoratore al termine dell’apprendistato e con il passaggio al contratto a tempo indeterminato ordinario. Questo significa che l’importo dello scatto potrebbe aumentare, allineandosi agli importi previsti per i lavoratori qualificati.
Gestisci i contratti con Factorial
Per le aziende che desiderano automatizzare la gestione degli scatti di anzianità, Factorial è una delle soluzioni di gestione aziendale più complete sul mercato. Con questa piattaforma è possibile:
Per esempio, tramite il gestionale potrai:
- Impostare obiettivi e compiti da completare nelle diverse fasi dell’onboarding
- Creare cartelle personalizzate per ogni documento
- Caricare più documenti in blocco
- Controllare lo stato di avanzamento delle attività in tempo reale
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Domande frequenti relative agli scatti di anzianità
Quanto aumenta lo stipendio con lo scatto di anzianità?
Dipende dal contratto e dal livello: un livello D2 metalmeccanico riceve circa 25,05 euro lordi ogni due anni, un livello VI commercio circa 21,35 euro ogni tre anni.
Come calcolare gli scatti di anzianità?
Moltiplica il numero di scatti maturati per l’importo previsto dal contratto per il tuo livello. Es.: 3 scatti da 25 euro = 3 × 25 = 75 euro lordi mensili aggiuntivi.
Cosa sono gli scatti in busta paga?
Sono voci fisse che appaiono nella parte centrale del cedolino come “scatti di anzianità” o “incrementi periodici”, e aumentano lo stipendio base.
Quanti scatti si possono avere?
Fino a 5 scatti nei metalmeccanici, 10 nel commercio, variabili in altri CCNL. Alcuni contratti prevedono anche scatti speciali legati a mansioni o valutazioni.