Sai quali novità sono state introdotte nell’ambito delle detrazioni da lavoro dipendente nel 2025? Hai già informato i tuoi dipendenti riguardo la riforma fiscale?
Ogni anno vengono apportate grandi e piccole modifiche e conoscerle è l’unico modo per apportare le corrette riduzioni d’imposta sul reddito da lavoro percepito dai dipendenti.
In questo approfondimento, iniziamo spiegando cosa sono le detrazioni da lavoro dipendente. Successivamente, illustreremo le novità introdotte per il 2025 e forniremo alcuni esempi pratici su come calcolare correttamente le detrazioni a cui è possibile accedere. Le informazioni riportate risulteranno utili sia ai datori di lavoro sia ai lavoratori.
È importante ricordare che queste disposizioni sono ancora in fase di discussione e potrebbero subire modifiche fino all’approvazione definitiva della Legge di Bilancio 2025.
- IRPEF: cosa sono le detrazioni da lavoro dipendente
- Detrazioni lavoro dipendente in busta paga: novità 2025
- Calcolo delle detrazioni per i dipendenti 2025
- Calcolo detrazioni lavoro dipendente 2025 esempio
- Detrazioni da lavoro dipendente 2025: adempimenti del datore di lavoro
- Detrazioni lavoro dipendente 2025 cosa cambia rispetto al 2024
- Factorial: il software per la gestione dei costi aziendali
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IRPEF: cosa sono le detrazioni da lavoro dipendente
Le detrazioni da lavoro dipendente comprendono l’insieme di regole e norme in vigore che permettono di calcolare esattamente quante e quali sono le imposte da pagare e quali detrazioni e sgravi puoi applicare.
Per detrazioni in busta paga si fa riferimento ai lavoratori subordinati, i quali, come tutti i lavoratori, sono tenuti a versare l’IRPEF (Imposta sul reddito delle persone fisiche). Queste detrazioni sono regolamentate e disciplinate nel TUIR (Testo unico delle imposte sui redditi).
Le detrazioni sono uno strumento che viene incontro ai redditi più bassi, mentre i redditi oltre i 50mila euro non hanno accesso ad alcuna detrazione da lavoro dipendente.
Ecco a quali detrazioni si può attualmente accedere a seconda dello stipendio percepito dai lavoratori (non è ancora stabilita la soglia massima delle detrazioni per il 2025):
- Fino a 15.000 euro: 1.955 euro (non inferiore a 690€ o 1.380€ per tempo determinato)
- Tra 15.000 euro e 28.000 euro: 1.910 + 1.190 * (28.000 – reddito complessivo) / (28.000 – 15.000)
- Tra 28.000 euro e 50.000 euro: 1.910 * (50.000 – reddito complessivo) / (50.000 – 28.000)
- Oltre i 50.000 euro non hai diritto ad alcuna detrazione
Detrazioni lavoro dipendente in busta paga: novità 2025
La Legge di Bilancio 2025 introdurrà alcune modifiche agli scaglioni IRPEF, permettendoti di detrarre importi che per il nuovo anno potrebbero essere diversi rispetto a quelli riportati nel paragrafo precedente.
In particolare, sarà confermata la cosiddetta no tax area per coloro che non raggiungono un ammontare di reddito superiore a 8.500 euro annui. Questo significa che non sono soggetti a IRPEF tutti coloro che non guadagnano più di 8.500 euro.
Inoltre, come abbiamo visto, se il reddito è inferiore ai 15mila euro, puoi ridurre la base imponibile fino a 1.955 euro e fino a 50.000 sono previste detrazioni che variano a seconda dello scaglione IRPEF a cui rientri e dal reddito percepito.
Ti ricordiamo che puoi applicare le detrazioni solo se la spesa da te sostenuta è tracciata. Questo vuol dire che sono detraibili solo le spese effettuate mediante bonifico bancario o altri strumenti tracciabili. Questa regola non vale per alcuni acquisti come medicinali, dispositivi medici e prestazioni sanitarie.
Inoltre, anche per il 2025 è stata confermata la possibilità di accedere alle detrazioni per i figli a carico, ma esclusivamente per figli di età pari o superiore ai 21 anni. Per figli minori di 21 anni, invece, gli incentivi non riguardano l’IRPEF, ma l’introduzione dell’Assegno Unico, erogato dall’INPS.
