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Consigli di leadership

Global Human Capital Trends Report 2025: come affrontare le sfide del lavoro del futuro

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7 minuti di lettura
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In un’epoca in cui le dinamiche lavorative cambiano a una velocità senza precedenti, le aziende si trovano di fronte a sfide che non possono più essere ignorate. Ma come possono i leader sfruttare queste difficoltà per guidare il cambiamento e raggiungere nuovi traguardi?

Il Global Human Capital Trends Report 2025 di Deloitte esplora come le tensioni all’interno delle organizzazioni non siano semplicemente ostacoli da superare, ma vere e proprie leve per innovare, crescere e ottenere performance straordinarie.

Panoramica del report

Il report di quest’anno si basa su un’analisi approfondita di oltre 13.000 rispondenti, tra cui 2.000 dirigenti, provenienti da 93 paesi. Il documento esplora come le aziende stiano affrontando le tensioni tra obiettivi aziendali e umani, enfatizzando l’importanza di non considerare questi aspetti come separati, ma come complementari. Le aziende che riescono a navigare con successo tra queste tensioni sono quelle che, nonostante le sfide, riescono a bilanciare risultati a breve termine con un impegno duraturo verso i propri dipendenti e la sostenibilità organizzativa.

Il report evidenzia sei tensioni principali, come il conflitto tra automazione e potenziamento umano, personalizzazione e standardizzazione, e agilità e stabilità, che i leader devono affrontare per creare una strategia di successo. La chiave non è scegliere un lato, ma trovare un equilibrio che permetta alle organizzazioni di essere sia competitive che umane, prosperando in un mondo lavorativo in continua trasformazione.

Come i leader possono affrontare le sfide dell'evoluzione del lavoro

Le organizzazioni si stano confrontando con una doppia sfida: garantire la stabilità per i lavoratori mentre promuovono l’agilità necessaria per affrontare un ambiente che cambia a velocità senza precedenti. Il Global Human Capital Trends Report di Deloitte evidenzia questo conflitto, suggerendo che la chiave per il successo risieda nel concetto di “stagility”, un equilibrio tra stabilità e agilità che permette alle aziende di adattarsi velocemente alle nuove realtà, senza sacrificare il benessere e la sicurezza dei propri dipendenti.

1. Il dilemma della stagility

Il 75% dei lavoratori afferma di desiderare maggiore stabilità nel lavoro, ma solo il 19% dei dirigenti ritiene che i modelli tradizionali di lavoro siano ancora efficaci per creare valore. I leader si trovano a dover trovare il giusto equilibrio tra la stabilità che i dipendenti cercano e la flessibilità che le organizzazioni necessitano per rispondere ai cambiamenti rapidi del mercato. Le aziende che riescono a bilanciare queste esigenze sono quelle che, pur evolvendo e adattandosi, mantengono un “ancoraggio” che offre sicurezza ai lavoratori e al tempo stesso promuovono l’agilità organizzativa.

Human Capital Trends Report 2025 di Deloitte

Fonte: Deloitte

2. Il lavoro che ostacola il lavoro 

Un altro aspetto fondamentale evidenziato dal report è il concetto di “slack”, lo spazio non assegnato all’interno della giornata lavorativa. Il 41% del tempo dei lavoratori viene speso in attività che non contribuiscono effettivamente al valore dell’organizzazione. Questo “busywork” non solo erode la capacità organizzativa, ma impedisce anche l’innovazione. Se le aziende non affrontano questo problema, rischiano di limitare la capacità di adattamento e la performance complessiva.

In questo scenario, il concetto di “slack” diventa un elemento strategico: creare spazio per i lavoratori significa liberare tempo per attività che generano valore reale, come l’innovazione e la crescita personale. In un contesto in cui il 72% delle aziende riconosce l’importanza di ridurre il lavoro non essenziale, solo il 39% ha fatto progressi significativi in tal senso. La sfida per i leader è ripensare la produttività aziendale: non più solo output visibili, ma un approccio che privilegi gli outcome e il benessere dei lavoratori.

Mitigare l'incertezza in un mondo sempre più dominato dall'AI

Con l’introduzione e l’evoluzione dell’intelligenza artificiale, il panorama lavorativo sta cambiando in modo significativo. Le aziende si trovano a dover affrontare nuove sfide per comprendere come integrare l’AI nei loro processi, ma anche come navigare tra le tensioni create da queste tecnologie emergenti. I leader si trovano a fronteggiare un doppio obiettivo: garantire che l’AI arricchisca l’esperienza lavorativa e migliori la produttività, senza compromettere l’autonomia, il benessere e la motivazione dei dipendenti. Come si può trovare un equilibrio?

