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Modello 231: cos’è e perché adottarlo in azienda

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5 minuti di lettura

Gestire un’azienda oggi significa non solo puntare alla crescita e al profitto, ma anche garantire il rispetto delle normative e la prevenzione di rischi legali. Tra gli strumenti più importanti per tutelare l’impresa c’è il Modello 231, uno strumento introdotto dal introdotto dal Decreto Legislativo 231/2001 per le aziende che vogliono prevenire il rischio di sanzioni in caso di reati commessi nell’interesse o a vantaggio dell’azienda. 

Anche se la legge non obbliga tutte le aziende ad adottare il Modello 231, farlo può essere molto vantaggioso. Ma come funziona esattamente? E perché sempre più imprese lo stanno adottando?

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Cos’è il Modello 231 

Il Modello 231 è un sistema di organizzazione, gestione e controllo che le aziende possono adottare per prevenire reati e ridurre il rischio di responsabilità amministrativa, come previsto dal Decreto Legislativo 231/2001

Questo modello stabilisce procedure e protocolli interni per evitare che dirigenti, dipendenti o collaboratori commettano reati nell’interesse o a vantaggio dell’azienda. Se ben applicato, può escludere o attenuare la responsabilità della società in caso di illeciti.

Cosa dice la legge su questo modello

La legge di riferimento in questo caso è il Decreto Legislativo 231/2001, che ha introdotto in Italia la responsabilità amministrativa delle imprese per determinati reati commessi da amministratori, dirigenti o dipendenti. Questo significa che, se un dipendente o un amministratore commette un illecito come corruzione, riciclaggio, frode o violazioni della sicurezza sul lavoro, l’azienda rischia sanzioni pesanti.

Le conseguenze possono essere severe:

  • Sanzioni pecuniarie che possono arrivare a milioni di euro.
  • Interdizione dall’attività e revoca di autorizzazioni o concessioni.
  • Confisca dei beni derivanti dal reato.

Per questi motivi, per dare maggiori garanzie, il legislatore ha previsto il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo, ovvero il Modello 231, che può essere utilizzato dalle aziende che, in questo modo, possono tutelarsi dimostrando di aver fatto tutto il possibile per prevenire illeciti e operare in modo trasparente.

Al comma 2 dell’art. 7 del decreto infatti viene specificato che, se la commissione di reato all’interno dell’azienda è stata resa possibile dall’inosservanza degli obblighi di direzione o vigilanza: “È esclusa l’inosservanza degli obblighi di direzione o vigilanza se l’ente, prima della commissione del reato, ha adottato ed efficacemente attuato un modello di organizzazione, gestione e controllo idoneo a prevenire reati della specie di quello verificatosi”. 

Il Modello 231 è obbligatorio?

Non esiste un obbligo generale per tutte le aziende di adottare il Modello 231. Tuttavia, ci sono alcuni settori in cui la sua adozione è fortemente consigliata o addirittura necessaria per partecipare a bandi pubblici, appalti o per ottenere certificazioni.

In particolare, il Modello 231 è fondamentale per le imprese che operano in:

  • Settori regolamentati come energia, sanità e trasporti.
  • Appalti pubblici, per dimostrare la conformità ai requisiti di legalità.
  • Attività a rischio di reati finanziari, ambientali o legati alla sicurezza sul lavoro.

Perché adottare il Modello 231?

Adottare il Modello 231 porta diversi vantaggi alle aziende, sia dal punto di vista legale che organizzativo. Ovvero: 

  • Rappresenta una forma di protezione legale, perché dimostra che l’impresa ha adottato misure concrete per prevenire reati. In caso di illeciti commessi da dipendenti o dirigenti, la presenza del modello può ridurre o persino escludere la responsabilità dell’azienda, evitando sanzioni amministrative e interdittive;
  • Aiuta a migliorare la governance aziendale, dal punto di vista organizzativo, strutturando in modo più efficace le procedure interne e riducendo il rischio di comportamenti illeciti;
  • Adottarlo può fare la differenza anche in termini di reputazione, infsatti clienti, fornitori e investitori vedono la sua implementazione come un segnale di affidabilità e serietà; 
  • Può essere essenziale per la partecipazione a gare e appalti pubblici, poiché in alcuni casi il possesso del Modello 231 è un requisito richiesto per accedere a bandi e opportunità di business con la pubblica amministrazione.

Infine, se affiancato da un software di whistleblowing, ovvero un canale interno che permette ai dipendenti (e, in alcuni casi, anche a collaboratori esterni) di segnalare comportamenti illeciti o irregolarità all’interno dell’azienda, in modo anonimo e protetto, può fare davvero la differenza. 

