Sai cosa si intende per preavviso di dimissioni? Conosci il numero di giorni da rispettare prima di lasciare il lavoro?
Quando un lavoratore si trova a fare un colloquio di lavoro, gli viene sempre rivolta la fatidica domanda: “Da quando potresti unirti al nostro team?”. La risposta potrebbe sembrare semplice: appena termina il periodo di preavviso.
Il calcolo effettivo dei giorni, però, è tutt’altro che scontato, perché si basa su una serie di regole e di eccezioni. E cosa succede se il dipendente decide di non rispettarlo?
In questo approfondimento vedremo come varia il periodo di preavviso in base alle diverse situazioni, come calcolarlo e come comunicare le dimissioni nella maniera corretta, includendo una serie di pratici esempi.
- Cosa si intende per preavviso di dimissioni
- Quanti giorni di preavviso bisogna dare in caso di dimissioni
- Come si calcola il periodo di preavviso
- Cosa succede se non si dà il preavviso
- Esempio di lettera dimissioni con preavviso
- Domande frequenti sul preavviso di dimissioni
- Gestisci i processi di offboarding dei dipendenti con Factorial 🚀
Cosa si intende per preavviso di dimissioni
Partiamo dalla domanda più semplice: cos’è il preavviso quando si parla di dimissioni?
Il periodo di preavviso comincia una volta che viene comunicata, da parte del dipendente, la decisione di terminare il proprio rapporto lavorativo con il datore di lavoro. Questo periodo è valido anche nel caso opposto, ovvero quello in cui è l’azienda a decidere di licenziare un lavoratore.
A meno che, tra i fattori per le dimissioni o il licenziamento non ci sia la “giusta causa”, entrambe le parti sono tenute a rispettare un periodo di tempo tra la comunicazione ufficiale della fine del rapporto e l’ultimo giorno di lavoro effettivo del dipendente.
Il periodo di preavviso viene definito dal CCNL di riferimento e generalmente varia in base all’inquadramento e all’anzianità in azienda, ma è sempre specificato nel contratto.
È bene aggiungere che, nel periodo di preavviso, il rapporto lavorativo deve continuare normalmente, anche se è possibile, in accordo con il datore di lavoro, utilizzare le ferie residue.
Quanti giorni di preavviso bisogna dare in caso di dimissioni
Come abbiamo appena specificato, il preavviso che i dipendenti sono tenuti a dare varia in base a tre fattori: il loro inquadramento, la loro anzianità aziendale e il loro CCNL di riferimento, come previsto dalla legge.
In linea generale, la lunghezza del preavviso è più lunga quanto più è alto il livello di inquadramento e l’anzianità del dipendente. Per un dipendente con meno di cinque anni di servizio nell’azienda e che non ricopre ruoli manageriali, il preavviso di aggira normalmente tra i 7 e i 20 giorni.
Vediamo nello specifico quanti giorni di preavviso bisogna dare nei CCNL che contano più lavoratori: settore del commercio, settore metalmeccanico e settore turistico.
Preavviso dimissioni CCNL settore Commercio
Fino a 5 anni di servizio compiuti:
- Livello 1, Quadri: 45 giorni
- Livello 2 e 3: 20 giorni
- Livello 4 e 5: 15 giorni
- Livello 6 e 7: 10 giorni
- Operatori di vendita: 30 giorni
Oltre i 5 anni e fino a 10 anni di servizio compiuti:
- Livello 1, Quadri: 60 giorni
- Livello 2 e 3: 30 giorni
- Livello 4 e 5: 20 giorni
- Livello 6 e 7: 15 giorni
- Operatori di vendita: 45 giorni
Oltre i 10 anni di servizio compiuti:
- Livello 1, Quadri: 90 giorni
- Livello 2 e 3: 45 giorni
- Livello 4 e 5: 30 giorni
- Livello 6 e 7: 15 giorni
- Operatori di vendita: 60 giorni
Preavviso dimissioni CCNL settore Metalmeccanici
Fino a 5 anni di servizio compiuti:
- Categoria I: 7 giorni
- Categorie II e III: 10 giorni
- Categorie IV e V: 1 mese e 15 giorni
- Categorie VI e VII: 2 mesi
Oltre i 5 anni e fino a 10 anni di servizio compiuti:
- Categoria I: 15 giorni
- Categorie II e III: 20 giorni
- Categorie IV e V: 2 mesi
- Categorie VI e VII: 3 mesi
Oltre i 10 anni di servizio compiuti:
- Categoria I: 20 giorni
- Categorie II e III: 1 mese
- Categorie IV e V: 2 mesi e 15 giorni
- Categorie VI e VII: 4 mesi
Preavviso dimissioni CCNL settore Turismo
Fino a 5 anni di servizio compiuti:
- Livello A e B: 4 mesi
- Livello I: 2 mesi
- Livelli 2 e 3: un mese
- Livelli 4 e 5: 20 giorni
- Livelli 6S, 6 e 7: 15 giorni
Oltre i 5 anni e fino a 10 anni di servizio compiuti:
- Livello A e B: 5 mesi
- Livello I: 3 mesi
- Livelli 2 e 3: 45 giorni
- Livelli 4 e 5: 30 giorni
- Livelli 6S, 6 e 7: 20 giorni
Oltre i 10 anni di servizio compiuti:
- Livello A e B: 6 mesi
- Livello I: 4 mesi
- Livelli 2 e 3: 2 mesi
- Livelli 4 e 5: 45 giorni
- Livelli 6S, 6 e 7: 20 giorni
Come si calcola il periodo di preavviso
Nel momento in cui andrà calcolato il periodo di preavviso, bisognerà partire da due presupposti.