Il Global Human Capital Trends Report 2025 di Deloitte rivela che il 54% dei dirigenti e lavoratori è preoccupato per la crescente integrazione di AI nel lavoro, in particolare per la perdita di differenze tra compiti umani e quelli svolti dalla macchina. Ma come possiamo affrontare questa tensione? Le risposte si trovano nel bilanciamento tra i tre temi principali: chi fa il lavoro, come lo facciamo e come supportiamo i lavoratori.

1. Chi fa il lavoro: umani o AI?

La tensione tra il lavoro umano e quello automatizzato è la più visibile. L’AI sta rapidamente prendendo il controllo di compiti ripetitivi e operativi, ma la domanda è: dove finisce il ruolo umano e dove inizia quello della macchina? Secondo il report, il 60% dei lavoratori già considera l’AI come un compagno di lavoro, ma molti si preoccupano che l’automazione possa ridurre le opportunità di crescita professionale, specialmente per i lavoratori meno esperti. La sfida per le organizzazioni è evitare che l’AI prenda semplicemente il posto dei lavoratori, ma agisca come un alleato per amplificare le loro capacità, liberando tempo per compiti più strategici e creativi.

Human Capital Trends Report 2025 di Deloitte

Fonte: Deloitte

2. Come lo facciamo: riprogettare il lavoro per il futuro

Man mano che l’AI diventa parte integrante dei flussi di lavoro, è essenziale rivedere come vengono organizzati i compiti e le responsabilità all’interno delle aziende. Il report sottolinea che l’85% dei dirigenti ritiene che la capacità di creare modi agili di organizzare il lavoro sia cruciale per adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato. L’AI offre opportunità per ripensare e ottimizzare i processi lavorativi, ma la vera sfida è integrare la macchina in modo che i lavoratori possano concentrarsi su ciò che fanno meglio: pensiero critico, creatività e capacità di prendere decisioni. Le aziende devono trovare un equilibrio tra l’adozione di nuove tecnologie e il mantenimento di un ambiente che promuova il coinvolgimento umano.

3. Come supportiamo i lavoratori: benessere e crescita professionale nell’era dell’AI

Con l’introduzione massiccia dell’AI, il benessere dei lavoratori è messo alla prova. Se da un lato l’automazione può ridurre il carico di lavoro fisico e mentale, dall’altro lato può aumentare il rischio di isolamento, ridurre l’interazione tra colleghi e creare nuove forme di burnout, come evidenziato dal report, dove il 77% dei lavoratori ha dichiarato che l’AI ha aumentato il loro carico di lavoro, portando a una diminuzione della produttività. Le aziende devono quindi focalizzarsi su come supportare i lavoratori in questo nuovo ambiente. Fornire opportunità di crescita, formazione continua e un modello di supporto basato sull’interazione umano-macchina è essenziale per mantenere alta la motivazione e il coinvolgimento. Il 56% dei rispondenti, inoltre, ha dichiarato che è fondamentale condividere i benefici creati dall’AI con i lavoratori, per aumentare l’engagement e la fiducia.

Navigare queste tensioni non è una missione facile, ma è fondamentale per creare una forza lavoro che non solo sopravvive, ma prospera, nell’era dell’AI. I leader devono continuare a fare scelte consapevoli che rispondano a queste sfide, assicurandosi che la tecnologia non solo renda le persone più produttive, ma anche più soddisfatte e coinvolte nel loro lavoro.

Allineare business e risultati umani

Nel contesto attuale, uno dei maggiori dilemmi per i leader delle organizzazioni è come bilanciare efficacemente le tensioni tra i risultati aziendali e quelli umani. Questo equilibrio non solo è cruciale per ottimizzare la performance dei dipendenti, ma è anche essenziale per far crescere un’azienda in modo sostenibile e umano. Se le organizzazioni vogliono prosperare, devono creare ambienti di lavoro che permettano alle persone di esprimere al meglio il loro potenziale. Come possono farlo? La risposta risiede nella personalizzazione delle pratiche e nella comprensione di ciò che motiva ogni individuo all’interno dell’organizzazione.