Questo sistema infatti garantisce che chiunque noti violazioni delle regole aziendali o della legge possa riportarle senza timori di ritorsioni, contribuendo a prevenire reati e a migliorare la gestione della conformità aziendale. Incorporare questi due modelli, di fatto, contribuisce a rafforzare la cultura della trasparenza, perché dimostra l’impegno dell’azienda nel contrastare condotte illecite, dall’altro garantisce un ambiente di lavoro etico e sicuro.

Chi redige il Modello 231?

La stesura del Modello 231 richiede competenze giuridiche e organizzative. Generalmente, viene redatto da:

  • Consulenti legali e esperti di compliance, che analizzano i rischi aziendali e definiscono le misure di prevenzione. Tra questi rientrano i professionisti esperti in materia di ambiente e sicurezza, che possono essere supportati da legali, informatici e gli RSPP (Responsabili del servizio di prevenzione e protezione); 
  • L’Organismo di Vigilanza (OdV), nel rispetto di quanto stabilito  dal D. Lgs. 231/01, ovvero un ente interno dell’azienda dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo che ha il compito di vigilare affinché non si verifichino condotte fraudolente da parte delle figure apicali dell’organizzazione. L’OdV ha un ruolo cruciale: deve garantire che il Modello 231 sia aggiornato e che le procedure siano rispettate, segnalando eventuali violazioni o necessità di modifica.

Infatti, all’art. 7 comma 4 del D. Lgs. 231/01, viene specificato che “l’efficace attuazione del modello richiede una verifica periodica e l’eventuale modifica dello stesso quando sono scoperte significative violazioni delle prescrizioni ovvero quando intervengono mutamenti nell’organizzazione o nell’attività”. 

Come si compone il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo

Il Modello 231 è strutturato in diverse sezioni fondamentali, ovvero deve contenere: 

  • Codice etico, che definisce i valori e i principi dell’azienda;
  • Mappatura dei rischi, che identifica le aree aziendali più esposte a illeciti;
  • Procedure di controllo, che stabiliscono regole interne per prevenire reati;
  • Sistema disciplinare, che definisce le sanzioni per chi viola il modello, come indicato all’art. 7 comma 4 del D. Lgs. 231/01

Inoltre deve indicare l’Organismo di Vigilanza (OdV) o il responsabile della verifica e dell’aggiornamento del Modello.

Come specificato al comma 3 dell’art. 7 del D. Lgs. 231/01, il modello deve prevedere “in relazione alla natura e alla dimensione dell’organizzazione nonché al tipo di attività svolta, misure idonee a garantire lo svolgimento dell’attività nel rispetto della legge e a scoprire ed eliminare tempestivamente situazioni di rischio”. 

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Un aspetto cruciale del Modello 231 è la gestione documentale: policy aziendali, report di audit, verbali dell’OdV e documenti di compliance devono essere archiviati in modo sicuro e facilmente accessibili.

Con strumenti digitali come Factorial, è possibile:

  • Archiviare e gestire i documenti aziendali in un unico spazio sicuro.
  • Monitorare aggiornamenti e revisioni del Modello 231.
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Domande frequenti sul Modello 231

Che cos’è il Modello 231?
È un sistema di gestione aziendale che aiuta le imprese a prevenire illeciti e ridurre il rischio di sanzioni.

Chi è obbligato al Modello 231?
Non è obbligatorio per tutte le aziende, ma è consigliato per chi opera in settori a rischio o partecipa a gare pubbliche.

Cosa prevede il Decreto 231?
Il D.Lgs. 231/2001 introduce la responsabilità amministrativa delle imprese per determinati reati e stabilisce le misure di prevenzione necessarie per escludere o ridurre tale responsabilità.

A cosa serve l’adozione del Modello 231?
Serve a proteggere l’azienda da rischi legali, migliorare la trasparenza e favorire una cultura aziendale etica.

Consulente del lavoro ed esperta di Fisco, Tasse e Diritto. Laureata in Scienze dell'Amministrazione e dell'Organizzazione presso l'Università di Palermo, dal 2016, mi occupo principalmente di scrittura su temi legati a Previdenza, Economia e Lavoro, con un focus sull'attualità e i temi caldi. La mia curiosità e passione mi spinge al costante aggiornamento e un’analisi approfondita delle dinamiche di cui tratto. Scrivo perché quando lo faccio ho l'impressione di stare al posto giusto nel momento giusto

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