A differenza del 2024, nel 2025 le detrazioni per i figli a carico riguarderanno una fascia di età specifica, quella che va dai 21 ai 30 anni, ponendo così un’età massima per considerare la prole “a carico” del genitore. Solo per i figli disabili ai sensi della Legge 104 il beneficio fiscale resta anche dopo il compimento dei 30 anni.
Riassumendo, a condizione che il tuo reddito sia inferiore a 50.000 euro annui, puoi portare in detrazione, e quindi ridurre la base imponibile, alcune spese, tra cui:
- Spese mediche e sanitarie
- Spese per il veterinario
- Spese per il mantenimento dei figli
- Gli interessi passivi generati da un mutuo aperto
- Spese per il canone d’affitto
- Spese per la scuola e l’asilo nido
- Spese funerarie
- Spese per l’assistenza ad anziani e disabili
Ognuna di queste spese non è detraibile interamente. Il nostro consiglio è di contattare il tuo commercialista di fiducia, il quale può aiutarti a compilare correttamente il modello 730 detraendo tutte le spese ammissibili che hai sostenuto.
Un familiare, inclusi i figli, è considerato a carico quando il suo reddito annuale non supera i 2.949,51 euro lordi. Per i figli fino a 24 anni, il limite di reddito è di 4.000 euro.
Calcolo delle detrazioni per i dipendenti 2025
Come anticipato, il lavoratore può portare in detrazione numerose spese, come quelle sanitarie, per i figli, per il canone d’affitto e molte altre. Tuttavia, non tutte le spese sono detraibili al 100%. Dipende dal reddito totale e dalla tipologia di spesa sostenuta.
Pertanto, il calcolo varia a seconda della tipologia di spesa che si intende portare in detrazione.
Per effettuare il calcolo in autonomia, il modo migliore di procedere è anzitutto determinare l’ammontare massimo detraibile in base al proprio reddito complessivo e successivamente verificare, spesa per spesa, se è possibile utilizzarle per ridurre la base imponibile.
Vediamo di chiarire meglio questo concetto riportando il caso di un lavoratore che ha un reddito complessivo di 24.000 euro. Ecco i passaggi da seguire:
- Calcolo delle detrazioni spettanti: la prima cosa da fare è calcolare di quanto è possibile ridurre la base imponibile. In questo caso, dato un reddito medio compreso tra 15.000 e 28.000 euro, il calcolo da fare è il seguente: 1.910 + 1.990 * (28.000 – reddito) / 13.000. Essendo il reddito compreso tra 25.000 e 35.000 euro, si ha diritto ad ulteriori 65 euro da aggiungere al totale.
- Individuare le spese detraibili: la seconda cosa da fare è individuare tutte le spese sostenute che lo Stato permette di portare in detrazione. Questa operazione è a carico del lavoratore. Ad esempio, se ha dei figli con età superiore ai 21 anni, può accedere alle detrazioni per carichi di famiglia. Inoltre, può portare in detrazione le spese sostenute per l’affitto della casa in cui vive, per l’assistenza a familiari anziani o disabili, e così via.
- Calcolare le detrazioni: a questo punto, bisogna sottrarre le spese detraibili secondo quanto stabilito dalle leggi. L’unico modo di procedere è verificare, spesa per spesa, se è detraibile e di quanto. Ad esempio, il lavoratore con reddito compreso tra 15.000 e 28.000 euro può ridurre la base imponibile detraendo:
- 690 euro per carichi di famiglia
- il 19% delle spese mediche sostenute, superata la soglia di 129,11 euro
- il 19% delle spese veterinarie sostenute, superata la soglia di 129,11 euro
- il 19% degli interessi passivi e oneri accessori derivanti dal mutuo della prima casa
- 150 euro o 247,90 euro di spese per l’affitto (a seconda se il canone è libero o concordato)
- il 19% delle spese per il trasporto pubblico, una volta superata la soglia di 250 euro
Dopo aver calcolato tutte le detrazioni, si possono dedurre le spese nel modello 730.
- Comunicare le detrazioni al datore di lavoro: Una volta calcolate tutte le detrazioni, il lavoratore è tenuto ad informare il datore di lavoro riguardo a tutte le spese che può e desidera portare in detrazione. Questo passaggio è fondamentale poiché, in quanto datore, sei il sostituto d’imposta e devi trattenere dallo stipendio le imposte che il lavoratore è tenuto a versare. Per maggiori informazioni sulla figura del sostituto d’imposta, ti consigliamo di consultare l’articolo 64 del Decreto Presidenziale 600/1973.
