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Contratto di fornitura: cos’è e come funziona (+Esempio)

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6 minuti di lettura

Cos’è un contratto di fornitura e come può garantire la chiarezza e la tutela nelle collaborazioni commerciali?

Questo tipo di contratto è uno strumento essenziale per definire e regolare l’acquisto di beni o servizi tra aziende. Questo tipo di accordo è fondamentale per mantenere trasparenza e professionalità nelle relazioni commerciali, proteggendo gli interessi delle parti coinvolte.

In questa guida completa, esploreremo cos’è il contratto di fornitura e perché è importante utilizzarlo. Analizzeremo i principali aspetti legali, i contesti di utilizzo, le differenze con altri contratti e le varie tipologie disponibili.

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Cos’è il contratto di fornitura

Il contratto di fornitura  (o di somministrazione) è un accordo ufficiale stipulato tra due parti, il fornitore e il cliente. Al suo interno, viene stabilita la consegna di beni o servizi in maniera continuativa o periodica, in un determinato arco temporale. 

Questo tipo di contratto definisce non solo i termini economici, ma anche i requisiti qualitativi e quantitativi della fornitura. Inoltre, contiene informazioni come i tempi di consegna e le modalità di pagamento, offrendo una visione chiara alle parti coinvolte.

A differenza di un semplice contratto di vendita, il contratto di fornitura si distingue per la sua stabilità nel tempo. Non termina, infatti, con una singola transazione, permettendo così alle aziende di ottenere materiali o servizi periodicamente. 

Grazie alla sua struttura continuativa offre numerosi vantaggi alle imprese, tra cui:

  • Pianificazione delle risorse: consente di prevedere in modo accurato la disponibilità di materiali o servizi, facilitando una gestione efficiente delle risorse aziendali
  • Stabilità nei rapporti commerciali: garantisce una collaborazione duratura con i fornitori, riducendo la necessità di cercare costantemente nuovi partner
  • Controllo sui costi: grazie a termini economici definiti, permette di mantenere stabilità nei prezzi, facilitando il controllo e la previsione delle spese aziendali
  • Garanzia di qualità: specificando requisiti qualitativi nel contratto, assicura che i beni o servizi forniti rispettino gli standard desiderati dall’azienda
  • Riduzione dei rischi di interruzione: minimizza il rischio di interruzioni nel flusso di approvvigionamento
  • Efficienza operativa: permette di gestire meglio il magazzino e le scorte, evitando surplus o mancanze di materiali

Cosa dice la legge su questo tipo di contratto

Come ogni altra forma contrattuale, anche il contratto di fornitura è regolato dal codice civile. In particolare, la legge italiana disciplina questo tipo di contratto (anche detto contratto di somministrazione) tramite l’articolo 1559

Questo definisce il contratto di fornitura come un accordo tra due soggetti: 

  • Il fornitore, che si obbliga a fornire beni o servizi per un determinato periodo
  • L’acquirente, che si impegna a pagarne il prezzo

La legge prevede che la fornitura possa riguardare beni o servizi e che non necessiti di una forma particolare. Tuttavia, nel caso in cui sia a titolo gratuito e di valore significativo, richiede la forma pubblica tipica della donazione.

Se la quantità o il prezzo non sono stabiliti, la fornitura si intende pari al fabbisogno del cliente, salvo accordi differenti. Per quanto riguarda il prezzo, in particolare, si applicano i criteri previsti dall’art. 1474. Questo prevede il pagamento di una somma pari al prezzo normalmente praticato dal fornitore o a quello di mercato.

Il contratto di fornitura, inoltre, può includere anche patti di esclusiva, che impongono delle limitazioni sulla durata e obblighi reciproci tra le parti. In caso di violazione di tali accordi o inadempimento, il contratto può essere risolto e il danno risarcito.

Infine, questo contratto può estinguersi per cause come il termine finale, l’adempimento della prestazione o la rescissione. Se non è previsto un termine, le parti possono recedere dando un congruo preavviso. In caso di mancato preavviso, si applicano risarcimenti per danni.

Quando si utilizza un contratto di somministrazione

Il contratto di fornitura, come accennato, è indicato in situazioni in cui è richiesta una prestazione ricorrente nel tempo.

