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Crescita del team

Obbligo di formazione sull’AI: cosa prevede l’AI Act dell’Unione Europea

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6 minuti di lettura
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Con l’entrata in vigore dell’AI Act il 2 febbraio 2025, le imprese europee dovranno rispettare l’obbligo di formazione AI per i propri dipendenti.

L’obiettivo del regolamento è quello di garantire che chi lavora con sistemi di intelligenza artificiale, a qualsiasi livello, possieda le competenze necessarie per comprenderne il funzionamento, i rischi e le opportunità.

A essere coinvolti non sono solo gli sviluppatori di soluzioni AI, ma anche i professionisti che le utilizzano quotidianamente nei processi aziendali. La norma, contenuta nell’Articolo 4 del regolamento europeo, punta a promuovere un uso consapevole e responsabile dell’intelligenza artificiale in ogni settore produttivo.

L’obbligo di formazione riguarda anche le aziende extra-UE che operano nel mercato europeo e utilizzano tecnologie basate su AI, rafforzando così l’impegno dell’Unione verso un ecosistema digitale sicuro, etico e trasparente.

Come funziona l’obbligo di formazione AI in vigore dal 2025

L’obbligo di formazione AI stabilito dall’AI Act dell’Unione Europea impone a tutte le aziende di fornire ai propri dipendenti e collaboratori una preparazione adeguata per lavorare con sistemi di intelligenza artificiale. La formazione deve garantire la comprensione delle competenze tecniche fondamentali, necessarie per conoscere il funzionamento degli algoritmi e le logiche dei sistemi AI, e fornire indicazioni sul corretto utilizzo degli strumenti, incluse le misure da adottare durante la fase operativa e nella gestione degli output generati dall’AI.

Inoltre, i programmi devono sensibilizzare i lavoratori sui rischi e le opportunità legate all’adozione di sistemi automatizzati, con particolare attenzione all’impatto delle decisioni AI sui soggetti interessati. I percorsi formativi possono essere modulati in base al livello di coinvolgimento dei dipendenti, spaziando da corsi base per tutti i lavoratori fino a moduli avanzati dedicati a chi sviluppa o gestisce direttamente applicativi AI.

Le aziende sono anche tenute a documentare tutte le attività formative svolte, così da dimostrare la conformità normativa e ridurre eventuali responsabilità civili o penali. Con questa misura, l’Unione Europea punta a creare un ecosistema digitale più sicuro, etico e trasparente, assicurando che l’adozione dell’intelligenza artificiale sia accompagnata da competenze concrete e reali.

L’obbligo di formazione AI come opportunità strategica

L’obbligo di formazione AI non va visto solo come un adempimento normativo, ma come un’occasione per accelerare la trasformazione digitale, rafforzando competenze, efficienza e innovazione in azienda. Investire nella preparazione dei dipendenti significa formare professionisti in grado di gestire in modo consapevole gli strumenti di intelligenza artificiale e guidare progetti tecnologici complessi.

Le aziende che promuovono un alto livello di alfabetizzazione AI tra i propri team possono ottenere vantaggi concreti:

  • Adozione più rapida dell’AI: i progetti pilota si trasformano più velocemente in soluzioni operative su larga scala.
  • Riduzione dei rischi e degli errori: minor esposizione a problemi di bias, discriminazione o utilizzo improprio dei dati.
  • Incremento della produttività: sfruttamento ottimale delle potenzialità dell’automazione e dell’analisi dei dati.

In questo modo, l’obbligo di formazione AI diventa un vero strumento strategico per costruire team competenti e aziende più resilienti e innovative.

Come implementarlo efficacemente in azienda

Secondo il nuovo Regolamento europeo, ogni azienda o pubblica amministrazione deve offrire percorsi formativi calibrati in base al ruolo dei dipendenti e al contesto di utilizzo dei sistemi AI, coinvolgendo anche collaboratori esterni che interagiscono con queste tecnologie.

Un percorso formativo efficace dovrebbe prevedere diversi livelli di approfondimento:

  • Formazione base per tutti i dipendenti, con focus sui principi fondamentali dell’AI e sulle regole di utilizzo etico e sicuro.
  • Formazione avanzata per manager, sviluppatori o responsabili IT, con approfondimenti su compliance, governance e gestione dei rischi.
  • Moduli specialistici per team con compiti specifici, ad esempio HR sull’identificazione dei bias o marketing sulla generative AI e copyright.

I contenuti devono coprire tre aree chiave: il funzionamento dei sistemi di AI, i principi di etica e governance e i potenziali rischi connessi all’adozione dell’AI. È fondamentale utilizzare formati di apprendimento diversificati, come lezioni online, workshop pratici, simulazioni operative e materiali facilmente accessibili, evitando un linguaggio eccessivamente tecnico o giuridico.

