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Esempio busta paga con malattia: cosa cambia con l’indennità

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6 minuti di lettura

Esempio busta paga con malattia: cosa cambia quando i dipendenti si ammalano?

Per le aziende e gli imprenditori, è fondamentale comprendere come funzionano e come gestire le assenze per malattia, al fine di calcolare correttamente l’indennità spettante al lavoratore in busta paga. 

Il rispetto delle normative aiuta a prevenire errori che potrebbero aprire la strada a contenziosi, problematiche fiscali o sanzioni. In questo articolo, approfondiamo il funzionamento dell’indennità di malattia e forniamo un esempio pratico di calcolo in busta paga, utile per capire meglio come cambia la retribuzioni e quali sono le disposizioni di cui tenere conto. 

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Malattia: cosa cambia in busta paga

Secondo l’art. 2110 del Codice Civile, il datore di lavoro ha l’obbligo di corrispondere una parte della retribuzione durante i periodi di malattia del lavoratore, ma solo per un periodo limitato. Nel dettaglio, viene specificato che: “se la legge o le norme corporative non stabiliscono forme equivalenti di previdenza o di assistenza, è dovuta  al  prestatore  di  lavoro la retribuzione o un’indennità nella misura e per il tempo  determinati dalle leggi speciali, dalle norme corporative, dagli  usi  o  secondo equità”. Di fatto, quindi, durante il periodo di malattia la retribuzione deve essere ricalcolata, tenendo conto di questo. 

In pratica, il lavoratore dipendente che si trova in una condizione di incapacità temporanea al lavoro per malattia hai diritto alla specifica prestazione previdenziale per compensare la perdita del reddito da lavoro. Pertanto, l’azienda è obbligata a corrispondere una parte della retribuzione anche durante i giorni di assenza, ma l’importo erogato non corrisponde sempre al 100% della normale retribuzione. 

La malattia è sempre retribuita al 100%?

In linea generale, l’indennità di malattia è generalmente anticipata, con successivo conguaglio, dal datore di lavoro all’atto del pagamento della retribuzione ed è corrisposta ai lavoratori dipendenti nella misura del:

  • 50% della retribuzione media giornaliera, dal quarto al ventesimo giorno;
  • 66,66% dal ventunesimo al centottantesimo giorno.

Tuttavia, in alcuni casi le percentuali possono cambiare a seconda del CCNL applicato in azienda. Infatti, le modalità di erogazione in busta paga sono regolate dalla legge 335/1995 che ha istituito l’indennità di malattia e fornito le linee guida di base, ma sono i Contratti Collettivi Nazionali di Categoria a dettagliare poi le condizioni specifiche, definendo l’ammontare e la durata della copertura economica durante i giorni di assenza. 

Pertanto, considerando tutte le varianti in gioco, è chiaro perché è fondamentale per le aziende conoscere e applicare correttamente le disposizioni previste dal proprio contratto collettivo e dalla normativa nazionale, al fine di garantire il rispetto dei diritti dei dipendenti e una gestione adeguata delle assenze per malattia.

Esempio di calcolo: busta paga con malattia

Per calcolare una busta paga con malattia, è necessario considerare vari fattori, tra cui la retribuzione del lavoratore, l’eventuale integrazione da parte dell’azienda, il trattamento economico previsto dal CCNL applicato e le percentuali di indennità di malattia previste dalla legge e dall’INPS. 

Per capire nel concreto come funziona, facciamo un esempio pratico, dove illustriamo passo dopo passo le voci della busta paga che cambiano e come si calcola l’indennità di malattia.

Immaginiamo di avere un dipendente con le seguenti caratteristiche:

  • Retribuzione mensile lorda: 2.000 €
  • Giorni di malattia: 5 giorni
  • Inquadramento: operaio metalmeccanico (CCNL metalmeccanico applicato)
  • Percentuale di malattia prevista dal CCNL: 100% dei primi 3 giorni, 50% dal 4° al 5° giorno
  • Fondi previdenziali: l’INPS eroga una parte dell’indennità di malattia, pari al 50% della retribuzione giornaliera dal 4° giorno di malattia in poi, mentre il datore di lavoro integra la parte rimanente (in questo caso il 50%) fino a completare il 100% per i primi 3 giorni e il 50% dal 4° giorno in poi.
  • Giorni lavorativi: considerando che un mese ha 30 giorni e circa 22 giorni lavorativi, vediamo come calcolare l’indennità di malattia e come questa influenzi la busta paga finale.