In particolare, è utile in numerosi contesti, tra cui:

  • Fornitura di beni durevoli o di consumo: come materiali da costruzione, prodotti alimentari o tecnologie
  • Servizi continuativi: quali la manutenzione di impianti, servizi di pulizia, consulenze o forniture energetiche, indispensabili per un funzionamento regolare
  • Forniture personalizzate o su misura: come componenti specifici per industrie o aziende, con caratteristiche specifiche per esigenze particolari
  • Approvvigionamenti stagionali: necessari ad aziende che richiedono materie prime o prodotti in periodi di picco della domanda
  • Forniture di prodotti con scadenza: come nel caso di alimenti freschi o farmaci, garantendo consegne regolari per una disponibilità sempre sicura
  • Distribuzione di attrezzature e materiali di consumo per uffici: come carta, toner e cancelleria, utilizzati in modo costante e che quindi necessitano di approvvigionamento frequente
  • Forniture per il settore sanitario: ad esempio, dispositivi medici e materiali di consumo, fondamentali per garantire continuità nelle prestazioni sanitarie

Differenza tra contratto di fornitura e contratto di subappalto 

Molto spesso, il contratto di fornitura viene confuso con il contratto di subappalto. Pur essendo entrambi strumenti utili per gestire relazioni commerciali, tuttavia, queste due forme contrattuali presentano alcune importanti differenze. 

Come visto, la fornitura è un accordo in cui un fornitore si impegna a consegnare beni o servizi ad un’azienda. In questo caso, perciò, il rischio d’impresa rimane a carico dell’acquirente che utilizza il bene o servizio.

Il subappalto, invece, riguarda l’affidamento di una parte dell’opera o del servizio a un soggetto terzo, il subappaltatore. Questo agisce con la propria organizzazione e mezzi, sostituendosi all’appaltatore principale. Il subappaltatore ha quindi responsabilità diretta per la parte di progetto a lui assegnata.

La differenza centrale tra i due contratti risiede quindi nell’assunzione del rischio e nella natura della prestazione. Mentre la fornitura supporta le operazioni quotidiane del cliente, il subappalto introduce un soggetto esterno per completare una parte del lavoro in modo indipendente.

Caratteristiche del contratto di somministrazione

Chiarito cosa sia un contratto di fornitura e cosa prevede la legge, vediamo in dettaglio le sue caratteristiche.

Tra i principali elementi di questa tipologia di contratto troviamo:

  • Onerosità: il contratto prevede il pagamento di un corrispettivo per le prestazioni fornite
  • Consensualità: si perfeziona con il semplice consenso tra le parti, senza necessità di ulteriori formalità
  • Durata: il contratto si basa su una prestazione continuativa o periodica, che si ripete nel tempo
  • Flessibilità nella quantità: in assenza di accordi specifici, la quantità di beni o servizi si determina in base al fabbisogno del cliente
  • Modalità di pagamento: può avvenire al ricevimento delle singole prestazioni o seguire scadenze periodiche predefinite, come avviene per le utenze

Questi elementi permettono di strutturare il contratto in modo flessibile e personalizzato. In questo modo, il contratto può essere adattato alle esigenze specifiche di approvvigionamento e gestione di ogni azienda.

Esempio di fac simile di contratto di fornitura

Chiarite le caratteristiche principali di questo tipo di contratto, vediamo subito un esempio pratico.

Di seguito troverai un fac-simile di contratto di fornitura.

Esempio facsimile di un contratto di fornitura

Tipologie di contratti di fornitura

I contratti si possono classificare in diverse tipologie a seconda della periodicità e della natura dei beni o servizi offerti. Tra le principali categorie troviamo:

  • Fornitura in senso proprio: la prestazione è effettuata con scadenze regolari e predeterminate (ad esempio, consegne settimanali o mensili)
  • Fornitura in senso improprio: la prestazione non segue scadenze fisse, ma avviene secondo il fabbisogno del cliente, come avviene nelle forniture di beni alimentari su richiesta
  • Fornitura continuativa: i beni o servizi sono forniti senza interruzione, come nel caso di contratti per l’erogazione di gas, elettricità, acqua o intranet
  • Fornitura di consumo: prevede il passaggio di proprietà dei beni forniti al cliente, che ne acquisisce pieno possesso
  • Fornitura d’uso: il cliente ottiene solo il diritto di utilizzo dei beni, senza acquisirne la proprietà

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Domande frequenti sul contratto di fornitura

Cosa sono i contratti di fornitura?

I contratti di fornitura sono accordi tra due parti, un fornitore e un cliente. Prevedono la consegna di beni o servizi a fronte di un corrispettivo. Questi contratti possono coprire forniture regolari o continuative e possono riguardare beni di consumo o d’uso.

Quanto dura un contratto di fornitura?

La durata di un contratto di fornitura varia in base agli accordi tra le parti. Può essere a termine, con una scadenza precisa oppure a tempo indeterminato. Il contratto di fornitura è rinnovabile periodicamente se non vi è disdetta. La durata deve essere indicata chiaramente nelle clausole contrattuali per evitare ambiguità.

Come si registra un contratto di fornitura?

Un contratto di fornitura può essere registrato tramite l’Agenzia delle Entrate. La registrazione non è obbligatoria per tutti i contratti, ma può essere necessaria in caso di importi rilevanti o per garantirne validità legale. Per la registrazione, è necessario il pagamento di un’imposta di registro.

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