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Il ruolo del project manager: competenze e responsabilità

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6 minuti di lettura
Il ruolo del project manager: competenze e responsabilità

Ti incuriosisce la figura del project manager? Pensi che questo professionista possa migliorare la gestione dei progetti nella tua azienda? 

Un’azienda in espansione nel mercato di oggi non può fare a meno di un project manager. Parliamo di un esperto che possiede le qualifiche e le competenze necessarie per coordinare e gestire tutti i progetti in corso. 

Ma di cosa si occupa esattamente questa figura, quali competenze deve avere, quali strumenti utilizza e qual è il suo stipendio? 

Queste sono solo alcune delle domande a cui troverai risposta in questo articolo, che ti fornirà tutto ciò che devi sapere su questa figura.

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Cosa si intende per project manager

Per project manager si intende un esperto nel pianificare, eseguire e assicurare il completamento dei progetti in corso all’interno di un’azienda.

Il suo obiettivo primario è assicurare che i progetti:  

  • Siano realizzati nei tempi stabiliti 
  • Rispettino il budget 
  • Assicurino elevati standard qualitativi. 

Come suggerisce il termine, il project manager è un coordinatore che, all’interno dell’organigramma aziendale, occupa una posizione elevata: è infatti l’ultimo responsabile di un progetto. A lui spetta il compito di aggiornare costantemente la direzione generale riguardo lo stato d’avanzamento dei progetti. 

Nelle aziende più grandi, può operare all’interno di dipartimenti specifici come sviluppo prodotti, IT o marketing. 

Il project manager può essere una figura interna con regolare stipendio oppure esterna, fungendo da advisor o consulente, chiamata all’occorrenza per gestire progetti particolarmente complessi e impegnativi. 

In definitiva, questa figura aiuta l’azienda a raggiungere gli obiettivi aziendali, garantendo una gestione efficace delle risorse, il rispetto dei tempi e del budget, e il completamento di ogni fase del progetto con competenza e cura dei dettagli. 

Cosa fa il project manager

Ma cosa fa un project manager? Si tratta di un ruolo che si articola in diverse attività, che possiamo suddividere in tre fasi principali. Vediamole insieme nel dettaglio.

1. Pianificazione dei progetti

Nella prima fase, il project manager ha il compito di valutare un progetto, comprenderne gli obiettivi e pianificare le varie azioni necessarie per raggiungerli

Deve analizzare le aspettative degli stakeholders, capire se il team di lavoro ha le giuste competenze per portare a termine il progetto, identificare eventuali rischi che potrebbero causare rallentamenti e valutare se il budget a disposizione è coerente con il progetto. 

In questa fase, il project manager deve dimostrare competenze trasversali o soft skills come capacità analitiche, organizzative, una visione strategica e una leadership essenziale per coordinare il team.

2. Esecuzione del progetto

Una volta stabilito il piano, il project manager si assicura che tutte le attività previste vengano svolte secondo quanto pianificato. 

A lui spettano attività di team management le quali, ad esempio consistono nel motivare i lavoratori, promuovere la collaborazione e risolvere eventuali discussioni tra i membri. 

È inoltre suo compito monitorare i progressi per verificare che siano in linea con le scadenze e il budget. Durante questa fase, è importante mantenere informati i vertici aziendali, attraverso report regolari e meeting periodici.

3. Chiusura e consegna del progetto

Nell’ultima fase, il project manager valuta il lavoro svolto assicurandosi che gli standard e le aspettative siano stati rispettati. 

Può anche occuparsi di valutare le performance del team, raccogliere la documentazione necessaria e condividere il progetto con i vertici aziendali. 

Alla fine, questa figura passerà a un nuovo progetto oppure, se esterna, verrà congedata e potrà essere ricontattata per future collaborazioni.

Quali competenze servono per diventare project manager

Per gestire un progetto con successo è essenziale che un project manager possegga numerose competenze chiave. Se sei un responsabile HR o titolare d’impresa, queste sono le capacità che dovresti cercare in un project manager:

Capacità di utilizzo di strumenti di project management

Per portare a termine un progetto nei tempi e nei modi corretti, è essenziale che sia pianificato al meglio, seguito durante tutte le fasi, monitorato e chiuso con una reportistica adeguata. 

Il project manager deve quindi saper utilizzare strumenti tecnologici adatti alla gestione dei progetti, come software per la comunicazione, la condivisione di documenti, e la gestione di costi e risorse.

Capacità di gestione delle risorse finanziarie

Un project manager deve essere dotato di competenze in ambito finanziario. Spetta a lui allocare le risorse e assicurarsi che vengano utilizzate nel modo corretto.

Per questo motivo, la capacità di analisi dei flussi di cassa e delle risorse necessarie per ogni progetto è imprescindibile. Questo suggerisce l’indispensabilità di una specializzazione in project management acquisita frequentando master o corsi di formazione. 

