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Manovra finanziaria: le novità della Legge di Bilancio 2021

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9 minuti di lettura
manovra finanziaria

Cosa si intende per manovra finanziaria? Quali sono le novità della Legge di Bilancio 2021?

Come di consueto, arrivati alla fine dell’anno è tempo per il Governo Italiano di approvare il Bilancio dello Stato e programmare la politica economica del Paese per il futuro. Quest’anno, il disegno di legge è stato presentato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze il 18 novembre 2020, incassando già nel suo testo definitivo la firma del Presidente della Repubblica. Ora la palla passa al Parlamento, che dovrà occuparsi della sua conversione definitiva in legge entro il 31 dicembre 2020.

Nonostante il suo enorme impatto economico, tra le leggi che influenzano le aziende italiane la Legge di Bilancio è forse una delle più trascurate. La manovra finanziaria per il 2021 peserà 38 miliardi di euro, somme che verranno destinate principalmente per il sostegno di imprese, lavoratori dipendenti e autonomi, promozione del welfare e sgravi fiscali speciali.

Parlando di imprese e lavoratori, le priorità del Governo per la Legge di Bilancio riguardano principalmente la riforma fiscale, la riorganizzazione delle detrazioni IRPEF, gli ammortizzatori sociali (con speciale attenzione alla cassa integrazione), il taglio del cuneo fiscale e il credito agevolato alle imprese.

In questo articolo, capiamo più nel dettaglio cos’è una manovra finanziaria, le differenze da tenere a mente e scopriamo tutte le novità della Legge di Bilancio 2021 per lavoratori, imprese e non solo.

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Legge di Bilancio e Manovra Finanziaria: facciamo chiarezza

Quando si parla di Legge di Bilancio si crea sempre un po’ di confusione. È bene quindi, prima di affrontare le novità del provvedimento di quest’anno, chiarire meglio il significato di ogni termine e differenziarlo dagli altri, per non rischiare di far confusione.

Cos’è la Legge di Bilancio?

La Legge di Bilancio consiste in un documento contabile con cui il Governo comunica al Parlamento le entrate e le spese pubbliche previste per l’anno seguente, in base alle leggi in vigore. In poche parole, è la legge con cui viene approvato il bilancio dello Stato ed è prevista dalla stessa Costituzione Italiana.

Questa legge non va confusa però con con il rendiconto consuntivo. Quest’ultimo è un documento contabile che elenca le entrate e le spese effettuate nell’anno finanziario a cui il bilancio fa riferimento, e non ha quindi valore preventivo.

Cos’è la manovra finanziaria?

La manovra finanziaria (detta anche Legge di Stabilità o manovra economica) è la legge che nel 2009 ha sostituito quella che veniva chiamata legge finanziaria. Si tratta di una legge ordinaria proposta dal Governo italiano che ha la funzione di regolare la politica economica del Paese per un triennio, con l’introduzione di misure di finanza pubblica e di politica di bilancio.

Grazie alla manovra finanziaria il Governo può introdurre nuove regole relativamente a entrate e spesa pubblica, nonché determinare il tetto massimo di indebitamento dello Stato. Dopo essere approvata dal Parlamento, costituisce la linea guida per la gestione della vita economica del Paese per tutto il successivo anno solare.

Per chiarezza, ricordiamo che con l’entrata in vigore della legge n.243/2012, Legge di Bilancio e Legge di Stabilità sono state unite. Dal 2016, la manovra finanziaria costituisce un unico testo legislativo con la Legge di Bilancio.

Manovra finanziaria: quali sono i passi per l’approvazione?

Chiarite meglio le differenze in questo intricata giungla di leggi e provvedimenti, è ora di capire come vengono effettivamente proposte e approvate le novità che verranno contenute nella Legge di Bilancio. Vediamo i passi principali del cosiddetto “ciclo di bilancio” dello Stato.

Documento di Economia e Finanza (DEF)

Nel Documento di Economia e Finanza (DEF) è un documento programmatico all’interno del quale vengono messe per iscritto tutte le politiche economiche e finanziarie previste dal Governo, i quale deve essere presentato entro il 10 aprile di ogni anno al Parlamento.

