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Gestione Finanziaria

Opex e capex: cosa sono, differenze ed esempi

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4 minuti di lettura
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Nel linguaggio della gestione aziendale, opex e capex sono due concetti chiave che descrivono modalità diverse di impiegare le risorse finanziarie. Comprendere la distinzione tra questi termini è fondamentale per valutare la solidità economica di un’impresa, pianificare gli investimenti e gestire i flussi di cassa in maniera efficiente.

Per capire meglio cosa sono, partiamo dal loro significato e dalle loro differenze, con esempi pratici e alcune indicazioni utili per amministrarli correttamente, anche alla luce delle novità fiscali e contabili in vigore dal 2025.

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Cosa sono opex e capex

Dal punto di vista contabile, le opex vengono interamente registrate nel conto economico dell’anno in cui sono sostenute, mentre le capex si capitalizzano e vengono ammortizzate in più anni.

Nel dettaglio: 

  • le Opex (operating expenditure) sono le spese operative, ovvero  tutti i costi necessari per mantenere in funzione le attività aziendali quotidiane. Sono costi ricorrenti, legati al normale funzionamento dell’impresa, che non generano direttamente un incremento del patrimonio durevole ma permettono di sostenere l’operatività;
  • le Capex (capital expenditure) sono le spese in conto capitale, che rappresentano invece gli investimenti in beni durevoli o infrastrutture che aumentano il valore e la capacità produttiva dell’azienda nel medio-lungo periodo, incidendo indirettamente sul fatturato aziendale. Sono spese straordinarie, spesso pianificate in bilancio, che generano benefici per più esercizi.

Qual è la differenza tra opex e capex

La distinzione principale tra opex e capex è che le prime sono investimenti a lungo termine che migliorano le capacità aziendali, mentre le seconde sono costi operativi quotidiani. 

A loro volta, e per loro natura, si differenziano quindi per: 

  • durata del beneficio: le opex sono spese che producono un beneficio immediato e temporaneo, tipicamente entro l’anno fiscale in corso. Un esempio classico è il costo dell’affitto di un ufficio, che offre un beneficio per quel mese o anno specifico. Le capex, al contrario, sono investimenti il cui beneficio si estende per un periodo prolungato, spesso superiore a un anno. L’acquisto di un macchinario produttivo, ad esempio, migliorerà le capacità aziendali per molti anni a venire;
  • trattamento contabile: a livello di bilancio. Le opex sono registrate come costi operativi nel conto economico dell’anno in cui vengono sostenute, riducendo direttamente l’utile. Le capex, invece, non sono considerate un costo immediato. L’importo speso viene iscritto nello stato patrimoniale come un’attività e il suo costo viene ripartito nel tempo attraverso un processo chiamato ammortamento. Questo consente di distribuire l’impatto fiscale dell’investimento su più anni, riflettendo la lunga durata del suo beneficio;
  • finalità: le opex hanno lo scopo di mantenere le operazioni quotidiane dell’azienda: si tratta di spese ricorrenti e necessarie per “far girare la macchina”. Le capex, invece, mirano a potenziare o espandere le capacità aziendali, come l’acquisto di nuove tecnologie, l’apertura di un nuovo stabilimento o l’acquisizione di brevetti. Sono investimenti strategici che mirano alla crescita futura.

Novità 2025 

C’è da dire, che con le nuove normative fiscali introdotte nel 2025, la linea di confine tra capex e opex è diventata più sfumata per alcune tipologie di spese. Per favorire l’innovazione e la sostenibilità, il decreto di attuazione del bilancio ha stabilito che alcune spese in ambito tecnologico e ambientale, pur avendo la natura di un investimento a lungo termine (quindi capex), possono essere parzialmente dedotte come opex nell’anno in cui vengono sostenute.

Questo approccio ibrido offre un vantaggio fiscale significativo: le aziende possono beneficiare di una riduzione immediata del reddito imponibile, pur ottenendo i vantaggi a lungo termine dell’investimento. In sostanza, il legislatore incoraggia le imprese a innovare, a digitalizzarsi e a diventare più sostenibili, riconoscendo che questi investimenti non sono solo strategici per il futuro, ma anche essenziali per la competitività attuale.

Opex e capex esempi

Quando si analizza la contabilità di un’azienda, è fondamentale distinguere tra due grandi categorie di spesa.  Ma facciamo alcuni esempi per tracciare meglio le differenze. 

Esempi di Opex

Tra le spese ricorrenti e a breve termine che non hanno lo scopo di generare un valore patrimoniale a lungo termine, ma di supportare l’operatività corrente, ci sono: 

  • stipendi e salari del personale; 
  • utenze (energia elettrica, acqua, gas, connessione internet);
  • materiali di consumo e forniture d’ufficio;
  • spese di marketing e pubblicità;
  • canoni di locazione di immobili o macchinari;
  • costi di manutenzione ordinaria;
  • servizi esterni (consulenze, pulizie, sicurezza).

Esempi di Capex

Tra le spese che non vengono dedotte immediatamente, ma ammortizzate nel tempo, riflettendo la loro utilità prolungata, rientrano invece: 

  • acquisto di macchinari industriali;
  • realizzazione di un nuovo stabilimento produttivo;
  • ristrutturazione di immobili aziendali;
  • acquisto di terreni o brevetti;
  • investimento in impianti fotovoltaici;
  • sviluppo di software proprietari;
  • veicoli aziendali destinati alla produzione o logistica. 

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Domande frequenti relative a opex e capex

Cosa sono Capex e Opex?
Sono due categorie di spesa aziendale: le capex sono investimenti in beni durevoli, le opex costi operativi ricorrenti.

Cosa si intende con Capex?
Spese in conto capitale che aumentano il valore e la capacità dell’azienda nel lungo periodo.

Cosa comprendono le Opex?
Costi per il funzionamento quotidiano: stipendi, forniture, utenze, manutenzione, affitti, servizi.

Quali sono i KPI di Capex e Opex?
Tra i principali indicatori ci sono il rapporto Capex/Fatturato, il ROI sugli investimenti, il margine operativo netto e il livello di efficienza operativa.

Consulente del lavoro ed esperta di Fisco, Tasse e Diritto. Laureata in Scienze dell'Amministrazione e dell'Organizzazione presso l'Università di Palermo, dal 2016, mi occupo principalmente di scrittura su temi legati a Previdenza, Economia e Lavoro, con un focus sull'attualità e i temi caldi. La mia curiosità e passione mi spinge al costante aggiornamento e un’analisi approfondita delle dinamiche di cui tratto. Scrivo perché quando lo faccio ho l'impressione di stare al posto giusto nel momento giusto