Competenze tecniche specifiche

Oltre a saper gestire un progetto, è importante che il project manager abbia competenze tecniche nel settore specifico di riferimento. 

Se il progetto riguarda, ad esempio, il marketing, assicurati che conosca il settore. Lo stesso vale per progetti in ambiti come l’IT o le vendite. 

Queste competenze tecniche, acquisite tramite studi specifici, master e l’esperienza, devono unirsi a soft skills come leadership, gestione del team, problem solving e capacità comunicative indispensabili per portare a termine un progetto nel miglior modo possibile.

Come si diventa project manager

Per diventare un project manager c’è sicuramente bisogno di intraprendere una direzione accademica specifica e dedicarsi allo sviluppo continuo di competenze tecniche e pratiche. 

Vediamo qui come si diventa project manager in un paragrafo che può essere utile sia per gli aspiranti tali sia per i responsabili HR nella ricerca del project manager da inserire e selezionare in azienda.

1. Formazione accademica

La prima cosa è sicuramente quella di essere in possesso di titoli accademici rilevanti per la professione. 

Per fare un esempio, i corsi di laurea promossi dal Politecnico di Milano in ingegneria gestionale o i corsi di laurea in economia aziendale dell’Università Ca’ Foscari di Venezia possono fornire le competenze essenziali nell’ambito dell’economia, della gestione dell’azienda e dell’organizzazione dei progetti.

2. Specializzazione

Dopo la laurea, è bene continuare con dei corsi di formazione continua per acquisire conoscenze tecniche e focalizzate sui corsi sul project management, unite a certificazioni professionali. Tra queste, rientra la certificazione professionale PRINCE2 Practitioner proprio nell’ambito del settore del project management.

3. Esperienza pratica

Prima di diventare project manager, bisogna acquisire esperienza in ruoli junior in azienda e partecipare quindi a progetti, magari nel ruolo di assistente project manager, così che si possa dimostrare di aver già lavorato a dinamiche reali nel mondo del lavoro e sviluppato conoscenze pratiche.

Project manager: stipendio

Lo stipendio di un project manager varia a seconda di diversi fattori. Tra questi sicuramente rientra l’esperienza della figura professionale selezionata.

Possiamo dire che un dipendente con questo ruolo, che ha da 1 a 3 anni di esperienza, per un progetto importante, può chiedere una cifra compresa tra 30.000 e 40.000€.

Un project manager con esperienza comprovata può chiedere anche 70.000€ per la gestione di un progetto, importo che cresce nel caso in cui gli anni di esperienza dovessero essere più di 10 e i progetti particolarmente complessi. A quel punto, grandi aziende potrebbero garantire anche 80.000-120.000€ a tale figura.

Lo stipendio, o meglio il compenso richiesto da queste figure professionali, varia anche dal settore di attività. 

Per ambiti quali marketing e pubblicità, un project manager può tendenzialmente richiedere un compenso annuo inferiore rispetto a complessi progetti nell’ambito della tecnologia dell’informazione (IT)

Come anche gli importi possono variare a seconda della tipologia dell’azienda, con start-up che talvolta possono proporre una partecipazione azionaria o una retribuzione in base ai risultati ottenuti, fino a grandi multinazionali che invece accompagnano a buoni stipendi annui anche bonus e benefit aggiuntivi.

Questi fattori, uniti alla presenza di certificazioni e chiaramente alla responsabilità del progetto—si pensi a progetti ad alto rischio o progetti internazionali—rendono così variabile l’importo richiesto dal project manager.

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Per gestire al meglio i progetti della tua azienda, oltre a un project manager esperto e qualificato, l’utilizzo di un software di project management può fare la differenza. 

In particolare, ti consigliamo di provare Factorial, un software per la gestione delle risorse umane ideale per semplificare e organizzare i flussi di lavoro grazie a funzionalità avanzate pensate per: 

Il suo software di project management integrato ti permette di organizzare ogni fase dei tuoi progetti, monitorare le risorse e garantire che tutto il team lavori all’unisono.

Ecco alcune delle funzionalità chiave di Factorial per il project management:

  • Pianificazione definita dei progetti: imposta le specifiche del progetto, compresi budget e scadenze, per avere una visione chiara del lavoro e mantenere il controllo sui tempi e le risorse
  • Assegnazione dei ruoli: definisci i responsabili e assegna i compiti ai membri del team, monitora le ore lavorate e valorizza al meglio il loro contributo
  • Gestione delle attività: crea e assegna task specifici ad ogni dipendente, monitorando lo stato di avanzamento in tempo reale. In questo modo, potrai coordinare le varie fasi in maniera efficiente e rispettare le scadenze
  • Controllo dei costi: monitora le spese legate ai tuoi progetti e carica le note spese in pochi clic. Factorial ti aiuta anche a gestire i rimborsi e a mantenere il budget sotto controllo
  • Calcolo delle ore lavorate: traccia le ore dedicate a ogni progetto, garantendo che il tempo impiegato sia in linea con quanto previsto

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