Successivamente, entro il 27 settembre, il Governo è tenuto a presentare la nota di aggiornamento del DEF, aggiornando gli obiettivi del Documento presentato l’aprile precedente e i nuovi parametri macroeconomici (PIL, rapporto deficit-PIL, debito pubblico-PIL etc.).

L’invio della nota di aggiornamento del DEF segna il primo passo del “ciclo di bilancio” che verrà seguito come abbiamo detto dalla presentazione in Parlamento, e la successiva approvazione del disegno di Legge di Bilancio.

Comunicazione all’UE

Entro il 15 ottobre di ogni anno tutti i Paesi membri dell’Unione Europea sono tenuti alla trasmissione, alla Commissione UE e all’Eurogruppo, del Documento programmatico di bilancio (nel nostro caso il DEF) nel quale vengono indicati gli obiettivi della prossima Legge di Bilancio. Questi obiettivi dovranno contenere:

  • Il saldo di bilancio dello Stato
  • La descrizione e la quantificazione delle misure contenute nella manovra finanziaria
  • Le indicazioni di come le misure esposte seguano le raccomandazioni delle istituzioni europee

Entro il 30 novembre la Commissione Europea esprime un primo parere sulla Legge di Bilancio degli Stati membri per verificare l’adempimento degli impegni presi in merito alle esigenze di finanza pubblica.

Iter parlamentare

Come avviene per molti altri provvedimenti, anche la manovra finanziaria nasce come disegno di legge, il quale deve essere approvato dal Parlamento in maniera congiunta. L’approvazione definitiva deve arrivare entro il 31 dicembre.

Nel caso in cui venga superata la scadenza di fine anno, la Costituzione Italiana prevede un ulteriore limite fissato al 30 aprile dell’anno successivo. In questo caso, l’esercizio provvisorio del bilancio dello Stato dev’essere preventivamente autorizzato con legge apposita.

legge di bilancio

Legge di Bilancio 2021: novità e misure per le imprese

Eccoci arrivati finalmente alla parte relativa alle novità di questa Legge di Bilancio 2021. Gli interventi progettati dal governo sono vari e di ampio respiro, ma cominciamo con quelli volti a sostenere l’attività economica delle imprese italiane.

Novità sui crediti d’imposta

Un credito di imposta è generalmente destinato a compensare i debiti, a diminuire le imposte dovute oppure, in alcuni casi, può essere richiesto come rimborso in sede di dichiarazione dei redditi. Ecco le principali novità riguardo ai crediti d’imposta previsti dallo Stato per le imprese:

  • Credito d’imposta per le spese di consulenza relative alla quotazione delle PMI: proroga fino al 31 dicembre 2020. Il limite complessivo stabilito è di “20 milioni di euro per l’anno 2019 e 30 milioni di euro di euro per ciascuno degli anni 2020, 2021 e 2022”.
  • In caso di operazioni di aggregazione aziendale come fusione, scissione o conferimento d’azienda, da deliberare nel 2021, sarà possibile trasformare in crediti le imposte anticipate sulle perdite pregresse e sulle eccedenze di ACE maturate fino al periodo d’imposta precedente (previo pagamento di una commissione)
  • Proroga fino al 2022 e rifinanziamento del credito d’imposta alle imprese per investimenti pubblicitari
  • Credito d’imposta relativo all’adeguamento dei luoghi di lavoro: riconosciuto ai soggetti esercenti attività d’impresa, per le spese sostenute nel 2020 (fino a un massimo di 80.000 euro) a fronte degli interventi necessari a far rispettare le misure sanitarie e di contenimento previste contro la diffusione del Covid-19 (il credito sarà pari al 60% della spesa sostenuta). Rientrano tra le spese agevolabili quelle sostenute per: rifacimento spogliatoi e mense, realizzazione spazi medici, acquisto di arredi di sicurezza e strumentazioni innovative necessarie allo sviluppo dell’attività. Credito utilizzabile fino al 30 giugno 2021.
  • Proroga al 2021, potenziamento e rimodulazione degli incentivi all’industria 4.0: credito d’imposta per investimenti in beni strumentali (attesi incentivi per investimenti legati allo smart working); credito d’imposta per investimenti in beni strumentali 4.0; credito d’imposta per investimenti in beni immateriali 4.0 (come ad esempio software HR 4.0); credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo; credito d’imposta per le attività di innovazione tecnologica; credito d’imposta sulla formazione 4.0 dei dipendenti
  • Aiuti per il Mezzogiorno: proroga del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi e attività di ricerca e sviluppo nel sud Italia (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo) fino al 31 dicembre 2022

