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Documento valutazione dei rischi: cos’è, norme e come redigerlo

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8 minuti di lettura
Documento valutazione dei rischi: cos’è, norme e come redigerlo

Sai cos’è il Documento valutazione dei rischi? Ti stai chiedendo cosa deve contenere obbligatoriamente e chi deve redigerlo?

Il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) è uno degli strumenti fondamentali per garantire la sicurezza sul lavoro e tutelare la salute dei dipendenti.  Questo tipo di documento serve a garantire che vengano adottate misure preventive per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori.

In questo articolo esploreremo cos’è il DVR, cosa deve contenere, chi è responsabile della sua redazione e firma, le sanzioni in caso di inadempimento e molto altro.

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Cos’è il documento di valutazione dei rischi

Il Documento di Valutazione dei Rischi è un documento obbligatorio che ogni datore di lavoro deve redigere per identificare e analizzare i rischi presenti in azienda.

In Italia, la redazione del DVR è una disposizione obbligatoria per tutte le imprese, regolata dal Decreto Legislativo 81/2008, e serve a identificare, analizzare e gestire i rischi potenziali che i lavoratori potrebbero incontrare durante lo svolgimento delle proprie mansioni.

A cosa serve il DVR?

Il DVR ha l’obiettivo di fornire un’analisi dettagliata dei rischi aziendali, sia in termini di sicurezza fisica che di salute, in modo da prevenire incidenti sul lavoro e malattie professionali.

È anche uno strumento di monitoraggio delle politiche aziendali in materia di sicurezza, che aiuta a pianificare le azioni necessarie per migliorare l’ambiente lavorativo.

Cosa deve contenere il documento valutazione dei rischi

Il DVR deve contenere una serie di informazioni fondamentali per garantire che i rischi presenti in azienda siano identificati, analizzati e adeguatamente gestiti. In particolare, il DVR deve includere:

  1. L’identificazione dei rischi, ovvero una descrizione dei rischi a cui i lavoratori sono esposti (rischi fisici, chimici, biologici, ergonomici, ecc.);
  2. La valutazione del rischio, quindi un’analisi del livello di rischio associato a ciascuna attività e rischio identificato, che considera la probabilità di accadimento e la gravità delle conseguenze;
  3. Le misure di prevenzione e protezione, comprese le azioni correttive adottate per eliminare o ridurre i rischi;
  4. Un piano di emergenza con le procedure da seguire in caso di incidente o emergenza, con relative responsabilità.
  5. Il programma di formazione con le attività di formazione per sensibilizzare i lavoratori sui rischi e sulle misure di prevenzione.
  6. Le modalità con cui verrà monitorato e aggiornato il documento nel tempo.
Elementi obbligatori del documento valutazione dei rischi

Elementi obbligatori del documento di valutazione dei rischi

Chi è il responsabile del DVR?

Il responsabile della redazione del DVR è solitamente il datore di lavoro, che può delegare il compito a un responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP). Tuttavia, è il datore di lavoro che ha sempre la responsabilità ultima di assicurarsi che il DVR sia correttamente redatto, aggiornato e conservato.

La redazione del DVR è compito dal responsabile del servizio di prevenzione e protezione (o di consulenti esterni, se necessario), ma deve essere approvato e firmato dal datore di lavoro. La firma del datore di lavoro è essenziale per garantire che il documento abbia valore legale.

I consulenti esterni (come professionisti della sicurezza sul lavoro o enti specializzati) possono essere coinvolti nella redazione del DVR, soprattutto nelle aziende che non dispongono di un Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) interno.

Tuttavia, questi hanno il compito di identificare, analizzare e valutare i rischi specifici dell’azienda e suggerire le misure di prevenzione e protezione da adottare ma, sebbene abbiano un ruolo fondamentale nella redazione del DVR, la responsabilità legale per la sicurezza sul lavoro resta in capo al datore di lavoro.

Il consulente esterno fornisce cioè supporto tecnico e professionale, ma non è il responsabile legale della gestione della sicurezza nell’azienda. 