Innanzitutto, il preavviso va calcolato tenendo conto dei giorni naturali e non giorni lavorativi. Di conseguenza, 15 giorni di preavviso corrisponderanno circa a due settimane lavorative e non a tre, come sarebbe stato in caso contratto.
Inoltre, la maggior parte dei CCNL prevede che il preavviso parta non dal giorno effettivo delle dimissioni, ma dai successivi 1° o 16° giorno del mese. Questo implica che, ad esempio, se un dipendente presenterà le dimissioni il 30 luglio, il conteggio dei giorni di preavviso partirà dal 1 agosto.
Vediamo ora un pratico esempio su come calcolare il periodo di preavviso.
Esempio di calcolo
Per capire meglio il meccanismo, facciamo l’esempio di una dipendente che decide di dare le dimissioni il 19 luglio e che, da CCNL e da contratto, deve garantire 15 giorni di preavviso.
Anche se ha dato le dimissioni il 19 luglio, il preavviso partirà soltanto dal primo giorno del mese successivo, quindi dal 1 agosto. Da questo momento, la dipendente dovrà aspettare 15 giorni di calendario prima lasciare la sua azienda.
Di conseguenza, il preavviso scadrà il 16 agosto.
Cosa succede se non si dà il preavviso
Cosa succede quando un dipendente decide di non comunicare le proprie dimissioni al datore di lavoro nei tempi previsti?
In questi casi scattano i procedimenti relativi all’indennità sostitutiva di preavviso, ovvero un indennizzo che va corrisposto al datore di lavoro, penalizzato dal fatto che il dipendente non gli ha concesso il tempo necessario per trovare un sostituto. Secondo quanto previsto dalla legge, la cifra da corrispondere sarà pari all’importo della retribuzione che sarebbe spettato al lavoratore per il periodo di preavviso.
È bene specificare che, anche nel caso in cui dovesse essere il datore di lavoro a licenziare senza preavviso, verrà corrisposta un’indennità, questa volta, però, in favore del lavoratore.
In entrambe queste eventualità, toccherà al dipartimento HR avviare i processi di offboarding del dipendente, raccogliendo tutti i documenti necessari e informando gli addetti alla contabilità degli sviluppi.
Questi processi sono spesso lunghi e dispendiosi e si corre il rischio di commettere errori che potrebbero avere gravi ripercussioni, ad esempio nella gestione dell’ultima busta paga e nel pagamento dell’indennità sostitutiva di preavviso.
Una delle soluzioni a questo problema è quella di adottare un Software HR All-in-one come Factorial, che semplificherà l’intero processo, centralizzando e automatizzando i processi di offboarding.
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Esempio di lettera dimissioni con preavviso
A partire dal 2016, le dimissioni vengono comunicate esclusivamente con modalità telematiche, utilizzando appositi moduli resi disponibili sul sito del Ministero del Lavoro. Questo implica che, nella maggior parte dei casi, fatta eccezione per esempio per le dimissioni durante il periodo di prova, non ci sarà bisogno di una lettera di dimissioni vera e propria, ma semplicemente di riempire i documenti disponibili online.
In ogni caso, un dipendente potrebbe voler garantire al datore di lavoro la sua piena disponibilità e professionalità anche nelle ultime settimane di lavoro.
Potrebbe, quindi, voler comunicare le proprie dimissioni in maniera personale, utilizzando una lettera di dimissioni, per rassicurare il datore di lavoro circa il suo impegno.
Di seguito ti forniamo un esempio di una lettera di dimissioni che contiene anche un riferimento al periodo di preavviso.
FAQ: preavviso dimissioni
Quanti giorni di preavviso prima di dare le dimissioni?
Il preavviso che i dipendenti sono tenuti a dare varia in base a tre fattori: il loro inquadramento, la loro anzianità aziendale e il loro CCNL di riferimento, come previsto dalla legge. In linea generale, la lunghezza del preavviso è più lunga quanto più è alto il livello di inquadramento e l’anzianità del dipendente.
Come dare le dimissioni con preavviso?
A partire dal 2016, le dimissioni vengono comunicate esclusivamente modalità telematiche, utilizzando appositi moduli resi disponibili sul sito del Ministero del Lavoro. Questo implica che, nella maggior parte dei casi, fatta eccezione per esempio per le dimissioni durante il periodo di prova, non ci sarà bisogno di una lettera di dimissioni vera e propria.
Come si calcola il preavviso in caso di dimissioni?
Nel momento in cui andrà calcolato il periodo di preavviso, bisognerà partire da due presupposti. Innanzitutto, il preavviso va calcolato tenendo conto dei giorni naturali e non giorni lavorativi. Di conseguenza, 15 giorni di preavviso corrisponderanno circa a due settimane lavorative. Inoltre, la maggior parte dei CCNL prevede che il preavviso parta non dal giorno effettivo delle dimissioni, ma dai successivi 1° o 16° giorno del mese.