Fondo di garanzia PMI e internazionalizzazione

Oltre ai crediti d’imposta, il Governo ha voluto incrementare il supporto alle aziende italiane incrementando il Fondo di Garanzia per le PMI (piccole e medie imprese) con numero di dipendenti tra i 250 e i 500, di “500 milioni di euro per l’annualità 2022 e di 1000 milioni di euro per l’annualità 2023, di 1.500 milioni di euro per l’annualità 2024, di 1.000 milioni di euro per l’annualità 2025 e di 500 milioni di euro per l’annualità 2026.”

Inoltre, è stato approvato il rifinanziamento da 1,55 miliardi del Fondo SIMEST per l’internazionalizzazione delle imprese italiane, volto a sostenere le aziende del nostro Paese per combattere la crisi generata dal Covid-19. Sono stati stanziati anche 50 milioni l’anno per il Piano straordinario per il sostegno del Made in Italy di ICE.

Fondo a sostegno dell’impresa femminile

Ultima, ma non per importanza, fra le novità a sostegno delle imprese è il Fondo per l’imprenditoria femminile. Il Fondo è volto a supportare l’avviamento, gli investimenti e il rafforzamento della struttura finanziaria delle imprese condotte da donne tramite la concessione di contributi a fondo perduto, finanziamenti agevolati e altri incentivi. La dotazione finanziaria del Fondo è di 20 milioni di euro per il biennio 2021-2022.

Sostegno per la ripresa del settore turistico

Il settore del turismo in Italia è stato senza dubbio uno dei più colpiti dalla crisi economica portata dalla pandemia. Proprio per questo motivo sono state previste (tramite l’utilizzo dello strumento agevolativo dei contratti di sviluppo) specifiche disposizioni per sostenere il settore turistico facilitando, per alcune categorie di investimenti, l’accesso allo strumento e l’integrazione settoriale.

Limitatamente ai programmi di sviluppo di attività turistiche da realizzare nelle aree interne del Paese, che presentino un enorme potenziale per la crescita territoriale o che prevedono il recupero di immobili abbandonati, la soglia di accesso viene abbassata a 7,5 milioni di euro, dei quali 3 milioni per il programma del soggetto proponente, anziché la classica soglia dei 20 milioni attuali. È stata autorizzata una spesa complessiva di 300 milioni di euro (100 milioni all’anno per il triennio 2021, 2022 e 2023).

manovra di bilancio

Manovra di Bilancio 2021: novità e misure per i lavoratori

Fra le priorità del Governo in questa nuova manovra finanziaria c’è sicuramente la lotta alla disoccupazione giovanile e femminile. Proprio per questo motivo sono state introdotte nuove misure, sotto forma di sgravi fiscali alle imprese, per l’assunzione di nuovi giovani e lavoratrici. Vediamolo nel dettaglio.

Decontribuzione per assunzione di giovani

Il disegno della nuova Legge di Bilancio introduce l’esonero al 100% dal pagamento dei contributi per le nuove assunzioni di giovani che non abbiano ancora compiuto il 36°anno di età. Le assunzioni devono essere effettuate entro il biennio 2021-2022 e lo sgravio vale anche per la trasformazione dei contratti a termine in contratti a tempo indeterminato.

Il limite della decontribuzione è di 6.000 euro annui usufruibile per un periodo massimo di 3 anni. Tale limite si estende a 4 anni per le assunzioni effettuate in una sede o unità produttiva situata nelle seguenti regioni del Sud: Campania, Abruzzo, Molise,Sicilia, Basilicata, Puglia, Sardegna e Calabria.

È importante ricordare che la decontribuzione totale spetta ai datori di lavoro che non abbiano proceduto nei precedenti 6 mesi, e che non procederanno successivi 9 mesi, a licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo e licenziamenti collettivi di lavoratori con la stessa qualifica nella stessa unità produttiva.