La firma del datore di lavoro è essenziale quindi per due motivi:

  • Conferire al documento il valore legale e dimostrare che l’azienda ha adottato tutte le misure necessarie per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori;
  • Prova che c’è stata una verifica del documento da parte del datore di lavoro, che si è così assicurato che il documento rispecchia correttamente la realtà dell’azienda. 

Senza la firma, infatti, il DVR non è valido ai fini legali. 

Attenzione, se il consulente esterno è anche il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), la responsabilità di redazione del DVR può essere completamente sua, ma il datore di lavoro dovrà comunque firmare il documento per ufficializzarlo.

Il documento di valutazione dei rischi è sempre obbligatorio?

La redazione del DVR è obbligatoria per tutte le aziende, a meno che non si tratti di aziende con un solo dipendente (se non ci sono rischi particolari) o di aziende che non presentano rischi significativi

Aziende con un solo dipendente (senza rischi particolari)

Il Decreto Legislativo 81/2008 stabilisce che le aziende con un solo dipendente sono esonerate dalla redazione del DVR, se non sono presenti rischi significativi. Ciò si applica principalmente alle piccole imprese o ai liberi professionisti che operano da soli e non espongono i propri dipendenti a rischi particolari.

Tuttavia, l’assenza di rischi particolari deve essere documentata. Se l’attività aziendale comporta anche solo un rischio modesto (per esempio, il rischio di infortuni dovuti a macchinari, a movimentazione manuale di carichi o all’esposizione a sostanze pericolose), anche in una realtà con un solo dipendente, il DVR deve comunque essere redatto.

Aziende senza rischi significativi

Se un’azienda non presenta rischi significativi, ad esempio per attività che non comportano rischi professionali rilevanti (come uffici con attività prevalentemente amministrative), può essere esonerata dalla redazione di un DVR completo. Questo accade quando i rischi sul luogo di lavoro sono talmente bassi da non necessitare di un’analisi approfondita.

In questi casi, tuttavia, l’azienda è comunque tenuta a mantenere un documento di valutazione dei rischi semplificato o a dichiarare ufficialmente l’assenza di rischi. In ogni caso, l’azienda deve comunque rispettare altre normative sulla sicurezza, come la formazione del personale o l’adozione di misure di protezione minime (ad esempio, la gestione dei rischi di incendio).

Le sanzioni per il datore di lavoro se non si redige il DVR

Il datore di lavoro che non redige il DVR può incorrere in sanzioni amministrative e penali. Le multe possono essere elevate e, in casi gravi, è previsto anche il reato di omicidio colposo in caso di incidenti che provocano danni ai lavoratori. Le sanzioni variano in base alla gravità della situazione, ma la legge impone una penalizzazione severa per chi non adotta misure adeguate di sicurezza sul lavoro.

Nel dettaglio sono previste: 

1. Sanzioni amministrative (multe)

Il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro (Decreto Legislativo 81/2008) prevede le seguenti sanzioni amministrative pecuniarie per il datore di lavoro che non adempie all’obbligo di redigere il DVR: 

  • per la mancata redazione del DVR è prevista una multa da 2.500 a 7.500 euro;
  • per la mancata custodia del DVR, ovvero se esiste ma non viene custodito correttamente (ossia se non è consultabile dai lavoratori o non è disponibile presso il luogo di lavoro) è prevista una multa che va da 1.500 a 6.000 euro;
  • se il documento non è conforme agli obblighi di legge (ad esempio, se non contiene una valutazione adeguata dei rischi o non è aggiornato), la sanzione potrebbe variare, ma la pena pecuniaria può comunque arrivare a 7.500 euro.