Ogni attività formativa deve essere accuratamente documentata in un registro interno, così da poter dimostrare la conformità al regolamento e ridurre eventuali responsabilità civili o penali. L’Unione Europea ha inoltre raccolto best practice e modelli già adottati da aziende aderenti all’AI Pact, che possono essere utilizzati come riferimento per strutturare percorsi formativi efficaci e adattabili.

Infine, le aziende devono combinare la formazione con pratiche operative di controllo e supervisione: monitoraggio continuo dei sistemi AI, verifica umana delle decisioni automatizzate, trasparenza e gestione dei bias. In questo modo, l’adozione dell’intelligenza artificiale diventa non solo sicura e conforme, ma anche etica, responsabile e realmente utile per incrementare produttività e innovazione.

Il ruolo dei team HR nell’applicazione dell’obbligo di formazione AI

L’AI Act individua le applicazioni di intelligenza artificiale nel recruiting e nella gestione del personale come “ad alto rischio”, imponendo regole precise alle aziende. È compito dei team HR assicurare che i sistemi siano trasparenti e imparziali, che manager e recruiter ricevano una formazione aziendale mirata sui bias dell’AI e che le decisioni automatizzate siano sempre supervisionate da personale umano.

Dal 2 febbraio 2025, con l’entrata in vigore dell’obbligo di alfabetizzazione AI, le imprese hanno una reale opportunità: strutturare percorsi formativi efficaci, integrare l’AI nei processi aziendali con consapevolezza e ridurre i rischi di errori o sanzioni.

In questo senso, la formazione sull’AI non è solo un adempimento normativo, ma uno strumento strategico per rafforzare le competenze dei team HR, migliorare le decisioni aziendali e sfruttare al meglio il potenziale della tecnologia.

Come Factorial può supportare la gestione della formazione

Per le aziende, gestire l’obbligo di formazione AI può essere complesso, soprattutto quando si tratta di coordinare percorsi formativi diversi per ruoli e livelli di responsabilità differenti. Factorial offre una piattaforma HR completa che semplifica la pianificazione, la tracciabilità e la documentazione di tutti i programmi di formazione.

Grazie a Factorial, software gestionale aziendale All-in-one, i responsabili HR possono:

  • Creare e assegnare corsi di formazione su misura per team e ruoli specifici.
  • Monitorare in tempo reale la partecipazione e il completamento dei corsi.
  • Archiviare tutta la documentazione necessaria per dimostrare la conformità all’AI Act.
  • Inviare promemoria automatici per garantire che ogni dipendente completi i percorsi formativi.

In questo modo, Factorial trasforma l’obbligo di formazione AI da un adempimento normativo a uno strumento strategico per sviluppare competenze, responsabilità e cultura digitale all’interno dell’azienda.

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Domande frequenti relative all'obbligo di formazione AI

Quando è obbligatoria la formazione AI per i lavoratori?

La formazione AI è obbligatoria dal 2 febbraio 2025 per tutti i dipendenti e collaboratori che operano con sistemi di intelligenza artificiale, sia direttamente sia indirettamente. L’obbligo riguarda sia le aziende europee sia quelle extra-UE che offrono servizi o prodotti basati su AI nel mercato europeo.

Cosa succede se un lavoratore non partecipa ai corsi di formazione AI?

La mancata partecipazione può comportare responsabilità dell’azienda e del singolo lavoratore, soprattutto in caso di incidenti o decisioni errate derivanti dall’uso dei sistemi AI. Documentare e monitorare la formazione è essenziale per garantire la conformità normativa e ridurre rischi civili o penali.

Il lavoratore è obbligato a partecipare ai programmi di formazione AI?

Sì, la partecipazione è obbligatoria, poiché la normativa richiede che tutti i dipendenti acquisiscano competenze adeguate per un uso consapevole e sicuro dei sistemi AI. L’azienda deve organizzare corsi accessibili e adatti ai diversi livelli di responsabilità e ruolo.

Cosa regola la normativa sull’AI?

L’AI Act stabilisce regole armonizzate per l’uso dell’intelligenza artificiale in Europa, classificando le applicazioni in base al rischio. Impone obblighi specifici ai datori di lavoro, tra cui la formazione dei dipendenti, la gestione dei bias algoritmici, la trasparenza nei processi decisionali automatizzati e la supervisione umana sui sistemi AI ad alto rischio.

Laureata in Marketing alla LUISS, vive a Barcellona dove lavora nel content marketing per Factorial, occupandosi della creazione di contenuti per il mercato italiano. Appassionata di viaggi, arte e cinema, nel tempo libero ama scoprire nuove culture e sperimentare nuove cucine.