1. Comprendere la motivazione individuale: il motore della performance

Per migliorare la performance, le organizzazioni devono attingere a ciò che motiva veramente le persone, andando oltre la semplice categorizzazione basata su dati demografici. Il Global Human Capital Trends Report sottolinea che sebbene molti dipendenti abbiano chiarezza su ciò che li motiva, solo un terzo (33%) ritiene che le loro aziende e manager comprendano veramente le loro motivazioni. Prendere atto di ciò e agire di conseguenza significa creare un ambiente che non solo premia i risultati, ma che comprende profondamente le motivazioni di ciascun lavoratore. Ad esempio, due manager con lo stesso titolo e competenze, ma con motivazioni completamente diverse, potrebbero trarre maggior beneficio da un approccio che tenga conto delle loro specifiche esigenze emotive e professionali.

Personalizzare i percorsi di carriera, le ricompense e il feedback in base alle motivazioni individuali può portare a un aumento significativo della performance. Secondo il report, il 60% dei lavoratori si aspetta che le loro organizzazioni aumentino il loro impegno motivazionale.

Human Capital Trends Report 2025 di Deloitte

Fonte: Deloitte

2. Ottimizzare la performance umana: l’importanza di coinvolgere il singolo individuo

Oltre a comprendere ciò che motiva ogni singolo, le organizzazioni devono affrontare la sfida di rendere la performance umana una strategia olistica. La personalizzazione non riguarda solo l’approccio alle persone, ma anche la progettazione del lavoro. Come possiamo ottimizzare il lavoro e la collaborazione tra umani e macchine per garantire che i risultati non siano solo misurabili, ma realmente significativi per l’individuo e l’azienda? Investire nella formazione delle persone, fornire feedback in tempo reale, e creare opportunità per lo sviluppo delle capacità individuali sono tutte azioni che i leader devono integrare nella loro strategia per promuovere una cultura della performance che vada oltre la mera gestione del talento.

Il 67% dei leader considera cruciale personalizzare l’esperienza del lavoro in base alle competenze e alle motivazioni dei dipendenti, ma solo il 5% delle organizzazioni è riuscito ad applicare con successo un approccio di “iper-personalizzazione”.

3. Come supportare i manager nel creare tensioni produttive

I manager hanno un ruolo fondamentale nel creare un ambiente in cui le tensioni tra business e risultati umani non solo siano riconosciute, ma utilizzate come leva per il miglioramento continuo. Tuttavia, il Global Human Capital Trends Report evidenzia che molti manager non sono sufficientemente preparati a gestire queste tensioni, in particolare nel contesto di cambiamenti rapidi e dell’uso crescente di tecnologie come l’AI. L’abilità di giudizio diventa quindi una competenza chiave. I manager devono essere capaci di adattarsi e prendere decisioni in tempi rapidi, bilanciando la necessità di stabilità con l’agilità organizzativa.

Il 36% dei manager afferma di non sentirsi sufficientemente preparato per le parti “gestionali” del loro ruolo, un dato che evidenzia la necessità di maggiore supporto formativo e tecnologico. A tal fine, l’uso di tecnologie avanzate, come l’intelligenza artificiale, può supportare i manager nel prendere decisioni più informate e nel migliorare la performance in tempo reale, rendendo più facile distinguere tra errori umani e quelli tecnologici.

Navigare con successo tra le tensioni del lavoro del futuro

Il Global Human Capital Trends Report 2025 sottolinea l’importanza di affrontare le sfide del lavoro moderno come leve per innovare e crescere. Le aziende non devono scegliere tra agilità e stabilità, ma trovare il giusto equilibrio tra risultati a breve termine e un impegno duraturo verso le persone.

Personalizzare l’esperienza lavorativa e comprendere le motivazioni individuali è il punto di partenza per ottenere performance straordinarie. Inoltre, i manager devono evolversi, sfruttando la tecnologia per prendere decisioni rapide e informate, mentre le organizzazioni devono promuovere una cultura in cui le tensioni tra obiettivi aziendali e benessere umano siano messe a frutto. L’integrazione di questi elementi è la chiave per prosperare in un mondo in continuo cambiamento.

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Laureata in Marketing alla LUISS, vive a Barcellona dove lavora nel content marketing per Factorial, occupandosi della creazione di contenuti per il mercato italiano. Appassionata di viaggi, arte e cinema, nel tempo libero ama scoprire nuove culture e sperimentare nuove cucine.