Calcolo detrazioni lavoro dipendente 2025 esempio
Dopo aver visto cosa devono fare datore e dipendente per calcolare correttamente l’ammontare delle detrazioni spettanti, andiamo nel concreto e vediamo come effettivamente calcolare le detrazioni e quali sono i vantaggi spettanti.
Prendiamo ad esempio un lavoratore tipico che guadagna 24.000 euro all’anno e che: sta pagando un mutuo per la prima casa, ha due figli che frequentano le scuole primarie e secondarie, ha un animale domestico, fa donazioni a scopo benefico. Ecco come può procedere:
- Calcolo delle detrazioni: dal reddito di 24.000 euro, il lavoratore può detrarre un massimo di 2.522 euro. L’importo si ottiene dalla seguente formula: 65 + 1.910 + 1.990 * (28.000 – 24.000) / 13.000
- Detrazioni delle spese: per raggiungere i 2.522 euro detraibili, il lavoratore dell’esempio può detrarre:
- il 19% degli interessi passivi versati per il mutuo, fino a 4.000 euro
- il 19% delle spese sostenute per l’istruzione dei figli, fino a 800 euro per ogni figlio
- il 19% delle spese per le attività sportive dei figli, fino a 210 euro
- il 19% delle spese sostenute per le spese sanitarie, superata la soglia di 129,11 euro
- il 19% delle spese veterinarie, superiori a 129,11 euro e inferiori a 500 euro
- dal 26% al 35% delle spese sostenute in favore di Onlus, associazioni di volontariato e partiti politici.
- Calcolo del totale: a questo punto, è necessario calcolare l’importo totale detraibile. Questa operazione può essere svolta dal dipartimento contabilità interno all’azienda o dal commercialista, ma il lavoratore può anche farlo in autonomia, riportando al datore direttamente le spese sostenute nell’anno, che a loro volta vanno inserite nel quadro E del modello 730.
Detrazioni da lavoro dipendente 2025: adempimenti del datore di lavoro
Quanto visto finora interessa sia i lavoratori dipendenti, i quali hanno un chiaro interesse nel ridurre la base imponibile e quindi le tasse da pagare, sia i datori di lavoro, che come sostituti d’imposta sono tenuti a calcolare correttamente l’ammontare di detrazioni spettanti al lavoratore.
Come datore di lavoro, sei quindi tenuto a calcolare le detrazioni spettanti al dipendente, le quali devono essere comunicate da quest’ultimo. Il lavoratore, inoltre, è tenuto a informarti se percepisce altri redditi oltre allo stipendio.
Generalmente, le imprese dispongono di moduli cartacei o digitali che permettono ai dipendenti di comunicare tutte le detrazioni a cui hanno diritto. Il lavoratore deve compilare il modulo inserendo le seguenti informazioni:
- Dati personali
- Numero di figli a carico
- Numero di altri familiari a carico
- Ammontare delle spese sanitarie sostenute
- Redditi non dichiarati
- Altre informazioni
Solo disponendo di queste informazioni potrai procedere riportando tutte le detrazioni nella busta paga alla fine dell’anno o comunque quando il rapporto di lavoro giunge al termine.
Detrazioni lavoro dipendente 2025 cosa cambia rispetto al 2024
La novità principale rispetto al 2025 riguarda il fatto che, a partire dal 2025, l’ammontare delle spese detraibili ai fini Irpef sarà regolato da un massimale definito da due indicatori:
- Un valore fisso predeterminato sulla base del reddito complessivo,
- Un coefficiente parametrato alla situazione familiare del contribuente.
Questo vuol dire che, con le nuove regole, le spese detraibili saranno stabilite non solo dal reddito, ma anche dalla situazione familiare.
Nello specifico, il coefficiente verrà calcolato nel seguente modo:
- 0,50 se nel nucleo familiare non vi sono figli fiscalmente a carico;
- 0,70 se ve ne è uno;
- 0,85 se ve ne sono due;
- 1 se ve ne sono più di due o se ve ne è almeno uno con disabilità.
Factorial: il software per la gestione dei costi aziendali
Le continue novità introdotte, siamo sicuri, creano più di un problema ai responsabili HR. In particolare, chi si occupa dell’elaborazione delle buste paga, ogni anno, non solo deve assicurarsi che tutti i dipendenti inviino le detrazioni a cui possono accedere, ma anche effettuare calcoli complessi e stare attenti alle ultime disposizioni.
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