Esonero dai contributi del 100% per le assunzioni di donne

Come accennato, la decontribuzione è volta a contrastare anche la disparità di genere nei luoghi di lavoro, ed è per questo che riguarderà anche le assunzioni di lavoratrici donne al 100%, sempre con il limite dei 6.000 euro annui.

La decontribuzione non avverrà solo grazie alle assunzioni di per sé, ma dovrà verificarsi un incremento occupazionale netto effettivo, che viene calcolato in base alla differenza tra il numero dei lavoratori rilevato in ciascun mese ed il numero dei lavoratori mediamente occupati nei dodici mesi precedenti. I dipendenti con contratto part-time vengono ponderati in base al rapporto tra le ore lavorate e il normale orario di lavoro dei lavoratori full-time.

Rinnovo dei contratti a tempo determinato

Grazie alla nuova manovra di bilancio, sarà possibile rinnovare o prorogare i contratti di lavoro subordinato a tempo determinato fino al 31 marzo 2021. Il periodo di rinnovo massimo dovrà essere di 12 mesi e i contratti rinnovati per una sola volta (anche in deroga alle disposizioni sul numero massimo delle proroghe e sulla durata massima di 36 mesi (d’lgs.n. 81/2015).

Proroga dell’opzione donna

Altri aiuti alle lavoratrici donne arrivano grazie alla nuova Legge di Bilancio. Per le lavoratrici dipendenti subordinate con almeno 57 anni di età (età che sale a 58 anni per le lavoratrici autonome) e 35 anni di anzianità contributiva, ci sarà la possibilità di optare per la liquidazione della pensione calcolata completamente con il sistema contributivo. La condizione necessaria è che la maturazione dei requisiti anagrafici e contributivi sia avvenuta entro l’anno 2015, nonostante il decorrere del trattamento pensionistico sia successivo a tale data.

Possono scegliere, invece, di optare il regime sperimentale le lavoratrici che maturino i requisiti anagrafici e contributivi (quindi almeno 35 anni) entro il 31 dicembre 2018, indipendentemente dal momento della decorrenza del trattamento pensionistico, il quale dovrà avvenire in ogni caso successivamente. In questo caso i limiti aumentano a 58 anni per le lavoratrici dipendenti subordinate e 59 anni per le lavoratrici autonome.

Estensione della cassa integrazione Covid

Nella sua versione definitiva, la Legge di Bilancio 2021 confermerà il trattamento di cassa integrazione ordinaria e cassa integrazione in deroga per i lavoratori dipendenti subordinati. La durata massima del trattamento di integrazione salariale è fissato in 12 settimane. Il periodo relativo al trattamento deve essere collocato nello spazio tra il 1° gennaio 2021 e il 31 marzo 2021 per quanto riguarda la cassa integrazione ordinaria, mentre invece si estende al periodo tra il 1° gennaio 2021 e il 30 giugno 2021 per quanto riguarda la cassa integrazione in deroga.

Proroga dell’Ape sociale

All’articolo 60 del disegno della Legge di Bilancio 2021, viene prevista la proroga dell’anticipo pensionistico (Ape sociale)  fino al 31 dicembre 2021. La misura introdotta fino a questo momento sarebbe terminata alla fine di quest’anno. In questo modo, grazie al differimento dei termini previsto dalla nuova manovra di bilancio, i lavoratori dipendenti avranno a disposizione un anno in più.

L’Ape sociale può essere richiesto a condizione di aver raggiunto 63 anni di età e non essere titolari di pensione diretta. Hanno la possibilità di farne richiesta, sia i lavoratori del settore privato che quelli pubblici fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia. Vengono esclusi da questo provvedimento i liberi professionisti iscritti ad albi professionali propri come i commercialisti, gli avvocati, i consulenti del lavoro ecc.

L’importo corrisposto relativamente all’utilizzo dell’Ape sociale equivale alla rata mensile di pensione calcolata al momento dell’accesso alla prestazione (se inferiore a 1.500 euro) o pari a 1.500 euro (se di importo superiore). Il trattamento viene erogato per 12 mensilità e non è soggetto a rivalutazione né a integrazione rispetto al trattamento minimo.

Scritto daMatteo Pizzinato

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Isotta è Content Marketing Specialist in Factorial ed è appassionata di comunicazione, copywriting, social media e HR. Ama la natura, viaggiare e giocare a pallavolo.

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