A cosa ci si riferisce con la sigla DVR? Perché è importante per aziende e responsabili?
La salute e la sicurezza sul lavoro sono aspetti da non sottovalutare. Incidenti ed infortuni, infatti, possono avere conseguenze negative sia sul benessere psicofisico dei dipendenti che sul loro rendimento.
Per questo motivo ogni azienda deve impegnarsi a redigere quello che viene chiamato DVR (Documento di Valutazione dei Rischi) per tutelare i propri dipendenti. Il DVR è una documentazione che interessa soprattutto al datore di lavoro, perché primo responsabile di tutto ciò che accade all’interno del luogo di lavoro.
Tuttavia è altrettanto indispensabile la figura del responsabile delle risorse umane, in quanto deve assicurarsi che ogni individuo all’interno del contesto lavorativo sia cosciente, formato ed educato a come rispondere a un’emergenza, qualora se ne presentasse una.
In questo articolo, cercheremo di rispondere ad alcune domande per capire meglio cos’è il DVR, come funziona e quali sono le informazioni più importanti che le aziende devono conoscere su benessere aziendale e sicurezza sul posto di lavoro.
Cos’è il Documento di Valutazione dei Rischi
Esiste una normativa che spiega chiaramente questo primo concetto: artt. 17, 28 e 29 del D.Lgs 81/08, i quali obbligano il datore di lavoro a indagare su tutti i possibili rischi nei luoghi di lavoro prima ancora di iniziare l’attività lavorativa. Questa normativa serve sia per il dipendente a prevenire qualsiasi forma di lesione o danno permanente, ma anche per il datore di lavoro, in quanto un infortunio sul lavoro può segnare la sospensione della sua produttività o rallentare lo sviluppo e la crescita dell’azienda.
La compilazione del DVR
Mettiamo caso che l’azienda debba rinnovare l’ufficio con attrezzature nuove, modificando così anche le abitudini dei dipendenti nel muoversi in alcuni spazi. In questo caso, ci sarà bisogno di un DVR aggiornato. Ma quali informazioni vanno inserite per la compilazione del documento?
Prima di tutto sarà indispensabile il sopralluogo di un Tecnico della Sicurezza, il cui compito sarà quello di osservare l’ambiente e fare i dovuti calcoli per poter capire quanti e quali sono i possibili rischi.
Di conseguenza, una volta svolto questo tipo di controllo, sarà possibile inserire i dati più generici dell’azienda come l’anagrafica aziendale e l’organigramma delle misure di sicurezza. Infine, dopo aver ottenuto questi dati di riferimento, entrano in gioco le risorse umane che dovranno interpretare la situazione a partire dal lavoro del dipendente. Il sopralluogo è fondamentale, ma se non si conoscono i tempi di lavoro del dipendente o le loro abitudini si rischia di non sfruttare a pieno le registrazioni e le osservazioni del Tecnico.
Bisogna valutare ogni tipo di rischio, anche banale, poiché nel tempo queste misure di sicurezza dovranno essere modificate passo dopo passo. Infatti, nel DVR esiste anche uno spazio apposito per considerare un’eventuale crescita da parte dell’azienda.
Per assurdo che possa sembrare, all’interno del DVR ci devono essere anche informazioni riguardanti il wifi, la posizione delle telecamere di sicurezza e la conservazione di questi oggetti. Ti basta immaginare l’assurda situazione in cui il cortocircuito di un modem o la sovralimentazione di una multipresa possano portare in breve tempo a un incendio.
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Esiste un DVR già precompilato?
No, non esiste, però al suo posto esiste un DVR standardizzato, cioè già redatto e messo a disposizione delle aziende con meno di 50 dipendenti. Tenendo conto che da questo gruppo sono escluse aziende industriali e di impianti i cui dipendenti sono costantemente a rischio esposizione di sostanze chimiche e cancerogene, o altro ancora.
Questo Documento di Valutazione dei Rischi Standardizzato (DVRS) è stato approvato dalla Commissione Consultiva e recepito con il Decreto del Ministero del Lavoro e dell’Interno del 30 Novembre 2012. Per questa documentazione sono previste solo quattro fasi:
- Descrizione dell’azienda e dell’attività lavorativa
- Individuazione dei pericoli presenti (anche qui necessario e indispensabile il Tecnico della sicurezza)
- Valutazione dei rischi rispetto ai pericoli individuati e quali misure per contrastarli
- Definizione del programma di miglioramento
Come si compila un DVR?