A questo punto:

1) La retribuzione giornaliera si ottiene dividendo la retribuzione mensile lorda per il numero di giorni lavorativi in un mese. In questo caso, il mese ha 22 giorni lavorativi, quindi: 

Retribuzione giornaliera = 2.000€/22 giorni ​= 90,91€ al giorno

2) Secondo il CCNL metalmeccanico, l’indennità di malattia viene erogata al 100% della retribuzione giornaliera per i primi 3 giorni. Pertanto, l’indennità per i primi 3 giorni sarà:

3 giorni × 90,91€ =272,73€ (questa somma di 272,73 € sarà interamente coperta dall’azienda)

3) Dal 4° giorno in poi, l’indennità è ridotta al 50%. L’INPS eroga una parte dell’indennità pari al 50% della retribuzione giornaliera. Pertanto, l’indennità erogata dall’INPS per i giorni dal 4° al 5° sarà:

2 giorni × 90,91€ × 50%= 181,82€

4) La restante parte (il 50%) sarà integrata dal datore di lavoro per mantenere il 100% della retribuzione giornaliera. Pertanto, l’integrazione aziendale per i giorni dal 4° al 5° sarà di 181,82€. 

5) Quindi, Sommando tutte le voci calcolate, otteniamo il totale dell’indennità di malattia per i 5 giorni di assenza:

272,73€ + 181,82€ + 181,82€ = 636,37€

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Dove trovare la malattia in busta paga

Le voci relative all’indennità di malattia si trovano generalmente nella parte della busta paga, nelle sezioni dove si elencano le “Competenze”, o nella parte inferiore, dove si trovano le “Trattenute”. 

Infatti, la malattia in busta paga viene generalmente riportata sotto voci specifiche, che variano leggermente a seconda del contratto collettivo applicato (CCNL) e della gestione aziendale. Tuttavia, ci sono alcune voci standard comuni dove è possibile trovare le informazioni, quali “Indennità di malattia” o “Malattia retribuita”

La busta paga può inoltre riportare direttamente la voce con l’indennità di malattia pagata dall’INPS e, se previsto dal CCNL, anche l’integrazione da parte del datore di lavoro. Ad esempio, potrebbero essere presenti nel cedolino paga voci come:

  • “Indennità di malattia (INPS)” per la parte erogata dall’INPS.
  • “Integrazione malattia” o “Indennità integrativa malattia” per la parte coperta dal datore di lavoro, qualora questa integrazione esista.

Inoltre, in alcune buste paga viene indicato anche il numero di giorni di malattia, sotto le voci “Giorni di malattia” o “Assenze per malattia”. 

Facciamo ora al calcolo. 

Esempio di busta paga con malattia

Ecco un pratico esempio per vedere dove trovare la sezione malattia nella busta paga. Nell’immagine, la voce relativa all’indennità di malattia è riportata tra le voci variabili del mese, con i dettagli su importo e percentuale applicata.

Esempio di busta paga con malattia

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Ne consegue che, scegliendo il giusto programma, avrai a disposizione una piattaforma all in one, pensata per automatizzare e digitalizzare una vasta serie di operazioni collegate. In altri termini i software oggi registrano informazioni quali:

Una volta registrati i suddetti e altri dati, i software sono in grado di incrociarli al fine di calcolare l’esatta retribuzione da dare ai dipendenti alla fine del mese.

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Domande frequenti relative alla busta paga con malattia

Quanto si perde in busta paga per malattia?
La perdita in busta paga dipende dal contratto collettivo e dalla durata dell’assenza. In media, si riceve un’indennità che può variare dal 50% al 100% della retribuzione, a seconda dei giorni di malattia e dell’integrazione aziendale.

Come vengono pagati i giorni di malattia in busta paga?
I giorni di malattia vengono pagati in base all’indennità prevista dalla legge e dal contratto collettivo. In genere, l’INPS paga una percentuale della retribuzione giornaliera, e il datore di lavoro può integrare questa somma.

Come calcolare lo stipendio con malattia?
Per calcolare lo stipendio con malattia, bisogna sottrarre dalla retribuzione totale l’importo dei giorni di malattia, calcolando l’indennità prevista in base alla percentuale applicabile.

Quando la malattia viene pagata al 80%?
La malattia viene generalmente pagata al 80% quando il contratto collettivo prevede una percentuale di indennità più alta per i giorni di malattia, o quando la durata dell’assenza supera i giorni iniziali di malattia non retribuiti.

Consulente del lavoro ed esperta di Fisco, Tasse e Diritto. Laureata in Scienze dell'Amministrazione e dell'Organizzazione presso l'Università di Palermo, dal 2016, mi occupo principalmente di scrittura su temi legati a Previdenza, Economia e Lavoro, con un focus sull'attualità e i temi caldi. La mia curiosità e passione mi spinge al costante aggiornamento e un’analisi approfondita delle dinamiche di cui tratto. Scrivo perché quando lo faccio ho l'impressione di stare al posto giusto nel momento giusto

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