2. Sanzioni penali

Oltre alle sanzioni amministrative, la mancata redazione del DVR può comportare delle sanzioni penali, qualora l’inadempimento possa causare lesioni o morte di lavoratori. In particolare:

  • l’articolo 55 del Decreto Legislativo 81/2008 prevede che se il datore di lavoro omette di redigere il DVR, causando un incidente grave, può essere perseguito penalmente per violazione delle norme sulla sicurezza. In questo caso la pena per il datore di lavoro che non adempie agli obblighi di sicurezza può andare da 3 a 6 mesi di reclusione (oppure multa da 2.500 a 6.000 euro) se il mancato DVR causa un infortunio o un incidente grave.
  • se l’omissione contribuisce direttamente a un incidente mortale, le sanzioni penali aumentano, e il datore di lavoro può rischiare una reclusione da 6 mesi a 5 anni.

3. Sanzioni per rischi ripetuti e sospensione attività 

In caso di violazioni reiterate o di rilevazione di un comportamento negligente nelle successive ispezioni, il datore di lavoro potrebbe essere esposto a sanzioni ancora più severe, che potrebbero comportare anche la sospensione dell’attività lavorativa.

Inoltre, se la violazione delle normative sulla sicurezza è grave e l’azienda non ha provveduto a redigere il DVR (o se il documento non è conforme), l’Ispettorato Nazionale del Lavoro o le ASL competenti possono decidere di sospendere l’attività lavorativa fino a quando non vengano corretti i problemi legati alla sicurezza. La sospensione può durare fino a 90 giorni.

Quando va aggiornato il documento valutazione dei rischi

Il DVR deve essere aggiornato regolarmente e ogni volta che si verificano cambiamenti significativi nelle condizioni aziendali, nell’organizzazione del lavoro o nelle normative, per garantire che rimanga in linea con i cambiamenti in azienda, come modifiche alle attrezzature, l’introduzione di nuove mansioni o l’emergere di nuovi rischi. 

In assenza di eventi specifici, la data certa di aggiornamento è almeno ogni 2 anni, come stabilito dalla normativa. 

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Secondo la legge, quindi, il DVR deve essere conservato in un luogo sicuro e facilmente accessibile.

Il datore di lavoro deve garantire che tutti i documenti relativi alla sicurezza siano conservati correttamente e siano disponibili per eventuali ispezioni. La digitalizzazione dei documenti può semplificare questa gestione, e in questo caso, software come Factorial possono essere utili.

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Domande frequenti sul documento di valutazione dei rischi

Chi elabora il documento di valutazione dei rischi?

Il DVR è redatto dal Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), che può essere un dipendente o un consulente esterno. In alcuni casi, il datore di lavoro può assumere direttamente questo ruolo, soprattutto nelle piccole imprese. Tuttavia, la responsabilità finale del documento rimane sempre in capo al datore di lavoro.

Chi firma il DVR per la sicurezza?

Il datore di lavoro è la figura che firma il Documento di Valutazione dei Rischi. La firma è essenziale per convalidare il documento e dimostrare che il datore di lavoro è consapevole e responsabile dei rischi presenti in azienda.

Dove va di norma custodito il documento di valutazione dei rischi?

Il DVR deve essere custodito in un luogo sicuro e consultabile, come indicato dalla legge. Può essere archiviato in formato cartaceo o digitale, purché sia facilmente accessibile in caso di ispezione da parte delle autorità competenti.

Il documento di valutazione dei rischi quando deve essere aggiornato?

Il DVR deve essere aggiornato ogni volta che ci sono cambiamenti significativi nelle attività aziendali, nei rischi o nella normativa. In particolare, deve essere aggiornato ogni volta che si verificano modifiche organizzative o nuove normative relative alla sicurezza sul lavoro, ma in assenza di tali eventi deve essere aggiornato almeno ogni due anni

Consulente del lavoro ed esperta di Fisco, Tasse e Diritto. Laureata in Scienze dell'Amministrazione e dell'Organizzazione presso l'Università di Palermo, dal 2016, mi occupo principalmente di scrittura su temi legati a Previdenza, Economia e Lavoro, con un focus sull'attualità e i temi caldi. La mia curiosità e passione mi spinge al costante aggiornamento e un’analisi approfondita delle dinamiche di cui tratto. Scrivo perché quando lo faccio ho l'impressione di stare al posto giusto nel momento giusto

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