All’interno del DVR vanno inserite informazioni in più rispetto a quelle elencate per la procedura standardizzata. Di seguito vedremo tutto ciò che è necessario, con qualche informazione extra per specificare i vari contenuti:
- Anagrafica aziendale
Posizione delle sedi lavorative, Codice ATECO, numero dei dipendenti, dati anagrafici del Datore di lavoro, tipologia di attività lavorativa e persone delegate dallo stesso Datore per specifici compiti sulla sicurezza.
- Descrizione del ciclo lavorativo e identificazione delle mansioni
Descrivere le varie fasi del lavoro, da ogni fascia oraria alle più comuni pause, che portano i vari dipendenti a entrare in contatto con macchinari, sostanze potenzialmente nocive o attrezzature utilizzate in vari contesti. Inoltre, bisogna aggiungere quali mansioni i dipendenti svolgono con questi strumenti, associando a ogni lavoro il suo rischio principale.
- Organigramma del servizio di prevenzione e protezione
Qui devi inserire i dati anagrafici del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), del medico competente, del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), addetto al primo soccorso e addetto antincendio.
- Metodologia attuata per la valutazione dei rischi
Ovvero raccogliere tutte le informazioni su come sono stati valutati i rischi, dalle interviste ai dipendenti fino al sopralluogo, se sono stati individuati i pericoli in ogni fase lavorativa, se sono stati individuati i lavoratori più esposti a questi rischi e con quali criteri sono stati misurati.
- Elenco dei rischi individuati (suddivisi per ambiente lavorativo)
Tutte le stime e i dati ottenuti dopo aver compilato e spiegato la metodologia attuata per la valutazione dei rischi. Soprattutto, devi elencare le probabilità che un danno ha di diventare reale. Bisognerà riportare anche qui le misure di valutazione e prevenzione tenendo conto della valutazione.
- Programma di miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza
Per stabilire un programma di miglioramento della sicurezza si devono stabilire i tempi per realizzare tutti i cambiamenti, scegliere una persona responsabile di questa attuazione, applicare delle priorità di intervento ed elencare le misure di prevenzione predisposte per la gestione del rischio.
Gli errori più comuni nella compilazione di un DVR
Non capita tutti i giorni di poter compilare questo documento, e forse è anche un bene, però ti potrà capitare di trovarti davanti il modulo e non saper bene quale parte compilare inserendo i dati corretti.
Per questo riteniamo giusto segnalarti anche gli errori più comuni:
- Non essere stato abbastanza esaustivo con le informazioni: capita molto spesso che un DVR venga respinto perché considerato incompleto, per cui più informazioni aggiungi e meglio è
- Il DVR non è stato aggiornato periodicamente: così come un’azienda cresce dal punto di vista digitale, economico e sociale, anche il DVR deve avere una sua crescita, un suo progredire verso soluzioni sempre migliori. Per questo motivo ti consigliamo sempre di seguire i cambiamenti interni al tuo luogo di lavoro, perché potrà richiedere un dato extra alla tua documentazione
- Non sono stati inseriti tutti i pericoli che un macchinario o una postazione possono causare: ed è anche uno dei dati che manca con più frequenza, forse per negligenza o distrazione, non possiamo saperlo. Vale quindi la stessa regola del primo punto: aggiungi tutto quello che hai in possesso e non preoccuparti di essere ripetitivo
- Il materiale, una volta verificato, non è stato più controllato: ed è un errore comune perché il fatto che tra una documentazione e l’altra siano passati due anni non significa che il macchinario o la postazione siano ancora affidabili, anche se esposti alla migliore manutenzione del mondo.
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Ogni DVR si compila allo stesso modo?
Per alcuni aspetti sì, per altri no. Anche se i moduli sono gli stessi e cambiano principalmente in base all’azienda (come abbiamo già visto tra DVR e DVRS) ogni documentazione riporta informazioni totalmente diverse. Le aziende hanno i loro spazi, i loro uffici, i loro personalissimi luoghi di lavoro. Per cui domandarsi se esista una compilazione unica del DVR è legittimo, ma la risposta è piuttosto scontata, ed è no.
Dove bisogna conservare il DVR?
Non esiste un ufficio che sia responsabile per la custodia del DVR, per cui la persona a cui deve essere consegnato, e che poi si occuperà di custodirlo, è il datore di lavoro. Di conseguenza quest’ultimo potrà decidere di affidarlo ad altre persone responsabili, come il medico competente o l’RSPP.